Vai al contenuto

Articoli

Le migliori guide alla stampa 3D, curate dalla redazione di Stampa 3D forum. Guide all'acquisto, guide all'uso, consigli pratici e molto altro.
Roberto Coppa
È finalmente arrivato l’appuntamento annuale che riunisce il meglio del mondo del "fai da te digitale": la Maker Faire Rome 2018. L’evento sarà una grande occasione per scoprire le nuove frontiere dell’artigianato digitale e toccare con mano le innovazioni pronte ad invadere il futuro prossimo.

Maker Faire Rome 2018, cosa ci aspettiamo
Design, elettronica, salute e qualità della vita, arte, droni, energia, sostenibilità, open source, il negozio del futuro, area kids, aerospazio e ovviamente stampa 3D saranno i temi principali. Ma vediamoli in modo approfondito:
 
Area Kids & Education: i giovanissimi, bambini e ragazzi dai 4 ai 15 anni, hanno un’area espositiva a loro dedicata, in cui possono sperimentare in prima persona il vero spirito maker, con laboratori di elettronica, robotica, programmazione e creatività digitale. Parola d’ordine “imparare facendo”!
 
Maker for Space: uno “spazio” per parlare di spazio, un’area dedicata alla celebrazione del Programma Apollo, un’anteprima assoluta del cinquantennale del primo sbarco sulla Luna che si celebrerà nel 2019. Protagonisti di quest’area i pionieri che realizzarono i primi satelliti della serie San Marco;
 
Agrifood e Agritech: la sensoristica e le nuove tecnologie digitali applicate all’agricoltura e al cibo. Gli show case sul food e altre sorprese;
 
Negozio 4.0: come potenziare il punto vendita tradizionale con le nuove tecnologie digitali 4.0 … ma non solo quelle, senza snaturarlo;
 
Robotics-AI Area: dopo il grande exploit del 2017, che ha visto la presenza delle migliori realtà italiane, quest’anno l’area della robotica cresce di importanza e si arricchisce di set up dimostrativi provenienti da tutta Europa;
 
Economia Circolare: Sostenibilità, Riciclo, Bioeconomy and Green Energy – coinvolgenti giochi a tema, laboratori e dimostrazioni pratiche, dibattiti e workshop, con l’obiettivo di sensibilizzare ed informare il grande pubblico. Insomma, un’immersione nell’innovazione che rende il mondo migliore.
 
La stampa 3D, come ormai da alcune edizioni, sarà sparsa all’interno delle varie aree della fiera. E' ormai riconosciuto che, in molti, utilizzano le proprie stampanti 3D per dar vita a progetti che prima potevano essere difficili da ideare. Per questo motivo, molti dei prototipi in mostra saranno il risultato dell’uso della tecnologia additiva.
 

 
Nel settore del 3D printing ci saranno vecchie conoscenze e nuove proposte. Tra i primi non mancheranno Prusa Research di Joseph Prusa (che abbiamo intervistato nell'edizione 2015 e che, con alta probabilità, porterà in mostra la nuova Original Prusa SL1, stampante a resina), Formlabs e Kentstrapper. Sarà presente anche Sliding 3D, la stampante a 45 gradi tutta italiana di cui abbiamo parlato in un recente articolo.
 
Molta attenzione sarà dedicata al mondo dei musei: stampa e scansione 3D saranno al centro dei progetti di conservazione e fruizione delle opere. Poi ancora nuove stampanti, strumenti per la stampa e tanto altro.
 
E non solo esposizione. Alla Maker Faire si terranno centinaia tra conferenze, seminari e workshop su temi come industria 4.0, domotica, droni e robotica, stampa 3D, IoT – Internet delle cose, tecnologia applicata ai mezzi di trasporto, cucina e musica. Da non perdere i demo-workshop, ovvero, i corsi dimostrativi sulle applicazioni della fabbricazione digitale.

Maker Faire Rome 2018 - Il programma
Venerdì 12 ottobre 2018 – mattina
Ore 9.00/13.00 – Educational Day
Ingresso in fiera gratuito riservato esclusivamente alle scuole che hanno effettuato la prenotazione
 
Venerdì 12 ottobre – pomeriggio
Ore 14.00/19.00 – Apertura di Maker Faire Rome al pubblico
 
Sabato 13 ottobre
Ore 10.00/19.00 – Apertura al pubblico
 
Domenica 14 ottobre
Ore 10.00/19.00 – Apertura al pubblico
 
Saranno circa 700 gli espositori distribuiti nei 50.000 metri quadrati di una fiera che promette grandi sorprese. Il tutto sarà coordinato da Andrea Banzi, co-fondatore di Arduino. I biglietti possono essere acquistati in biglietteria direttamente in fiera oppure online a questo link.

stampa3D
A pochi giorni dall'apertura della Maker Faire Rome 2018 - il grande evento europeo interamente dedicato ai maker - ecco che arriva la grande notizia: Joseph Prusa, ideatore del famoso modello di stampante 3D cartesiana, presenta una nuova macchina open source con tecnologia SLA, chiamata Original Prusa SL1.

Original Prusa SL1 - La tecnologia SLA si apre a tutti
A distanza di qualche anno dal lancio dell'ormai famosissimo (e copiatissimo) modello Prusa i3, periodo nel quale la società Prusa Research si è concentrata nell'ottimizzare le proprie macchine FFF, ecco che si torna a respirare aria di novità. La tecnologia SLA ha iniziato a riscuotere interesse crescente grazie a un periodo di transizione che, ad oggi, ha portato la stampa 3D ad essere considerata maggiormente da professionisti e artigiani.
 

 
Per fare questo passaggio, Prusa Research ha acquisito Futur3D, società specializzata in stampa 3D a resina, assicurandosi così l'integrazione di oltre 5 anni di esperienza all'interno del proprio organico. Da qui, il passaggio all'open source - tutte le componenti di Original Prusa SL1 saranno rilasciate in rete.
 
A differenza della tecnologia FFF, la quale si basa sull'estrusione di filamento fuso, la tecnologia SLA utilizza delle resine fotosensibili che vengono solidificate strato per strato tramite una fonte luminosa, raggiungendo anche risoluzioni di 0.01 mm.

Original Prusa SL1 - Specifiche tecniche
Il nuovo prodotto di Prusa utilizzerà come fonte luminosa un display LCD da 5.5'' ad alta risoluzione - 2560×1440 pixel - arrivando a 0.047mm per pixel. La fonte luminosa UV lavorerà su un volume di 120 × 68 × 150 mm.
 
La risoluzione massima é di 0.01 mm, anche se le altezze di layer raccomandate sono tra i 0.025 e 0.1 mm. Trattandosi di una macchina open source, anche il sistema di utilizzo delle resine sarà aperto a qualsiasi produttore.
 
Inoltre, come annunciato da Prusa in persona, la macchina sarà "smart": sarà dotata di dispositivi, sensori, sisteni di sicurezza, manuali dettagliati, supporto 24/7, conponenti economiche e facilmente trovabili, schermo full hd, connessioni LAN e Wi-fi, sistema di estrazione dei vapori, Panic Mode - va via la corrente? Nessun problema: un sistema automatico salverà il lavoro fatto fino a quel momento.

Innovativo sistema di distaccamento dei layer dal fondo della vasca
La vasca di raccolta della resina conterrà un sensore di livellamento e aiuterà sia l'utente che la macchina stessa a capire quanta resina utilizzare per ogni lavoro o se la resina sta finendo. In caso di dimenticanza o di perdita di resina dalla vasca, l'elettronica della macchina riuscirà a salvarsi grazie a una specilae membrana protettiva. La vasca presenta una seconda caratteristica molto interessante. Sul fondo si trova un film flessibile... Ma quali migliorie comporta?
 

 
Si tratta di un dettaglio molto accurato e per niente comune: Original Prusa SL1, invece di staccare la stampa dal film con un movimento verticale - come comunemente effettuato nelle stampanti 3D SLA - viene inclinata la vasca di contenimento della resina. Questo sistema riduce in modo importante lo stress causato dagli spostamenti sui layer del modello, migliorandone la qualità superficiale e eliminando imperfezioni.
 

 
Sfruttando questo sistema di movimento, Original Prusa SL1 effettua due operazioni in uno: stacca il modello dal film della vasca e, al contempo, rimescola la resina già presente nella vasca stessa. I tempi di stampa dovrebbero quindi ridursi.

Software di slicing e sistemi di post-produzione
Prusa Research estenderà le capacità del proprio sistema basato su Slic3r PE, integrando tutto il necessario per fare lo slicing della propria macchina SLA. Per quanto riguarda la post-produzione, come per tante altre stampanti 3D, sarà messo in commercio un sistema di curing dei modelli prodotti, integrato a quello di pulizia. Troveremo quindi un sistema 2 in 1, che utilizzerà lampade UV e alcol isopropilico.
 


Disponibilità e prezzo
I preordini sono già aperti! Original SL1 pre-assemblata sarà in vendita a 1.599 € e spedita a dicembre 2018. In alternativa, è possibile acquistare il kit di montaggio al costo di 1.299 €, con spedizione in gennaio 2019. Il costo del vistema di pulizia/cura dei pezzi sarà in vendita a un prezzo indicativo di 200 €.
 
Probabilmente, sarà possibile vedere questi nuovi prodotti di Prusa Research alla Maker Faire Rome 2018. Qui trovate tutti i dettagli dell'evento.
 
Hai ancora delle domande? Clicca qui per iscriverti al nostro forum: la community sarà felice di aiutarti!
 
Resta aggiornato sulle ultime novità, seguici su Facebook e Twitter.

stampa3D
Abbiamo sempre seguito con interesse l'attività di ricerca di WASP, tesa allo sviluppo di una stampante 3D per la costruzione di case con materiali reperiti sul luogo e a costo tendente a zero.

Tre anni fa WASP ha presentato al mondo la BigDelta WASP 12 metri, stampando un primo modulo architettonico. L’esperienza è stata molto importante per indirizzare la ricerca, che ha preso una nuova direzione, arrivando alla realizzazione di Crane WASP, the infinite 3D printer.


 

Come funziona Crane WASP
Crane WASP the Infinity 3D printer è un sistema modulare di stampa 3D collaborativa. Reinterpreta nell'ottica della fabbricazione digitale le classiche gru per costruzione edilizia. E' composta da una unità stampante principale che può essere assemblata in diverse configurazioni a seconda dell'area di stampa e delle dimensioni del manufatto architettonico da costuire in 3D. L'area di stampa del modulo singolo è di 6,60 metri di diametro per un'altezza di 3 metri. Creata con le stesse componenti meccaniche modulari che formano la struttura in alluminio della Big Delta 12M è uno strumento performante e veloce da smontare e rimontare, facile da trasportare.
 

 
Il modulo singolo può funzionare in maniera autosufficente stampando materili fluidodensi di genere differente: cemento, bio cemento, impasti naturali. Una volta in possesso di un modulo singolo, questo potrà essere ampliato aggiungedo traversi e di bracci stampanti generando così una sistema di fabbricazione digitale infinito.
 
Non è necessario "coprire" l'intera area interessata alla costruzione con l'area di stampa delle Crane WASP; la macchina è riconfigurabile e può avanzare con atteggiamento generativo a seconda del manufatto. Potenzialmente, quindi, una squadra di Crane WASP presenta un'area di stampa potenzialmente infinita. Ognuna potrà poi essere impostata dagli operatori in loco, seguendo l'evoluzione del progetto architettonico.
 

 
Contenuta nel Maker Economy Starter Kit, anch'essa è creata per poter stampare in loco impasti naturali a Km 0 con aggiunta di fibre naturali, per realizzazioni in scala architettonica. Il container trasportato sul posto offre tutti gli strumenti necessari alla costruzione di un villaggio autosufficente. A seconda del territorio e del progetto, si potranno scegliere le conformazioni ottimali di stampa: assemblando diversamente i singoli moduli le quali componenti vengono trasportate smontate. Gli strumenti fondamentali che sono compresi nel kit, oltre alla stampante, sono quelli dedicati all'impasto: molazza e burattatrice.

L'evento si terrà nei giorni 6-7 ottobre a Massa Lombarda.

A questo link aggiornamenti sul programma.
Sei interessato alla stampa 3D in edilizia? Ti segnalo:
 
D-Shape, la stampante 3D che stampa pietra
 
Contour Crafting, uno dei primi sistemi pensati per la costruzione in serie di involucri edili

Roberto Coppa
Molti produttori hanno già percorso la strada della stampa 3D a colori, ciascuno in modo diverso e originale. Abbiamo visto in passato esempi di stampanti che sovrappongono fogli di carta con bordi colorati come le Mcor, macchine a polvere con tecnologia inkjet come quelle di HP o 3D Systems e molto altro - qui la nostra guida alle tecnologie di stampa 3D.
 
E per la stampa 3D a fusione di filamento? Gli esempi di FDM a colori presentati finora arrivano solitamente ad un massimo di 4 colori. I motivi di questa limitazione sono di carattere tecnico. Con le tecnologie attuali, infatti, per la gestione di 4 colori sono necessari 4 filamenti, 4 motori, un estrusore apposito (o più estrusori) e una scheda di elettronica che ne supporti la lavorazione. Per garantire una stampa senza sbavature e colori mescolati è spesso obbligatorio ricorrere, contemporaneamente alla stampa del pezzo, alla costruzione di torri per spurgare l’ugello, con conseguente spreco di tempo e materiale.
 


da Vinci Color - La tecnologia di XYZ Printing
XYZ printing ha quindi introdotto da Vinci Color, una stampante 3D FDM in grado di stampare a 16 milioni di colori partendo da una sola bobina di filamento. Il segreto non sta nel filamento, ma nell’estrusione. La da Vinci Color infatti, è dotata di quattro cartucce di colore proprietarie (Ciano, Magenta, Giallo, Nero) che imprimono il colore subito dopo l’estrusione del filo. Il tutto avviene in modo molto semplice e immediato. Il materiale di base può essere PLA o PETG, entrambi semitrasparenti e studiati appositamente per essere colorati dall’inchiostro.
 

 
Ora tutto questo è possibile ad un prezzo più basso. XYZ Printing ha infatti presentato, con una campagna Indiegogo, la versione mini della sua da Vinci Color. Stessa tecnologia ma con costi contenuti.

da Vinci Color - Caratteristiche tecniche
Queste le caratteristiche tecniche:


tecnologia di stampa: stampa a getto d'inchiostro con texture dei colori Struttura 3D, fabbricazione filamento fuso (FFF);
avolume di stampa (LxPxH): 130 x 130 x 130 mm;
risoluzione degli strati: 100 - 400 micron;
formati file supportati: .amf, .ply, .obj, .stl;
software di stampa: XYZmaker (proprietario);
incisore laser (opzionale);
auto livellamento del piano;
velocità di stampa: media: 30-60 mm / sec, max: 120mm / sec;
Interfaccia utente: pannello LCD touch da 5 pollici;
Dimensioni del prodotto (LxPxH): 600 x 581 x 640 mm.
Tutto è gestito dal software proprietario XYZmaker. Il processo di stampa è controllabile dallo schermo touch LCD da 5 pollici, con la possibilità di mettere in pausa la stampa.
 

 
La resa dei pezzi finiti è buona, ma si notano le differenze tra un normale PLA colorato e le stampe prodotte dalla da Vinci Color mini. La finitura infatti ha un leggero effetto trasparente dato dal PLA di base e i colori risultano leggermente slavati, come ricoperti da una patina. Nonostante questo, da Vinci Color ha introdotto un'interessante visione verso il futuro della tecnologia FDM. La resistenza dei pezzi, rispetto ad un modello analogo prodotto con tecnologia a layer di carta (Mcor) è senza dubbio maggiore, mantenendo costi sono molto minori rispetto ad una stampante inkjet a polveri.
 
Rimanendo in tema di costi, la XYZ Printing da Vinci Color mini viene venduta su Indiegogo un prezzo di 999$ per i primi 100 esemplari, 1199$ per i successivi, con spedizione prevista per dicembre 2018.
 
Vuoi saperne di più? Iscriviti al nostro forum, la community sarà felice di aiutarti!
 
Resta aggiornato sulle ultime novità, seguici su Facebook e Twitter.
 
Guida per il neofita: guida introduttiva alla stampa 3D
 
Velocità o qualità? I parametri di stampa corretti per ottenere risultati migliori.

stampa3D
La casa produttrice polacca Sinterit, con il modello Lisa, è stata una delle prime a lanciare sul mercato una stampante 3D SLS desktop, rendendo accessibile anche alle piccole aziende quella che è una delle tecnologie di stampa 3D più ricercate.

A distanza di oltre un anno dal lancio i questo modello e per fare in modo che la tecnologia SLS non rappresenti più un’esclusiva delle applicazioni industriali, Sinterit sta introducendo una nuova macchina: Sinterit Lisa 2, stampante 3D SLS desktop, ideata appositamente per sostenere la creatività di ingegneri e progettisti e destinata all'uso diretto in ufficio o in laboratorio.


SINTERIT LISA 2: LA NUOVA STAMPANTE 3D DESKTOP SLS

Dopo circa 18 mesi di sviluppo, Sinterit Lisa 2 promette di avere prestazioni migliori rispetto al modello precedente, permettendo di ottenere stampe eccellenti a un prezzo accessibile, aunitamente alla facilità d'uso e alla possibilità di usare diversi materiali.



“Nel 2014, Sinterit è stata la prima azienda a immettere sul mercato una stampante SLS in versione desktop. Grazie alle macchine desktop Sinterit, questa tecnologia risulta finalmente accessibile ad una vasta gamma di settori e può fornire a progettisti ed ingegneri possibilità illimitate.
Ora, il nostro team di esperti sta per compiere un ulteriore passo in avanti. Infatti, stiamo introducendo sul mercato una macchina ancora più potente” - afferma Konrad Głowacki, cofondatore dell'azienda Sinterit.


ELEVATO VOLUME DI STAMPA

Sia il modello Lisa e la nuova Lisa 2 sono in grado di stampare pezzi resistenti e con geometrie molto complesse, grazie alla tecnologia SLS. Lisa 2 tuttavia, permette di stampare elementi di dimensioni maggiori, fino a una grandezza massima di quasi 32 cm in diagonale.

Di seguito la tabella comparativa dei volumi di stampa per i due materiali PA12 e Flexa.



Lisa 1


Lisa 2


Nylon PA12


90 x 110 x 130 mm


90 x 120 x 230 mm


Flexa


110 x 130 x 150 mm


110 x 160 x 250 mm


CAMERA AD AZOTO PER MATERIALI PERFORMANTI

Quella che forse è la novità più grande lato hardware riguarda la camera di stampa. Per Lisa 2, infatti, la scelta è ricaduta su una camera ad azoto che, grazie alla sua speciale conformazione, permette di usare polveri come Flexa Gray e Nylon PA11.

“I clienti sono soddisfatti delle nostre polveri, ma sono sempre alla ricerca di materiali sempre più performanti. Per rispondere alla crescente richiesta, abbiamo deciso di progettare una nuova macchina adatta alla sperimentazione. Grazie alla camera ad azoto possiamo creare un ambiente speciale all’interno della stampante e ampliare la lista dei materiali potenzialmente utilizzabili” afferma Michał Grzymała-Moszczyński, uno dei fondatori, nonché responsabile del reparto ricerca e sviluppo.



I materiali stampabili sono i già noti Nylon PA12, per parti robuste e resistenti agli agenti chimici, nonché il Flexa back, un materiale simile al TPU e destinato ad applicazioni simil-gomma. Le nuove polveri disponibili al lancio della nuova Lisa 2 sono il Flexa grey, caratterizzato da una maggiore elasticità, dalla resistenza agli agenti chimici e alle temperature estreme e il Nylon PA11, molto resistente agli agenti chimici e alle alte temperature.


SOFTWARE AVANZATO & ACCESSORI MIGLORATI

Lato software, Lisa 2 arriva insieme al nuovo software Sinterit Studio 2018, creato da un team di ex-dipendenti Google, e garantisce la massima automazione e una migliore user experience. Grazie al sistema completo Sinterit, il processo di produzione è rapido e semplice. Sia il Sinterit Sandblaster che il Powder Sieve - entrambi indispensabili per pulire i pezzi prodotti e e donargli una maggiore resistenza - permettono risparmio di tempo e accelerano il flusso del lavoro.




PERCHE’ UTILIZZARE LA TECNOLOGIA SLS?

La tecnologia SLS rappresentava in precedenza una prerogativa delle grandi aziende, a causa dei costi proibitivi. L’avvento di stampanti 3D più economiche e adatte a realtà più piccole simboleggia senza alcun dubbio l’interruzione di questa esclusività industriale.

La SLS è la tecnologia che impiega un raggio laser ad alta potenza per sinterizzare polvere di un Nylon e risulta perfetta per le applicazioni industriali poiché è in grado di:



creare parti complesse, con geometrie elaborate o con elementi che devono muoversi tra di loro pur restando uniti -  non è neessario generare strutture di supporto;
conferire alle parti durevolezza, un’alta resistenza meccanica e un’elevata precisione dimensionale;
realizzare prototipi funzionali e parti molto dettagliate (min. spessore della parete 0,04 mm dimensione del dettaglio 0,01 mm).

La polvere non sinterizzata può essere riutilizzata, limitando il consumo di materiale.

“È possibile riutilizzare fino al 100% della polvere, e nel caso della stampa con Sinterit, basta aggiungere il 30% di polvere fresca alla nuova stampa. Questi parametri rappresentano l'opzione più economica presente sul mercato" afferma Janne Kyttanen, attuale cliente dell'azienda.

- vuoi saperne di più sulle tecnologie di stampa 3D? Leggi la nostra guida! -
UNA TECNOLOGIA ADATTA A TUTTI I SETTORI

L’accessibilità della tecnologia SLS che Sinterit offre in una macchina desktop e la vasta gamma di materiali, conferisce ai prototipi e ai pezzi stampati la possibilità di essere utilizzati in diversi settori come l’automotive, l’elettronica, il medicale…

Il PA12 che rappresenta in questo campo il materiale più popolare, viene utilizzato soprattutto per la stampa di turbine, tubi o involucri per dispositivi elettronici, mentre il PA11 per la stampa di camme, impugnature di utensili o corrimani.


ECONOMICITÀ ALLA PORTATA DI TUTTI  E PER TUTTI I SETTORI

Sinterit Lisa 2 è disponibile in prevendita al prezzo di € 11.990, mentre il prezzo per il Complete System (comprensivo di setacciatore, sabbiatrice e 6 Kg di materiale) è di € 13.990.

Le prime consegne sono previste per Settembre 2018.

E’ possibile preordinare la macchina o richiedere maggiori informazioni contattando il rivenditore autorizzato per l’Italia Manufat.



Hai ancora qualche dubbio sul funzionamento della stampa 3D SLS?

Cerchi maggiori informazioni sui materiali disponibili e i costi di gestione? Apri una discussione sul forum!


Tania182
Fu nel lontano agosto 2015 che vi parlai di LUMIPOCKET LT - qui l'articolo - la stampante 3D a resina di piccole dimensioni estremamente versatile, dotata di incisore laser e fotoincisore per circuiti stampati. Oggi il suo nome completo è LUMIPOCKET LT Personal Fabricator e abbiamo deciso di tornare a parlarne, andando a vedere quella che è stata una vera e propria evoluzione di un prodotto che vuole accontentare molteplici desideri in una volta sola.

Una sola regola: design compatto e pulito

 
LUMIPOCKET LT Personal Fabricator è una stampante a resina, capace di raggiungere una qualità di stampa di 100 micron sull’asse Z e 80-100 sugli assi X e Y. Allo stesso tempo inoltre può essere anche incisore laser, capace di incidere però solamente su materiali poco duri come l’MDF, il legno, la carta, il cartoncino, il polistirolo espanso, il cuoio, ma anche su oggetti meno “tradizionali” come i gusci d’uovo, il sapone e persino il cioccolato! Insomma è possibile creare il proprio logo aziendale e riprodurlo in serie su vari oggetti, come ad esempio biglietti da visita.
 

 
La nuova stampante di Lumi Industries offre inoltre la possibilità di crearsi da soli dei PCB (“Printed Circuit Board”), cioè fotoincidere dei circuiti su board presensibilizzate e successivamente in poco tempo, grazie a pochi semplici passaggi di sviluppo con liquidi appositi, ottenere la scheda elettronica personalizzata, già pronta per essere testata.
 

 
Anche se le funzionalità sono molte, bisogna tuttavia sottolineare che proprio per il motivo per cui nasce, cioè portatile (Pocket), di volume molto ristretto, possiede dimensioni di stampa e di incisioni laser piuttosto limitate: si arriva infatti al massimo fino a soli 70mm, in certi punti addirittura solo fino a 50-60mm (asse Z).
 

 

 
LUMIPOCKET LT Personal Fabricator si propone come oggetto compatto e multifunzionale in modo tale da poter essere utilizzato con facilità da un pubblico vasto e il tutto al prezzo molto contenuto, oggi in offerta, di € 299 + IVA (prezzo pieno € 365). Il progetto è totalmente open source e made in Italy, realizzato in collaborazione con Vicenza Thunders per la parte elettronica e finanziato con grande successo da una campagna crowfunding lanciata su Kickstarter.

stampa3D
Da quanto tempo non sentivamo parlare di stampa 3D a pellet? Ne parlammo già nell'ormai lontano 2014, quando uscirono i primi modelli di estrusori per filamento. Ai tempi si parlava di Filafab e Filabot, macchine ancora presenti oggi sul mercato che, una volta riempite di materiale in granuli, permettono di estrudere filamento da riutilizzare in fase di stampa 3D.
 
Oggi, invece, sono a raccontarvi di un approccio completamente diverso all'uso di pellet per la stampa 3D: DIRECT 3D Pellet Extruder è un'estrusore a pellet che va a sostituirsi completamente al blocco estrusore delle stampanti 3D FDM, portando avanti quello che potremmo definire come una "stampa 3D diretta a pellet".
 


DIRECT 3D Pellet Extruder - Cos'è e che vantaggi porta
Il funzionamento di DIRECT 3D Pellet Extruder è semplice e per certi versi innovativo: attraverso tecnologia FDM, fonde la materia prima in forma di granuli, polvere o scaglie, stampando direttamente l'oggetto in fase di produzione.
 

 
DIRECT 3D Pellet Extruder consente di utilizzare una gamma di materiali molto ampia, alcuni dei quali non compatibili con i classici estrusori a filamento. Nella gamma di materiali utilizzabili, oltre a PLA, ABS, PA, PP e PE, troviamo anche TPU, PC-ABS, PA-SGF, PA-CF, PP-SGF, PP-CF e PET, PS, materiali riciclati. Ciò consente un'apertura maggiore della stampa 3D nel campo professionale, favorendo l'uso di materiali differenti.
 

 
Come in tutte le applicazioni che vedono coinvolte le plastiche in pellet, anche in questo caso troviamo benefici nei costi. Infatti, la plastica in pellet ha un costo ridotto rispetto i filamenti in bobina tradizionali. Secondo il produttore, la velocità di stampa di DIRECT 3D Pellet Extruder si allinea a quella dei normali estrusori sul mercato.

DIRECT 3D Pellet Extruder - Caratteristiche tecniche


Peso: 1 Kg
Portata: 30 – 250 g/h
Dimensione ugelli: 0.4 – 2.5 mm
Temperatura massima di estrusione: 320-340 °C
"E lato elettronica?", vi starete chiedendo. Il produttore afferma che DIRECT 3D Pellet Extruder risulta applicabile per elettronica e firmware alla maggior parte delle stampanti 3D presenti sul mercato e che la sua logica di funzionamento si avvicina molto a quella degli estrusori a filo conosciuti.
 

 
 

stampa3D
Sempre, ogni anno, la Torino Mini Maker Faire presenta qualche piccola sorpresa. L'edizione 2018, oltre ad essere stata baciata dal sole, si è caratterizzata per la presenza in dimostrazione di una stampante 3D che ha riscosso molto interesse a seguito del suo lancio sul mercato, avvenuto nel mese di aprile: la nuova Ultimaker S5.
 
In questa occasione, ho potuto toccarla con mano e ho avuto l'occasione di scambiare qualche parola con il rivenditore italiano 3D Italy, il quale renderà disponibile la Ultimaker S5 presso il proprio store di Torino.

Ultimaker S5 - Caratteristiche tecniche
Partendo dalla solida base delle macchine precedenti, Ultimaker ha deciso di fare parecchi passi avanti con la S5, ammiccando al segmento professionale. Ultimaker S5 è una macchina solida, grazie a una struttura in metallo racchiusa dai classici mannelli in plastica che caratterizzano le Ultimaker. Gli assi di movimentazione sono maggiorati e, a detta del produttore, consentono di avere una precisione ancora maggiore nei movimenti. Il piano di stampa è intercambiabile: sarà da usare in alluminio anodizzato per i materiali come ABS e PC, in vetro per tutti gli altri.
 

 
Finalmente, è stato aggiunto un sensore di rilevamento del filo, che va a integrare il sistema di rilevamento delle bobine in utilizzo tramite tecnologia nfc. Questo significa che, sia in caso di mancata estrusione, sia in caso di errata impostazione dei materiali di stampa, la macchina darà un segnale di errore per allertare l'utente. Il diametro dei fili utilizzabili è di 2.85 mm, anche prodotti da terze parti. Per monitorare la fase di produzione anche a distanza, troviamo una piccola webcam incorporata nel volume di stampa.
 

 
Infine, una bella sorpresa: lo sportellino frontale a doppia anta. A differenza della maggior parte degli sportelli che si vedono sulle stampanti 3D più economiche, quello montato sulla Ultimaker S5 è solido, con due perni di rotazione ben saldi alla struttura.
 
Vediamo ora la scheda tecnica e, poco sotto, parleremo del nuovo blocco estrusore dotato di elettronica.
 
Tecnologia: FDM
Estrusore: blocco dotato di doppio estrusore, con sistema di movimentazione verticale degli ugelli e di rilevamento elettronico della testa di stampa
Volume di stampa: X 330 x Y 240 x Z 300 mm
Risoluzione: ugello da 0.25 mm -> 60-150 micron
ugello da 0.4 mm -> 20 - 200 micron
ugello da 0.8 mm -> 20-600 micron
Precisione su XYZ: 6.9 ; 6.9 ; 2.5 micron
Piano di stampa: riscaldato, in vetro e alluminio
Temperatura di lavoro del piano: 20 - 140 °C
Materiali supportati: PLA, ABS, Nylon, CPE, PC, TPU, PP, PVA, materiali di terze parti da 2.85 mm
Temperatura di lavoro dell'estrusore: 180 - 280 °C
Rumore in attività: 50 dBA
Consumo: 500 W
Connettività: wifi, Lan, usb

Ultimaker S5 - Il blocco estrusore
La maggior parte dei miglioramenti introdotti dalla Ultimaker S5 stanno nel blocco estrusore. Completamente racchiuso in un case bianco, il blocco estrusore comprende una serie di ventole di raffreddamento e due estrusori, i quali sono facilmente removibili tramite un sistema a incastro. Inoltre, ogni estrusore è stato dotato di una piccola componente di elettronica: il singolo estrusore viene quindi rilevato dalla stampante 3D e, grazie al codice identificativo, viene associato a un materiale di stampa specifico.
 

 
Questo sistema di rilevamento era già stato integrato da Makerbot ormai qualche anno fa con gli Smart Extruder, dove a essere rimosso era tutto il blocco estrusore. Ultimaker, già a partire dalle Ultimaker 3, ha avuto un approccio più "tradizionale": gli estrusori sembrano ben progettati su misura e, a parte per il sistema di incastro a plug, non differiscono molto dai normali estrusori montati sui modelli precedenti.
 


Ultimaker S5 - Considerazioni e prezzo di vendita
Viste le caratteristiche tecniche e i nuovi sistemi integrati, devo dire che la macchina ha suscitato una buona impressione. I materiali di costruzione sono di qualità. Tra tutte le componenti regna il blocco estrusore, il quale sembra sia stato progettato fino al minimo dettaglio per garantire un sistema veloce e affidabile, ideale per professionisti e aziende.
 
Ultimaker S5 è in vendita a € 5.495 + iva, disponibile sia sul sito Ultimaker e presso i rivenditori ufficiali italiani.

stampa3D
In data 18 Giugno Lumi Industries, start-up italiana che progetta e produce soluzioni innovative nell’ambito della stampa 3D a resina, ha annunciato il lancio di una nuova campagna su Kickstarter per il suo ultimo progetto: VVD visualizzatore volumetrico tridimensionale.


VVD visualizzatore volumetrico tridimensionale - Vediamo cos'è

L'acronimo "VVD" sta per Volumetric Visualization Device, sistema progettato da Lumi Industries e attualmente in attesa di brevetto.
VVD è un dispositivo portatile stand-alone, che consente di esplorare un contenuto 3D. Si tratta quindi di un visualizzazione 3D "olografico" che, a differenza dei sistemi di realtà virtuale (dove è necessario l’uso di un visore), permette di vedere in modo immediato e intuitivo i modelli 3D, agevolando anche la collaborazione tra più individui eliminando la barriera del visore.



VVD visualizzatore volumetrico tridimensionale - Come funziona

Con il software attuale, che è ancora in fase di sviluppo, è sufficiente caricare su VVD un modello 3D in formato STL, lo stesso utilizzato per la stampa 3D, che può essere il risultato di una scansione o di una modellazione 3D.


Un proiettore integrato proietta i diversi strati del modello su una speciale pellicola in sincronia con il suo movimento verticale. La vibrazione della pellicola crea un effetto 3D che sfrutta il fenomeno della "persistenza della visione", una caratteristica del nostro cervello che, conservare un'immagine anche dopo che non è più visibile, ci consente di percepire un intero oggetto.

L'attuale versione di VVD - si tratta ancora di un prototipo - si basa su una scheda X86 con precaricato Windows. Ha oltre 39 milioni di voxel, un volume di visualizzazione di 90x60x45 mm, connettività USB e WIFI e un display LCD da 7" e altoparlanti audio per aggiungere un ulteriore livello di informazioni sulla proiezione volumetrica. L'ingombro complessivo del dispositivo è di 36 x 20 x 24 cm.
VVD visualizzatore volumetrico tridimensionale - A cosa serve

VVD può trovare numerosi utilizzi all'interno di diversi ambienti:  sicuramente lo sviluppo ingegneristico, la progettazione e il design del prodotto sono i settori che possono trovare immediato riscontro positivo, magari per ricontrollare un contenuto 3D e discuterlo con i colleghi o con un cliente prima della produzione, in modo da evitare ogni spreco di tempo e denaro.


La condivisibilità dell'esperienza della visualizzazione rende VVD utile in molti campi diversi, come ad esempio:

• Uso medico / dentale: VVD può essere utilizzato per visualizzare scansioni 3D o modelli elaborati a partire da MRI (risonanza magnetica) e CT (tomografia computerizzata) insieme ai pazienti in modo da fornire loro una spiegazione visivamente più chiara, con studenti e specializzandi, arricchendo le lezioni con immagini realmente tridimensionali di organi o parti del corpo, con i colleghi, per discutere, analizzare e ottenere valutazioni più corrette.

• Educational: VVD è lo strumento perfetto per stimolare l'interesse e la curiosità degli studenti durante le lezioni utilizzando modelli 3D anziché normali immagini bidimensionali. L'interazione con l'insegnante o i compagni è stimolata dal fatto che la visualizzazione è condivisibile con più persone contemporaneamente da diversi punti di vista.

• Ambito museale / mostre / marketing e comunicazione: VVD, è un singolo dispositivo che il pubblico può guardare assieme, senza bisogno di doversi dotare di singoli occhiali speciali. VVD è lo strumento perfetto per l'attenzione su un artefatto o un reperto che si vuole mettere in evidenza o un prodotto che si sta per lanciare. Mentre sullo schermo frontale di cui è dotato, è possibile aggiungere didascalie, video e descrizioni.

• VVD può anche essere utilizzato per la visualizzazione di dati DEM del terreno e altre superfici, nonché per modelli di architettura in scala per esterni e interni.

Link alla campagna Kickstarter.

Tania182
Sviluppata e prodotta da Robot Factory Srl, Sliding 3D è la stampante 3D ad estrusione di materiale termoplastico dotata di una dimensione di tecnologia a stampa 3D continua. Il volume di stampa si sviluppa sugli assi X e Z di 410 mm x 380 mm, mentre l'asse Y può svilupparsi all'infinito. Vi state chiedendo come questo sia possibile? Vediamolo insieme.

Sliding 3D e la stampa 3D continua
L'innovazione apportata da Robot Factory sta, infatti, nel piatto di stampa: un nastro in movimento che consente di usare la stampante 3D in un ciclo di lavoro "ininterrotto". Questa caratteristica la rende particolarmente adatta sia per la produzione in serie di piccoli oggetti, che per la stampa 3D di oggetti di grandi dimensioni su uno dei due assi che stanno alla base.
 

 
Nel momento in cui viene avviato un batch di stampa continuo su Sliding 3D, alla conclusione di ogni oggetto, viene avviata in automatico un’altra operazione. In questo modo, la stampa prosegue. Durante tutto il processo di produzione, il nastro si sposta in avanti finché l'oggetto stampato non si stacca, cadendo in un cestino apposito collocato davanti al rullo anteriore.
 
Il piano di stampa, oltre a essere riscaldato, è realizzato utilizzando uno speciale materiale composito, che fa in modo che non sia richiesta alcuna preparazione (spray, vernice o altro) e che impedisce il possibile distacco del modello durante la fase di stampa. Allo stesso tempo, però, ne favorisce la rimozione.
 


Sliding 3D - Una tecnologia a 45°
Un’altra caratteristica particolarmente interessante di Sliding 3D è che gli strati di materiale sono inclinati a 45° rispetto al piano di stampa. Questo comporta una serie di vantaggi (rispetto ad una stampante FFF tradizionale nelle stesse condizioni):


In molti casi, oggetti più complicati che normalmente ne avrebbero bisogno, non richiedono l'utilizzo dei supporti, poiché in fase di progettazione è possibile sfruttare l'angolo autoportante del modello 3D, evitando così di sprecare tempo (di stampa e di post-elaborazione) e costi aggiuntivi;
Maggiore rigidità del modello stampato, poiché i layer inclinati, in genere, aumentano le resistenze alle sollecitazioni esterne;
Maggiore qualità superficiale, in quanto si riduce la probabilità di subire la delaminazione tra gli strati.

 
La macchina è dotata di un PAD esterno che consente di gestire il lavoro di stampa anche senza collegamento al computer e, su richiesta, è disponibile il display LCD a colori (touch screen) e la connessione WiFi.
 
Su richiesta è disponibile anche un box protettivo realizzato con profili in alluminio e policarbonato trasparente, opportunamente progettato per rispettare le caratteristiche funzionali di questa stampante 3D e per creare un ambiente a temperatura controllata.
L'estrusore può raggiungere i 280 °C, consentendo di stampare i materiali comuni come PLA, Nylon, PETG, HIPS, fibra di vetro, fibra di carbonio e molti altri attualmente disponibili sul mercato.
 
Il software consigliato per Sliding 3D è Simplify3D, per questo viene fornita la configurazione ed il “programma di traslazione assi” per gestire l'inclinazione dei livelli di stampa
 
Qui il link al sito di Robot Factory.
 
Sei curioso di saperne di più? Iscriviti al forum e interagisci con la nostra community!

stampa3D
Per le stampanti 3D FDM, il filamento è come un compagno di viaggio: va sempre scelto con cura, altrimenti rischi che vada a rovinare la vacanza.
 
Il filamento, infatti, è uno degli elementi fondamentali per ottenere buoni risultati nella produzione dei modelli tramite stampa 3D FDM. La qualità del filo, come anche la sua composizione chimica, definiscono quelle che saranno la resistenza e la finitura dell’oggetto finale. Detto questo, è facile capire quanto la scelta delle materie prime e la produzione influiscano sulla buona riuscita delle nostre stampe, ed è proprio per questo motivo che deve essere scelto con molta cura.
 
Tra i vari produttori di tutto il mondo, uno in particolare si contraddistingue per la grande disponibilità di colorazioni: stiamo parlando di un offerta pari a 57 filamenti diversi di PLA.

Recensione PLA EUMakers - Il PLA curato nei minimi dettagli
Il PLA di EUMakers si presenta all’interno di scatole in cartone protette da una pellicola trasparente in plastica. La scatola riporta le caratteristiche del filo: tipologia di materiale, diametro, peso, colore, temperatura di estrusione consigliata sono le informazioni che è possibile avere già direttamente dall’esterno della confezione.
 

 
La bobina è a sua vota sigillata all’interno di una confezione in plastica sottovuoto e contenente un sacchettino di sali, utili per assorbire l'umidità che potrebbe rovinare il filo. Di conseguenza, il materiale arriva a casa come se fosse appena uscito dall’estrusore di filamento in azienda, mantenendo le sue proprietà inalterate.
 
Un primo pensiero devo dedicarlo al confezionamento della bobina è di ottima qualità: la presenza di tutte queste accortezze da parte del produttore dimostra la conoscenza delle problematiche relative al progressivo degenero della qualità della plastica se lasciata all’aria aperta. Tutti questi dettagli fanno pensare di avere sottomano un materiale di una qualità.
 

 
La stampante utilizzata per effettuare questo test di stampa è una GiMax Maty vecchio modello, con ugello da 0.4 mm e dotata di due ventole di raffreddamento del filo appena estruso.

Recensione PLA EUMakers - Test di stampa 1: case per controller
Il primo oggetto che ho deciso di stampare con i filamenti EUMakers è un semplice case per un controller elettronico. Si tratta di un pezzo semplice, con una piccola parte a sbalzo e avente funzione di raccogliere al suo interno piccole parti di elettronica.
 

 
L'altezza dei layer utilizzata in questa prima prova è di 0.2 mm. Il materiale ha aderito bene al piano di stampa in vetro (con una spruzzata di lacca Splendor e riscaldato a 30 °C) senza dare alcun segno di ritiro. Il pezzo è venuto sufficientemente rigido e senza imperfezioni. Anche le parti più piccole hanno soddisfatto le mie aspettative.

Recensione PLA EUMakers - Test di stampa 2: telaio per drone
Stampato a 0.1 mm di altezza dei layer, anche in questo caso i risultati sono stati più che buoni. Il materiale, estruso a 205 °C con piano freddo, non ha dato segni di ritiro o deformazione, pur essendo le pareti del modello molto sottili. 
 

 
Le imperfezioni che potete notare sulle superfici a vista non sono dovute al filamento, ma piuttosto a una velocità troppo elevata di esecuzione della stampa - errore mio! Anche le parti composte da sezioni molto piccole si sono dimostrate ben prodotte, senza presentare problemi di rottura o delaminazione. Qui lascio il link al modello 3D, scaricabile da Thingiverse.
 


Recensione PLA EUMakers - Test di stampa 3: moschettoni
Per il terzo ed ultimo test, l’oggetto stampato è stato qualcosa che volevo fare da tempo. I moschettoni che vedrete nelle prossime immagini sono composti da due elementi che vengono incastrati uno dentro l’altro. Grazie alla flessibilità del PLA è possibile usare questo oggetto come se fosse stato prodotto in modo tradizionale.
 
In questo caso, ho deciso di stampare due modeli.
 
Il primo è stato prodotto con due normali PLA - Blue Metallic e Pearl White. Stampa a 0.2 mm di layer, infill al 100%: la resistenza e la flessibilità dell’oggetto finito sono notevoli. L’elemento dotato di rotazione tende a deformarsi dopo un utilizzo abbastanza sostenuto - se ci giochicchiate con le dita in modo costante vedrete che non riuscirà più a scattare in posizione di chiusura come se fosse nuovo. Ma questo è normale, il PLA è un materiale che si deforma, non mi aspettavo un comportamento diverso.
 

 
Il secondo moschettone è stato stampato usando due PLA riciclati presenti nell’offerta commerciale di EUMakers - i due di colore verde, ZLife e Bio. Il risultato mi ha colpito in positivo: a parità di parametri di stampa, i materiali hanno risposto in modo del tutto simile a quello dei materiali non riciclati. Al tatto il filamento si presenta più morbido, anche se in modo quasi impercettibile. Dopo aver messo sotto stress il moschettone, ci ha mollato un po’ prima rispetto al modello precedente. Dopotutto è normale: non potevamo aspettarci da un materiale riciclato una resistenza e deformazioni migliori rispetto a un materiale estruso per la prima volta.
 


Recensione PLA EUMakers - Conclusioni
Il questa recensione il PLA EUMakers ha sbalordito in modo molto positivo. La cura ai dettagli e la conservazione del filo dimostrano la volontà di consegnarlo integro ai consumatori. Le plastiche hanno comportamenti di qualità e, la grande possibilità di scelta nelle colorazioni, può soddisfare le richieste più bizzarre. Anche una volta estrusi, i colori restano sgargianti e fedeli a quelli proposti dalla confezione. Inoltre, l'azienda fornisce idee creative che permettono di riutilizzare il rocchetto della bobina, una volta che il filamento è finito. In questo modo, gli scarti di plastica si riducono, permettendoci comunque di ricavare un oggetto utile e utilizzabile tutti i giorni.
 
Tirando le somme, EUMakers si è dimostrato un produttore ricco di sorprese, capace di consegnare materiali di qualità. Se volete provare anche voi i PLA EUMakers, potete visitare il sito internet dell'azienda.

Roberto Coppa
Il mercato della stampa 3D è in piena espansione e le potenzialità di questa tecnologia sono innumerevoli. Le stampanti 3D sono macchine sempre più semplici ed economiche e non è un azzardo pensare che fra qualche anno saremo in molti a possederne una in casa. Si tratta di un business che è destinato a raggiungere i 9,64 milioni di euro nel 2021. Come avviene per ogni nuova grande tecnologia, la sua diffusione comporta una necessità di regolamentazione. Questa tecnologia apre nuove possibilità, ma se usata nel modo sbagliato può sfociare in opere illecite, che ricadono nell'illegalità. Esempi di cattivo utilizzo hanno portato in passato a violazione di licenze o, addirittura, alla riproduzione di oggetti pericolosi come le armi da fuoco.

STAMPA 3D E TRASCORSI GIURIDICI DI ILLEGALITÁ - IL CASO EBAY
È del 2015 un precedente di violazione dei diritti che ha coinvolto un utente eBay. Questo, infatti, fu sorpreso a vendere sulla nota piattaforma di e-commerce oggetti stampati in 3D coperti da una licenza Creative Commons (CC) che non ne permetteva la commercializzazione. L’utente scaricava i modelli 3D dal sito Thingiverse.com. Su questa piattaforma è il singolo utente a decidere cosa è possibile fare con le proprie creazioni, sfruttando le varie versioni della licenza Creative Commons, dove la maggiore differenza riguarda la possibilità di commercializzare i prodotti e l’attribuzione di quest’ultimo al creatore dell’opera. Accertata la violazione, Makerbot (proprietaria di Thingiverse) ha contattato l’utente per vie legali mentre eBay ha rimosso tutti gli articoli presenti nell’account incriminato.
 


LA RISPOSTA EUROPEA
Ma l’Europa come agisce di fronte alle problematiche sul tema? È chiaro infatti che sia necessaria una legislatura in materia per definire chiare risposte. A tal proposito il 3 luglio 2018 il Parlamento europeo ha appoggiato la relazione non legislativa dell’eurodeputata francese Joëlle Bergeron. Questa solleva numerose questioni nell’ambito dell’uso della stampa 3D.
Una di queste riguarda la responsabilità di fronte ad un oggetto stampato che si riveli poi difettoso o pericoloso. In questo caso si applicano le regole sulla responsabilità civile (generale), come previsto dalla direttiva sul commercio elettronico.
Tuttavia, in caso di incidente la responsabilità per il prodotto difettoso potrebbe potenzialmente ricadere su molteplici attori: colui che ha creato il file 3D, sul produttore della stampante 3D, sul fornitore del materiale utilizzato per creare il prodotto o, ancora, sulla persona che ha fabbricato l’oggetto, a seconda dell’origine del difetto. La catena delle responsabilità può essere lunga e complicata, perciò sta alla Commissione Europea analizzare poi attentamente le questioni legali.
Le proposte fatte dall’eurodeputata in materia di responsabilità sono le seguenti:


creazione di una banca dati mondiale per gli oggetti stampabili, con l'obiettivo di controllare le riproduzioni di oggetti tridimensionali protetti dal diritto d'autore;
progettazione di stampanti collegate a un sistema in grado di gestire i diritti di proprietà intellettuale;
l'introduzione di un limite di legge per il numero di copie private di oggetti tridimensionali, per evitare riproduzioni illecite;
l'imposizione di una tassa sulla stampa 3D per compensare il danno subito dai titolari del diritto di proprietà intellettuale per le copie private di oggetti in 3D.
Ad una prima analisi proposte che sembrano in gran parte poco efficaci e difficilmente applicabili, è infatti la stessa Bergeron a dichiarare che nessuna di queste soluzioni è completamente soddisfacente.
 

 
Bisogna dire che molte stampanti 3D hanno per natura un’anima open source e chiunque abbia dimestichezza con l’elettronica e il fai-da-te può costruirsene una facilmente. Sembrano quindi surreali delle misure restrittive della libertà di autocostruzione o di produzione. Si deve tenere a mente che le stampanti 3D non sono affatto pericolose, ma rappresentano esclusivamente un mezzo di produzione di oggetti. Così come altri mezzi, tipo la rete internet, possono essere utilizzate in modo lecito o illecito, ed è il comportamento che il singolo adotta nell’utilizzo o nella diffusione dei pezzi prodotti che dovrebbe essere giudicato. Il parlamento europeo dovrà esprimersi regolamentando la stampa 3D. Quello che ci auguriamo è che, con una legislazione chiara indirizzata a tutelare i proprietari dei diritti, si faccia chiarezza sulle responsabilità di chi invece produce, tutelando anche quello che è lo spirito maker che da sempre accompagna un movimento in grande crescità.

stampa3D
Al ritorno dalle vacanze estive arriverà il momento di organizzare la prossima stagione lavorativa al meglio, fondendo momenti di puro lavoro e formazione. Esatto, formazione. Sappiamo entrambi quanto sia importante tenersi aggiornati sulle ultime tecnologie e il beneficio che queste possono apportare a livello professionale/lavorativo.
 
Chi dorme non piglia pesci, dicevano. Ecco perché ho deciso di condividere già da adesso l'opportunità di iscriversi al prossimo corso di stampa 3D che terrò nel mese di settembre.

Corso di stampa 3D @ FORMart Bologna - Info generali
Due giorni interi dedicati alla stampa 3D, impostati sul format di successo già proposto ai corsi tenutosi a Modena e Bologna in marzo e maggio 2018.
 
A differenza dei corsi precedenti, ai quali si potevano iscrivere solamente aziende facenti parte di specifiche categorie merceologiche, l'iscrizione a questo corso sarà aperta a tutte le categorie. Un'occasione unica, che non potrà essere replicata con alta frequenza.
 
Si riparte quindi da Bologna, il 21 e il 28 settembre, con un nuovo corso organizzato in collaborazione con FORMart, che ci offrirà gli spazi e l'appoggio organizzativo, e SI-Design, fidato partner tecnologico che metterà a disposizione stampanti 3D FDM, DLP, materiali di consumo e scanner 3D.

Corso di stampa 3D @ FORMart Bologna - Temi trattati
Il corso è finalizzato all'apprendimento dell'utilizzo delle stampanti 3D FDM - Fused Deposition Modeling - e DLP - Digital Light Processing - attraverso la produzione di modelli in tempo reale e lo studio dei parametri di stampa tramite software di slicing. Saranno analizzate una serie di case history di successo, esaminando le tecnologie, i materiali e i processi di produzione utilizzati, arrivando alla definizione di quella che è la toolchain per la stampa 3D di livello professionale. Infine, giusto per non farci mancare niente, potremo vedere insieme l'utilizzo di scanner 3D in funzione del reverse engineering.
 
I contenuti del corso sono targetizzati per soddisfare le richieste di aziende e professionisti.
 
Riassumendo, nel corso vedremo questi temi:


Introduzione alle tecnologie di stampa 3D
Produzione di modelli 3D tramite modellazione e scansione 3D
Materiali utilizzabili
Case History di successo
Software Slicing: parametri di stampa e analisi di casi particolari
Approfondimento tecniche additive FDM e DPL
Toolchain per la produzione e la prototipazione
Tipologia di scanner 3D, software e funzionalità
Il reverse engineering
Per la scelta di una stampante: garanzia di qualità, ricambi, assistenza, ripetibilità della stampa.

Corso di stampa 3D @ FORMart Bologna - Iscrizioni
La quota di partecipazione è di € 300 + iva e il termine per le iscrizioni è fissato in data 17 settembre 2018.
 
Il corso prevede il ricorso ad esercitazioni ed applicazioni pratiche in laboratorio informatico. Arrivati a termine sarà rilasciato un attestato di frequenza.
 
La sede di svolgimento del corso è FORMart Bologna, via Ronco n.3, Castelmaggiore (BO).

Per iscriverti puoi scrivermi all' indirizzo info@stampa3d-forum.it.
Non aspettare, i posti sono limitati!
 
Non perdiamoci di vista: clicca qui per iscriverti al nostro forum!
 
Resta aggiornato sulle ultime novità, seguici su Facebook e Twitter.

Roberto Coppa
In questi giorni è rimbalzata in moltissime testate giornalistiche la notizia che riguarda la liberalizzazione delle armi stampate in 3D. Al centro della questione si trova spesso la foto di un’arma in plastica, capace di sparare un colpo calibro .380 ACP. Inutile dire che in molti si sono allarmati. Il fatto riguarda in modo diretto gli Stati Uniti, paese che non è nuovo a stragi con armi da fuoco.
 


ARMI E STAMPA 3D: COME TUTTO E' INIZIATO
Ad aprire la porta alle preoccupazioni è stato l’esito della battaglia legale condotta Cody Wilson, trentenne originario del Texas, Stati Uniti. La sua storia legale comincia cinque anni fa, quando diventò la prima persona ad aver stampato in 3D un’arma da fuoco funzionante.
Non si limitò però all’uso personale. Decise infatti di caricare i modelli sul proprio sito Defcad.org, portale dedicato alla liberalizzazione del possesso di armi. Il lancio della piattaforma venne inaugurato con un video, dichiarando che il possesso delle armi non sarebbe mai più stato lo stesso in un’era dove ognuno può scaricare e stampare la propria arma con pochi click.
Nei giorni seguenti al lancio, la sua pistola venne scaricata più di 100.000 volte.
Il sito non è passato inosservato alle autorità americane e, meno di una settimana dopo, ricevette una lettera dal Dipartimento di Stato che ne chiedeva la chiusura; ciò che veniva contestata era la violazione delle norme sul commercio di armi. La vicenda non ha però scoraggiato Wilson, che nel 2015 ha fatto causa al governo americano. Il suo team di avvocati sottolineò che, vietando a Wilson di pubblicare i suoi dati, il Dipartimento di Stato non stava solo violando il suo diritto di portare armi, ma il suo diritto di condividere liberamente le informazioni. Di fatto veniva violata la libertà di espressione sancita dal primo emendamento degli Stati Uniti.
Poche settimane fa il giudice ha dato fine al processo, riconoscendo a Wilson il diritto di diffondere i suoi modelli 3D, confermando però, come dalla sentenza precedente, il divieto di vendita.

I RISVOLTI DELLA VICENDA
Cody Wilson non ha perso tempo e, attraverso la sua azienda ‘Defense Distributed’ ha rilanciato il suo sito Defcad.org con l’obiettivo di trasformarlo in un enorme database di modelli di armi scaricabili. Ma non solo.
Un ulteriore passo è stata la commercializzazione della ‘Ghost Gunner’, una macchina CNC appositamente studiata per produrre armi. È un dispositivo desktop, quindi studiato per essere facilmente utilizzato in casa, open source e semplice da utilizzare. Permette di produrre armi molto più resistenti e con capacità di fuoco superiori.
 


ARMI FAI-DA-TE, PERICOLI E PROSPETTIVE
Sembra proprio che si siano spalancate le porte al possesso di armi per chiunque. La sentenza americana potrebbe scatenare un effetto domino in altri paesi dove, facendo leva sullo stesso principio di libertà di espressione, si potrebbe arrivare ad un risultato analogo. Sono molti i timori che sorgono dalla questione: il possesso di un oggetto così pericoloso non sarebbe precluso a nessuno. Tra le tante criticità rivolte alle armi in plastica è necessario sottolineare la mancanza di un numero di serie in quanto non sono soggette a registrazione. Sarebbe quindi impossibile ricondurle al proprietario in caso di crimini. Inoltre, sono difficilmente individuabili. Sarebbe piuttosto semplice infatti eludere un metal detector ed entrare in un tribunale come in un aeroporto.
 
Per sostenere la sua tesi, Wilson afferma che il codice che compone un modello per stampa 3D è paragonabile alla 'parola' e, in quanto tale, il codice non può subire limitazioni di censura.
Sicuramente la visione liberale di Wilson apre numerosi spunti su cui ragionare. Non a caso, l'Unione Europea sta pensando di introdurre nuove regolamentazioni per tutelare la riproduzione di modelli tramite stampa 3D. Probabilmente è questo il momento giusto per approfondire il tema.
 
Vuoi sapere cosa ne pensa la nostra community? Leggi subito la discussione cliccando su questo link.
 
Visione europea verso la stampa 3D: leggi l'articolo.

Roberto Coppa
Proseguono le nostre prove di filamenti per la stampa 3D, sempre alla ricerca dei migliori produttori. Le bobine devono essere garanzia della migliore qualità perché sono in primo luogo responsabili della resa dei nostri prodotti stampati. Essere sicuri di avere tra le mani un buon filamento ci da la certezza che, quando invieremo il gcode alla macchina, tutto andrà per il verso giusto. Oggi, quindi, è il turno di Arianeplast, produttore francese ancora poco conosciuto nella nostra penisola. Facendo un giro sul sito web dell'azienda possiamo subito notare la vasta offerta di materiali, che varia dai soliti PLA e ABS ai filamenti speciali come legno (uno dei pochi produttori ad offrire una scelta di più essenze) e solubili.

RECENSIONE PLA ARIANEPLAST – UNBOXING
Da Arianeplast ci arriva la sua gamma di PLA ‘metallizzati’. Sette bobine di colore: alluminio, rosso, viola, ocra, blu e nero. Arrivano con una confezione essenziale dove sono indicati i parametri di stampa. Non tutte le bobine sono sotto vuoto ma tutte sono provviste di sacchetti di argilla disidratante per evitare il fastidioso problema dell’accumulo di umidità dei filamenti. A primo impatto hanno una buona resa cromatica, sicuramente molto particolari.
 

 
Li abbiamo messi alla prova con una Prusa i3 senza piatto riscaldato. Abbiamo utilizzato l’ugello stock da 0.4 mm. Lacca Splend’Or per l’adesione al piano.

RECENSIONE PLA ARIANEPLAST – TEST DI STAMPA 1: VITE E BULLONE
Settiamo la temperatura a 210°, valore intermedio tra quelli indicati in confezione, e al primo tentativo otteniamo ottimi risultati. Da Cura 3.4.0 impostiamo una altezza di layer di 0.12 mm, nessun raft per l’adesione, solo due giri di skirt per avere l’estrusione pronta e pulita già dall’inizio del pezzo. Sia la vite che il bullone sono stati stampati ad una velocità di 35 mm/s.
 

 
Già al primo pezzo si nota una qualità ottima e una buonissima resa soprattutto nelle superfici piane. I top layer si distinguono molto a fatica dalle parti che aderiscono direttamente al piano, estremamente uniformi. In altezza zero problemi di wobble, anche in questo caso abbiamo superfici molto lisce e si fa fatica a vedere i layer. Per quanto riguarda i colori, tutti assomigliano più ad un glitterato che ad un metallizzato, ma il colore si distingue bene da un normale PLA opaco.

RECENSIONE PLA ARIANEPLAST – TEST DI STAMPA 2: PARTENONE
In questo caso, stesse impostazioni delle stampe precedenti. Particolare attenzione alla retraction. Il pezzo è scelto infatti per mettere alla prova il comportamento del filamento di fronte alle numerose colonnine, quindi alla possibile formazione di fastidiose imperfezioni dovute ad una estrusione non continuativa.
I nostri parametri di ritrazione sono: distanza 6.5 mm, velocità 35 mm/s.
 

 

 
Risultati molto buoni, con sbavature quasi assenti e facilmente ripulibili. La resa si conferma ottima in tutte le direzioni e la stampa non ha prodotto le classiche sbavature a cui questo tipo di pezzi sono talvolta soggetti. Il colore, più che all’ocra semplice, tende al marrone. Corrisponde circa ad un RAL 8001.

RECENSIONE PLA ARIANEPLAST – TEST DI STAMPA 3: VASO E FIBBIA
Terzo test con un focus sulla finitura. Abbiamo messo a confronto due oggetti con altezza di layer differenti: un vaso con altezza layer 0.06 mm e una fibbia a risoluzione 0.2 mm. Il vaso è stato stampato con la modalità ‘contorno spiraliforme’ (o modalità ‘vaso’) e una velocità di 50 mm/s, la fibbia a 40 mm/s.
 
Si nota fin da subito la completa assenza dei layer del pezzo di sinistra. Una incredibile finitura che non tradisce neanche al tatto. Precisione estrema che ci ha assolutamente stupito. La differenza tra le due stampe è molto visibile. Anche nella fibbia la resa è molto buona ma la maggiore altezza dei layer porta per forza di cose ad una finitura più ruvida e stratificata.
Molto simile all’alluminio il colore. I glitter inseriti all’interno del filamento producono punti luce interessanti e risaltano le sfaccettature del vaso. Nella fibbia, i layer più visibili somigliano vagamente ad un alluminio spazzolato.

RECENSIONE PLA ARIANEPLAST – CONCLUSIONI
Per concludere, facciamo anche un bilancio sul prezzo: il listino prezzi è allineato a quello di molte altre marche di filamenti (tra i 25 e i 30 €/Kg). Al momento in cui scriviamo tutti i prodotti sono scontati per un tempo limitato. Nel complesso, i filamenti Arianeplast si sono dimostrati un prodotto assolutamente valido, che ci ha stupito in modo positivo sia per la resa che per la semplicità di impiego, con una stampa perfetta già al primo tentativo.
Vi siete incuriositi? Tutta la gamma filamenti Arianeplast è acquistabile sul sito internet arianeplast.com.
 
Hai ancora delle domande? Non lasciarle in sospeso, iscriviti sul nostro forum!

×
×
  • Crea Nuovo...