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Tania182

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  1. Sviluppata e prodotta da Robot Factory Srl, Sliding 3D è la stampante 3D ad estrusione di materiale termoplastico dotata di una dimensione di tecnologia a stampa 3D continua. Il volume di stampa si sviluppa sugli assi X e Z di 410 mm x 380 mm, mentre l'asse Y può svilupparsi all'infinito. Vi state chiedendo come questo sia possibile? Vediamolo insieme. Sliding 3D e la stampa 3D continua L'innovazione apportata da Robot Factory sta, infatti, nel piatto di stampa: un nastro in movimento che consente di usare la stampante 3D in un ciclo di lavoro "ininterrotto". Questa caratteristica la rende particolarmente adatta sia per la produzione in serie di piccoli oggetti, che per la stampa 3D di oggetti di grandi dimensioni su uno dei due assi che stanno alla base. Nel momento in cui viene avviato un batch di stampa continuo su Sliding 3D, alla conclusione di ogni oggetto, viene avviata in automatico un’altra operazione. In questo modo, la stampa prosegue. Durante tutto il processo di produzione, il nastro si sposta in avanti finché l'oggetto stampato non si stacca, cadendo in un cestino apposito collocato davanti al rullo anteriore. Il piano di stampa, oltre a essere riscaldato, è realizzato utilizzando uno speciale materiale composito, che fa in modo che non sia richiesta alcuna preparazione (spray, vernice o altro) e che impedisce il possibile distacco del modello durante la fase di stampa. Allo stesso tempo, però, ne favorisce la rimozione. Sliding 3D - Una tecnologia a 45° Un’altra caratteristica particolarmente interessante di Sliding 3D è che gli strati di materiale sono inclinati a 45° rispetto al piano di stampa. Questo comporta una serie di vantaggi (rispetto ad una stampante FFF tradizionale nelle stesse condizioni): In molti casi, oggetti più complicati che normalmente ne avrebbero bisogno, non richiedono l'utilizzo dei supporti, poiché in fase di progettazione è possibile sfruttare l'angolo autoportante del modello 3D, evitando così di sprecare tempo (di stampa e di post-elaborazione) e costi aggiuntivi; Maggiore rigidità del modello stampato, poiché i layer inclinati, in genere, aumentano le resistenze alle sollecitazioni esterne; Maggiore qualità superficiale, in quanto si riduce la probabilità di subire la delaminazione tra gli strati. La macchina è dotata di un PAD esterno che consente di gestire il lavoro di stampa anche senza collegamento al computer e, su richiesta, è disponibile il display LCD a colori (touch screen) e la connessione WiFi. Su richiesta è disponibile anche un box protettivo realizzato con profili in alluminio e policarbonato trasparente, opportunamente progettato per rispettare le caratteristiche funzionali di questa stampante 3D e per creare un ambiente a temperatura controllata. L'estrusore può raggiungere i 280 °C, consentendo di stampare i materiali comuni come PLA, Nylon, PETG, HIPS, fibra di vetro, fibra di carbonio e molti altri attualmente disponibili sul mercato. Il software consigliato per Sliding 3D è Simplify3D, per questo viene fornita la configurazione ed il “programma di traslazione assi” per gestire l'inclinazione dei livelli di stampa Qui il link al sito di Robot Factory. Sei curioso di saperne di più? Iscriviti al forum e interagisci con la nostra community!
  2. Fu nel lontano agosto 2015 che vi parlai di LUMIPOCKET LT - qui l'articolo - la stampante 3D a resina di piccole dimensioni estremamente versatile, dotata di incisore laser e fotoincisore per circuiti stampati. Oggi il suo nome completo è LUMIPOCKET LT Personal Fabricator e abbiamo deciso di tornare a parlarne, andando a vedere quella che è stata una vera e propria evoluzione di un prodotto che vuole accontentare molteplici desideri in una volta sola. Una sola regola: design compatto e pulito LUMIPOCKET LT Personal Fabricator è una stampante a resina, capace di raggiungere una qualità di stampa di 100 micron sull’asse Z e 80-100 sugli assi X e Y. Allo stesso tempo inoltre può essere anche incisore laser, capace di incidere però solamente su materiali poco duri come l’MDF, il legno, la carta, il cartoncino, il polistirolo espanso, il cuoio, ma anche su oggetti meno “tradizionali” come i gusci d’uovo, il sapone e persino il cioccolato! Insomma è possibile creare il proprio logo aziendale e riprodurlo in serie su vari oggetti, come ad esempio biglietti da visita. La nuova stampante di Lumi Industries offre inoltre la possibilità di crearsi da soli dei PCB (“Printed Circuit Board”), cioè fotoincidere dei circuiti su board presensibilizzate e successivamente in poco tempo, grazie a pochi semplici passaggi di sviluppo con liquidi appositi, ottenere la scheda elettronica personalizzata, già pronta per essere testata. Anche se le funzionalità sono molte, bisogna tuttavia sottolineare che proprio per il motivo per cui nasce, cioè portatile (Pocket), di volume molto ristretto, possiede dimensioni di stampa e di incisioni laser piuttosto limitate: si arriva infatti al massimo fino a soli 70mm, in certi punti addirittura solo fino a 50-60mm (asse Z). LUMIPOCKET LT Personal Fabricator si propone come oggetto compatto e multifunzionale in modo tale da poter essere utilizzato con facilità da un pubblico vasto e il tutto al prezzo molto contenuto, oggi in offerta, di € 299 + IVA (prezzo pieno € 365). Il progetto è totalmente open source e made in Italy, realizzato in collaborazione con Vicenza Thunders per la parte elettronica e finanziato con grande successo da una campagna crowfunding lanciata su Kickstarter.
  3. Prendete tutto quello che conoscete sulla stampa 3D e unitelo a quello di cui vi intendete sulla moda: qui è dove si trova Bradley Rothenberg. Egli, architetto originario della Grande Mela, ha partecipato alla scorsa edizione della New York Fashion Week con due stiliste, Latie Gallagher e Katya Lenovich. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/11/New-York-Fashion-Week-vestiti-stampa-3D-moda-4.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/11/New-York-Fashion-Week-vestiti-stampa-3D-moda-5.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/11/New-York-Fashion-Week-vestiti-stampa-3D-moda-3.jpg Rothenberg aveva già collaborato nel novembre dello scorso anno con il brand Victoria’s Secret per la collezione invernale. Lì, però, le sue creazioni in 3D avevano avuto uno scopo di puro abbellimento, mentre quest’anno, oltre agli accessori, propone dei vestiti stampati in 3D del tutto indossabili, che hanno la capacità di non bloccare i movimenti e che non creano irritazione. Il termine “tessuto” risulta però non del tutto appropriato, in quanto, anche se gli oggetti da lui realizzati si comportano in modo molto simile al tessuto, sono in realtà realizzati con materiali che non ci si sognerebbe mai di usare normalmente per creare vestiti. Il fatto che abbia trasformato materiali come l’elastomero termoplastico e il poliuretano termoplastico in capi indossabili è sorprendente, ma forse lo è ancora di più il modo in cui lo ha fatto: i tessuti sono un intreccio di fili stampati in 3D, che formano quella che sembra a tutti gli effetti una rete metallica. Questa rete può possedere varie configurazioni, dimensioni e forme, permettendo al tessuto di muoversi liberamente assieme al corpo. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/11/New-York-Fashion-Week-vestiti-stampa-3D-moda-2.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/11/New-York-Fashion-Week-vestiti-stampa-3D-moda.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/11/New-York-Fashion-Week-vestiti-stampa-3D-moda-7.jpg I capi stampati in 3D sono stati esibiti durante la Fashion Week dalle due stiliste, creando grande scalpore. Entrambe hanno utilizzato abiti completamente indossabili e anche vari accessori e dettagli per valorizzare altri vestiti. Naturalmente questi abiti sono ancora nella fase di prototipo e Rothenberg sta studiando varie tipologie di materiali, testandone varie proprietà come l’opacità, la flessibilità e l’allungamento. Sta anche lavorando a un fattore importante, che sicuramente ci aspettiamo, determinerà il futuro della moda: lo sviluppo di un metodo per creare tessuti personalizzati, capaci di crescere attorno ad una specifica forma, come per esempio il corpo di una persona. Chi ha bisogno di un sarto quando i tuoi vestiti possono essere letteralmente stampati secondo l’esatta forma del tuo corpo? Anche il mondo della moda sta per essere rivoluzionato della stampa 3D. Per saperne di più, visionate il sito web di Bradley Rothenberg.
  4. In un mercato come quello della stampa 3D, in cui esistono così tante tipologie di stampa, materiali e tecniche che non si sa più dove girare la testa, ciò che si può pensare per sfondare è quello di unire il tutto alla semplicità di utilizzo e al basso costo. Questo è ciò che si è proposto di fare il team che sta dietro al FLUX Project. La FLUX è una stampante 3D desktop Delta, che sfrutta la tecnologia FDM e che possiede di base anche lo scanner 3D e il taglio laser. Sarà perfino pensabile stampare, tramite moduli interscambiabili (ancora in fase di sviluppo) argilla, pasta, gomma, etc. Essendo modulare, è possibile anche rimanere al passo con le nuove tecniche: [pull_quote_center]FLUX is the everything 3D printer that grows with you— meeting not only your 3D printing needs today, but also of all your tomorrows.[/pull_quote_center] Al di là di queste incoraggianti promesse, ciò che sorprende è il prezzo notevolmente basso, che va da 499 a 680 dollari. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/11/FLUX-3d-printer-3d-scanner-2.png È vero, questa non è la prima stampante che offre un all-in-one: infatti è degno di nota il progetto FABtotum, interamente italiano. Mentre lo scorso 2 ottobre vi avevamo parlato di Makermex MM1, la quale era molto interessante dal punto di vista della modularità. La MM1 però, a differenza della FLUX, non comprendeva né lo scanner, né il taglio laser, ma il distacco più forte e importante riguarda la compattezza del design: puntando ai privati, la FLUX è caratterizzata da pochi componenti, assemblabili in appena 20 minuti (scattano al loro posto grazie a dei magneti). Inoltre non richiede necessariamente una conoscenza profonda di complicati software di modellazione 3D, poiché, grazie allo scanner integrato, è possibile copiare per esempio un soldatino e produrne dei “cloni” (va comunque tenuto presente però che le impostazioni avanzate necessitano ancora di un’attenzione un po' più esperta). http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/11/FLUX-3d-printer-3d-scanner-5.png http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/11/FLUX-3d-printer-3d-scanner-4.png La FLUX include anche tre ventole di raffreddamento molto efficaci che consentono di stampare con precisione alla massima velocità, garantendo un’alta risoluzione e minimizzando il rischio di malfunzionamento a causa del riscaldamento. È stata creata inoltre un’app per smartphone che permette di inviare i comandi tramite Bluetooth. Il FLUX Project è ideato tramite una collaborazione di promettenti giovani professionisti di Taiwan: Simon Ko, Jim Yu, Shawn Lin, Fon Chiang, Yen Feng, Kidd Wang e Moses Lei. Insieme combinano esperienze e specializzazioni: “Our team includes specialists in industrial design, software programming, hardware engineering, marketing, and operations […]. Now is the time for us to combine our talent and passion to build FLUX through mass production.” http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/11/FLUX-3d-printer-3d-scanner-8.png http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/11/FLUX-3d-printer-3d-scanner-7.png http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/11/FLUX-3d-printer-3d-scanner-6.png Tutte le innumerevoli funzioni, come afferma lo stesso team, hanno avuto origine da una sessione di brainstorming: “FLUX was built from scratch. We gathered the team and each member wrote down all the functions and capabilities we wanted in FLUX. Some were attainable while some were just fantasy, but that's where our dream started.” Un altro fattore che completa la sua versatilità è dato dal modulo SDK aperto, che è fedele alla natura open-source della produzione di consumo: “Besides developing our own new modules, we have also invited other talented engineers to create more modules and to share their ideas with the user community. We are collaborating with several promising startups to develop innovative tool heads for special materials and applications!” Quali sono le caratteristiche della FLUX? http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/11/FLUX-3d-printer-3d-scanner-10.png http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/11/FLUX-3d-printer-3d-scanner-9.png Lo sviluppo della FLUX era in corso già da un po’ di tempo, ma ora il team si dichiara pronto per la produzione di massa. Se volete avere questa stampante 3D, la FLUX è disponibile su Kickstarter. A in meno di 24 ore ha già raccolto più del doppio della cifra richiesta. Video promozionale di FLUX Project:
  5. Ormai lo abbiamo capito, le stampanti 3D non si limitano soltanto all’uso della plastica. Negli ultimi anni sono emerse idee di tutti i tipi al riguardo, come gomma, resina, cioccolato, varie tipologie di cibo, pongo, argilla, legno e tanti altri. Ora però vogliamo mostrarvi quello che pare possa arrivare a migliorare notevolmente le condizioni di vita e di benessere nelle nostre città così sovraffollate, dense e grigie. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/11/3D-printing-gardens-1-5.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/11/3D-printing-gardens-1-3.jpg Interviene in questo panorama Yuichiro Takeuchi, informatico alla Sony Computer Science Laboratory, Inc., con il suo progetto "Printable Gardens". Ciò che egli ha fatto, è stato modificare una stampante 3D con metodologia FDM per estrudere un letto di nutrienti per le piante e di semi. In questo modo è possibile creare giardini di ogni forma e dimensione (addirittura come un orsacchiotto!) e questi possono essere posti ovunque: giardini privati, davanzali, anche tetti! Questa tecnica a dire il vero è stata pensata da Takeuchi proprio per costruire giardini sui tetti perché, come lui stesso afferma: “Qui in Giappone amiamo le lucciole (hanno un particolare significato culturale), ma potendo prosperare solo in incontaminati ambienti, non le vediamo nella densa Tokyo. Spero che, installando un buon numero di giardini stampati in 3D sui tetti, per tutta Tokyo, un giorno si possa riportare le lucciole nel mio quartiere.” http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/11/3D-printing-gardens-1.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/11/3D-printing-gardens-1-2.jpg L’approccio di Takeuchi per far crescere le piante è quello idroponico, che, a differenza di quello idraulico, che usa piante acquatiche immerse nell’acqua (crescono autonomamente), è capace di far crescere piante di qualunque genere grazie a uno speciale sistema di circolazione del liquido. Questa tecnica di giardinaggio chiaramente non è nuova: per esempio Patrick Blanc ha raggiunto la fama grazie ai suoi giardini verticali, che sfruttano questo approccio. Le differenze che intercorrono tra questi due personaggi sono però diverse: i "Printable Gardens" hanno una maggior flessibilità, in quanto si può scegliere un qualunque tipo di forma e dimensione, avendo a disposizione solo una stampante 3D modificata e un file STL il costo dei giardini di Takeuchi inoltre risulta solo una frazione di quelli di Blanc, poiché richiedono una minor quantità di lavoro e di ostacoli inoltre la differenza più importante è lo scopo: quello di Blanc è di abbellimento, invece quello di Takeuchi è di sensibilizzare i cittadini al problema dell’inquinamento atmosferico, argomento sempre più scottante http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/11/3D-printing-gardens-1-7.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/11/3D-printing-gardens-1.jpg Il sistema utilizzato è analogo anche a quello utilizzato dalla Farmbot di Rory Aronson, dove però lo scopo principale è quello di facilitare il lavoro all’agricoltore per la coltivazione di diverse tipologie di piante (sistema policolturale). Insomma, sicuramente la tecnica non è nuova, ma quello che ha dell’incredibile e cui Takeuchi aspira, anche se il progetto è ancora in fase di prototipo (ancora troppo lento e per spazi ancora troppo piccoli), è un mondo in cui il grigiore degli edifici sia superato dal verde rigoglioso delle piante e delle erbe. Ha già attirato l’attenzione della Sony CSL Symposium, al Museum of Modern Art di New York e quello che si propone di fare nel prossimo anno, è di creare una più grande ed efficiente stampante 3D per le piante.
  6. Dovete costruire un oggetto 3D assemblabile e volete diminuire sia tempi di stampa sia quelli che vi occorrerebbero per preparare ogni singolo componente? Plater è software che fa per voi. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/10/plater-software-stampa-3d-03.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/10/plater-software-stampa-3d-05.jpghttp://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/10/plater-software-stampa-3d-06.jpg Plater è un software open-source che non fa altro che prendere i file STL, costituenti del vostro oggetto, e posizionarli sul piatto di stampa in modo tale da ottimizzare gli spazi e, di conseguenza, il numero di stampe necessarie per stamparli tutti. Per esempio, nel video di presentazione del software, ci viene mostrata l’organizzazione della stampa di un robot, composto da 22 pezzi. Tutto quello che bisogna fare è selezionare i file STL costituenti del robot e caricarli sul software. Per ognuno dei pezzi è necessario indicarne l’orientamento di stampa e specificarne la quantità desiderata. In seguito bisognerà selezionare le dimensioni del piatto della nostra stampante e, cliccando il tasto “Run”, il software calcolerà la disposizione più conveniente degli oggetti sul piatto e la quantità dei piatti di stampa necessari per stamparli tutti. COMPLICAZIONI E' noto che il software, in alcuni casi limite, può complicare le cose, arrecando del danno invece di semplificare la lavorazione. È importante ricordare che Plater può essere utile per il posizionamento automatico e rapido degli oggetti, ma sicuramente non può sostituire il cervello umano! Link al download del software: https://github.com/RobotsWar/Plater http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/10/plater-software-stampa-3d-02.jpg
  7. Una stampante 3D è troppo costosa? Avete mai pensato ad una 3D Printing pen? La più famosa di queste è sicuramente 3Doodler, ma la Polyes Q1 potrebbe ben presto spodestarla dalla prima posizione. A febbraio dell’anno scorso abbiamo assistito all’uscita su Kickstarter della prima penna capace di stampare in 3D, la 3Doodler (da parte della US WoobleWorks) che destò molto scalpore e raccolse ben 2,3 milioni di dollari. Questo novembre un’altra compagnia, la Future Make LLC, con base Delaware, si è proposta di far partire una campagna crowd-funding per finanziare quella che loro chiamano la next generation delle 3D printing pens, la Polyes Q1. Il motivo per il quale nasce la Polyes Q1 è quello di risolvere i problemi che derivano dall’uso della 3Doodler: la temperatura del pennino arriva fino a 270 °C (questo a causa dell’uso della tecnologia FDM, “Fused Deposition Modeling”), con un maggior rischio di utilizzo; l’odore prodotto dalla fusione della plastica risulta molto sgradevole e in parte nocivo; i requisiti di alimentazione richiedono una penna di maggiori dimensioni e quindi non facilmente manovrabile. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/10/future-make-Polyes-Q1-3d-printing-pens-SLA-2.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/10/future-make-Polyes-Q1-3d-printing-pens-SLA.jpg Per risolvere il problema della temperatura, la compagnia Future Make ha ideato una penna con tecnologia SLA: la Polyes Q1 usa, al posto della plastica fusa, resina fotosensibile che si solidifica nel momento in cui è sottoposta alla luce LED blu, così da eliminare anche il problema dello sgradevole odore. In questo modo, grazie al raffreddamento veloce e al “sensore di livello di sicurezza”, che protegge dall’essere feriti agli occhi, la penna può essere utilizzata in tutta sicurezza anche dai bambini. Infatti l’azienda afferma: “Future Makewants it to be introduced to ordinary family and let everyone enjoy.” http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/10/future-make-Polyes-Q1-3d-printing-pens-SLA-4.jpg È inoltre possibile regolare la velocità di efflusso azionando un tasto comodo sulla penna e il LED mostra la quantità di potenza ancora interna alla penna. La Polyes Q1 non è l’unica penna che usa la tecnologia SLA: lo scorso giugno, la CreoPop 3D è stata rilasciata da IndieGoGo per soli 89 dollari ed utilizza luci UV incorporate. Tecnicamente le due penne sono abbastanza simili, ma la Polyes Q1 possiede un design più sottile rispetto alla CreoPop. La Polyes Q1 può essere utilizzata da diverse tipologie di persone e per diversi scopi: Designer e makers, per produrre i propri oggetti in casa Bambini, per sviluppare i loro pensieri e il loro interesse per il disegno, senza pericolo Modelling, in particolare per gli architetti che debbano creare un modello, al fine di non avere a che fare con complicati software per la modellazione 3D, cosa che implica tra l’altro anche un’abbondante perdita di tempo Riparazioni di oggetti Conferenze, dove ognuno possiede una Polyes Q1, con la quale può esprimere la propria opinione con uno schizzo tridimensionale sul momento [pull_quote_center]The only limit is your own imagination.[/pull_quote_center] Qui sotto potrete vedere l’ultima conferenza stampa rilasciata da Future Make Technology LLC:
  8. Kai Party, ingegnere tedesco e già ideatore della PORO-LAY line, ha sviluppato un nuovo filamento che lui chiama Layfomm40 Filament, un materiale apparentemente rigido, ma che, se immerso in acqua per due o tre giorni, diventa morbido e flessibile. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/10/layfom-3D-printing-memory-foam-material.png Quali sono le caratteristiche del Layfomm40? Kai afferma che il Layfomm Filament possiede una qualità unica, mai vista nel campo della stampa 3D: la viscoelasticità. Questa nuova qualità è la capacità da parte di alcuni materiali di possedere caratteristiche sia di viscosità, sia di elasticità: da un lato i materiali viscosi: come il miele, resistono a sforzo e deformazione, dall’altro, quelli elastici: come la gomma, si affaticano quando lo stress è applicato, ma tornano al loro stato iniziale quando questo cessa.http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/10/bob-fertig-gedruckt20141006_135934.jpg Un qualcosa di viscoelastico è come un cuscino di gomma piuma: si deforma sotto la pressione applicata, poi lentamente, torna al suo stato originario. Come si può osservare dal video, Kai stampa col Layfomm Filament un oggetto, che appare del tutto ordinario e nella norma, ma dopo averlo lasciato in acqua per due o tre giorni, questo si ammorbidisce, diventando addirittura una spugna! Kai ci mostra anche un secondo esempio, dove l’oggetto stampato, sottoposto a sforzo, fornisce prova di evidenti caratteristiche viscoelastiche, tardando a tornare alla sua configurazione originaria. Per far comprendere ancora meglio il concetto, applica lo stesso sforzo a un altro oggetto, che possieda però solo caratteristiche di elasticità e il risultato è notevolmente diverso. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/10/layfoom40-materiale-stampa-3d-2.jpg Kai afferma ancora che le proprietà viscoelastiche possono essere controllate immergendo l’oggetto in altri liquidi, come “oli in soluzioni con alcoli, basse concentrazioni di glicerolo, o soluzioni a base di diversisali”. La produzione di oggetti con materiali viscoelastici può essere molto vantaggiosa e trova diverse applicazioni: Memorizzare piccole quantità di energia meccanica per ammortizzare le vibrazioni Soletta da scarpe Schiume viscoelastiche Tessuto molle artificiale Ritardo di movimenti meccanici Dove acquistarlo È già possibile acquistare il nuovo materiale dal negozio eBay di Kai o presso i seguenti punti: Matterhackers, Formfutura, GermanRepRap, Imprimante3D, o 3DPrima.
  9. E' assodato, anche la miglior stampante 3D non riesce a realizzare oggetti del tutto lisci, ma anzi sono ben visibili gli strati di materiale con il quale essi sono stati realizzati. 3D Finisher, risolve questo problema e riesce a dare una risposta concreta al problema per la prima volta in Italia. L'azienda produttrice è Technodeal, azienda spin-off (con sede Peccioli) dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/10/3D-Finisher-aumentare-definziione-stampa-3d-post-produzione-7.jpg Technodeal ha realizzato un prototipo in grado di rifinire oggetti stampati con il processo di “modellazione a deposizione fusa” (principalmente per i materiali PLA e ABS). L’area di lavoro di questo prototipo possiede il volume di un cubo di lato 30 cm e il vantaggio consiste nel fatto che la rifinitura è automatica, non più artigianale. Infatti, a questo problema gli hobbysti avevano cercato di porre rimedio con metodi “fai da te”, sfruttando la reazione chimica tra i materiali, come ad esempio l'utilizzo di acetone (reagisce con diversi polimeri plastici termosensibili, soprattutto l'ABS): la tecnica è quella di scaldare l’acetone su un fornello e metterlo sotto una campana di vetro assieme all’oggetto da levigare, “ma – osserva l’ingegnere informatica Teresa Pagliai, di Technodeal – è un procedimento rischioso perché sollevando la campana, si rischia che i vapori dell’acetone possano esplodere a contatto con l’aria.” http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/10/3D-Finisher-aumentare-definziione-stampa-3d-post-produzione-7.jpg 3D Finisher cerca di risolvere questo problema, infatti il prodotto è munito di una vaschetta contenente acetone, posta sotto il cubo, nel quale entra il vapore. Inoltre è dotata di un timer, con il quale è possibile programmare sia i tempi di levigazione, sia quelli di smaltimento dei vapori. È possibile così ottenere in tutta sicurezza un oggetto stampato in 3D che sia anche liscio (quindi un blocco unico) e impermeabile. Gli stessi ingegneri di Technodeal definiscono il loro prodotto semplice, compatto, dal costo “competitivo”, adatto anche per uso domestico, in laboratori scolastici o in spazi co-working, da posizionare di fianco alla stampante 3D, proprio come se ne fosse a tutti gli effetti un’estensione di essa.http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/10/3D-Finisher-aumentare-definziione-stampa-3d-post-produzione-3.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/10/3D-Finisher-aumentare-definziione-stampa-3d-post-produzione-4.jpgPer questo primo prototipo sono già state previste in futuro altre innovazioni, come una griglia per levigare due oggetti, un elemento rotante, un led per vedere meglio e altre vaschette aggiuntive per poter rifinire anche altri materiali.
  10. Il settore dell’agricoltura, fondato prevalentemente su un solo tipo di coltura per appezzamento di terreno (monocoltura), sta andando in crisi a causa di un aumento della popolazione mondiale e quindi delle esigenze dell’uomo, che necessita sempre di più di un sistema policolturale. Il problema della policoltura è che richiede molto più tempo e lavoro, con un conseguente aumento dei costi. La soluzione a questo problema ce la fornisce il giovane ingegnere RoryAronson, con la sua FarmBot Project. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/09/farmbot-agricoltura-stampa-3d-forum-6.jpg La macchina FarmBot utilizza un sistema Arduino e RaspBerryPi ed è stata messa a punto dal giovane startupper per facilitare il lungo lavoro dell’agricoltore e per avere un maggiore rispetto nei confronti dell’ambiente (utilizzo limitato di pesticidi). La FarmBot può essere utilizzata con precisione per una varietà di operazioni come la preparazione del terreno, la semina, l’irrigazione, la concimazione, il diserbo e l’acquisizione dei dati. Insomma, si può seminare una pianta, farla crescere, irrigarla e aspettare fino a quando non sarà pronta per il raccolto e tutto questo online! http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/09/farmbot-agricoltura-stampa-3d-forum-3.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/09/farmbot-agricoltura-stampa-3d-forum2.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/09/farmbot-agricoltura-stampa-3d-forum.jpg Il sistema è completamente ottimizzato poiché regola automaticamente l’irrigazione, i fertilizzanti e i pesticidi. Inoltre la spaziatura del seme e le tempistiche sono tutte basate sulle condizioni del meteo e del terreno, così da formare un data base che registri ogni cosa e che determini per esempio in base a giornate di pioggia, se irrigare oppure no. Dai piccoli letti rialzati, alle serre retrofit, ai tetti urbani, alle applicazioni industriali e commerciali, la FarmBot è scalabile e modulare per lavorare in qualsiasi situazione. La visione di Aronson è quella di un open-source “per aiutare tutti a coltivare cibo e a coltivare cibo per tutti”. L’obiettivo è quello di formare una community, che aiuti a migliorare il software, l’hardware e il data base, per rendere a portata di chiunque la costruzione e la gestione di macchine agricole. Che tu sia un ingegnere, un inventore o un Garage Tinkerer poco importa, basta un idea. Il grande interessamento di Aronson per l’agricoltura lo ha portato anche, più di un anno fa, a compiere una campagna su Kickstarter per promuovere una guida completa collettiva sulla coltivazione di qualunque tipo di pianta, specificandone il periodo migliore per la semina, il tempo di crescita e quello di raccolta, così da inserire passo passo i dati nella macchina FarmBot.
  11. Si è spesso sentito parlare di progetti per ampliare le capacità delle stampanti 3D, come la fresatura, la scansione, lo spostamento e la collocazione di oggetti (il così detto “pick-and-place”), però non si era vista una stampante 3D che racchiudesse tutte queste caratteristiche in una, fino a che la Flux Integration LLC esordisse con il suo FLX.ARM.S16.Z8. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/09/FLX.ARM-stampante-3D-robot-2.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/09/FLX.ARM-stampante-3D-robot-3.jpg Joshua Heckman e il suo team stanno lavorando da quattro anni al loro progetto e lo definiscono “SCARA”, ovvero “Selective Compliance Articulated Robot Arm”, un braccio robotico a basso costo che è rigidamente legato agli assi X-Y, con un attuatore supplementare per conferire il movimento sull’asse Z. La macchina è stata creata per avere un’area di lavoro maggiore rispetto alle altre stampanti 3D, dal momento che il braccio robot ha una portata di 16 pollici (circa 40,5 cm) sull’asse XY e può viaggiare di 8 pollici (circa 20 cm) su quello Z (S16.Z8). Con componenti modulari, gli utenti possono scambiare i portautensili del FLX.ARM per soddisfare diversi compiti. La stampante 3D modulare usa un metallo E3D hot-end con filamento bowden, mirato a stampare spessori sottili come 100 micron. La leggera fresatura dotata di un utensile rotante Proxxon IBS/E, conferisce alla FLX la possibilità di fresare legno, metalli, plastica, schiuma, cera e altro ancora. La testa pick-and-place SMT usa una pompa a vuoto per spostare i componenti e il team sta anche lavorando su un dispencer di pasta saldante per produrre manufatti elettronici. Infine hanno inoltre sviluppato una sonda di 2” per una misurazione più precisa. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/09/FLX.ARM-stampante-3D-robot-4.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/09/FLX.ARM-stampante-3D-robot.png Ciò che il FLX.ARM ha in più rispetto alle altre macchine ibride e stampanti 3D desktop è il controllo a circuito chiuso. Come spiega la campagna su Kickstarter, la maggior parte delle stampanti 3D a basso costo crea oggetti in base ai calcoli dei loro software, invece che in base alle reali condizioni. Quindi, se qualcosa va storto durante un lavoro di stampa, la macchina non se ne renderà conto e continuerà nella sua disordinata attività. Il FLX.ARM utilizza encoder ottici ad altissima risoluzione per fornire un feedback al software FLX.IDE della società per garantire la ripetibilità fino a 0.0001’’ (0.025 millimetri). Il software FLX.IDE e l’hardware FLX.CTL sono le fondamenta della FLX.ARM. Il FLX.IDE è in grado di gestire modelli CAD e CAM, ma anche funzioni di simulazione di controllo della macchina e visualizzazione del percorso utensile e la capacità di pianificare un layout della scheda PCB. Il FLX.CTL permette al software di comunicare con il FLX.ARM, così come altre macchine di automazione. Tutte queste caratteristiche sofisticate hanno fatto guadagnare alla Flux Integration, una sovvenzione dal Maine Technology Institute nel 2013 per permettere al loro sistema di decollare. Ora si sono rivolti a Kickstarter per entrare in piena produzione, offrendo il loro FLX.ARM per prezzi a partire da 1.799 dollari, non compresi però i piatti, i portautensili e la spedizione. La campagna su Kickstarter sottolinea che “le braccia robotiche di precisione e basso costo possono costare in media tra i 10.000 e i 40.000 dollari”. Il team crede di poter vendere la loro FLX.ARM per un prezzo così basso grazie ai componenti largamente diffusi sulla piattaforma che hanno usato per realizzare la loro robotica, assieme all’automatizzazione e alla calibrazione delle loro unità. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/09/FLX.ARM-stampante-3D-robot-5.png Come scritto sopra, per aggiudicarsela il prezzo è di 1799 dollari solo però per un numero limitato di esemplari, finiti questi il prezzo salirà a 1999 dollari. Mentre in produzione vera e propria il prezzo dovrebbe attestarsi sui 2199 dollari.
  12. La scorsa settimana la coppia di inventori francesi Philippe e Myriam Boichut ha svelato l’ultima innovazione per la loro già popolare stampante, la SpiderBot Delta 3D. L’ultimo modello includerà un sistema a doppio estrusore che impedirà a quello inutilizzato di venire a contatto con l’oggetto che si sta stampando, in modo da evitare così fastidiose imperfezioni. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/09/spiderbot-delta-3d-tss-01.jpg L’attuale modello di SpiderBot Delta 3D ha riscosso molto successo tra privati, tra gli universitari e anche tra commercianti per l’innovativo sistema di estrusione, chiamato TSS (“Three Sphere System”). Di fatto questo sistema presenta un estrusore con solamente 3 attacchi, invece di 6, dimostrando paradossalmente una precisione maggiore. Il TSS consiste in una combinazione di 3 magneti sferici e 6 tubi in carbonio, che muovono la testa dell’estrusore con esattezza e impediscono alla piastra di supporto di inclinarsi o oscillare. Non solo questo sistema consente un perfetto posizionamento della testa dell’estrusore, ma l’attacco magnetico può anche essere facilmente rotto, consentendo così una facile manutenzione. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/09/spiderbot-delta-3d-tss-02.jpg Al già innovativo progetto, i coniugi Boichut hanno deciso di adottare un doppio estrusore con particolare sistema a ugelli rotanti, in modo da evitare così il contatto tra ugello inutilizzato e il filamento già stampato. Mentre alcuni test sono ancora in corso, la coppia è fiduciosa di riuscire a portare a termine il progetto prima della fine dell’anno. Nell’immagine sottostante potete vedere come, mentre la prima testa sta stampando col proprio materiale (rosso), la seconda (che stampa in verde) è ruotata lontano dalla zona di stampa e viceversa. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/09/spiderbot-delta-3d-tss-04.png I diversi risultati si possono notare nella seguente foto: a sinistra ci è mostrato un oggetto stampato con comune sistema a doppio ugello e difatti risulta visibilmente danneggiato, cosa che avviene quando entrambi cambiano di posizione. A destra invece si può vedere il risultato dell’attuale prototipo, il cui design permette alla testa inutilizzata di slittare di un certo angolo per evitare di danneggiare gli oggetti già stampati. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/09/spiderbot-delta-3d-tss-03.png Un notevole vantaggio di questa innovativa configurazione è che gli estrusori e gli ugelli sono posti a soli 11 mm l’uno dall’altro, cosa che permette un uso molto più efficiente dello spazio e del volume di stampa. Siete poco fiduciosi in questo nuovo movimento degli estrusori? Scrivete la vostra opinione nella discussione dedicata sul forum!
  13. Pochi giorni fa MakerMex, la prima startup nata in Messico dedita allo sviluppo e alla produzione di stampanti 3D, ha annunciato il lancio su Kickstarter per finanziare il progetto della loro nuova stampante 3D, la MakerMex MM1. Ciò che rende unica la MM1 è il suo carattere versatile: il design modulare, le teste degli estrusori intercambiabili e i componenti aggiuntivi permettono di personalizzare la propria stampante 3D come ognuno preferisce. Questo nuovo gioiellino dà la possibilità di stampare con singolo o doppio estrusore oppure con estrusore per alimenti. Inoltre i materiali che si potranno utilizzare saranno molteplici: ceramica, cioccolata, pasta, gomma, plastica, materiale conduttivo, argilla, pongo etc. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/09/makermex-mm1-stampante-3d-01.png È lo stesso proprietario di MakerMex, Sam Weatherly, a spiegare le potenzialità della MakeMex MM1 e a confrontare il proprio lavoro con quello della multinazionale IKEA, in riferimento alla stessa “componibilità” di questa nuova stampante dal carattere innovativo: [pull_quote_center]“We’re modeling this printer after the Automotive Industry, or even like IKEA, in the sense that we’re providing a unique, customizable experience for those interested in 3D printing. Because it prints with multiple extrusion options in many different materials, the MM1 really is the perfect printer for just about anyone. You can print with chocolate one minute and PLA plastic the next – the possibilities are inspiring.”[/pull_quote_center] http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/09/makermex-mm1-stampante-3d-02.jpg La MakerMex MM1 è dotata di un sistema di estrusione standard per la stampa in ABS, PLA, PLA flessibile, materiale conduttivo e laywood. Gli utenti possono comprare dei componenti aggiuntivi: un estrusore ad alta temperatura per nylon e policarbonato, un estrusore alimentare per la cioccolata, Play-Doh, ceramica e argilla, un sistema a doppio estrusore (per utilizzare due colori contemporaneamente) con materiale di supporto e letti di auto-livellamento per principianti e bambini, ma anche per maker avanzati. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/09/makermex-mm1-stampante-3d-04.jpg La raccolta fondi su Kickstarter partirà giovedì 2 Ottobre e se raggiungerà una soglia minima di 50,000 dollari, MakerMex regalerà una MM1 a sorte tra le persone che abbiano inserito la propria mail a questo link. Coloro che siano interessati a sostenere il progetto possono per ora pre-ordinare la MakerMex MM1 a 999 dollari. CARATTERISTICHE TECNICHE Volume di stampa: 20x20x20 cm Volume della stampante: 49x37.5x49 CM Velocità di stampa: 300 mm/s Risoluzione: 0.3 mm di altezza strato
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