il_cosmo

Voxelab Aquila

...quella del saldatore non l'avevo pensata!!! Bella trovata!!! 🙃 In effetti, forse un dado affogato nella stampa andrebbe meglio e funzionerebbe meglio... Grazie delle vostre opinioni.

Dovendo realizzare dei pezzi che possano assemblarsi l'uno all'altro, pensavo di utilizzare degli inserti filettati da affogare nel materia in stampa. In passato, con delle lavorazioni in legno, avevo adoperato degli inserti che si avvitano nel materiale (vedi prima foto allegata), lasciando un foro filettato a disposizione. Ho visto però che molti progetti sviluppati utilizzano degli inserti diversi (seconda foto) che non riesco a capire se vengono affogati durante la stampa o se vengono inseriti a pressione nel pezzo stampato. Qual'è la vostra esperienza in proposito?

@Truck64 innanzitutto grazie per l'informazione... cosa che ignorava, seppur ci sarei potuto arrivare per intuito. Escludo però che possa essere il mio caso; io uso una Voxelab Aquila (un clone della Ender 3 v2 per intenderci) originale, senza alcuna modifica, ne in hardware, ne in software. E per altro, da quell'articolo che mi hai segnalato, credo di aver capito che comunque, la ritrazione gestita dal firmware, comunque, vada impostata dall'operatore una volta per tutte. Credo, invece, di essere giunto alla deduzione che, se non impostato in maniera esplicita, quel parametro venga impostato di default dallo slicer con qualche parametro che vede dal data-base interno dei materiali: se infatti imposto la retrazione a 0 mm., l'estrusore non si muove tra un movimento e l'altro. 🤷‍♂️

Ti dirò... con PrusaSlicer è così sicuro perché sto facendo adesso una stampa, senza aver impostato il parametro di retrazione, e vedo il filamento fare avanti e indietro. Sono certo che anche con Cura faccia altrettanto ma, sinceramente, mentre con PrusaSlicer ho verificato di non aver impostato alcun parametro, non vorrei che con Cura ci siano dei parametri di default che io non ho mai considerato. Comunque verifico...

Uhmmmmm... forse sarà più semplice da fare che da dire... proverò! Grazie anche a te.

Ragazzi, non riesco a stabilire una cosetta da niente, ovvero, un problema che da neofita non mi ero mai posto... l'impostazione della retrazione. Facendo qualche stampa in PETG, come ho scritto in altri post, ho "scoperto" questa impostazione che prima non avevo mai considerato di toccare. Ebbene, premesso che se non la imposto, noto che l'estrusore ritrae una porzione di filamento; ma se io non la imposto che valore di retrazione prende? Certo nel GCode, rilevo la retrazione ma mi piacerebbe capire che valore di default imposta lo slicer.

Leggendo il marchio "ostrogoto" non avevo capito a cosa si riferisse, vedendo lo scatolo ho poi compreso che era la stessa bobina che ho acquistato anch'io! Mi unisco al coro per dire che effettivamente, seppur non sia un super esperto, mi sembrerebbe essere un buon filamento e se si tiene d'occhio il venditore - il prezzo fluttua abbastanza nel tempo - si possono fare degli ottimi affari. (Io lo acquistai a €19.90 ma ho visto che era sceso anche a 16/kg.) Vi chiedo solo una cosa: avete avuto modo di provare anche altri colori oltre il bianco?

Grazie infinite... mi mancava proprio il "termine" da ricercare... modificatore! 🙃 In effetti, così, è veramente semplice ed immediato!!! Grazie ancora. P.S. Con Cura avete idea di come si chiami la funzione analoga?

Innanzitutto grazie! Grazie a tutti per i contributi dati... Sinceramente, utilizzare il metodo per generare il GCode per le TempTower mi sembra assai farraginoso. L'idea, invece, di creare dei volumi a cui applicare dei parametri di stampa diversi, mi sembra molto più praticabile e immediata. Utilizzando Cura e PrusaSlicer, vado a guardarmi come applicare i vostri suggerimenti, anzi, se avete dettagli sul cosa cercare in proposito... come "nome" della funzionalità suggerita, ve ne sarei grato.

Ho provato a cercare nel forum ma non mi sembra di aver trovato nulla a riguardo, mi chiedevo se potessi impostare, in fase di slicing, per una stessa stampa dei parametri di riempimento diversi da un certo layer in poi. Nella pratica, stavo stampando dei pezzi che si congiungono tra loro a mezzo di “alette” che si incastrano in delle asole del secondo pezzo; essendo le “alette” abbastanza deboli se realizzate con lo stesso parametro di riempimento del restante pezzo, oltre che essere inutile spreco realizzare l’intero pezzo semmai con un riempimento al 100%, pensavo di poter variare solo per le “alette” la percentuale di riempimento. Ma non riesco a capire come... qualora fosse possibile.

Ottimo!!! Grazie @muffo!!! Pianifico subito una passeggiata da Ikea...

Ragazzi, la domanda esula dal problema specifico... non riesco ad individuare quale sia la configurazione minimale di Raspberry su cui far girare Octoprint; diciamo che non ne ho una necessità effettiva ma mi piacerebbe provarlo senza spendere un patrimonio. Secondo voi quale modello di Raspberry converrebbe acquistare?

@muffo proverò... anche per dovere e piacere di sperimentare ancora...

@muffo prova a dare uno sguardo alla torre stampata e pubblicata... forse togliere altri 5º (saremmo a 240 primo layer, 235 dopo) porterebbe ad una fragilità eccessiva; il cubetto dei 235º si è staccato abbastanza facilmente.

...visto che non mi so stare con le mani ferme, ho appena lanciato un'ulteriore stampa settando 5 gradi in meno come temperatura di lavoro ed alzando Z di 0,2 mm.. Quest'ultimo parametro, trovato sperimentalmente... Al momento sembrerebbe stia funzionando bene e non sta lasciando sfilacciamenti... fra 8 ore, giusto il tempo di una stampa di prova 🙃😂 vi saprò dire!

Grazie delle info! Vado subito a darci uno sguardo...

Quella del sensore per il filamento mi piaceva molto come idea da implementare sulla mia modestissima Voxelab Aquila (sostanzialmente un clone della Ender 3 v2, per chi non la conoscesse) ma, dopo aver visto cosa mi è successo, ho desistito nella convinzione possa essere inutile o quasi. Ovvero, mi si è tranciato il filamento proprio prima dell'imbocco dell'estrusore ed è rimasto lì, mentre la stampante continuava ad andare... quindi, dal punto di vista funzionale, anche un sensore di filamento non sarebbe stato utile perché avrebbe comunque visto la presenza del filamento stesso e non avrebbe sospeso la stampa. Mi chiedo quindi e giro la domanda anche a voi: nella convinzione che un sensore debba rilevare sì la presenza ma forse meglio lo scorrimento del filamento attraverso la "strada" che deve percorrere, esiste qualcosa del genere da implementare su stampanti entry-level tipo la mia?

@dnasini non è che hai fatto come con i bicchieri da giardino?! 🤪🤣 Scherzi a parte, leggevo di un test per la retrazione... dove trovo informazioni a riguardo?! Ovvero, ho trovato vari test ma vorrei capire bene come agire...

Riguardo i layer, sono stampati bene e ben adesi uno all'altro... forse, la foto non rende merito per via della luce che ho messo ad evidenziare lo sfilacciamento. Infatti, dopo aver pulito, come dicevo in un post precedente, con la lama di un taglierino usata a mo di raschietto, il pezzo è ben rifinito; anzi, ha proprio un bell'aspetto! Sicuramente, guardandolo mentre lavora, l'ugello sfiora lo stampato e non saprei se sia il caso di mettere una correzione positiva in Z, di pochi decimi di millimetro, per alzarlo leggermente. Infine, riguardo la temperatura, proverò sicuramente con il prossimo pezzo che stamperò; tanto me ne occorre un'altro di supporto... 🤪

...sì ma alla fine, dopo tutti questi mesi, questo aperitivo si beve o no?! 🤣 scherzi a parte, com’è andata a finire? Quale soluzione hai scelto?

Le stampanti 3d, come anche le macchine che incidono o CNC, comprendono file in formato GCode. Quindi, lo slicer “affetta” il modello 3d che vogliamo stampare e lo rendono un codice che la stampante riesce a comprendere, cioè il GCode di cui prima. Se non ricordo male, il formato .CTB è un formato per Autocad...

Ragazzi, facendo tesoro dei vostri suggerimenti, ho fatto altre prove ma lo sfilacciamento c'è sempre... la foto che allego è l'ultima stampa effettuata con retrazione di 5 mm. ed una velocità di retrazione di 45 mm./s. Devo anche dire, per completezza di informazione che poi, tutto sommato, non è fastidiosissimo; si rimuove facilmente con la lama di un taglierino passata sopra a mo di raschietto. Certo sarebbe meglio non ci fosse... e sinceramente pensavo fosse più difficile da rimuovere.

Non ho visto le foto ma pensare di mettere semplicemente un vetro su quello incollato, bloccandolo con delle mollette... è una cavolata? Certo, non si scalderà come il vetro sottostante...

@dnasiniavessi io lo spazio che vedo nelle tue foto... 🙃