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il_cosmo

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  1. Ragazzi, fin'ora (e mi è andata finora bene!) mi sono fidato ciecamente dei parametri di stampa dettati dai produttori di filamento che ho acquistato; nella volontà di migliorare le mie tecniche, anche dopo aver notato qualcosa di strano nel filamento nuovo estruso, mi stavo studiando l'utilizzo delle torri di temperatura. Sicuramente un argomento trattato più volte su questo forum... Ne ho stampata una che vi sottopongo nella speranza di raccogliere le vostre impressioni, sempre nell'ottica di migliorarmi e capire come interpretare questo "strumento" di valutazione del filamento.
  2. il_cosmo

    Printologist

    Ho visto che c'era una vecchia discussione in proposito ma vecchia di circa un'anno... riapro quindi il tema sperando di non infrangere nessuna regola... Mi interessava capire chi avesse acquistato questi filamenti come si era trovato... nella considerazione che si parla di un'azienda italiana. E che mi sembrerebbe fornire assistenza pre e post vendita. Grazie a quanti contribuiranno.
  3. Sono abbastanza "nuovo" nell'ambiente e non ho mai utilizzato quelli "a punta di trapano". Ma a prima vista mi sembrerebbero più efficaci di quelli lisci... certo, bisogna utilizzarli a caldo e con le dovute accortezze per evitare che si spezzino nell'ugello.
  4. Io per proteggere da umidità e raggi UV ho utilizzato una resina epossidica bi-componente, poi, carteggiato e rifinito con stucco acrilico, per finire con un paio di mani di vernice sempre acrilica. Certamente, va tenuta presente anche la temperatura di esercizio.
  5. Sono certo che i tuoi pezzi (come i miei) non hanno nessuno problema a contenere l’acqua. Così come i supporti fatti da @eaman. Infatti, come dicevo in un mio post precedente, anche un coppo di carta riesce a contenere dell’acqua ma... per quanto tempo?! Da questo, essendo il PLA una sostanza igroscopica (ci hanno fatto ⚽⚽ con l’utilità degli essiccatori! 🤣), se esposto per lungo periodo all’acqua, secondo me, viene accelerato il processo di deterioramento (se cerchi in rete ci sono varie prove che dimostrano come un filamento esposto ad umidità - ovvero acqua - diventa fragile). Quindi, proteggerlo in maniera adeguata dovrebbe prevenire questo rapido deterioramento. Nel tuo caso specifico, oltre l’acqua c’è anche il cloro che sinceramente non saprei come reagisca a livello chimico con la composizione (chimica) del PLA. Questa è la ratio con cui ho agito io (forse sbagliando) e, come dicevo, sperimentare sicuramente ci porta ad imparare cose nuove. Ovviamente, tutto questo, non per convincerti che hai sbagliato ma per confrontarci! Perché con il confronto sincero attraverso uno strumento come questo forum, credo che tutti noi si possa solo migliorare ampliando le proprie esperienze con quelle degl’altri. 😉
  6. Tentar non nuoce... anzi, è comunque una prova che potrebbe portare a capire nuove cose! Facci sapere come si comporterà il PLA con il cloro... 😉 Io non ho voluto rischiare ed un oggetto stampato in PLA che sarebbe stato a contatto frequente con l’acqua, l’ho resinato con un’epossidica bicomponente...
  7. Se problemi ci saranno, sicuramente non saranno nell’immediato... quanto meno avrà fatto almeno un bagno in piscina! 🤪
  8. Premesso che ho un bowden... ed il filamento è di fianco all'ingresso dello stesso... ho sfruttato il foro superiore perché, essendo quasi alla stessa altezza dell'ingresso, ritenevo fosse quello che applicasse meno attrito al filamento. Il foro inferiore avrebbe indotto un percorso sicuramente più tortuoso: sali e scendi. Forse, la soluzione di questo progetto, sollevando il rocchetto ma sfruttando gli stessi rulli di scorrimento, migliora: https://www.thingiverse.com/thing:4824125 Cosa ne pensate?
  9. Tranquillo! Io non l'avrei scoperto se non mi fossi messo davanti all'essiccatore per cercare di capire come migliorare... 🙃 Ho comunque dato uno sguardo veloce a Thingiverse e di soluzioni adottate ne ho viste molteplici; evidentemente il problema non sono l'unico ad averlo avuto... La soluzione che mi convince di più (ma nemmeno poi molto) è quella del tubicino che accennavi tu; un tubicino molto più lungo di quell'"anellino" in dotazione... ci devo riflettere... 🙄
  10. Innanzitutto grazie dei suggerimenti. In realtà un pezzetto, forse troppo corto, di tubicino PTFE già c'è dove esce il filamento; così come, ho notato sta sera, la bobina all'interno dell'essiccatore scorre su due rulli (con ogni probabilità su cuscinetti). Darò un'occhio alle soluzioni su Thingiverse come mi hai suggerito per capire cosa si sono inventati gli altri che lo utilizzano, altrimenti lo utilizzerò solo per un ciclo di essiccazione prima della stampa.
  11. Se posso esprimere il mio modesto parere... la quantità di acqua contenuta in una piscina, per quanto piccola, è comunque abbasta considerevole. E pure quella che circola nei vari tubi ha cloro in soluzione. Ritrovarsi con delle perdite - nel migliore dei casi - personalmente non lo gradirei... Il PETG è notoriamente stabile agli agenti chimici. Personalmente non rischierei e stamperei il pezzo con questo materiale. Riguardo il PLA e la sua "impermeabilità" vi invito ad una riflessione: anche facendo un coppo di carta si riesce a contenerla... ma per quanto tempo?
  12. Vorrei raccontarvi la mia modesta esperienza e confrontarmi con voi... Sono stato incerto fino qualche giorno fà circa l'utilità (almeno per il mio caso) o meno di un essicatore; vista un'offerta su Amazon mi sono deciso ed acquistato un SUNLU S1. Ho messo quindi in funzione il tutto ed inizialmente, seppur - evidentemente da neofita - non ho notato differenze, il tutto ha funzionato senza problemi, stampando per una decina di ore; cambiato filamento ed avviata la stampa successiva, dopo una mezz'ora di stampa, senza apparenti problemi, il filamento di si è spezzato ed ho dovuto abortire la stampa. Messa la bobina sul normale supporto adoperato fin'ora (supporto autocostruito con asse su cuscinetti a sfera) ed avviata la stampa, tutto è filato lisci senza problemi. In tutto questo ho notato che la fuoriuscita del filamento dall'essicatore è come se fosse ostacolata... non fluida come quando il rocchetto è sul supporto autocostruito. Come se il foro di uscita crei qualche ostacolo, soprattutto quando c'è la ritrazione e la successiva messa in tensione... Cosa ne pensate?
  13. @muffo grazie per aver condiviso le tue esperienze.. Un chiarimento o meglio una conferma da "duro di comprendonio": l'essicatore viene acceso per "x" ore prima di iniziare a stampare... P.S. Mi sa che sarà la prossima spesa da fare...
  14. Scusami se ti rispondo solo ora ma non sono costante... visto sempre il poco tempo disponibile... Comunque sia, qualora non avessi risolto, fai il livellamento sempre a caldo! Anche quello manuale.
  15. Non so cosa devi realizzare ma affogare nel pezzo stampato delle placche metalliche ferromagnetiche? Certo, tutto dipende da ciò che devi realizzare... Ad esempio, io ho realizzato una base personalizzata per un dispositivo che ha dei magneti sotto proprio per aderire alla sua base "originale"; gli ho disegnato delle tasche ad hoc per delle placchette metalliche ed una volta lanciata la stampa ho bloccato la realizzazione nel momento in cui le tasche erano pronte, ci ho infilato le placchette e fatto terminare la stampa. 😉
  16. Dalla mia modesta esperienza... ho notato che alcuni fenomeni, come questo da te esposto, possano essere più o meno evidenti in base anche al software di slicing utilizzato. Per cui, sempre per esperienza diretta, proverei a cambiare anche software di slicing.
  17. Sicuramente le macchine più costose avranno qualche quid in più... altrimenti non si giustificherebbe il prezzo maggiore (a volte più del doppio!) solo ed esclusivamente per il nome. Per carità ognuno dei proprio soldi poi decide come crede ma, visto che hai chiesto consigli e stiamo dialogandone, ti posso dire che la mia scelta della Voxelab Aquila, nella considerazione che volessi imparare ed ero a digiuno di stampa 3D, è stata dettata in primis dal prezzo, poi, per la compatibilità con la più "conosciuta" Ender 3 V2 e con tutti i suoi pezzi di ricambio ed eventuali upgrade possibili. Ad oggi, sempre da neofita, posso direi di essere soddisfatto della scelta fatta e già ipotizzo eventuali upgrade da fare alla macchina, seppur soddisfi le mie esigenze attuali di principiante.
  18. Non vorrei tirarmi dietro le "parolacce" di chi ha più esperienza ma... personalmente, ho scelto la Voxelab Aquila che nei fatti è una Ender 3 V2 e, come profano che si sta avvicinando ora al mondo della stampa 3D, mi trovo benissimo. Inoltre è perfettamente compatibile con tutti gli accessori (hardware e software) della Ender 3 V2. Per altro, ho provato a contattare l'assistenza della Voxelab e sono stati fantastici. ...avevo dimenticato: su Amazon costa anche meno della Ender 3 V2!
  19. Ottimo, grazie! Ma, da quello che ne so, l’involucro ovvero le bustine che contengono i sali non è adatto alle sollecitazioni termiche ed inoltre permettono all’umidità di permeare all’interno ma impediscono qualsiasi emissione verso l’esterno. Perciò non sarebbe meglio i grani sfusi, semmai utilizzandoli in contenitori appositamente stampati per l'uso? P.S. Ho capito bene?! Dalle istruzioni di Amazon, per essiccarli nel microonde, va inserita la funzione (del forno) per lo scongelamento degli alimenti? Perdonami ma è evidente che la traduzione da qualche lingua "ostrogota" non è delle migliori... 🤣
  20. Per carità... provare non costa nulla... se poi, il provare fosse supportato anche da esperienze dirette... 😉 Comunque grazie delle informazioni.
  21. Posso chiederti un link o un riferimento in merito? Non ho esperienza a riguardo... e non vorrei fare casini...
  22. Grazie ma... perdonami la testardaggine, la tua affermazione scaturisce da prove sperimentali o dall’aver letto le specifiche? Perché le specifiche sicuramente richiedono altro.
  23. Ok per la migliore qualità di stampa... ma quali sono i parametri buoni di conservazione dei fili? Temperatura/umidità? Credo che anche un eccesso di “secco” possa essere deleterio.... Io non ho la stampante ed i fili in un posto umido o almeno non mi sembra... ma leggendo i molti post a riguardo cercavo di capire meglio, semmai per prevenire. Inoltre, da quello che ho letto in vari post, i contenitori che è possibile stampare scaricando dalla rete i file STL non mi sembrano altro che contenitori stagni con al massimo la possibilità di inserire del silica gel all’interno. O sbaglio? P.S. Come rigenerate voi le bustine di silica gel?
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