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  1. Ormai lo abbiamo capito tutti: se non si pone abbastanza attenzione al piano di stampa, probabilmente ci scontreremo con una stampa fallita. Il piano di stampa, infatti, è una delle componenti più importanti ai fini di una stampa 3D di successo. Eppure, resta uno di quegli elementi poco considerati. Piano non perfettamente livellato, superficie sporca, materiale di adesione, adesione del pezzo, sono solo alcune delle caratteristiche di cui bisogna tenere conto per evitare di avere problemi nella rimozione del pezzo dal piano o pezzi deformati. Fleks3D - un piano di stampa 3D flessibile Partendo da un'idea introdotta da Viktor Jondal e Peter Ragonetti, Fleks3D è stato lanciato sfruttando un potenziale che solo una campagna crowdfunding su Kickstarter avrebbe potuto scatenare.http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/11/Fleks3D-piatto-flessibile-2.jpg Fleks3D è un piano di stampa flessibile, composto da una plastica flessibile simile a un mix tra gomma e vetro. che permette di agevolare a rimozione dei pezzi senza però diminuire la qualità di adesione durante la stampa 3D. Per il corretto funzionamento non è necessario applicare altri meteriali come blue tape, scotch, lacca, ecc. L'installazione è estremamente semplice e immediata: il piano di stampa è da sostituire con in nuovo arrivato. Sarà sufficiente posizionarlo correttamente per essere pronti a utilizzare Fleks3D per le stampe più complesse.http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/11/Fleks3D-piatto-flessibile-3.gif Il piano FLeks3D viene venduto in diversi modelli, ognuno specifico per le più comuni stampanti 3D in commercio, tra cui Flashforge, Ultimaker, Prusa research, Makerbot e diverse altre. Il costo? Siamo tra i 20 e i 60 $ a pezzo. Un costo che ci può stare, trattandosi di un elemento utilizzabile più volte.http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/11/Fleks3D-piatto-flessibile-6.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/11/Fleks3D-piatto-flessibile-5.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/11/Fleks3D-piatto-flessibile-7.jpg Campagna Kickstarter: Fleks3D E qui il sito web di Fleks3D.
  2. Chiunque abbia partecipato all'edizione della Maker Faire Rome di quest'anno si sarà accorto di quanto sia estesa la stampa 3D nel mondo dei makers. Come è ben noto, tutto questo è stato possibile grazie a progetti open source e collaborativi che, come risultato, hanno dato vita a tanta cultura e altrettante aziende. All'interno del padiglione dedicato alla stampa 3D ho incontrato una superstar internazionale dell'ambiente open source e ho avuto la fortuna di fargli un'intervista di dieci minuti circa. La persona di cui sto parlando è Josef Prusa, ideatore della stampante 3D open source più famosa al mondo - la Prusa i3. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/11/intervista-josef-prusa-stampanti-3d.jpg Josef Prusa, l'intervista A.T.: Piacere di conoscerti, Josef! J.P.: Piacere mio, sono felice di essere di nuovo qui a Roma. A.T.: Parto subito con una domanda che ti avranno già fatto in molti: puoi raccontarmi come è nato il progetto Prusa? J.P.: Di sicuro non posso metterci cinque minuti a raccontarti tutto questo, cercherò di riassumere il più possibile. Tutto è iniziato quando finii le scuole superiori e iniziai l'università, in quel momento conobbi il mondo RepRap e decisi di costruirne una. In quel periodo costruire una stampante 3D era una cosa lenta e richiedeva tanto tempo, io iniziai col secondo modello RepRap. Decisi quindi di semplificarne la costruzione e di definirne le parti in modo da rendere l'assemblaggio più facile. La conferma che il mio kit funzionava la ebbi in un workshop di assemblaggio quando vidi che molte persone erano interessate a quello che avevo fatto. Infine eccoci qua! A.T.: Beh, si è rivelato un buon progetto... J.P.: Sì dai, credo anche io. Se non sbaglio era quasi il 2010... sì penso di sì, tutto iniziò circa cinque anni fa. A.T.: Josef, tutti noi sappiamo che hai un grande cuore open-source, puoi dirmi perché? J.P.: (ride) Sì, lo confermo, mi piace l'idea che sta alla base dell'open-source. All'inizio non lo comprendevo in modo completo, ma sin da quando iniziai ci furono molte persone che volevano aiutarmi e che andavano a migliorare le cose che facevo, rilasciandole sempre in modalità open-source. In quel momento capii che questa sarebbe stata la strada per fare qualcosa di buono che avesse un grande impatto. A.T.: Secondo te perché il tuo progetto ha avuto successo? J.P.: Credo che ci siano tre motivazioni di base: le mie stampanti 3D sono facili da assemblare, inoltre sono arrivate nel momento giusto, quello in cui tante persone pensavano che assemblare una stampante 3D fosse troppo difficile. La terza ragione direi che sia stata il nome, perché ha semplificato molto il modo di riconoscere le mie stampanti 3D tra la grande quantità di modelli che sono stati sviluppati. Nel periodo di sviluppo della prima Prusa uscivano tanti modelli chiamati "RepRap Simple", "RepRap Simplified" eccetera, era difficoltoso riconoscere i modelli online. Il nome "Prusa" era molto più diretto e piacque subito alla community. A.T.: Come vedi il mondo delle stampa 3D d'oggi? J.P.: Come dire, sono abbastanza critico. Penso che ancora le persone non siano del tutto consapevoli di cosa si stia parlando e che ci siano ancora troppi rendering contro poche stampanti 3D reali che, a volte, non fanno niente di nuovo. C'è chi vende stampanti 3D dicendo che le proprie macchine sono le migliori a fare tutto, c'è chi apre delle campagne su Kickstarter senza sapere come sarà il prodotto finito, c'è anche chi non spedisce le stampanti 3D in seguito ad una richiesta di acquisti minima. Penso che ci siano massimo 20 aziende in tutto il mondo di cui ci si può fidare, gli altri non fanno altro che provare a raggiungere qualche consumatore. Direi che potremmo paragonare questa situazione a quella della nascita dell'automobile: quando ci fu il boom delle automobili, nei primi anni del '900, nacquero tantissime aziende in pochi anni, ma alla fine quelle con buoni prodotti erano veramente poche e le conosciamo tutt'ora. A.T.: Cosa pensi di tutte le varianti che sono state sviluppate in seguito al tuo progetto? J.P.: Oh sono pessime! (ride) Sicuramente dipende, ma in generale non apprezzo molto come si è evoluta la situazione con alcuni produttori che usano la dicitura "Prusa i3" nelle loro stampanti 3D. Ci sono molte persone che vengono da me per chiedermi informazioni o chiedendomi "perché questo modello non stampa come la Prusa originale?", riferendosi però a stampanti 3D che non sono mie. Per fortuna hanno iniziato a togliere la dicitura "Prusa i3" da questi nomi, era una cosa abbastanza fastidiosa! A.T.: Un'ultima domanda: ci puoi anticipare qualcosa sui tuoi progetti futuri? Magari qualcosa su una Prusa i4 o i5... J.P.: Certo che ho progetti futuri! Posso anticiparti che non ci sarà una Prusa i4, semplicemente perché qualcuno ha fatto del casino con dei domini web e, con tutta sincerità, non voglio che queste persone l'abbiano vinta (sorride). A parte questo posso dirti tranquillamente che ho qualcosa di pronto nel mio parco macchine. Non so ancora quando verrà rilasciato, voglio che il progetto sia forte come quelli precedenti e che possa concorrere ad armi pari con MakerBot, Ultimaker e tante altre, rimanendo completamente open source. Oltre a questo sto portando avanti diversi miglioramenti nella Prusa i3, alcuni sono stati rilasciati nei mesi scorsi. Insomma, il progetto prosegue. A.T.: Josef ti ringrazio tantissimo! J.P.: Grazie a te! Se volete potete fare un salto sul sito www.prusa3d.it, il sito italiano ufficiale delle stampanti 3D Prusa sul quale trovate anche un documento tradotto in italiano dove sono descritti i "fondamenti della stampa 3D" (lo dice in italiano). A.T.: (rido) Lo consiglierò anche ai nostri lettori, grazie! http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/Prusa-i3-02.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/Prusa-i3-01.jpg L'intervista è stata tradotta dall'inglese all'italiano e proviene da una registrazione audio della redazione di Stampa 3D forum avvenuta alla Maker Faire Rome 2015.
  3. E' stato inaugurato il 23 ottobre e oggi è già più attivo che mai. Sharebot, in seguito ad un annuncio avvenuto durante la Maker Faire di Roma, ha ufficialmente aperto il suo primo store italiano. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/11/sharebot-store-firenze-01.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/11/sharebot-store-firenze-02.jpg Sharebot Store Firenze - Come è nato Lo Sharebot Store di Firenze nasce dalla collaborazione coi ragazzi di PaLEoS, una collaborazione nata quasi per pura simbiosi. PaLEos è una società con sede a Firenze che opera nel campo dell'eduzione scientifica e che da diversi anni organizza corsi, in particolare all'interno delle scuole. Nella loro offerta formativa sono andati a inserire i corsi di stampa 3D, facendoli diventare di fatto l'elemento cardine su cui appoggiare l'intera attività. Ed è da qui che è nato l'incontro con Sharebot, evolvendo in quello che oggi è il primo Sharebot Store in Italia. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/11/sharebot-store-firenze-04.jpg Sharebot Store Firenze - Le attività Le funzioni di questo spazio sono molteplici: lo Sharebot Store opera come rivenditore di stampanti 3D Sharebot e come punto assistenza, si presta come service per professionisti e aziende, organizza corsi di stampa 3D. L'obiettivo di base rimane uno: quello di entrare sempre più in contatto con le persone, permettendo a chiunque di comprendere quanto la tecnologia della stampa 3D può tornare utile nella vita di tutti i giorni. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/11/sharebot-store-firenze-06.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/11/sharebot-store-firenze-07.jpg Sharebot Store Firenze - Gli spazi La mia visita è avvenuta proprio il giorno di inaugurazione degli spazi dello store, occasione in cui, oltre a vedere le stampanti 3D di Sharebot, ho potuto assaggiare un buon bicchiere di vino - oggi, purtroppo per voi, non aspettatevi di andare allo Sharebot Store per farvi una bevuta. Gli spazi si articolano su due piani: il piano terra è interamente dedicato all'accoglienza dei clienti, area dove è possibile visionare le stampanti 3D Sharebot e tutta una serie di modelli 3D che ne dimostrano le capacità. Al piano superiore - al quale purtroppo non ho potuto accedere - si trova l'area prototipazione che accoglie l'intero parco macchine del servizio di stampa 3D. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/11/sharebot-store-firenze-05.jpg Se siete di passaggio per Firenze, il mio consiglio è di fermarvi anche solo per dare un'occhiata. Lo Sharebot Store si trova in via Sant'Angelo 25 ed è facilmente riconoscibile dall'esterno.
  4. L'edizione di quest'anno della Maker Faire Rome è stata caratterizzata da una quantità elevatissima di conferenze e workshop che andavano a coprire qualsiasi tema collegato al making, al fare impresa e alla presentazione di prodotti. Ad una di queste non potevamo proprio mancare. OLO, la presentazione ufficiale alla Maker Faire Rome In un mondo come quello di oggi, dove tutti abbiamo in tasca uno smartphone e, addirittura, esistono i secondi smartphone, si sente sempre più la necessità di implementarli con gli strumenti che ci circondano. Compatibile con Windows, iOS e Android, OLO permetterà ai vostri smartphone di diventare parte integrante di una stampante 3D estremamente economica e compatta. Il concetto che sta alla base del funzionamento di questa piccola stampante 3D è ad oggi ben conosciuto: OLO è una stampante 3D a resina dotata di una piccola vasca con la funzione di accogliere la resina liquida, un particolare vetro che rende perpendicolare la luce che lo attraversa e un semplicissimo meccanismo che permette di muovere in verticale il piatto di stampa. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/olo-stampante-3d-economica-01.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/olo-stampante-3d-economica-02.jpg Una volta caricato il modello 3D che si intende stampare sul cloud della propria stampante 3D OLO, sarà possibile far partire la stampa 3D direttamente dal proprio smartphone attraverso un'apposita applicazione. Lo smartphone andrà poi posizionato nel suo alloggiamento all'interno della stampante 3D. Durante il processo di stampa lo smartphone emetterà dei "flash" di luce attraverso lo schermo, andando quindi a sinterizzare la resina. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/olo-stampante-3d-economica-05.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/olo-stampante-3d-economica-03.jpg Il volume massimo di stampa è di 5 x 3 x 2 pollici, ossia 127 x 76 x 50 mm. Il processo di stampa sarà lento, soprattutto a causa della tecnologia low-cost utilizzata. La qualità degli oggetti prodotti dipenderà tantissimo dalla luminosità dello schermo dello smartphone utilizzato per sinterizzare la resina. Questo significa che i risultati di stampa in seguito all'utilizzo di un iPhone 6 saranno migliori rispetto a quelli ottenibili usando un iPhone 4. Anche la dimensione di stampa varia in base alla dimensione dello schermo utilizzato. Interamente progettata dal gruppo italiano SOLIDO 3D, l'elemento che più caratterizza questa piccola stampante 3D è l'economicità: pur non avendo capacità tecniche paragonabili alle stampanti 3D desktop d'oggi, OLO riesce comunque a rendersi interessante per chi vuole entrare nel mondo della stampa 3D senza fare grandi investimenti iniziali o, molto più semplicemente, per scopi educativi. OLO sarà lanciata sul mercato attraverso una campagna Kickstarter che, da programma, dovrebbe aprirsi intorno fine novembre. L'obiettivo è quello di invogliare i backers a regalare la piccola stampante 3D come pensiero natalizio. Il prezzo si aggirerà intorno i 99$, ma probabilmente i primi backers potranno aggiudicarsela ad un prezzo vantaggioso. Qui il sito ufficiale di OLO 3D.
  5. E' difficile non notarli, la quantità di colore che arriva dal loro stand ci apre ogni volta un mondo di possibilità. Stiamo parlando di EU Makers, produttore italiano di filamenti per la stampa 3D che ad oggi propone un catalogo composto da più di 70 colorazioni diverse di PLA. L'offerta di EU Makers è una delle più complete e le colorazioni che offrono vanno a coprire qualsiasi necessità. Un esempio? Prendiamo il PLA di colore giallo. Potrete sceglierlo tra ben 9 tipi di colorazione: giallo paglierino, giallo intenso, giallo ocra, giallo senape, giallo oliva, arancione mandarino, verde acido, beige e giallo fluo. Ogni colorazione differisce di tonalità e, se scelta con cura, sarà possibile esaltare al meglio i modelli stampati. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/eu-makers-filamento-stampanti-3d-01.jpg Oltre alle classiche bobine mono colore, l'azienda ha messo in commercio delle bobine di filamento multicolor. Dotate di quattro filamenti in quattro colori diversi, le bobine multicolor offrono la possibilità di acquistare e provare più colori al prezzo di una sola bobina di PLA (27,50 € tasse escluse, al Kg). Ma non è finita qui: vi è mai capitato di finire una bobina di filo e ritrovarvi col rocchetto in mano, senza sapere cosa farne? Bene, sappiate che EU Makers ha avuto una brillante idea per farvi riutilizzare i loro rocchetti. Seguendo una breve serie di semplici passaggi che troverete nella confezione della bobina, il rocchetto si trasformerà in un colorato appendiabiti. Pratico e amichevole nei confronti dell'ambiente. Qui il sito del produttore.
  6. E' stata aperta qualche giorno fa la campagna Kickstarter per Felfil Evo, seconda versione del progetto di Collettivo Cocomeri. In occasione della Maker Faire abbiamo potuto vedere in azione il loro primo estrusore di filamento per stampanti 3D - ne avevamo parlato qui - completamente open source e autocostruito. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/felfil-maker-faire-rome-2015-04.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/felfil-maker-faire-rome-2015-02.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/felfil-maker-faire-rome-2015-03.jpg Segue comunicato stampa di presentazione di Felfil Pro e della relativa campagna Kickstarter. Torino - Autoprodurre il filamento di plastica utilizzato dalle più comuni stampanti 3D è l’obiettivo di molti appassionati in giro per il mondo. Alcuni progetti negli Stati Uniti e in Europa sono nati con questo obiettivo. Uno dei più interessanti è l’italianissimo Felfil, sviluppato all’interno del Politecnico di Torino dal Collettivo Cocomeri, un giovane team di design che ha deciso di proporre la propria opera su Kickstarter alla ricerca di finanziamenti per la produzione. Felfil è un estrusore plastico per uso domestico, in grado di produrre filamento stampabile in 3D di PLA e ABS, a partire da granulato industriale, scarti di stampa, vecchi modelli riciclati. La sua caratteristica principale, quella che lo ha fatto conoscere tra gli addetti ai lavori, è il fatto di essere un hardware totalmente open, autocostrubile e che utilizza il 70% di componenti di recupero, semplici da trovare in tutto il mondo e veramente economici. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/FotoKit.jpg Nato come progetto per le tesi di laurea, Felfil è stato scaricato da oltre 800 persone. Questo interesse da parte della comunità di maker, ha motivato i giovani neolaureati a trasformarlo in un progetto imprenditoriale. Il Collettivo Cocomeri ha così progettato Felfil Evo, la naturale evoluzione del primo Felfil ed è ora supportato da l3P, l’incubatore del Politecnico di Torino, attraverso il programma Treatabit. La prima versione era nata per stimolare il più possibile l’autoproduzione; Felfil Evo, invece, ha è stato progettato per avviare una piccola produzione in serie di due diversi kit di montaggio: il kit completo e il kit semplificato. Per avviare la produzione di Felfil Evo il Collettivo Cocomeri ha lanciato una campagna di finanziamento sul sito americano Kickstarter.com. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/Felfil-Evo-Assembly.png “Evo” sta per evoluzione, e infatti questo nuovo prodotto nasce dall’esperienza Felfil. In realtà lo sviluppo è stato così profondo da portare alla definizione di un prodotto estremamente rinnovato. Per cominciare questo nuovo estrusore sfrutta una scheda compatibile con Arduino per la parte elettronica, completa di display. Questa scelta, oltre ad una maggiore semplicità d’uso permette una più ampia libertà per l’utente che avesse voglia di sperimentare. Altra novità è la struttura esterna molto curata anche nel design. Il plexiglass e la scocca di alluminio anodizzato fanno bella mostra di sé, rendendo Felfil Evo un prodotto piacevole anche da guardare. All’interno poi scopriamo ulteriori affinamenti tecnici e funzionali. La tramoggia è stampata in 3D, la camera in alluminio anodizzato e la vite di estrusione tornita appositamente fanno di Felfil un prodotto estremamente interessante, soprattutto tenuto conto del prezzo, molto competitivo rispetto alla concorrenza. Con questo estrusore l’utente potrà produrre filamento da 1,75mm o da 3,mm di Abs, Pla e ogni materiale la cui temperatura di fusione sia sotto i 300°, per poi stampare in 3D a costi estremamente bassi. Un kg di pellet infatti ha un costo di circa 5 € mentre l’equivalente sotto forma di filamento da stampa si attesta intorno ai 35€. L’abbattimento dei costi deriva quindi sia dal notevole risparmio del materiale nuovo, sia dalla possibilità di riutilizzare il materiale delle stampe vecchie o imperfette a costo zero. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/GifEstrusione.gif Utile anche per chi volesse sperimentare una nuova forma di riciclo domestico, ma soprattutto per tutti quelli che continuano a provare nuove geometrie e nuovi materiali nelle proprie stampanti. Al crowdfunding di Felfil si può contribuire anche con cifre esigue, ma spendendo poco di più sarà possibile portarsi a casa direttamente l’estrusore ad un prezzo scontato. Per maggiori informazioni riguardanti la campagna e il progetto vi invitiamo a visitare il sito internet felfil.com e collettivococomeri.com, o a seguirli sulla loro pagina facebook.
  7. La notizia sta facendo tantissimo rumore: le stampanti 3D Olivetti entrano nel mondo della stampa 3D grazie ad una collaborazione con Gimax 3D, nota azienda italiana con sede a Prato. Stampanti 3D Olivetti - Cosa aspettarsi Con una forte collaborazione con Gimax 3D, da oggi Olivetti commercializzerà il modello 3D-S2 in Italia e Europa. La rete di distribuzione e assistenza che Olivetti metterà a disposizione è l'elemento focale della notizia: l'intenzione è quella di offrire una stampante 3D Olivetti con caratteristiche tecniche elevate, avente come target le piccole e medie imprese, insieme a tutta una serie di servizi di assistenza strutturata da anni. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/olivetti-stampante-3D-maker-faire-rome-2015-02.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/olivetti-stampante-3D-maker-faire-rome-2015-01.jpg Caratteristiche tecniche della Olivetti 3D-S2: • Scocca in alluminio anodizzato 45x45 raggiato • Pannellatura in metacrilato • Doppio estrusore • Ugello da 0,20 mm a 0,80 mm • Possibilità di stampa diretta da SD card senza uso del PC • Pannello LCD di controllo integrato • Area di stampa 400x400X400 mm • Piano riscaldato • Velocità di stampa 200 mm/s • Tolleranza di precisione al netto della retrazione materiale (assi X-Y) 0,08 mm. • Certificazione CE • Made in Italy • Temperatura massima estrusore 280°C • Filamento 1,75 mm Segue il comunicato stampa. Olivetti (Gruppo Telecom Italia) annuncia il lancio della sua prima stampante 3D, rivolta al mondo delle piccole e medie imprese. La Olivetti 3D-S2 sarà prodotta interamente in Italia, nel Canavese, così come tutte italiane saranno le tecnologie impiegate. Sviluppata, infatti, in collaborazione con Gimax, società pratese leader nel settore dell’automazione industriale, la stampante si avvale delle potenzialità della scheda Arduino, la piattaforma di hardware e software open source nata a Ivrea che ha rivoluzionato il mondo della manifattura. La stampante Olivetti 3D-S2, progettata secondo standard di qualità meccanica ed elettronica di livello industriale, si caratterizza per l’elevata flessibilità nel creare oggetti con qualsiasi tipo di materiale termoplastico, quali plastica, resina, nylon, ma anche con legno, vetro, carbonio e marmo. E’ dotata di un’area di stampa particolarmente ampia che consente di produrre anche oggetti di dimensioni rilevanti (volume di stampa di 40x40x40 cm) a elevata velocità, rendendo possibile la riduzione dei tempi di realizzazione, per esempio, di un prototipo fino al 40% e i relativi costi del 60-70%. La stampante, inoltre, avvalendosi del sistema “open source”, non richiede investimenti tecnologici ulteriori. Attraverso la propria rete di distribuzione e assistenza, basata su oltre 400 dealer in Italia e 450 in Europa, Olivetti affiancherà le PMI che vorranno avvicinarsi a questa nuova tecnologia, anche attraverso iniziative di formazione del personale. Nei piani dell’azienda, inoltre, la stampante 3D sarà al centro di una nuova piattaforma di tipo collaborativo in grado di consentire la creazione di comunità di interesse attraverso le quali le PMI possano accedere a librerie di oggetti già modellati in CAD-3D, pronti per poter essere impiegati e “stampati”, beneficiando di una riduzione consistente dei tempi di sviluppo e di realizzazione dei loro prodotti. L’interazione di tale ecosistema, accessibile in modalità Cloud, con la rete di dealer renderà anche possibile la creazione di Centri Servizio dedicati al 3D Printing, all’interno dei quali le PMI non ancora dotate di stampanti potranno decidere di delocalizzare la propria produzione. “La tecnologia di stampa 3D si sta affermando quale importante strumento per la digitalizzazione delle piccole e medie imprese e, in particolare, per il rinnovamento del settore manifatturiero. Riteniamo che Olivetti, fedele a una tradizione di innovazione che ne rappresenta il suo DNA, possa contribuire in maniera significativa allo sviluppo di un nuovo Made in Italy in chiave Digital , mettendo a disposizione delle piccole e medie imprese le proprie competenze e gli asset tecnologici insieme con il supporto e l’assistenza garantiti da una presenza capillare sul territorio nazionale”, dichiara Riccardo Delleani, Amministratore delegato di Olivetti. Link al comunicato su sito Telecom Italia.
  8. Esattamente un anno fa Ewe Industries vinceva il premio Focus for Makers per il progetto più innovativo presentato alla Maker Faire Rome 2014, grazie al suo estrusore di filamento. Fu proprio in quella occasione che venne presentata, in anteprima assoluta, anche la prima stampante 3D dell'azienda - ERA 3D printer. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/Ewe-industries-stampanti-3d-maker-faire-rome-01.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/Ewe-industries-stampanti-3d-maker-faire-rome-04.jpg In questa edizione della Maker Faire Ewe Industries ha messo in mostra due nuovi modelli di stampanti 3D, sempre sviluppati su movimento delta. Olympia 3D Printer Con un volume di stampa di D 40 x H 60 cm, Olympia è una macchina per lo sviluppo di modelli di grandi dimensioni. Il movimento è basato su struttura delta e la tecnologia rimane quella a filamento fuso FDM. La risoluzione di stampa sull'asse Z può arrivare a 50 micron, estrude filamento da 1,75 mm e l'ugello offerto di base ha diametro 0.35 mm. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/Ewe-industries-stampanti-3d-maker-faire-rome-06.jpg I materiali stampabili sono diversi: l'azienda assicura ottimi risultati col PLA, mentre per stampare ABS e altri materiali speciali bisogna inevitabilmente tenere in conto diversi fattori, in particolare dovuti alla dimensione del modello che si vuole stampare. La velocità massima raggiungibile è quella di 200 mm/s, mentre le connettività possibili con un computer esterno sono via USB o Wireless. Le dimensioni totali della struttura sono di 642 mm di diametro e 1430 mm di altezza. La scelta di Ewe Industries è stata quella di non andare ad appesantire la macchina con rivestimenti o chiusure esterne, in modo da lasciarne a vista la struttura e renderla comprensibile all'utente finale sin da subito. Il prezzo di vendita è di 4.900€. Ewe Kit Seconda novità: una stampante 3D FDM di tipo delta che sarà disponibile in kit. Il progetto è freschissimo ed è stato portato in fiera con ancora alcuni ritocchi da fare, ma si pensa che andrà a colpire tutti gli interessati ad una stampante 3D entry level, in kit e low cost. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/Ewe-industries-stampanti-3d-maker-faire-rome-05.jpg Ewe Kit recupera tutte le caratteristiche tecniche di Era 3D printer, eliminando tutto quello che ne definiva il design esterno e semplificandone le componenti. L'obiettivo di Ewe Industries è quello di andare a offrire una macchina da loro ben conosciuta a prezzo ridotto. Il kit sarà in vendita ad un prezzo tra i 900 e i 1.000 €.
  9. Quello di cui vi parlerò oggi è uno di quei luoghi che volevamo visitare da tempo, uno dei quei posti dove sono concentrate tutta una serie di conoscenze altamente specializzate e tecnologie di stampa 3D. Il luogo che sto descrivendo è la sede di 3D Systems Italia, in provincia di Torino. E' in occasione di uno dei suoi periodici incontri strategici che Selltek, rivenditore ufficiale delle stampanti 3D professionali 3D Systems, ci ha invitati direttamente dentro casa per mostrarci il potenziale tecnico della famosa azienda americana. 3D SYSTEMS ITALIA: LA REALTA' ITALIANA La sede italiana di 3D Systems è nata grazie a un'attività preesistente nel mondo della prototipazione rapida, Provel. L'azienda era attiva nel settore della prototipazione rapida sin dagli anni '90 e, trovandosi in provincia di Torino - per l'esattezza a Pinerolo - la sua occupazione era soprattutto nell'automotive. Con il consolidarsi di 3D Systems nel mercato europeo, il passaggio nel far diventare Provel punto focale nella rete europea di 3D Systems è stato breve. Dopo essere stata acquisita da 3D Systems, Provel si è reinventata, diventando principale sede di rivendita 3D Systems e continuando l'attività di service col nome Quickparts. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/sede-3d-systems-italia-02.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/sede-3d-systems-italia-01.jpg La sede di Torino è quindi un punto fondamentale all'interno della rete commerciale di 3D Systems, pur non essendo un vero e proprio headquarter dedicato anche alla progettazione e all'assemblaggio di nuove macchine. 3D SYSTEMS ITALIA: LA VISITA L'impronta di 3D Systems Italia è quello della pura stampa 3D industriale; all'interno dei suoi laboratori sono disposte stampanti 3D professionali con tecnologie SLS e SLA (sPro 230, SLA 7000, SLA 5000, SLS Pro, ProJet 6000). Questo non significa che non sia possibile stampare con altre tecnologie di stampa 3D: grazie a dei partner dislocati in tutta europa, Quickparts può ottenere oggetti stampati in qualsiasi materiale e con qualsiasi tecnologia oggi disponibile. Il mio tour si è svolto in un'intera mattinata, sempre in compagnia di qualche tecnico dell'azienda. La struttura è suddivisa per reparti e le stampanti 3D si trovano in ambienti diversi da quelli dove i tecnici passano le loro ore lavorative. Questa suddivisione esiste per motivi di sicurezza e salute: ci si protegge da eventuali malfunzionamenti e polveri che respirate per lungo tempo potrebbero dare problemi. Alcune stampanti 3D - in particolare le sPro 230 - hanno addirittura necessità di occupare due stanze separate, in quanto il loro sistema automatico di prelevamento del materiale di stampa prevede l'utilizzo di grandi contenitori a pressione più grandi della stampante stessa. Le conoscenze dei tecnici comprendono la prototipazione rapida, la pulizia e finitura dei modelli, l'assemblaggio, la saldatura, la preparazione di stampi e tutto il relativo processo. Ognuno di loro era impegnato nel proprio lavoro, chi alla pulizia di modelli piccoli destinati alla gioielleria, chi alla saldatura di modelli più grandi destinati all'automotive. Purtroppo non mi è stato concesso di fare fotografie in questi ambienti, ma sappiate che "ho visto cose che voi umani..." cit. Blade Runner, ovviamente in senso positivo. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/sede-3d-systems-italia-13.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/sede-3d-systems-italia-07.jpg Le macchine ospitate nel service di Pinerolo sono modelli più o meno datati. "Questo perché", mi spiega il tecnico a capo dei laboratori, "stampanti 3D di questo genere non diventano obsolete prima di aver superato 10-15 anni di vita". In ottica di service per la prototipazione rapida, cambiare stampanti 3D con maggior frequenza significherebbe aumentare notevolmente le spese senza ottenere grandi miglioramenti nei risultati finali. "La quantità di lavoro è tanta, noi lavoriamo sempre per il ieri, mai per il domani. Anche per questo motivo cerchiamo di ottimizzare i tempi di ogni singola stampa". E qui non si parla di stampe da 3-4 ore, il service interno all'azienda si ritrova spesso a far fronte a sessioni di stampa lunghe diversi giorni. La definizione di stampa sull'asse Z che va per la maggiore è quella dei 100 micron. "Possiamo anche stampare con maggiore definizione, ma è davvero necessario? Solitamente i 100 micron sono più che sufficienti e sono il giusto compromesso tra tempi di produzione e risultato finale". http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/sede-3d-systems-italia-09.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/sede-3d-systems-italia-12.jpg Non bisogna però scordarsi che, a volte, stampare continuamente lo stesso pezzo non ha senso, sia in termini di costi che di tempo. Non a caso, un'intero reparto dell'azienda è dedicato alla produzione di oggetti attraverso stampi, proprio come vi avevamo mostrato in questa nostra guida. In sostanza bisogna riconoscere che, se si deve riprodurre più volte lo stesso oggetto, può convenire l'utilizzo di uno stampo in silicone. E' sufficiente avere l'oggetto da replicare - nativo o precedentemente stampato in 3D - per produrre un master con cui sarà possibile riprodurre l'oggetto fino ad un massimo di 25-30 volte. Oltre tale numero, gli oggetti prodotti inizieranno a perdere qualità a causa del deterioramento dello stampo stesso. Piccolo accorgimento: solitamente, per produrre lo stampo di un oggetto stampato in 3D, si utilizzano oggetti stampati in SLA, in quanto assicurano una maggiore qualità del master in silicone. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/sede-3d-systems-italia-14.jpg 3D SYSTEMS ITALIA: IL PROSSIMO FUTURO Come potrete immaginare ho provato ad accumulare più informazioni possibili riguardo il prossimo futuro di 3D Systems, tentativo andato completamente a vuoto. 3D Systems sta preparando delle novità? Sì, 3D Systems sta preparando dei nuovi prodotti, prevedibile, ma per ora non possiamo sapere altro. Restiamo quindi in attesa del 2016, anno che, per ora, offre ottime prospettive di crescita e si preannuncia pieno di novità. Ringrazio ancora una volta Selltek, nostro fidato partner, per l'invito alla sede di 3D Systems Italia. Per chi volesse approfondire le proprie conoscenze su 3D Systems, elenco di seguito i nostri migliori articoli al riguardo: Stampanti 3D Systems, tecnologia e ricerca nella stampa 3D; Report finanziario secondo trimestre 2015 di 3D Systems; Service di stampa 3D ad alta definizione.
  10. stampa3D

    TCT Show 2015 - Riepilogo

    Il TCT Show + Personalize rappresenta una delle fiere più importanti per quanto riguarda l’additive manifacturing. L’evento ha un valore strategico internazionale per le aziende e assume un’impronta professionale, destinata a mettere in mostra le migliori tecnologie di stampa 3D disponibili al giorno d’oggi. L’edizione del TCT Show 2015 è stata una delle più visitate e complete sotto tutti i punti di vista. Di seguito trovate i link alla nostra copertura mediatica dell’evento. TCT SHOW 2015, TUTTI I NOSTRI ARTICOLI: PLASTINK http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/plastink-filamento-stampa-3d-03.jpg Il produttore italiano di filamento per la stampa 3D ha colto l'occasione del TCT Show 2015 per presentare una serie di nuovi materiali: i PLA metallizzati e il BioNylon. Prosegue a questo link. AUTODESK EMBER http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/autodesk-ember-3d-printer-05.jpg Anche se non ci sono state novità da parte di Autodesk, finalmente abbiamo potuto fotografare e filmare la stampante 3D Ember. Il nostro interesse si è però soffermato sui materiali messi a disposizione da Autodesk. Prosegue a questo link. 3DP - 3D PLATFORM http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/3d-platform-stampante-3d-05.jpg Il produttore americano ci ha colpiti per la facilità con cui riusciva a stampare materiali flessibili con la propria stampante 3D a grandi dimensioni. Il volume di stampa di questa stampante arriva a 100 x 100 x 50 centimetri. Prosegue a questo link. MASS PORTAL PHARAOH http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/mass-portal-pharaoh-stampante-3d-03.jpg E' la prima volta che ci imbattiamo nelle stampanti 3D Mass Portal. La qualità costruttiva e l'unicità dei loro estrusori sono veramente degni di nota. Possono stampare fino a 3 materiali con un solo ugello. Prosegue a questo link. HP MULTI JET FUSION TECHNOLOGY http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/HP-Multi-Jet-Fusion-Technology-stampa-3D-05.jpg In occasione del TCT Show 2015 HP ha messo in mostra alcuni modelli stampati con la sua futura stampante 3D, quella che dovrebbe diventare la stampante 3D professionale più veloce al mondo. Prosegue a questo link. FORMLABS FORM 2 http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/formlabs-form-2-stampante-3d-02.jpg Se la Form +1 era un'ottima stampante 3D, la Form 2 supera ogni aspettativa. Il volume di stampa maggiorato e il meccanismo di rimescolamento la rendono una delle stampanti 3D a resina più interessanti del momento. Prosegue a questo link. FORMNEXT - FIERA EUROPEA PER LA STAMPA 3D http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/formnext-fiera-stampa-3d-08.jpg Durante la nostra visita al TCT Show 2015 siamo stati invitati ad assistere alla presentazione del Formnext, la nuova fiera per la stampa 3D che si terrà per la prima volta a Francoforte dal 17 al 20 novembre 2015. Prosegue a questo link. Ringraziamo Plastink, sponsor ufficiale della nostra visita al TCT Show + Personalize 2015.
  11. Durante la nostra visita al TCT Show 2015 siamo stati invitati ad assistere alla presentazione del Formnext, la nuova fiera per la stampa 3D che si terrà per la prima volta a Francoforte dal 17 al 20 novembre 2015. Formnext è un'evento internazionale supportato dagli organizzatori del TCT Show, i quali, di fatto, vanno a raddoppiare la propria influenza nel settore. Formnext intende però essere una fiera diversa dal TCT Show, andando a colpire quel target di visitatori altamente professionali e con conoscenze tecniche nella catena produttiva aziendale. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/formnext-fiera-stampa-3d-03.jpg Facendo riferimento a diversi trend in crescita nel mercato industriale, gli obiettivi di Formnext saranno quelli di: dimostrare come può evolvere la catena produttiva all'interno delle aziende grazie alle nuove tecnologie oggi a disposizione; far capire perché la stampa 3D e le tecnologie additive potranno cambiare in modo sostanziale il modo di concepire l'industria. Il concept dell'evento fa quindi riferimento alla catena produttiva industriale e intende andare a mettere in mostra ogni processo che la compone. I settori coperti saranno: stampa 3D, strumenti, prototipazione, automazione, software e hardware, materiali, componenti, metodologie, qualità produttiva, servizi, ricerca e sviluppo. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/formnext-fiera-stampa-3d-01.jpg Per coprire tutti questi settori, l'evento conterrà diversi spazi: uno centrale dedicato alla stampa 3D, un'area per strumenti e altri macchinari, una piccola area dove esporranno startup del settore selezionate, uno spazio per conferenze completamente gestito dagli organizzatori del TCT, due aree dove verrà messa in mostra la process chain (il processo industriale di produzione) e uno spazio gestito da AUDI. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/formnext-fiera-stampa-3d-02.jpg Ci tengo a darvi qualche informazione in più sulle ultime due aree citate. All'interno dello spazio espositivo, Formnext intende mettere in mostra un'intera catena produttiva di livello industriale, permettendo ai tecnici visitatori di capire come poter potenziare tecnologicamente i processi che gestiscono all'interno delle proprie aziende. Formnext punta tantissimo su questo tipo di approccio per dimostrare effettivamente quali sono le reali possibilità del giorno d'oggi. La scelta di dare in gestione un'area ad AUDI ha una motivazione: AUDI è una delle aziende più conosciute al mondo e al suo interno incorpora tecnologie che la maggior parte delle aziende non conosce. AUDI è stata quindi invitata a mettere in mostra le proprie tecnologie, offrendosi come ispirazione per tutte le altre aziende. Le conferenze, organizzate da TCT, si suddivideranno in quattro giornate seguendo un percorso specializzante. Il primo giorno saranno fatte introduzioni sulle tecnologie additive, il secondo e il terzo giorno ci saranno dimostrazioni applicative e il quarto giorno degli approfondimenti tecnici. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/formnext-fiera-stampa-3d-05.jpg L'evento sarà ospitato nel nuovo polo espositivo di fianco all'aeroporto di Francoforte, il quale vanta più 38.000 metri quadrati di spazio. Ovviamente tale dimensione non fa riferimento all'effettiva estensione della fiera di cui stiamo parlando, ma ci fa capire quanto gli organizzatori stiano pensando in grande. Non ci resta che aspettare l'arrivo del Formnext, dal 17 al 20 novembre a Francoforte, per vedere cosa effettivamente Formnext powered by TCT riuscirà a mettere in mostra. Ringraziamo Plastink, sponsor ufficiale della nostra visita al TCT Show + Personalize 2015.
  12. In Mass Portal hanno deciso di non badare a spese, basta un'occhiata alle loro stampanti 3D per rimanere colpiti dai loro particolari estrusori. Mass Portal produce tre modelli di stampanti 3D, tutti di tipologia delta. L'obiettivo dell'azienda è quello di avere stampanti 3D in grado di usare più materiali possibili con alte qualità produttive. I frame sono in profilati di alluminio rinforzati, assicurando precisione. Sono inoltre dotate di un sistema di autocalibrazione. L'ESTRUSORE PHARAOH Progettati per scaldarsi velocemente, gli estrusori di Mass Portal sono elementi fatti su misura per ogni modello di stampante. Il filamento viene raffreddato da tre ventole, favorendo la precisione della finitura finale dei materiali estrusi dallo stesso ugello, che possono arrivare ad un massimo di tre. L'estrusore permette inoltre di stampare materiali flressibili. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/mass-portal-pharaoh-stampante-3d-02.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/mass-portal-pharaoh-stampante-3d-03.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/mass-portal-pharaoh-stampante-3d-04.jpg I tre modelli in vendita sono i seguenti: Mass Portal Pharaoh ED, volume di stampa 20 (diametro) x 20 (altezza) cm, 2700€; Mass Portal Pharaoh HD, volume di stampa 20 (diametro) x 20 (altezza) cm, con l'aggiunta di schermo LCD touchscreen e interfaccia ottimizzata, estrusore full-metal e ugelli intercambiabili da 0.2, 0.4, 0.8 mm, 3300€; Mass Portal Grand Pharaoh, volume di stampa 35 (diametro) x 35 (altezza) cm, dotata di autocalibrazione, piatto in vetro, estrusore full-metal, stampa di tre filamenti diversi in contemporanea, schermo LCD touchscreen e interfaccia ottimizzata, 7000€. Ringraziamo Plastink, sponsor ufficiale della nostra visita al TCT Show + Personalize 2015.
  13. Dopo il grande annuncio di ottobre 2014, nel quale HP ha dichiarato che si sarebbe affacciata a gamba tesa nel settore della stampa 3D con la stampante 3D più veloce al mondo, questa è stata la prima volta in cui abbiamo potuto vedere coi nostri occhi degli oggetti stampati con la HP Multi Jet Fusion technology. Le caratteristiche su cui punta HP sono diverse: velocità senza precedenti, precisione non paragonabile a quelle esistenti e possibilità di produrre oggetti con una gamma di colori pressoché infinita. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/HP-Multi-Jet-Fusion-Technology-stampa-3D-01.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/HP-Multi-Jet-Fusion-Technology-stampa-3D-02.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/HP-Multi-Jet-Fusion-Technology-stampa-3D-03.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/HP-Multi-Jet-Fusion-Technology-stampa-3D-04.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/HP-Multi-Jet-Fusion-Technology-stampa-3D-05.jpg Pur avendo chiesto informazioni al responsabile dello stand fieristico, non siamo riusciti a strappare informazioni riguardo il lancio sul mercato, previsto - ci hanno confermato - nel 2016. Ringraziamo Plastink, sponsor ufficiale della nostra visita al TCT Show + Personalize 2015.
  14. E' stata annunciata poco più di una settimana fa - ve ne abbiamo parlato qui - eppure abbiamo già avuto modo di vederla al TCT Show 2015. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/formlabs-form-2-stampante-3d-02.jpg La FormLabs Form 2 presenta diversi miglioramenti rispetto ai modelli precedenti: laser più potente, meccanismo di rimescolamento della resina durante la stampa, volume di stampa maggiorato e schermo LCD touchscreen. Il meccanismo di rimescolamento della resina che si attiva durante la stampa permette di rimuovere eventuali residui che potrebbero rovinare l'oggetto finale. I modelli che abbiamo potuto vedere ci hanno colpiti per il materiale, di qualità notevole, e per la dimensione, che al massimo più essere di 145 x 145 x 175 mm. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/formlabs-form-2-stampante-3d-03.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/formlabs-form-2-stampante-3d-04.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/formlabs-form-2-stampante-3d-05.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/formlabs-form-2-stampante-3d-06.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/formlabs-form-2-stampante-3d-01.jpg Qui tutte le caratteristiche e prezzo di vendita. Ringraziamo Plastink, sponsor ufficiale della nostra visita al TCT Show + Personalize 2015.
  15. Dopo aver reso pubblici i disegni tecnici per la costruzione di Ember - li trovate sulla piattaforma Spark o Fusion 360 - Autodesk ha continuato a promuovere la propria stampante 3D dimostrandone le capacità tecniche. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/autodesk-ember-3d-printer-05.jpg Tra i diversi materiali esposti al TCT Show 2015, quello maggiormente degno di nota è lo Standard Clear Resin. Oltre ad avere un peso specifico non indifferente, la trasparenza di questo materiale può aprire nuove strade nel mondo della prototipazione. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/autodesk-ember-3d-printer-04.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/autodesk-ember-3d-printer.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/autodesk-ember-3d-printer-02.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/autodesk-ember-3d-printer-03.jpg Ringraziamo Plastink, sponsor ufficiale della nostra visita al TCT Show + Personalize 2015.
  16. stampa3D

    TCT Show 2015 - Plastink

    Al TCT Show + Personalize vi erano anche produttori italiani. Non si parla solo di produttori di stampanti 3D, ma anche di filamenti. Il noto produttore di filamento italiano Plastink, nostro sponsor per il TCT Show 2015, ha colto l’occasione per presentare ad un pubblico internazionale la sua nuova gamma di filamenti metalizzati in PLA. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/plastink-filamento-stampa-3d-045.jpg Il PLA metalizzato è stato pubblicizzato molto sul sito di Plastink nelle ultime settimane. Si tratta di un filamento contenente polveri metalliche, le quali donano al filo una finitura visiva simil-metallo. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/plastink-filamento-stampa-3d-01.jpg “I materiali erano già pronti da tempo, ma abbiamo deciso di aspettare il TCT Show per il lancio ufficiale al pubblico. Volevamo presentarli alla fiera internazionale più importante sulla stampa 3D”, ci spiega Gianluca Dal Bianco, responsabile commerciale. “Mentre per la stampa 3D i materiali caricati con polveri di metallo rappresentano una novità, per Plastink sono invece una tecnologia datata e consolidata”. Tali conoscenze erano già in possesso dell’azienda italiana grazie ad Aquila Corde Armoniche, produttore di corde per strumenti musicali dalla quale è stata creata Plastink. “Con Aquila Corde Armoniche produciamo da sempre corde appesantite con polveri di metallo. Non abbiamo dovuto fare altro che ottimizzare il polimero per la stampa 3D”, continua Gianluca. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/plastink-filamento-stampa-3d-02.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/plastink-filamento-stampa-3d-03.jpg BIONYLON PLASTINK Se per i PLA metallizzati Plastink è partita da conoscenze che già possedeva, stessa cosa ha fatto per la produzione del suo BioNylon, materiale molto apprezzato per la sua derivazione vegetale. Il bionylon è prodotto dal 68% da derivati vegetali, con una riduzione del 50% di emissioni in atmosfera durante la produzione rispetto al nylon tradizionale. Dopo averlo proposto e usato per molti anni nell’ambito delle corde per strumenti musicali, attraverso Plastink è stato di deciso di rilanciare questo materiale nel settore della stampa 3D. Il BioNylon è estrudibile a temperature più basse rispetto il nylon tradizionale e permette a Plastink di percorrere una strada più ecofriendly rispetto ai concorrenti. In un futuro non troppo lontano Plastink vorrebbe anche iniziare a produrre per i propri filamenti dei rocchetti in PLA, sempre in ottica di impatto ambientale. Partendo quindi da piccole produzioni ben selezionate, la gamma di materiali su cui Plastink si focalizzerà nei prossimi mesi è la seguente: ABS bianco e nero; PLA colorati; PLA metalizzati in oro, alluminio e bronzo; BioNylon; Gomma in tre tipologie di durezza. Le sicurezze di Plastink non si fermano solo alla qualità del materiale, ma si sviluppano anche nella distribuzione. Essendo già strutturati con Aquila Corde Armoniche, Plastink può vantare di una rete di distribuzione di livello internazionale consolidata su cui appoggiarsi. Il futuro di Plastink verterà nella ricerca di materiali più sostenibili nei confronti dell'ambiente, ottimizzando le proprie produzioni su materiali che possano far sviluppare il mercato. Ringraziamo Plastink, sponsor ufficiale della nostra visita al TCT Show + Personalize 2015.
  17. Per 3D Platform le stampe a grandi dimensioni non sono un problema. Con un volume di stampa di 100 x 100 x 50 cm le possibilità di questa stampante 3D sono ben poco limitate. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/3d-platform-stampante-3d-05.jpg 3D Platform utilizza filamento da 3 mm di diametro, è completamente open source e permette di stampare qualsiasi materiale. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/3d-platform-stampante-3d-06.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/3d-platform-stampante-3d-03.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/3d-platform-stampante-3d-02.jpg Stampare a grandi dimensioni non significa necessariamente metterci più tempo. Gli ugelli intercambiabili da 0.4 a 1.2 mm permettono di scegliere la finitura e i tempi di stampa. La velocità di stampa si aggira tra i 70 e i 100 mm/s, offrendo la possibilità di aggiungere un secondo ugello. Assolutamente apprezzabile è l'intelligentissimo metodo per far entrare in casa la stampante: per la consegna il piatto di stampa viene trasportato in verticale, pur essendo già assemblato. In questo modo sarà possibile portare la vostra 3D Platform all'interno di qualsiasi spazio. Il prezzo è di 20.000 $. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/3d-platform-stampante-3d-07.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/3d-platform-stampante-3d-04.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/10/3d-platform-stampante-3d-01.jpg Ringraziamo Plastink, sponsor ufficiale della nostra visita al TCT Show + Personalize 2015.
  18. Stampa 3D in metallo, questa sconosciuta. Stiamo parlando di una delle tecnologie più ricercate al giorno d'oggi, soprattutto dall'industria. Dopotutto, non potremo stampare solo plastiche a oltranza! Chi di voi fa parte dei settori edile/ingegneria/architettora, sicuramente conoscerà Arup, famosa società di ingegneria elogiata per la quantità di ricerca e lo sforzo creativo che, da sempre, tende a compiere. Non a caso, Arup si è sempre differenziata dai concorrenti per la grande professionalità nel trovare soluzioni innovative all'interno di qualsiasi progetto. Tra questi, ne troviamo uno che riguarda nello specifico il nostro interesse per la stampa 3D in metallo strutturale. Stampa 3D in metallo: di cosa si tratta? Tra le svariate tecnologie di stampa 3D che conosciamo, troviamo la SLS - Selective Laser Sintering - e la DMLS - Direct Metal Laser Sintering. I metodi SLS e DMLS prevedono l'unione di particelle di materiale sottoforma di polvere posizionato all'interno di una vasca; il tutto grazie all'azione di una fonte laser che va a lavorare le polveri solamente dove necessario alla realizzazione dell'oggetto. La stampa 3D in metallo è resa possibile proprio grazie a questa avanzata tecnologia: il materiale di supporto è composto da una polvere metallica - può essere acciaio inox, oro, argento, ecc - che viene "fusa" dal laser fino ad ottenere componenti dotate di alte prestazioni meccaniche, paragonabili a quelle delle tecniche produttive più tradizionali. Con un enorme vantaggio lato design... ma di questo ne parleremo tra un attimo. Grazie all'elaborazione di complicati sistemi progettuali e all'ottimizzazione della combinazione tecnologia-materiali, Arup ha iniziato a studiare la stampa 3D in metallo strutturale. Partendo da quello che erano i giunti per una struttura in metallo, gli ingegneri hanno dato in pasto le geometrie progettate a una serie di software che hanno permesso l'ottimizzazione di forma e materiale, fino al raggiungimento della soluzione migliore ai fini di resistenza e prestazioni meccaniche. Stampa 3D in metallo strutturale, è una questione di design Per quanto il lato economico sia ancora una barriera molto importante per la stampa 3D in metallo - si parla di macchine con un costo oltre i 300.000 € - siamo tutti consapevoli che cifre di questo tipo non sono proibitive per le grandi aziende, le quali hanno solo grande interesse nell'essere le prime a sfruttarle. Non a caso, il tema progettuale è molto importante. Gli algoritmi utilizzati da Arup permettono di elaborare il modello del giunto andando a eliminare materiale dove non serve. In sostanza, la forma viene ottimizzata secondo gli sforzi impostati nel software, mantenendo pressoché inalterate le capacità meccaniche del pezzo. Questo processo si traduce in una serie di caratteristiche non indifferenti: il pezzo ha forme ottimizzate per svolgere la sua funzione;si utilizza meno materiale, riducendo i costi;la componente mantiene le sue caratteristiche meccaniche;riduzione delle emissioni di CO2 del 40% per ogni ciclo produttivo. Stampa 3D in metallo strutturale, quale futuro? La previsione è che sempre più aziende e investitori decidano di lanciarsi nella sperimentazione dei metalli tramite stampa 3D. La riduzione dei costi dei materiali, dei tempi di produzione e le rinnovate possibilità di design sono solo alcuni dei motivi per cui si andrà verso questa direzione. L'obiettivo di Arup è quello di andare oltre: dopo aver prodotto più di 1200 prototipi e versioni di test in acciaio, si sta guardando verso materiali compositi e complessi come la fibra di carbonio e leghe metalliche complesse. Per noi progettisti, ci sarà da divertirsi.
  19. Comunicato stampa La stampante 3D più grande del mondo – ben 12 metri di altezza – per realizzare case in argilla, non è più solo un progetto di ricerca ma una realtà, peraltro tutta italiana. L’artefice è WASP, azienda ravennate leader nel mondo della stampa 3D. La vocazione del gruppo è manifesta già nel nome, l’acronimo di World’s Advanced Saving Project. La presentazione della BigDelta – così si chiama la stampante gigante – avverrà all’interno di un raduno della durata di tre giorni: il 18, 19 e 20 settembre la cittadina romagnola di Massa Lombarda ospiterà una serie di workshop, conferenze, concerti e spettacoli che animeranno il coronamento di questo sogno. Al centro della scena in aperta campagna ci sarà, per la sua prima uscita ufficiale, la mega stampante 3D di WASP. La realizzazione della BigDelta è però molto più che un sogno realizzato se consideriamo che le stime internazionali prevedono entro il 2030 una rapida crescita della richiesta di alloggi a prezzi accessibili ed adeguati per oltre 4 miliardi di persone con un reddito annuo sotto i 3000 dollari. Per soddisfare questa domanda le Nazioni Unite stimano che per i prossimi 15 anni vi sarà un fabbisogno giornaliero di 100.000 unità abitative. WASP, che in questi anni ha fatto del concetto di autoproduzione e di conoscenza condivisa il cuore del progetto, propone una visione molto più estesa rispetto a quella di una casa a costo zero. Stiamo parlando della MakerEconomy, un nuovo modello in cui tutto può essere autoprodotto grazie a soluzioni condivise fornite dalla stampa 3D e legate alle necessità primarie: lavoro, salute e abitazione. “La realtà del sogno” è il nome del raduno che vedrà pensiero filosofico, tecnologia e progresso sostenibile permeare le attività svolte al suo interno. Non mancherà l’arte: la BigDelta diventerà infatti palcoscenico e scenografia dello spettacolo teatrale Shamballa, presentato dal Teatro Rigodon, scritto e diretto da Alessandro Cavoli. Tre giorni di innovazione e condivisione quelli del 18, 19 e 20 settembre, e chissà che in futuro questi giorni non siano ricordati come le date di una vera e propria rivoluzione. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/09/stampante-3d-pi%C3%B9-grande-del-mondo-01.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/09/stampante-3d-pi%C3%B9-grande-del-mondo-01-2.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/09/stampante-3d-pi%C3%B9-grande-del-mondo-01-3.jpg Il programma dettagliato del raduno è in fase di definizione e sarà presto reso pubblico. Info: www.wasproject.it
  20. Rimanendo in tema economico e dopo avervi presentato i risultati finanziari di Stratasys, oggi vi aggiorniamo sullo stato di 3D Systems. 3D Systems è il secondo grande player mondiale nel settore della stampa 3D - insieme a Stratasys. Entrambe americane, le due aziende stanno passando periodo molto particolare per quanto riguarda le proprie finanze. Sono ormai mesi che, in seguito ad una grande crescita di interesse, gli investitori spostano i soldi su altri settori, a causa di una perdita di fiducia nel concetto della "stampante 3D per tutti". Non a caso diversi parlando di crisi della stampa 3D, anche se noi non siamo completamente d'accordo. Questo è un segnale forte, che va a intaccare anche i colossi mondiali che producono stampanti 3D professionali, e che ha inevitabilmente dei risvolti sulle scelte strategiche delle aziende. Nel secondo trimestre del 2015, 3D Systems ha incassato 170.5 milioni di dollari, constatando un aumento dei guadagni pari al 13% rispetto al secondo trimestre del 2014, ma contraendosi al ribasso del 5% per quanto riguarda l'organic revenue. Per quanto riguarda le spese, 3D Systems ha fatto uscire dalle proprie tasche la cifra di 105.5 milioni di dollari, 25.7 di questi destinati ad attività di ricerca e sviluppo. Questi dati hanno subito un aumento dell'11%, segno che, proprio come Stratasys, anche 3D Systems sta puntando a produrre stampanti 3D sempre più evolute. Parlando di interesse dei clienti, le tecnologie maggiore crescita sono state le SLA, SLS e DMP, in particolare nei settori aerospaziale e sanitario. Le tecnologie MJP e CJP hanno riscontrato un leggero rialzo dopo un periodo di calo d'interesse. Avi Reichental, CEO di 3D Systems, dichiara: "While a period of high growth enabled us to acquire strategic assets and build critical expertise, our rapid expansion permitted certain operating inefficiencies that we are currently addressing. Specifically, we are enhancing the quality of our products and services, accelerating synergy and cost reduction measures, driving process improvements and working closely with our channel partners to improve our sales operations and worldwide coverage." L'obiettivo rimane la crescita insieme ai propri partner, offrendo nuove tecnologie che possano portare vantaggio sui competitor.
  21. Stratasys, il colosso della stampa 3D americano, ha pubblicato ufficialmente i risultati finanziari del secondo trimestre di quest'anno. Le entrate di questo secondo trimestre del 2015 ammontano a 182.3 milioni di dollari, sostenendo una perdita netta di circa 14.9 milioni di dollari. L'azienda ha investito 22.5 milioni di dollari in ricerca e sviluppo, con l'obiettivo di poter uscire sul mercato con prodotti innovativi nei prossimi anni. Con quest'ultimo investimento Stratasys ha investito un totale di 100 milioni di dollari, pari a circa il 12% dei guadagni dell'azienda, in progetti di ricerca e sviluppo. Il totale delle stampanti 3D vendute solamente in questo secondo trimestre dell'anno ammonta a 6.731. Come potrete bene immaginare, questo numero non è dato solamente dalle stampanti 3D vendute col marchio Stratasys, ma comprende anche tutte quelle vendute da MakerBot. Il numero delle MakerBot vendute è di circa 6.000 sull'intero totale, un dato prevedibile vista la diversa tipologia di clientela a cui vanno a proporsi e, ovviamente, il prezzo. Sebbene questi risultati finanziari non siano il massimo - in quanto riportano un calo delle vendite - bisogna sempre ricordare che Stratasys è un'azienda che muove centinaia di milioni di dollari (si parla di 500 milioni di dollari) e che, per dei dati di questo tipo, sicuramente non deve allarmarsi. E' vero, sono diversi mesi che - parlando in modo molto generale - i numeri sono in calo, ma è assolutamente sbagliato iniziare a pensare ad una crisi della stampa 3D come era stato dichiarato, poco tempo fa, da una grande testata giornalistica italiana - alla quale io stesso avevo risposto. Probabilmente nei prossimi mesi la situazione rimarrà invariata, ed è proprio per questo motivo che Stratasys sta investendo in modo importante in ricerca e sviluppo: presentando nuovi prodotti e ottimizzando le proprie risorse riuscirà ad essere pronta alle richieste che, inevitabilmente, il mercato farà tra qualche anno. Qui trovate il documento ufficiale. Staremo a vedere.
  22. Il comunicato stampa risale a poche ore fa e lascia ancora diverse informazioni in sospeso. Quello che è certo è che Lumi Industries lancerà a breve una nuova campagna di crowdfunding su Kickstarter, andando alla ricerca di fondi per lanciare sul mercato il suo nuovo modello di stampante 3D: LumiPocket LT. A soli 10 mesi di distanza dalla campagna IndieGogo dedicata a LumiPocket, Lumi Industries va ad ampliare la propria gamma di stampanti 3D. A differenza rispetto i modelli precedenti, LumiPocket LT è una stampante 3D a resina fotosensibile che non necessita di un proiettore esterno o di essere collegata ad un computer. La macchina sarà completamente autonoma, integrando un alloggiamento per schede SD da cui sarà possibile avviare le stampe. Tutto sarà gestibile da un piccolo schermo LCD. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/08/LumiPocket-LT-stampante-3D-683x1024.jpg Andando a eliminare il proiettore esterno, fino ad oggi fondamentale nelle stampanti 3D di Lumi Industries, è stato aggiunto un modulo superiore contenente l'elettronica che permette ad un laser UV di muoversi in maniera guidata per svolgere tre funzioni: la stampa su resina fotosensibile, l'incisione laser e la fotoincisione di circuiti stampati. In fase di stampa 3D, la risoluzione XY arriva a 100 µm, mentre quella verticale può raggiungere i 50 µm. L'incisione laser avviene invece con una potenza di 200mW, permettendo di incidere diversi tipi di materiali. Ma non è tutto. Lumi Industries ci ha informati che per questo nuovo modello è stato ideato uno speciale "sistema di movimentazione basato su una variante dai noi ideata di braccio robotico SCARA che permette velocità, qualità e ingombri ridotti." Il prezzo di lancio sarà inferiore ai 600€, ponendo LumiPocket LT tra le stampanti a resina più economiche sul mercato. "Ora abbiamo bisogno del supporto di tutti voi per supportare una startup italiana che ha il coraggio di voler competere nel settore della stampa 3D, per portare avanti il progetto LumiPocket LT, e per poter dare vita alle tante idee innovative che abbiamo in cantiere e che speriamo di poter realizzare." Ii lancio della campagna Kickstarter avverrà a breve, probabilmente entro qualche settimana. Qui la pagina dedicata a LumiPocket LT sul sito di Lumi Industries.
  23. L'obiettivo di Divergent Microfactories è quello di ridurre le emissioni prodotte durante la fase di costruzione delle automobili. La soluzione dell'azienda californiana parte dal telaio stampato in 3D. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/08/divergent-blade-3d-supercar-6.jpeg La supercar prodotta da Divergent Microfactories si chiama Blade ed è il primo modello prodotto dall'azienda californiana che sfrutta una struttura modulare in metallo stampata in 3D. Ogni elemento che compone la struttura modulare è stampato in 3D utilizzando una polvere di alluminio che viene sinterizzata attraverso un raggio laser, proprio come nelle tecnologie SLS e DMP di 3D Systems che vi avevamo presentato in questo articolo. I vari elementi vengono poi collegati tra loro attraverso dei tubi di carbonio che s'incastrano nei nodi della struttura, in modo apparentemente semplice e veloce. Ogni nodo di collegamento è progettato su misura e standardizzato per questo tipo di assemblaggio, come se dovesse essere venduto sotto forma di kit. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/08/divergent-blade-3d-supercar-8.jpeg Kevin Czinger, CEO di Divergent Microfactories, dichiara che "attraverso questo sistema è possibile costruire telai per qualsiasi tipo di veicolo, dalle supersportive alle pickup, con un notevole risparmio di peso e di energie, dando vita a vetture estremamente resistenti e sicure." Ed è proprio nella parola "peso" uno dei punti più interessanti della supersportiva Blade. Sfruttando il telaio proposto da Divergent Microfactories, utilizzando una carrozzeria di materiali compositi e montando un motore 4 cilindri, l'intera automobile pesa 635 chilogrammi e riesce a raggiungere i 100 Km/h in soli 2 secondi. Secondo le dichiarazioni della casa madre la struttura basata sugli elementi stampati in 3D peserebbe solamente 46 Kg. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/08/divergent-blade-3d-supercar-15.jpeg Secondo gli studi e ricerche condotti dall'azienda le auto moderne necessitano di tantissima energia per essere assemblate, andando a impattare in modo importante sull'ambiente dell'intero pianeta. All'interno del problema si trovano anche tutte le auto ibride ed elettriche che hanno iniziato a farsi spazio negli ultimi anni in quanto, anche se i consumi durante l'utilizzo vengono ridotti, le emissioni prodotte nella fase di costruzione sono aumentate rispetto a quelle delle automobili tradizionali. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/08/divergent-blade-3d-supercar-16.jpg Divergent Microfactories ci tiene a specificare che il suo particolare sistema di montaggio può essere utilizzato anche come base per l'assemblaggio di altre tipologie di automobili, come i suv o i pickup. L'unico limite è dato dalle dimensioni standard dei pezzi stampati in 3D. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/08/divergent-blade-3d-supercar-14.jpg L'obiettivo dell'azienda è quindi quello di "dematerializzare e democratizzare" l'industria dell'automobile, sfruttando la tecnologia della stampa 3D e dandola in pasto alle piccole realtà - chiamate "microfactories" - evitando i metodi tradizionali di lavorazione e riducendo i costi dei materiali di base. Sicuramente Divergent Microfactories ha ancora molto lavoro da fare, tra cui dimostrare che il proprio sistema di assemblaggio possa essere assimilato dalle piccole attività produttive e che non esistano problemi tecnici nella costruzione di altri modelli di automobili. Se siete interessati ad approfondire, di presentazione di Divergent Microfactories. Volete vedere un'altra automobile che monta elementi stampati in 3D? Ecco una Shelby Cobra in scala 1:1 e perfettamente funzionante.
  24. Pochi giorni fa mi sono imbattuto in un articolo pubblicato sul sito web di Wired Italia, intitolato "La crisi della stampa 3D". Purtroppo. Dico "purtroppo" perché, pur essendo un grande fan della nota rivista di innovazione e tecnologia, solo il titolo mi ha fatto rabbrividire. Il primo pensiero che mi è passato per la testa è stato qualcosa molto simile a "Devo essermi perso qualcosa di grosso". Invece mi sbagliavo. Nell'articolo pubblicato su Wired Italia si parla della crisi che il settore della stampa 3D starebbe passando in questo periodo. In particolare si parla di, cito testualmente, "una fase stanca", "costi non ancora veramente abbordabili per le masse (in particolare quelli dei materiali)", "qualità di stampa in molti casi troppo approssimativa", "limiti di interesse" e "una certa oscurità culturale al di fuori della cerchia tecnologica". Chi scrive tale contenuto fa poi riferimento al particolare caso di MakerBot, noto produttore di stampanti 3D che nelle scorse settimane ha chiuso i propri negozi fisici, licenziando circa il 20% dei propri dipendenti, arrivando addirittura a definire MakerBot in pura crisi aziendale. Se ci leggete da un po' di tempo saprete sicuramente che affermazioni di questo tipo sono troppo generiche, dimostrando che le letture leggere, soprattutto quelle con titoli ad effetto, fanno presto a diventare virali. Crisi della stampa 3D? Vi sbagliate di grosso Il settore della stampa 3D consumer - sia chiaro che sto parlando di stampa 3D consumer - sta passando quello che potrebbe essere definito come un momento particolarmente importante. Nei mesi e negli anni scorsi sono stati tantissimi i produttori di stampanti 3D che hanno provato ad accaparrarsi la propria fetta di mercato. C'è chi è arrivato per primo, c'è chi ci ha provato con progetti alternativi - un esempio possono essere quelle macchine che stampano 3D, fresano e tagliano al laser - e c'è chi ci ha provato attraverso piattaforme di crowdfounding. Fatto sta che, ad oggi, neanche noi sapremmo dirvi quante stampanti 3D di livello consumer sono presenti in commercio. Il boom di produttori e il grande incremento di interesse verso questo nuovo mercato hanno fatto sì che la stampa 3D entrasse sulla bocca di tutti. Ne parlò Beppe Grillo, ne parlarono tutte le più grandi testate giornalistiche del mondo e addirittura i telegiornali. Da qualche mese, però, sembra che tutto si sia leggermente appiattito. Gli articoli sulle testate giornalistiche principali sono calati molto dall'inizio del 2015, eppure continuano a saltare fuori nuovi produttori. Internamente a Stampa 3D Forum lo sappiamo già da un po' - a noi basta analizzare i dati del web per sapere le cose in anticipo - ma anche chi è dentro il settore da qualche anno sarà sicuramente riuscito a percepire quanto il numero di prodotti offerti sul mercato sia in crescita rispetto alla reale richiesta. Ed è proprio ora che il gioco si fa duro. Non si parla di "crisi della stampa 3D", ma di un mercato non ancora pienamente maturo. Il mondo utopico dove tutti avremo in casa una stampante 3D per produrci il set da cucina della nonna è ancora molto, molto lontano. Questo perché la stampa 3D è ancora una cosa da tecnici: per stampare oggetti bisogna conoscere le caratteristiche della propria stampante 3D e dei materiali di consumo. Per stampare qualcosa di personalizzato non è sufficiente scaricare un modello dal web, ma bisogna saper modellare in 3D, quindi è necessario conoscere almeno un software di modellazione tridimensionale e le caratteristiche che il modello deve avere per essere stampato correttamente. E qui mi fermo, altrimenti finiamo per perderci in crisi esistenziali chiedendoci se le stampanti 3D Plug&Play esistono realmente. MakerBot: davvero credete che sia in crisi? Analizzando il caso di MakerBot, è completamente errato parlare di "crisi". Quello che è successo internamente all'azienda americana è stato un semplice, seppur importante, cambio di rotta. Stratasys, sin dal momento dell'acquisizione, ha iniziato a investire capitali per rendere MakerBot il produttore di stampanti 3D più conosciuto al mondo, con l'obiettivo di vendere più stampanti possibili ai consumatori. Sono state fatte tantissime campagne pubblicitarie, sono stati semplificati notevolmente i prodotti e sono stati aperti negozi fisici, tutto nell'ottica di arrivare in casa all'utente più ignorante in materia, cercando di convincerlo che stampare in 3D, dopotutto, non è così difficile. Evidentemente, Stratasys si sbagliava, o meglio, ha spinto troppo in questo senso anticipando i tempi. Quello che è successo nelle scorse settimane, oltre la chiusura dei negozi fisici per la vendita e l'assistenza ai consumatori, è stata l'apertura di numerosi "Innovation Center" marchiati completamente MakerBot. Questa scelta indica la crescita di interesse di MakerBot verso le Università, i centri di ricerca e l'ambiente professionale - ovvero tutte quelle piccole e medie realtà che possono trarre vantaggi dall'utilizzo della stampa 3D. Quello che ha visto MakerBot cambiando rotta è stato un miglioramento della propria clientela, ossia quella cerchia di persone che possono veramente imparare a usare una stampante 3D e che hanno interesse ad usare questa tecnologia all'interno del proprio business. Le reali prospettive Questa volta, la nota rivista di innovazione e tecnologia ha dimostrato di non essersi informata quanto sarebbe doveroso fare prima di scrivere un contenuto che parla di "crisi" e declino di un settore che, si prevede, nel 2015 dovrebbe crescere del 40% (fonte). Come dimostra la scelta del titolo, probabilmente l'obiettivo era quello di generare un po' di traffico sul sito web... Senza dubbio ci saranno riusciti. Se proprio siete curiosi, qui trovate l'articolo di Wired Italia. Dateci pure una letta, ma non credo vi sarà molto d'aiuto.
  25. E' arrivato il momento di tirare le somme. I nostri tre giorni al 3D Print Show London 2015 - dal 21 al 23 maggio - sono stati intensi e pieni di contenuti da mostrarvi. La location, ossia la Old Truman Brewery, vicinissima a Liverpool Street, si è mostrata interessante quanto ben strutturata. Ammettiamo però di non essere rimasti sbalorditi dall'evento, anzi... 3D Print Show London 2015: la nostra opinione Quello che abbiamo visto è stato un bell'evento, che raggruppava al suo interno alcuni dei maggiori player internazionali nel settore della stampa 3D. C'erano aziende del calibro di Stratasys, Ultimaker e BigRep, ma il vero fulcro dell'evento sono state altre realtà, quelle che, paradossalmente, noi abbiamo conosciuto da più vicino. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/3d-print-show-london-2015-03.jpg Mi sto riferendo a Sharebot e alla loro differenziazione di prodotti, a WASP e alle loro Delta 2040 che stampano anche argilla, ai nuovi arrivati di Ira3D, Dynamo3D, BCN3D e così a seguire. Seconda nota positiva: la nostra impressione è stata che le aziende di nazionalità italiana fossero in numero maggiore rispetto quelle provenienti da altre parti del mondo. Quello che ci ha lasciato un po' l'amaro in bocca è che il 3D Print Show London non è stato, a nostro avviso, paragonabile al 3D Print Hub di Milano, sia parlando di dimensioni che parlando di prodotti messi in mostra. Il 3D Print Hub è stato più grande, ha attirato più visitatori e ha messo in mostra più realtà. Non abbiamo visto uno stand di MakerBot - anche se possiamo considerarla presente insieme a Stratasys - e non abbiamo visto uno stand di 3D Systems - che probabilmente non è particolarmente interessata al mercato consumer e preferisce rimanere temporaneamente in disparte. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/3d-print-show-london-2015-02.jpg Tutto sommato il 3D Print Show rimane un evento unico nel suo genere, punto d'incontro con nuove realtà e ottima rampa di lancio per entrare in un mercato che non è in crisi come qualcuno si diverte a scrivere. 3D Print Show London 2015: quello che abbiamo visto Ma arriviamo al dunque! Di seguito trovate tutte le novità che abbiamo incontrato e che ci è sembrato doveroso mostrarvi. BeeVeryCreative http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/beethefirst-Beeverycreative-3dprint-shwo-london-2015-2.jpg Lo avevamo preannunciato durante il 3DPrint Hub di Milano che BeeVeryCreative avrebbe lanciato diverse novità, ed ecco che a questo 3D Print Show di Londra l’azienda portoghese ha portato in mostra ben quattro novità. Clicca qui per leggere l'articolo completo. Zinomat http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/maxresdefault1-1024x576.jpg Il prodotto è chiamato Zinomat e consiste in un piatto di stampa composto da una superficie leggermente ruvida, flessibile e magnetica. Clicca qui per leggere l'articolo completo. BCN3D http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/BCN-stampante-3D-03-1024x768.jpg Le stampanti 3D Sigma e Lux prodotte da BCN3D Tecnologies, rispettivamente una classica FFF e una DLP, due stampanti concepite con la filosofia Open Source nella mente dei creatori Spagnoli, senza sacrificare design e qualità tecniche. Clicca qui per leggere l'articolo completo. 3Doodler http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/3Doodler-2.0-accessori-01-1024x768.jpg Abbiamo pubblicato pochissimi giorni fa la nostra recensione della 3Doodler 2.0, eppure ci ritroviamo di nuovo a parlarne. Lo stand di 3Doodler ci ha attirati subito in quanto abbiamo potuto mettere le mani su quegli accessori che ancora non avevamo visto: il JetPak e il pedale. Clicca qui per leggere l'articolo completo. Mcor http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/Mcor-IRIS-stampa-3D-carta-04-1024x768.jpg La tecnologia di stampa sviluppata da Mcor non prevede l’utilizzo di granuli, polveri, resine o filamenti – tecnologie fortemente utilizzate dai colossi della stampa 3D – bensì di fogli di carta in dimensione A4. Clicca qui per leggere l'articolo completo. Digital Forming http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/Digital-Forming-03-1024x768.jpg Nella fiera londinese, oltre a produttori di stampanti e filamenti, sono presenti anche dei service. Digital Forming intende mettere in contatto designer e clienti attraverso una piattaforma dedicata. Clicca qui per leggere l'articolo completo. Zinter http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/Zinter-stampante-3D-multimateriale-02-1024x768.jpg Le stampanti 3D Zinter sono prodotte da Ion Core Ltd, un team con base negli UK avente esperienza in distribuzione di macchine CNC e soluzioni robotiche permettendogli di imparane i segreti e i punti focali poi trasmessi alle stampanti 3D. Clicca qui per leggere l'articolo completo. BigRep http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/BigRep-one.2-stampante-3D-grandi-dimensioni-06-1024x768.jpg La BigRep ONE.2 ha un volume di lavoro di 1.3 m3, con dimensioni 1100 mm x 1067 mm x 1097 mm. Con tali dimensioni di stampa è una delle stampanti 3D FDM più grandi sul mercato. Clicca qui per leggere l'articolo completo. 3D Print Show: prossimi appuntamenti Nel corso del 2015 sono previsti altri tre show: California, Paris e Dubai. Per rimanere aggiornati non dovete fare altro che tornare a leggerci!
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