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Roberto Coppa

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Tutti i contenuti di Roberto Coppa

  1. Artec 3D è un'azienda che fonda il suo business nello sviluppo e nella vendita scanner 3D professionali e di sistemi di sicurezza attraverso la scansione tridimensionale dei volti. Il team è composto da professionisti che lavorano insieme da più di dieci anni e che sono esperti nel campo dell’acquisizione di immagini e del riconoscimento facciale; queste esperienze hanno portato l’azienda a diventare leader nel mondo, con sede principale a Lussemburgo e uffici in Russia e in California. SCANNER 3D PROFESSIONALI ARTEC: QUALI SONO E COME FUNZIONANO Come ben sappiamo, esistono diverse tipologie di scanner 3D. Comprese le varianti, Artec può vantare di quattro differenti modelli, tra cui tre scanner 3D portatili e uno fisso. Questi si differenziano principalmente per tipo di applicazione e costo. SCANNER 3D ARTEC EVA http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/06/SCANNER-3D-PROFESSIONALI-ARTEC-01.jpg Lo scanner 3D Artec Eva è il primo sulla lista di Artec per il suo costo contenuto. Il suo funzionamento è simile a quello di una fotocamera che rileva informazioni tridimensionali. Sposa alte prestazioni e maneggevolezza grazie al peso di 850 g e una risoluzione che arriva a 0.5 millimetri. L’accuratezza nei punti arriva a 0,1 millimetri e il campo di lavoro è compreso tra 0,4 e 1 metro, rilevando fino a 16 immagini al secondo. Le sue caratteristiche lo rendono adatto per la scansione di oggetti di media grandezza come una sedia, il sistema di scarico di una moto o il presidente degli Stati Uniti. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/06/SCANNER-3D-PROFESSIONALI-ARTEC-02-obama-1024x726.pnghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/06/SCANNER-3D-PROFESSIONALI-ARTEC-03-obama.png Non è necessario alcun marcatore o sistema di referenzazione, sarà direttamente il software a rielaborare la scansione e a riconoscere la geometria del solido scansionato, allineando automaticamente la nuvola di punti rilevata. Il rilievo dei colori è a 24 bit/pixel, con una risoluzione di 1.3 megapixel. L'allineamento avviene in tempo reale e viene mostrato sullo schermo del pc collegato allo scanner via USB 2.0, rendendo la scansione veloce e senza perdite di tempo in post-produzione. Eva ha un costo di 13'700 €; è disponibile anche nella versione ‘lite’, limitata nella possibilità rilevare i colori dei modelli, a 9'700 €. Successivamente è comunque possibile fare l’upgrade per la versione completa pagando la differenza di 4'000 €. SCANNER 3D ARTEC SPIDER http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/06/SCANNER-3D-PROFESSIONALI-ARTEC-01-spider.png Saliamo di categoria e di prestazioni. Con lo scanner 3D Artec Spider si arriva ad una risoluzione di 0,1 millimetri e una accuratezza nei punti di 0,05 millimetri. Il campo di lavoro passa al range di 0,17-0,3 metri. Artec spider è uno strumento per i CAD-users e inventori di ogni tipo; è stato progettato apposta per rilevare dettagli in oggetti di piccole dimensioni e colori brillanti: scansionare oggetti piccoli con angoli, cambi di direzione, nervature e texture particolari non sarà più un problema. La distanza ottimale di rilievo è tra i 17 e i 30 cm. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/06/scanner-3d-professionali-artec-04-spider.jpgEssendo uno scanner altamente preciso, l'elaborazione dei dati rilevati richiede una notevole potenza di calcolo, consigliando queste caratteristiche tecniche: processore I5 o I7, 12GB di memoria, scheda video Nvidia GeForce 400 i superiore, Windows 7 o superiore, 300MB di spazio su disco e 1 porta USB 2.0 libera per collegare lo scanner 3D al pc. Per ottenere la massima risoluzione di scansione è consigliabile attendere 30 minuti per far sì che avvenga il corretto riscaldamento delle componenti. Come il modello più economico non deve essere calibrato e non necessita di marcatori come punti di riferimento. Prezzo: 15'700 €. SCANNER 3D ARTEC SPACE SPIDER http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/06/headerimage.img_.jpg Come suggerito dal nome, è la versione più evoluta dello Spider, sviluppata originariamente per lavorare nello spazio. Mantiene temperature operative ottimali e consente di ottenere la massima precisione di dieci volte più velocemente rispetto al suo predecessore, permettendo un utilizzo a lungo termine nell’acquisizione dati. A differenza della versione standard, il tempo di riscaldamento delle componenti avviene in appena 3 minuti, velocizzando notevolmente l'attesa prima della scansione. Le caratteristiche tecniche richieste per il funzionamento sono le stesse dello Spider. Guadagna inoltre un ulteriore anno di garanzia. Il costo è di 20'700 €. SHAPIFY BOOTH http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/06/SCANNER-3D-PROFESSIONALI-ARTEC-shapify-booth-1024x576.jpg E’ uno scanner fisso, ma non aspettatevi di posizionarlo sulla scrivania perché ha un’altezza di 3,3 metri e un diametro altrettanto grande. E’ dotato di ben 4 scanner Artec montati su un telaio cilindrico che ospita anche luci e un telo bianco di sfondo, il tutto ruota attorno al soggetto. Ma qual è il suo target di utilizzo? E’ un prodotto collegato ad un servizio, infatti Shapify Both è fatto per essere ospitato nei vari service point di stampa 3D con lo scopo di creare modelli di un’intera persona in 12 secondi, per poi ottenere in 15 minuti il modello 3D creato automaticamente. A questo punto basta scegliere se si vuole il modello stampato dal service e spedito direttamente a casa o se si vuole il file magari per stamparselo da soli. Per acquistare la macchina sono necessari 34'700 €. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/06/scanner-3d-professionali-artec-05-Shapify.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/06/scanner-3d-professionali-artec-06-1024x395.jpg Ciò che è necessario dire è che, anche se gli scanner Artec si posizionano nel segmento degli scanner 3D professionali, sono tutti caratterizzati da un'ottima semplicità d’uso. Il funzionamento è ‘plug and play’, ciò significa che, per iniziare una scansione, la lista degli accorgimenti da seguire si limita alla connessione via usb ad un pc e alla pressione del pulsante di avvio. Ulteriori facilitazioni non mancano di certo: con gli scanner Artec è possibile ottenere il modello di un oggetto in più scansioni, oppure, per evitare di scansionare con il laptop attaccato, si può acquistare la batteria esterna da 16'000 mha e lavorare in scioltezza. Per far funzionare gli scanner, Artec ha sviluppato in casa propria il software Artec Studio 10. Molte delle correzioni per i modelli scansionati possono essere delegate al programma, permettendo anche ai modellatori non esperti di ottenere un modello di alta qualità. Le principali funzioni del programma sono: allineamento automatico delle scansioni; semplificazione della mesh in modo rapido; eliminazione automatica dei target usati in fotogrammetria; correzione automatica della texture (riempimento dei buchi di texture analizzando le aree vicine); facile eliminazione delle parti non volute. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/06/scanner-3d-professionali-artec-07-software.png INDUSTRIE E APPLICAZIONI NELL’IMPRESA D’OGGI Per quanto riguarda gli scanner 3D portatili le applicazioni sono moltissime e toccano gli ambiti più disparati, permettendo realizzazioni prima inimmaginabili: medicina, con chirurgia plastica e protesi ortopediche; industria, con prototipazione, ingegneria ‘inversa’, controllo qualità; design, con ergonomia e computer grafica; arte, con musei virtuali, archeologia, restauro; criminologia. Grazie allo scanner Shapify Booth invece si apre la frontiera dei service di scansione 3D a livello locale, con possibilità di vendita del file tridimensionale o del modello direttamente stampato in 3D. Vuoi saperne di più sugli scanner 3D? Ti consigliamo qualche altro contenuto: Qual è lo scanner 3D giusto per te? Scanner 3D low-cost: 7 soluzioni Fuel3D Scanify - scanner 3D ad alta risoluzione
  2. Attraverso Stampa 3D Forum abbiamo già avuto modo di conoscere i vari store di stampa 3D come i.materialise o Shapeways. I servizi offerti da queste piattaforme web permettono agli utenti di caricare i propri file per poi riceverne a casa il modello stampato in 3D. Eventualmente i modelli possono essere venduti per renderli disponibili anche agli altri utenti. Allo stesso modo funziona la controparte giapponese Rinkak, capitanata dalla società Kabuku Inc. Rinkak è il market più grande per quanto riguarda il mercato del 3D printing Asiatico, con una vasta offerta di modelli e materiali per tutte le necessità. Da poco, lo store Rinkak si arricchisce di una nuova, interessante possibilità: la stampa 3D in un materiale molto simile al legno con il grande vantaggio della tecnologia SLS. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/rinkak-2.jpgIl pezzo finito è molto più apprezzabile dal lato estetico che da quello delle proprietà meccaniche, infatti, come dichiarato dalla stessa Rinkak, il materiale non ha grande resistenza meccanica ed è soggetto a rottura in caso di cadute; inoltre non è adatto per stare a contatto con l'acqua. Al tatto il materiale risulta sabbioso e caldo; il colore è quello naturale del legno utilizzato, ovvero marrone chiaro-nocciola. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/rinkak-3.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/rinkak-4.jpg Si possono stampare modelli con un volume totale di 250mm×250mm×200mm con una risoluzione dei layer di 0.15 millimetri. I modelli non devono avere parti spesse meno di 3 millimetri, inoltre in caso di modelli cavi è necessario un foro per la rimozione della polvere di supporto che rimane durante il processo di stampa, se il foro è troppo piccolo infatti, la polvere non può essere completamente rimossa. Nel sito sono presenti modelli per tutte le tasche; ovviamente il prezzo varia in base al volume della stampa. Se volete richiedere un modello simil-legno di sicuro effetto vi ricordiamo che fino al 31 Maggio Rinkak applica uno sconto del 20% su tutti i modelli richiesti proprio con questo materiale. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/rinkak-8.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/rinkak-7.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/rinkak-6.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/rinkak-5.jpg
  3. La startup Sinterit nasce con l’obiettivo di mettere sul mercato una stampante 3D a tecnologia SLS al prezzo di 5'000 dollari, un progetto sicuramente molto ambizioso considerando che tutt’ora la SLS più economica sul mercato supera abbondantemente i 100'000 dollari. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/sinterit-1.jpg I vantaggi della stampa 3D SLS rispetto alla classica stampa a deposito di filamento sono innumerevoli: le possibilità nei colori sono infinite e abbiamo completa libertà nelle forme dei modelli senza i limiti dei famosi ‘ponti’ che da sempre creano problemi. Ultima ma non per importanza è sicuramente la qualità generale della stampa, non raggiungibile da alcuna stampante FDM. Oltre ai pregi però, si devono affrontare tutti quegli ostacoli che fino ad ora hanno relegato questa tecnologia nel segmento industriale. Una stampante SLS industriale ha bisogno fino a circa 5 KW di potenza per poter funzionare, e inoltre la temperatura nelle fasi di stampa deve essere controllata con precisione e non oltrepassare i 2 °C di tolleranza, oltre i quali ne risentirebbe la qualità di stampa. A ciò vanno aggiunti i costi legati al materiale di stampa, ossia alle polveri termoplastiche. Di stampanti SLS low cost ne abbiamo già parlato, e Sinterit non è sicuramente la prima ad entrare in questo mercato. Sintratec ha fatto da spartiacque presentando il suo modello da 3999 $, Norge è arrivato in seguito con i modelli Ice 9 e Ice1 mentre Sharebot ha espanso la sua offerta di stampanti con la SnowWhite. Mentre aspettiamo la commercializzazione dei modelli citati vi parliamo di Sinterit, startup polacca che pensa in grande. Il team è composto da tre ingegneri ex dipendenti di Google e ABB, con una grande esperienza in ottimizzazione hardware, grafica 3D e sviluppo software. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/sinterit-2.jpgPer la loro stampante 3D i tre founders puntano a raggiungere queste caratteristiche chiave: -stampa a polveri multicolore ad alta velocità; -volume di stampa pari a 150mm x 150mm x 200mm; -temperatura del letto di stampa fino a 180°C; -completamente assemblata; -controllo remoto via WiFi; -prezzo per la polvere di stampa sotto i 100$ per 1 kg. Il lavoro sembra proseguire senza intoppi tantoché sulla pagina Facebook di Sinterit vengono costantemente pubblicati modelli 3D stampati proprio con la loro macchina. La commercializzazione della stampante passerà per una campagna di finanziamento tramite crowdfounding per poi passare alla commercializzazione liberà subito dopo. Naturalmente se tutto ciò che è stato promesso da Sinterit verrà mantenuto ci si aspetta un enorme successo per la campagna, che è prevista proprio per la prima metà del 2015. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/sinterit-6.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/sinterit-5.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/05/sinterit-4.jpg
  4. Dai danesi di RepRap.me arriva una soluzione geniale per portare finalmente in modo semplice e relativamente economico la stampa 3D a colori su macchine a tecnologia FDM. Diamond hotend è un estrusore capace di gestire ben 3 diversi filamenti. La stampa 3D FDM a colori non è sicuramente una novità, lo sappiamo. Abbiamo già visto stampanti dotate di più estusori, ma abbiamo anche parlato però di tutti i problemi che ne conseguono: dalle sbavature al problema, non da poco, della riduzione del volume di stampa. In questo articolo poi, abbiamo visto la nuova tecnologia portata da Mosaic, un dispositivo sicuramente valido, che ha però un costo non irrilevante. Ed è qua che entra in gioco Diamond hotend. L’estrusore raccoglie 3 filamenti, da 1.75 mm ciascuno, che vengono convogliati e stampati attraverso un solo ugello dal diametro standard di 0.4 millimetri. I 3 hotend sono montati su di un supporto su cui è posizionata anche la ventola, inoltre solo protetti ulteriormente da un piccolo strato di materiale isolante. Inizialmente è necessario inserire i filamenti ed eseguire una calibrazione dei 3 hotend, dopodiché, siamo subito pronti a stampare, con tutti i vantaggi nell’avere 3 estrusori nello spazio di uno soltanto. La tecnologia dell’estrusore permette anche di fondere più filamenti contemporaneamente e quindi di mescolare i vari colori ottenendone degli altri, oppure di stampare 3 materiali differenti, poiché le temperature vengono gestite indipendentemente. Come tante altre tecnologie di stampa, Diamond hotend è stato finanziato con il crowdfounding su kickstarter; in soli 2 giorni il progetto ha aggiunto la quota prestabilita, il che ha spinto i progettisti ad ampliare la dotazione della tecnologia aggiungendo nuovi obiettivi al raggiungimento di soglie di finanziamento più alte. All’appello si aggiungeranno un Diamond che supporta filamenti da 3 millimetri e uno con una diversa dimensione dell’ugello. Per ora, nella pagina del progetto, è possibile scegliere tra il solo ugello, l’intero estrusore, e per chi non ha voglia di modificare la propria stampante o semplicemente per chi non ne ha ancora una, sono disponibili una Reprap prusa i3 o una bq Witbox in kit, entrambe con l’estrusore Diamond già assemblato. Le spedizioni sono previste per Maggio-Giugno 2015. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/04/diamond-hotend-6.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/04/diamond-hotend-5.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/04/diamond-hotend-4.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/04/diamond-hotend-3.jpg
  5. Si chiama Polar 3D e il nome non poteva essere più eloquente trattandosi della prima stampante 3D a muoversi su coordinate polari. Una macchina semplice quanto innovativa con un design minimale. Il progetto nasce nel 2013 a Cincinnati, in Ohio (Stati Uniti), con lo scopo di espandere la tecnologia di stampa 3D all’interno della didattica. Il team si prospetta di dare un nuovo volto all’apprendimento permettendo agli studenti di toccare con mano le proprie creazioni prodotte con software CAD e di creare soluzioni innovative per i problemi di ogni giorno. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/04/polar-3d-2.jpgIl mezzo con cui ottenere tutto ciò è la Polar 3D, presentata ufficialmente al CES di Las Vegas e che ha ottenuto grandi consensi da parte del pubblico e degli addetti ai lavori. La tecnologia che muove la Polar è la prima del suo genere. L’estrusore si muove sull’asse Z mentre è il piatto di stampa a fare il resto: è un vetro circolare che ruota su se stesso e trasla sul piano X-Y. Il piatto può compiere una traslazione massima di 10.15 centimetri rispetto al suo asse centrale, il che, combinato alla rotazione, permette di ottenere un diametro massimo di stampa di 20.3 centimetri. Le specifiche tecniche complete sono le seguenti: -Tecnologia di stampa: FDM -Volume di stampa: 20.3 Diametro x 15.2 altezza (cm) -Risoluzione dei Layer: 50 – 400 Micron – preimpostati come: High 150 Micron, Med 250 Micron, Low 320 Micron -Diametro filamento: 1.75 mm -Diametro estrusore: 0.4 mm -File supportati: .stl, .obj, .p3d -Dimensioni della stampante: 32 x 20 x 35.5 (cm) -Connettività: Wi-Fi, Ethernet, USB. E’ dotata di una telecamera in grado di riprendere a 1080p per monitorare il processo di stampa. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/04/polar-3d-3.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/04/polar-3d-4.jpg Al CES, Polar 3D ha introdotto inoltre tre interessanti iniziative per la promozione è lo sviluppo del loro progetto: - il "Polar ambassador program" invita gli educatori e gli studenti a svolgere ruoli di veri e propri ambasciatori della missione Polar rappresentandola negli altri paesi fuori dagli Stati Uniti; - il "Polar Cloud" è una piattaforma social di condivisione di esperienze, progetti e di file; - la "Polar Challenge" prevede l’organizzazione di contest in cui ci saranno in palio proprio delle stampanti Polar 3D. Il tutto è un intero ecosistema studiato attorno alla vera innovazione della stampante 3D Polar per permetterne la diffusione a livello didattico; e proprio per questo il prezzo proposto alle scuole e agli studenti subisce un brusco ridimensionamento fino ad arrivare ai 599 dollari, rispetto ai 799 dollari necessari per portarla a casa al prezzo di listino. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/04/polar-3d-7.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/04/polar-3d-6.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/04/polar-3d-5.jpg
  6. Vi siete mai chiesti se ci fosse un modo per testare a pieno le qualità della vostra stampante 3D? Che cosa è in grado di fare, e quali sono le effettive prestazioni al di là della scheda tecnica? Da oggi è disponibile un test delle prestazioni che può fare al caso vostro. Il designer CTRL V ha pubblicato nel vasto database di Thingiverse un file STL, liberamente scaricabile, studiato appositamente per lo scopo. Si tratta di un modello 3D composto da vari elementi inclinati, aggettanti, concavi e forati, caratterizzati da una diversa complessità. Per fare un’analogia, possiamo mettere alla prova la nostra stampante 3D come faremmo in un computer con i classici benchmark. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/test-prestazioni-1.jpg Più precisamente, l’oggetto è composto in questo modo: -dimensioni: 4x50x50mm (basamento); -grandezza dei fori: 3 fori da 3/4/5 millimetri di diametro; -dimensioni del dado: dado esagonale di tipo M4; -dettagli: piramide, cono, numeri; -forme arrotondate: onde, semi-sfera; -distanza minima tra le superfici: 0.1/0.2/0.3/0.4/0.5 millimetri; -sporgenze: 25°/30°/35°/40°/45°; -lunghezza ponti: 2/3/4/5/6/7/8/9 millimetri; -superfici: tutte le parti piane. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/test-prestazioni-2.jpg Ciò è estremamente utile non solo per vedere di cosa è capace la nostra macchina, ma soprattutto per verificare che sia ben regolata. Si potrebbe avere un piatto di stampa non perfettamente orizzontale e quindi non perpendicolare all’asse Z, oppure potrebbe risultare che i binari su cui si muovono gli assi non siano perfettamente allineati. Col tempo, inoltre, le prestazioni possono subire un lieve calo a causa delle cinghie che si allentano. Le conseguenze di queste anomalie alla stampante sono le vibrazioni e una diminuzione della qualità generale della stampa. Potrebbe anche accadere che le forme rotonde vengano stampate come ovali. Ed è proprio grazie a questo file tester che possiamo verificare la presenza di difetti ed individuare i punti deboli per poi agire con una mirata manutenzione. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/test-prestazioni-3.jpg Ovviamente la qualità della stampa è influenzata anche dalle impostazioni e dai parametri dello slicer, per questo CTRL V consiglia di impostare la risoluzione del layer più alta possibile ed un riempimento del 33 %. E’ evidente come questo semplicissimo modello 3D possa portare ai numerosi benefici già citati, peraltro richiedendo una media di 50 minuti di tempo e una quantità minima di materiale. Il tester è scaricabile a questo link e pronto per fare un check-up della vostra stampante. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/test-prestazioni-4.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/test-prestazioni-5.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/test-prestazioni-8.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/test-prestazioni6.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/test-prestazioni7.jpg
  7. Al 3DPrint Hub di Milano MeccatroniCore sfoggia le sue due stampanti FDM di fascia pro: Leonardo 300 EVO e Leonardo 300 EVO H. Macchine disegnate in Italia con componentistica made in Japan, che promettono estrema efficienza e affidabilità per un uso che spazia dall'ingegneria, all'architettura, al design industriale. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/meccatronicore-stampanti-3d-02.jpg Nella configurazione più economica troviamo un solo estrusore e abbiamo la possibilità di lavorare col PLA. Il piano, in vetro, non è riscaldato e possiamo contare su un volume di stampa di 402x302x302 mm. Ma le cose si fanno decisamente più interessanti nel modello top, dove si aggiunge la possibilità di lavorare con due estrusori, e quindi stampare con due colori oppure beneficiare dell'ausilio del secondo per i sostegni delle nostre stampe. Abbiamo una risoluzione dei layer massima di 0,1 mm e una risoluzione dell'estrusore di 0,002 mm. La possibilità nei materiali si amplia sensibilmente essendo compatibile con HIPS, PVA, PLA, ABS e moltissime altre termoplastiche, potendo raggiungere delle temperature vicine ai 400 °C. Si aggiunge il piatto in vetro riscaldato. L'inserimento del secondo estrusore comporta però un volume di stampa leggermente ridotto: 352x302x302 mm con secondo estrusore montato ma non in funzione e 302x302x302 mm con secondo estrusore in funzione. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/meccatronicore-stampanti-3d-04.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/meccatronicore-stampanti-3d-06.jpg Entrambe le configurazioni hanno un peso di 52 Kg e un volume pari a 710x660x730 mm. Hanno inoltre un ugello intercambiabile (0,3 o 0,6 mm). Come software slicer sono accompagnate da Repetier Host gratuito oppure una versione di Simplify3D ottimizzata da MeccatroniCore, a pagamento. Alle Leonardo 300 è possibile aggiungere un PC di bordo (trattasi di un Microsoft Surface Pro in configurazione con processore Intel Core i5) così da rendere indipendente la macchina. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/meccatronicore-stampanti-3d-01.jpg Per quanto riguarda i costi, la MeccatroniCore Leonardo 300 EVO è venduta ad un prezzo di 5900 € + iva mentre la 300 EVO H sale a 6900 € + iva, aggiungendo eventualmente il prezzo del tablet. LEGGI TUTTE LE NOVITA' DAL 3DPRINT HUB DI MILANO
  8. Che la stampa 3D stesse facendo passi da gigante ne siamo tutti consapevoli, ma chi l’avrebbe detto che si potesse arrivare a stampare il metallo a casa, producendo oggetti con una comune stampante 3D ad ABS o PLA? L’idea è venuta all’inventore Brad Woods e per metterla in pratica ha costituito un brillante team di sviluppo assieme a William Howard, fondatore della ‘The Howard Academy for the Metal Arts’, e Glenn Prescott, fabbro con una grande esperienza in campo ingegneristico. I membri del team hanno ideato un nuovo tipo di filamento chiamato Filamet, composto da un mix di plastica e metallo. Questa miscela permette di ottenere un materiale la cui temperatura di fusione (175°C) è gestibile anche dalle normali stampanti 3D FDM. Si avvicina quindi la possibilità di stampare il metallo a casa. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/stampare-il-metallo-6.jpg Si tratta essenzialmente di un simil-metallo, la cui percentuale di materiale puro si aggira intorno al 85%, mentre il resto, che svolge la funzione di legante, può essere indistintamente ABS o PLA. Per ora i membri del team sono riusciti a creare filamenti di 3 metalli differenti: bronzo, ottone e rame, e ciò equivale già ad un vasto campo di applicazione. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/stampare-il-metallo-1.jpgPer quanto riguarda le proprietà dei materiali prodotti, Brad Woods dichiara un comportamento meccanico simile alla plastica, un comportamento termico più verso il metallo e proprietà chimiche molto simili al metallo puro. Il tutto è in fase di test e quindi dovremo attendere ancora prima di avere dei dati quantificabili. Proprio per questo motivo, nel promuovere la loro campagna su Kickstarter per ottenere i fondi necessari, hanno focalizzato le potenzialità dei loro filamenti nelle applicazioni artistiche. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/stampare-il-metallo-2.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/stampare-il-metallo-3.jpg Ma lo sviluppo non è certo al termine, anzi. Attualmente lo stesso team sta lavorando per produrre filamenti con percentuale di metallo puro vicina al 100%, con tutti i vantaggi del caso in merito di prestazioni. Inoltre, sono in fase di test i filamenti in ceramica, carbonio, vetro e materiali magnetici; il che consentirebbe una enorme rivoluzione: pensate solamente alla possibilità di stampare un motore elettrico con la propria stampante 3D desktop in casa. Se tutto questo però è ancora agli albori, di certo sono molto più tangibili i nuovi filamenti in bronzo, ottone e rame Filamet, che si possono ordinare finanziando la loro campagna di crowdfounding. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/stampare-il-metallo-5.jpg
  9. Cosa c'è di più originale di una riproduzione di noi stessi in 3D? Statuine stampate come fossero un autoscatto realistico in tre dimensioni. La nuova frontiera della stampa 3D è la personalizzazione totale riproducendo, oltre agli oggetti, anche le persone in scala e con fattezze umane. Esplorando il passato, possiamo vedere che l’uomo, da sempre, ha avuto la necessità e l’abitudine di immortalare la propria immagine. Ha voluto raffigurare se stesso e i propri cari per rimanere nella storia, lasciare un segno indelebile o un semplice ricordo della persona che restasse nella memoria. Scorrendo attraverso i libri di storia ci accorgiamo di come nelle varie epoche sia sempre mutato il metodo con cui ci raffiguriamo: nella Grecia antica i busti di marmo testimoniavano la potenza dei più grandi sovrani, mentre in tempi più vicini a noi era consuetudine il dipinto di famiglia. Poi ovviamente, l’avvento della fotografia. Tutto è cambiato in maniera radicale: l’acquisizione di immagini è diventata estremamente semplice e supportata da un costo delle fotocamere relativamente basso. Dopo questa grande rivoluzione siamo però arrivati ad un nuovo giro di boa; l’innovazione in questo campo arriva proprio dalla stampa 3D e si prenota per entrare nelle case di tutti in un futuro più vicino di quanto si pensi. La novità consiste nel creare copie di noi stessi stampati in 3D. Non stiamo parlando di strani cloni, bensì di “statuette” fatti proprio a nostra immagine. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/Autoscatto-stampa-3D-13.jpg Per ottenere delle perfette copie miniaturizzate di noi stessi si utilizzano scanner 3D che possono essere mobili oppure delle vere e proprie "cabine" di scansione. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/Autoscatto-stampa-3D-Smob.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/Autoscatto-stampa-3D-Sbox.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/Autoscatto-stampa-3D-SC.jpgRimanendo immobili per per pochissimi minuti avremo il modello su cui eseguire la stampa, potremo poi decidere le dimensioni compatibilmente con le capacità della stampante. Oggi per questo tipo di applicazioni si usano stampanti 3D a tecnologia granulare (SLS) oppure la PP (che utilizza le testine inkjet) perché richiedono un dettaglio molto elevato e una grande varietà di colori. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/Autoscatto-stampa-3D-17.jpgEsistono già, anche in italia, dei negozi che offrono questo servizio, come Mini-Me Store e Shapify. Il costo va ben oltre la classica fotografia ma il sistema è destinato ad evolversi e diffondersi, e quindi sarà inevitabilmente soggetto a calo di prezzo. Per ora può risultare un regalo sicuramente originale, in futuro ci troveremo più spesso ad avere a che fare con piccoli modellini della nostra famiglia, magari anche stampati da noi stessi. Siete pronti per sostituire le foto sul comodino con modellini in scala? http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/Autoscatto-stampa-3D-23.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/Autoscatto-stampa-3D-22.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/Autoscatto-stampa-3D-21.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/Autoscatto-stampa-3D-20.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/Autoscatto-stampa-3D-19.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/Autoscatto-stampa-3D-18.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/Autoscatto-stampa-3D-10.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/Autoscatto-stampa-3D-9.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/Autoscatto-stampa-3D-6.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/Autoscatto-stampa-3D-5.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/Autoscatto-stampa-3D-3.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/Autoscatto-stampa-3D-2.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/Autoscatto-stampa-3D-1.jpg
  10. Quest’anno al CES di Las Vegas ci sono state tante novità, ma ha fatto la sua comparsa anche la prima stampante 3D in grado di stampare fibra di carbonio, oltre che kevlar e fibra di vetro. La Mark One di MarkForged rivoluziona la produzione di un materiale tanto performante quanto scomodo da produrre, semplificandone all’osso le difficoltà produttive. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/stampante-3d-fibra-di-carbonio-mark-one-markforge-3.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/stampante-3d-fibra-di-carbonio-mark-one-markforge-2.jpg Anche se il prezzo di ben 5500 $ indirizza l’acquisto verso i professionisti, la sua facilità di utilizzo rema in senso opposto. La chiave del funzionamento della stampante consiste nella produzione di oggetti in nylon rinforzati con la fibra di carbonio, tramite due estrusori dedicati. E’ affiancata da un software slicer proprietario chiamato Eiger, che elabora i file STL decidendo autonomamente la posizione e il numero degli strati di fibra di carbonio da inserire. Questi ultimi vengono stampati come un telaio all’interno del prodotto, e lo rendono estremamente rigido e resistente a flessione. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/stampante-3d-fibra-di-carbonio-mark-one-markforge-910jpg.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/stampante-3d-fibra-di-carbonio-mark-one-markforge-6.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/stampante-3d-fibra-di-carbonio-mark-one-markforge.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/stampante-3d-fibra-di-carbonio-mark-one-markforge-4.jpg Il pezzo finito non necessita dell’applicazione di resine, tutto sta nella speciale miscela di materiali termoplastici che indurisce immediatamente durante la stampa. Mark One produce oggetti per un volume massimo di 320 x 132 x H 160 mm con una risoluzione minima dei layer di 100 micron per il nylon e di 200 micron per il carbonio. Greg Mark, fondatore e CEO di MarkForged, ha mostrato in fiera molti risultati di stampa, tra cui staffe per alettoni di auto da corsa. Le applicazioni infatti possono essere innumerevoli, grazie alla tecnologia che permette di avere un rapporto resistenza-peso migliore rispetto all'alluminio 6061. Purtroppo con questa stampante 3D non si riusciranno a realizzare pezzi in fibra di carbonio completi (intesi come lavorazione classica su strati) ma sicuramente si possono realizzare oggetti molto resistenti rispetto a pezzi stampati con solo materiale plastico. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/Sflex_Strain_112214_SQa-1024x853.png Lo slicer Eiger, prodotto direttamente dall'azienda, è raggiungibile direttamente dal browser Chrome senza dover scaricare nulla; è dotato di un database di file già pronti per la stampa e permette di salvare il proprio lavoro sul cloud. Tramite Eiger è possibile inoltre mettere in pausa la stampa, ciò permette anche l'inserimento di parti mobili all'interno dei nostri oggetti per produrre elementi davvero interessanti. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/stampante-3d-fibra-di-carbonio-mark-one-markforge-911jpg.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/stampante-3d-fibra-di-carbonio-mark-one-markforge-8.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/stampante-3d-fibra-di-carbonio-mark-one-markforge-9.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/02/stampante-3d-fibra-di-carbonio-mark-one-markforge-12.jpg Nel caso vogliate essere tra i primi al mondo a stampare fibra di carbonio, Mark One è disponibile nel sito di MarkForged anche in developers kit.
  11. ProtoCycler - Ogni giorno sentiamo parlare sempre più dei progressi della stampa 3D, delle sue potenzialità e delle sue innumerevoli applicazioni. Ci troviamo a parlare continuamente di nuove tecnologie di stampa, e di come grandi aziende o piccole startup rilascino macchine sempre più performanti ed economiche. Tutto ciò è sicuramente a vantaggio del consumatore finale, che può avvicinarsi a questo mondo approfittando proprio di tutto questo. L'acquisto di una stampante quindi diventa un'opportunità per il grande pubblico che può avvicinarsi al mondo della prototipazione in modo semplice e completo. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/01/Protocycler-riciclo-plastica-bobine-stampa-3d-3.jpg C'è però un fattore di cui tener conto, ovvero le spese per l'acquisto delle bobine di filamento di materiale, che per esempio, nel caso dell' ABS si aggira intorno alle 30 € al kilogrammo. Questa componente acquista maggiore rilevanza nel caso in cui ad adoperare una stampante 3D sia un neofita, ossia una persona che non ha precedente esperienza con questa tecnologia e che per ottenere un risultato accettabile ha magari bisogno di più tentativi. Più tentativi si traducono in più materiale utilizzato e quindi costi maggiori. Per dare una soluzione a questo problema nasce ProtoCycler: una macchina capace di restituire filamenti partendo dal riciclo di "rifiuti" di stampa o pellet. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/01/Protocycler-riciclo-plastica-bobine-stampa-3d.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/01/Protocycler-riciclo-plastica-bobine-stampa-3d-7.jpg Dietro a questo progetto risiede la ReDeTec, una startup Canadese composta da Dennon Oosterman, Alex Kay e David Joyce, che ha varato il progetto sulla piattaforma di crowdfounding "Indiegogo" riuscendo in pochissimo tempo a raccogliere i fondi necessari per la commercializzazione. ProtoCycler non è sicuramente la prima macchina capace di fare ciò, ma si presenta al mondo con una scheda tecnica di tutto rispetto e una facilità d'uso che porta la stessa ReDeTec a definire il proprio prodotto come "il migliore riciclatore di filamento". http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/01/Protocycler-riciclo-plastica-bobine-stampa-3d-8.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/01/Protocycler-riciclo-plastica-bobine-stampa-3d-6.jpg Protocycler ha un funzionamento molto semplice e non ha bisogno di particolari settaggi per il funzionamento. Attraverso una apposita manovella si aziona il trituratore manuale, dopodiché basta selezionare il materiale inserito tramite i pulsanti e lo schermo LCD. Avviata la macchina, l'estrusore espelle la plastica che a sua volta viene avvolta automaticamente in una bobina. Per quanto riguarda le specifiche tecniche, è dotato di un trituratore capace di lavorare pezzi di dimensioni massime di 13 x 13 centimetri, una velocità di estrusione di ben 300 centimetri al minuto e una tolleranza nell'estrusione di +-0.02 millimetri; dalla macchina è possibile selezionare un diametro di stampa di 1.75, 2.85 o 3.00 millimetri, oppure, tramite software, un qualsiasi valore compreso tra 0,1 e 3.00 millimetri. Il tutto contenuto in un volume di 35.5 x 30.5 x 25.4 centimetri che arriva a casa già assemblato. ProtoCycler viene venduto ad un prezzo di 799 $ (corrispondenti a circa 680 €), il che lo rende un investimento importante, ma che verrà ripagato a pieno grazie a tutto il materiale ed i soldi risparmiati riciclando il materiale.
  12. Si presenta al mondo attraverso una fruttuosa campagna di crowdfounding su Kickstarter raccogliendo quasi tre volte la somma richiesta, stupisce con il suo ottimo rapporto qualità prezzo. Stiamo parlando di Robox, una stampante 3D dal design curato, che, visto il suo prezzo, rientra nella categoria delle stampanti “commerciali”. CEL, l’azienda inglese che sta dietro allo sviluppo del prodotto, non si è limitata solamente a contenerne i costi, ma bensì ad offrire una stampante di ottima qualità per il grande pubblico. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/12/2_173932-1200x686.jpeg La principale caratteristica di Robox è il corpo estrusore contenente due ugelli, uno più preciso per i contorni e i particolari, con un diametro di 0.3 millimetri, e un secondo più grande, da 0.8 millimetri, impiegato per i riempimenti. Normalmente, più dettaglio si richiede per la stampa, maggiore sarà il tempo che la macchina impiegherà a completare l’oggetto. Volendo quindi un processo rapido, si dovrà inevitabilmente pagare in termini di qualità. Grazie all’ innovativa tecnologia di Robox invece, potremmo ottenere prodotti qualitativamente eccellenti con una velocità, dichiarata dal produttore, maggiore del 300 % rispetto ai principali competitors e una risoluzione massima del layer di ben 20 micron. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/12/video-screenshot1.png Il corpo estrusore è facilmente removibile ed è inoltre possibile eseguire un upgrade funzionale acquistando separatamente un secondo, in modo da eseguire stampe con due differenti materiali o colori. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/12/cel-robox-3d-printer-5.png Altro punto di forza è sicuramente la vasta compatibilità per quanto riguarda i materiali di stampa, infatti è in grado di lavorare PLA, ABS, HIPS, Nylon, PC e PVA, con la comodità di non dover ogni volta settare nuovi parametri. Questo perché le bobine fornite dal produttore sono dotate di un chip interno già programmato in base al materiale contenuto. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/12/5311-1280.png Il tutto è supportato dal software AutoMaker™ sviluppato direttamente da CEL, con una doppia interfaccia: una semplificata, per chi desidera un approccio Plug and Print, e una più complessa per chi desidera avere un pieno controllo su tutti i parametri di stampa. Robox viene distribuita attraverso il sito http://robox.cel-uk.com/ ad un prezzo di 849.90 sterline (circa 1080 €) attualmente scontata rispetto al prezzo di listino di 999.90 sterline, il che la rende un prodotto assolutamente appetibile.
  13. Una delle più interessanti applicazioni della stampa 3D è sicuramente la realizzazione di modelli in metallo. Questa risulta un’enorme rivoluzione ed una efficace risposta verso l’attuale processo produttivo, soprattutto per quanto riguarda la produzione di modelli unici nel loro genere. Basti pensare alle protesi in campo medico, che in molti casi devono essere prodotte su misura. L’utilità di questa tecnologia tocca moltissimi ambiti, ad oggi però, il processo di produzione è estremamente costoso e quindi molto lontano dalla fascia consumer del mercato. Le attuali tecnologie di stampa di oggetti metallici hanno un costo minimo di circa 70.000 euro. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/12/Selective-Inhibition-Sintering-SIS-stampa-3d-metallo-economica-2.jpg Per risolvere questo problema vengono in risposta tre scienziati della University of Southern California: Payman Torabi, Matthew Petros e Behrokh Khoshnevis. Il loro studio, recentemente pubblicato sul giornale “3D printing and Additive Manufacturing”, mostra un innovativo processo di stampa chiamato Selective Inhibition Sintering (SIS), ovvero, Inibitore selettivo di sinterizzazione. Il funzionamento si basa su una soluzione chimica in forma liquida (C 12 H 22 O 11) nebulizzata nel perimetro della sezione. Grazie a questo speciale inibitore, si evita che le parti trattate vengano fuse durante la cottura. In pratica si stendono singoli strati di polvere di metallo, dopodiché il liquido viene applicato formando il contorno della sezione da stampare. In questo modo, un volta completato il processo per tutti i layer, il blocco viene inviato alla fornace, restituendo poi il prodotto finito. [caption id=attachment_11028" align="aligncenter" width="600]http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/12/Selective-Inhibition-Sintering-SIS-stampa-3d-metallo-economica.jpg 1) stesura della polvere 2) deposito dell'inibitore 3) sinterizzazione del blocco nella fornace 4) rimozione delle parti trattate con l'inibitore[/caption] http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/12/Selective-Inhibition-Sintering-SIS-stampa-3d-metallo-economica-3.jpg Il tutto risulta quindi un processo “opposto” rispetto al già conosciuto SLS, dove per ottenere il modello un laser fonde direttamente le sezioni. Il prezzo, dovrebbe risultare inferiore ai 5.000 dollari, fatto che classificherebbe la macchina nella categoria delle stampanti 3D “commerciali”. Oltre il costo, l’utilizzo di questa nuova tecnologia presenterà numerosi vantaggi: - la grandezza complessiva della stampante SIS sarà inferiore grazie all’utilizzo di testine di stampa commerciali al posto di costose tecnologie laser o a fasci di elettroni; - la velocità sarà superiore in quanto verrà trattato solamente il contorno e non l’intera parte della sezione; - le parti metalliche risulteranno incontaminate da qualunque tipo di sostanza. Le caratteristiche del metallo puro sono superiori rispetto a quelle di un metallo contaminato; - essendo privi di legante, non contaminano la fornace; - il modello non necessita di supporti perché viene sostenuto dalla parte residua del materiale, ovvero quella che non subisce fusione. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/12/Selective-Inhibition-Sintering-SIS-stampa-3d-metallo-economica-5.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/12/Selective-Inhibition-Sintering-SIS-stampa-3d-metallo-economica-4.jpg Gli ideatori del progetto affermano che la tecnologia è praticamente pronta per entrare sul mercato e quindi vicinissima a fare felici i molti appassionati della tecnologia additiva che si sono dimostrati diffidenti rispetto le attuali tecnologie disponibili sul mercato. Purtroppo non è stata ancora definita una data di lancio del prodotto. Rimarremo in attesa.
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