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Alessandro Tassinari

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Tutti i contenuti di Alessandro Tassinari

  1. Apro questa discussione con l'intento di tenere traccia di tutte le aziende, progetti, ricerche che trovo interessanti in tema "stampa 3D metallo". Ovviamente siete tutti invitati ad aiutarmi in questa impresa: ritengo che a lungo andare la discussione tornerà utile come raccolta/report. Inizio quindi con segnalare l'azienda Additec, che promuove due metodi di produzione: a filo metallico (deposto come se fosse una saldatrice) a estrusione di polvere con laser -> https://www.additec.net/gallery/
  2. @Adryzz spunti utilissimi, grazie! Ora vorrei approfondire la questione sui filamenti antibatterici a base di ioni di argento... fornitori? Riguardo l'uso della stampante 3D immaginavo servisse un hardware che, a sua volta, fosse fatto apposta per questo tipo di lavorazione. Magari qualche stampante FDM che sia vicina al mondo del dentale/medicale?
  3. Il rivestimento in resina alimentare vorrei evitarlo: l'obiettivo sarebbe quello di evitare ulteriori finiture/lavorazioni oltre alla fase di stampa 3D. L'uso di un materiale antibatterico a monte può certamente aiutare, ma non credo sia molto diverso da usare un materiale già dotato di certificazione FDA. O sbaglio? La certificazione FDA prevede anche che il materiale sia antibatterico? Devo approfondire...
  4. @pedro3d ciao, purtroppo non so aiutarti sulla versione 2.0, mai toccata... forse altri hanno esperienza?
  5. @Whitedavil grazie per aver condiviso la tua esperienza. In realtà, come descritto in questa vecchia discussione sul forum, esistono materiali per stampanti 3D FDM dotati di certificazione (vedi il certificato allegato). Sicuramente il nodo sta nella "rugosità" che il processo di stampa prevede inevitabilmente. Vorrei andare a fondo sulla questione e capire se effettivamente ci sono dei buchi di normativa e fin dove è possibile spingersi.
  6. Mi rispondo da solo con una serie di informazioni che ho trovato in rete e mie constatazioni: -> il filo deve ottenere approvazione FDA, che viene rilasciata a seguito di test chimici effettuati su un campione di filo. Il test viene eseguito da istituti o laboratori privati. -> la base chimica più apprezzata è quella del PET o PETG (la plastica usata per le bottiglie d'acqua per intenderci), ma si trova anche PLA. -> il processo di stampa 3D FDM prevede inevitabilmente la realizzazione di oggetti porosi. Ne consegue che sia sconsigliabile i riuso degli oggetti stampati a seguito del primo utilizzo a causa di quasi inevitabile proliferazione batterica. -> come già sapevamo, esistono diversi filamenti già certificati in commercio ( PLA di Keytech, Taulman t-glase, Nanovia pla EF). -> nel processo di estrusione degli oggetti è necessario usare un hardware dedicato: la stampante 3D, ma in particolare il blocco estrusore, non devono aver utilizzato altri materiali. Chiaramente, il rischio sarebbe quello di mischiare, anche se in minima parte, polveri di plastiche non idonee al contatto alimentare. Ora aggiungo qualche domanda: che parametri deve avere il materiale per ottenere certificazione FDA? è disponibile sul mercato un materiale in granuli, dotato di certificazione FDA, che sia utilizzabile come base per estrudere un altro materiale?
  7. Sono alla ricerca di più informazioni possibili sui filamenti idonei al contatto alimentare: certificazioni necessarie componenti chimiche eventuali accortezze nel processo di produzione/estrusione accortezze nello sviluppo Qualcuno ha esperienze?
  8. Sto valutando la possibilità di fare un upgrade alla CR-10 che uso per lavoro. Ho individuato su Amazon l'estrusore all metal di Micro Swiss, costo sotto 80€. Qualcuno ha esperienze? Soprattutto riguardo l'utilizzo con materiali diversi dai soliti PLA - ABS?
  9. A metà giugno terrò un corso di stampa 3D presso la sede di Formart Bologna. Il corso è aperto a tutti, pensato per aziende e professionisti. QUI TUTTE LE INFO Spero di poter incontrare qualcuno di voi 😉
  10. Realizzare superfici inclinate con la stampa 3D FDM è sempre una piccola sfida. Il materiale di stampa quando viene estruso è morbido, quasi fuso. Di conseguenza tende a collassare per azione della forza di gravità. Nelle precedenti guide di Stampa 3D forum ci siamo focalizzati sui problemi medio-complessi per la stampa 3D FDM. Abbiamo visto come eliminare il wobble, così da ottenere pareti meno deformate possibile. Abbiamo imparato a usare la funzione z-hop, che ci aiuta a mantenere pulite e inalterate le superfici orizzontali esterne. Abbiamo poi affrontato le parti a sbalzo di un modello, cercando di capire come limitare i danni che potrebbero seguirne. Nella guida di oggi andremo ad analizzare un altro degli aspetti problematici della stampa 3D a fusione di filamento: la produzione delle superfici inclinate. Non preoccuparti, non dovrai modificare il tuo modello 3D... a darci una mano sarà il tuo software di slicing! In questa guida: > Come evitare l'uso dei supporti nella realizzazione di superfici inclinate > Consigli per evitare l'uso dei supporti > Usare i supporti per realizzazione superfici inclinate > Usare supporti solubili Come evitare l'uso dei supporti nella realizzazione di superfici inclinate Tramite la corretta impostazione di alcuni parametri, i software di slicing ci offrono diversi modi per produrre superfici inclinate nella maniera corretta. Uno dei sistemi più comuni è quello di utilizzare i supporti. Certo, ottimo spunto! Per ottenere i migliori risultati è però necessario approfondire la problematica di base. Da impostazioni standard, il software di slicing genera i supporti quando le superfici del modello superano i 45° di inclinazione. Aiutandoci con l'immagine sottostante, immaginiamoci quindi un blocco estrusore che va a depositare, con layer da 0.3 mm, il materiale per realizzare una superficie inclinata a 45°. Il filamento poggerà solamente in piccola ampiezza sul layer precedente, mettendo a rischio di collasso la parte di filamento che resta a sbalzo. Questa porzione di filamento potrà creare deformazioni superficiali sul modello, rovinandone l'estetica e la resistenza alle sollecitazioni. Ma questo accade in ogni caso? È sempre 45° il valore oltre cui devono iniziare a comparire i supporti? No, non è sempre così. Per capirlo basta schematizzare un’estrusione con un ugello di diametro 0,4 millimetri ed analizzare due diverse situazioni: una con altezza di layer di 0.3 mm e un’altra con altezza di 0.15 mm. Possiamo constatare che, a parità di inclinazione della parete (45°), lo sbalzo del filamento è pari all’altezza del layer impostata. Anche se tra un esempio e l'altro la situazione rimane apparentemente invariata, il risultato estetico finale va sempre rapportato all'ampiezza del filamento estruso. Se consideriamo un'ampiezza di estrusione pari a 0.4 millimetri (lo standard per la stampa 3D FDM), vediamo che: nel primo caso il filo esce dal perimetro inferiore di 0.3 mm, pari a più della metà della sua ampiezza; nel secondo caso, lo sbalzo pari a 0.15 mm, risulta pari a meno della metà dell'ampiezza di estrusione. Ne risulta che, a parità di inclinazione, un'altezza di layer minore aiuta a produrre delle pareti di migliore qualità, limitando la deformazione di materiale e rendendo l'utilizzo dei supporti non strettamente necessario. Questo si può ripercuotere in modo importante sulla vostra realizzazione: la produzione dei supporti prevede un maggior utilizzo di materiale, un prolungato tempo di stampa e un maggior rischio di rovinare il pezzo durante la loro rimozione. Insomma, la prima regola da tenere in considerazione è chiara: se puoi, evita l'uso dei supporti! Consigli per evitare l'uso dei supporti Fare attenzione alla correlazione geometrica tra l'inclinazione delle superfici e l'altezza del layer è sempre la prima cosa da fare se si vuole evitare l'uso dei supporti nella stampa 3D. Ci sono però anche altre accortezze da considerare e che possono aiutarti davvero tanto nell'ottenere i migliori risultati. Il materiale di stampa Come prima cosa, parliamo del materiale di stampa. Se usi un materiale di bassa qualità o una bobina aperta da mesi e mesi, non puoi aspettarti grandi risultati estetici. Per questo motivo il mio primo consiglio è quello di assicurarti di utilizzare un materiale di buona qualità. Hai mai provato il filamento SUNLU PLA+? E' uno dei materiali di stampa 3D più apprezzati per le sue caratteristiche estetiche e il basso costo. Vedi offerta su Amazon In alternativa, se hai già del materiale in casa ma non hai certezze sullo stato di conservazione, potresti valutare l'acquisto di un piccolo essiccatore per filamenti d stampa 3D. Si tratta di uno strumento molto utile che può farti risparmiare un sacco di soldi nell'acquisto di nuovo materiale, perché ti permette di eliminare l'umidità dai filamenti che sono già stati aperti. E' sicuramente una buona scelta per evitare gli sprechi! Il più utilizzato in assoluto è il SUNLU Dryer Box, anche perché costa davvero poco (appena 49 €). Vedi offerta su Amazon I parametri di stampa Inutile dirlo, ma i parametri di stampa hanno sempre un ruolo centrale nella buona riuscita delle nostre stampe 3D. In questo caso specifico, dovremo porre attenzione a tre parametri in particolare: la temperatura di stampa; la velocità di stampa; la velocità delle ventole di raffreddamento. Se scaldi troppo il materiale, questo tenderà a colare maggiormente sotto l'azione della forza di gravità. In sostanza, non esagerare con la temperatura di stampa. La velocità di stampa incide molto sul tempo che ogni layer ha a disposizione per raffreddarsi. Nel dubbio, rallenta! Infine, l'azione delle ventole di raffreddamento del materiale è fondamentale per limitare i collassi. Se stampi in PLA, usa le ventole a massima velocità. Se ti interessa approfondire, nella guida generale alla stampa 3D si parla anche di questo. Usare i supporti per realizzare superfici inclinate Ammettiamolo però, evitare l'uso dei supporti non è sempre così facile. Tutto dipende dalle geometrie del modello 3D che vuoi realizzare e, spesso, non è proprio possibile andare in stampa senza l'aiuto dei supporti. Ebbene, non devi avere timore: i supporti possono essere dei fedeli alleati alla buona riuscita delle tue stampe! Ed è qui che introduciamo una seconda regola fondamentale: se vuoi usare i supporti, gestisci bene i parametri. Come impostare correttamente i parametri dei supporti Su tutti i software di slicing è possibile impostare parametri di gestione dei supporti. Tra questi, uno dei più importanti è la distanza tra la parte superiore del supporto e la faccia del modello da sostenere. Ipotizzando che il modello venga realizzato con lo stesso materiale utilizzato per i supporti, occorrerà distanziare quest'ultimi per non farli aderire troppo al pezzo. Il rischio, infatti, sarebbe quello di ritrovarsi un tutt'uno tra le pareti del modello e i supporti stessi. Allo stesso tempo, però, non bisogna esagerare distanziandoli troppo, scongiurando cedimenti del materiale. Normalmente l’offset tra le parti (cioè la distanza tra le due superfici) è impostato a 0.1 mm. Questo valore può variare leggermente in base alla qualità del filamento, alla qualità di adesione tra i layer e alla potenza di raffreddamento del filo estruso. Poni attenzione anche alla densità dei supporti. Se li rendi troppo vuoti e poco consistenti, rischierai che non riescano a svolgere la loro funzione. Usare supporti solubili Se la tua stampante 3D è provvista di doppio estrusore, una soluzione per migliorare la stampa delle superfici inclinate è l’utilizzo di supporti solubili. I supporti solubili vengono realizzati con materiali, per l'appunto, solubili in acqua. Una soluzione semplice quanto funzionale! Immagina: con uno dei tuoi estrusori realizzi il modello 3D col materiale che preferisti, mentre con l'altro estrusore vai a stampare soltanto i supporti utilizzando il filamento in PVA. A fine stampa, non devi fare altro che gettare il modello in un contenitore riempito con dell'acqua, lasciandolo a bagno per un po' di tempo. I supporti solubili inizieranno a sciogliersi, facilitandone la rimozione o sparendo completamente. Mi raccomando, assicurati di usare del PVA di buona qualità. Quello di Formfutura è sicuramente uno dei migliori. Lo trovi a questo link. Vedi offerta su Amazon Oltre ad evitarci la noia della rimozione manuale, i supporti solubili permettono di portare a 0.0 mm la distanza con il pezzo da stampare, così da evitare anche il minimo collasso di materiale. Spero davvero che questa guida ti sia stata utile! Mi raccomando, lascia un commento, iscriviti alla community e facci sapere quali risultati stai ottenendo. A presto!
  11. Nelle precedenti guide di Stampa 3D forum ci siamo focalizzati sui problemi medio-complessi per la stampa 3D FDM. Abbiamo visto come eliminare il wobble, così da ottenere pareti meno deformate possibile; abbiamo imparato a usare la funzione z-hop, che ci aiuta a mantenere pulite e inalterate le superfici orizzontali esterne; abbiamo poi affrontato le parti a sbalzo di un modello, cercando di capire come limitare i danni che potrebbero seguirne. Nella guida di oggi andremo ad analizzare un altro degli aspetti problematici della stampa 3D a fusione di filamento: la produzione delle superfici inclinate. Non preoccuparti, non dovrai modificare il tuo modello tridimensionale... a darci una mano sarà il tuo software di slicing! Superfici inclinate e uso dei supporti Tramite la corretta impostazione di alcuni parametri, i software di slicing ci offrono diversi modi per produrre superfici inclinate nella maniera corretta. Uno dei sistemi più comuni, e che forse ti sarà già venuto in mente, è quello di utilizzare i supporti. Certo, ottimo spunto! Per ottenere i migliori risultati è però necessario approfondire la problematica di base. Da impostazioni standard, il software di slicing genera i supporti quando le superfici del modello superano i 45° di inclinazione. Aiutandoci con l'immagine sottostante, immaginiamoci quindi un blocco estrusore che va a depositare, con layer da 0.3 mm, il materiale per realizzare una superficie inclinata a 45°. Il filamento poggerà solamente in piccola ampiezza sul layer precedente, mettendo a rischio la parte di filamento che resterà a sbalzo. Questa porzione di filamento rischierà di creare deformazioni superficiali sul modello, rovinandone l'estetica e la resistenza alle sollecitazioni. Ma questo accade in ogni caso? È sempre 45° il valore oltre cui devono iniziare a comparire i supporti? No, non è sempre così. Per capirlo basta schematizzare un’estrusione con un ugello di diametro 0,4 millimetri ed analizzare due diverse situazioni: una con altezza di layer di 0.3 mm e un’altra con un’altezza di 0.15 mm. Possiamo constatare che, a parità di inclinazione della parete (45°), lo sbalzo del filamento è pari all’altezza del layer impostata. Anche se tra un esempio e l'altro la situazione rimane apparentemente invariata, il risultato estetico finale va sempre rapportato all'ampiezza del filamento estruso. Con ampiezza di estrusione pari a 0.4 millimetri (lo standard per la stampa 3D FDM), vediamo che: nel primo caso il filo esce dal perimetro inferiore di 0.3 mm, pari a più della metà della sua ampiezza; nel secondo caso, lo sbalzo pari a 0.15 mm, risulta pari a meno della metà dell'ampiezza di estrusione. Ne risulta che, a parità di inclinazione, un'altezza di layer minore aiuta a produrre delle pareti di migliore qualità, limitando la caduta di materiale e rendendo l'utilizzo dei supporti non strettamente necessario. Questo si può ripercuotere in modo importante sulla vostra produzione: la produzione dei supporti prevede un maggior utilizzo di materiale, un prolungato tempo di stampa e un maggior rischio di rovinare il pezzo durante la loro rimozione. Supporti in aiuto alla realizzazione di superfici inclinate Chiusa la doverosa premessa delle righe precedenti - un po' di teoria non fa mai male! - ora ti risulterà facile capire quale sia la reale utilità dei supporti e quanto questi a volte siano fondamentali per affrontare sbalzi e superfici inclinate. Impostazioni di slicing per superfici inclinate Su tutti i software di slicing è possibile impostare parametri di gestione dei supporti. Tra questi, uno dei più importanti è la distanza tra la parte superiore del supporto e la faccia del modello da sostenere. Ipotizzando che il modello venga realizzato con lo stesso materiale utilizzato per i supporti, occorrerà distanziare quest'ultimi per non farli aderire troppo al pezzo. Il rischio, infatti, sarebbe quello di ritrovarsi un tutt'uno tra le pareti del modello e i supporti stessi. Allo stesso tempo, però, non bisogna esagerare distanziandoli troppo, scongiurando cedimenti del materiale. Normalmente l’offset (cioè la distanza di slittamento) delle parti è impostato a 0.1 mm. Questo valore può variare leggermente in base alla qualità del filamento, alla qualità di adesione tra i layer e alla potenza di raffreddamento del filo. Se siamo provvisti di una stampante a doppio estrusore, una soluzione per migliorare la stampa è l’utilizzo di supporti solubili. Si tratta di filamenti speciali, studiati appositamente per costruire supporti, che si ammorbidiscono - e in parte si sciolgono - se a contatto con acqua o altre sostanze. Oltre ad evitarci la noia della rimozione manuale, i supporti solubili permettono di portare a 0.0 mm la distanza con il pezzo da stampare, così da evitare anche la minima ricaduta di materiale. In ultimo ricordiamo che, oltre alla qualità del filamento, molto importante è impostare la corretta temperatura di stampa. Settare la minore temperatura che garantisca la giusta adesione tra layer aiuta a limitare molti dei difetti di stampa, tra cui la deformazione delle pareti esterne del modello.
  12. Appena comprato, arrivato oggi da Amazon xD Devo ancora aprire la scatola. @FoNzY tu come lo usi?
  13. Sposto la discussione nella giusta categoria del forum -> https://www.stampa3d-forum.it/forum/forum/108-problemi-generici-o-di-qualità-di-stampa/ @AntoDaVinci per favore fai maggiore attenzione. Per chiarimenti, puoi leggere qui il regolamento del forum. Anche secondo me il messaggio che ti viene dato dal software della stampante è abbastanza chiaro... forse hai lasciato da qualche parte un'impostazione sbagliata? Ad esempio, non hai da impostare il materiale di stampa? Magari hai lasciato "PLA" invece di mettere "Tough PLA". Ipotizzo eh, non ho mai usato questa stampante.
  14. Creaform ha lanciato un nuovo modello di Go!Scan, uno scanner 3D "economico" di livello professionale, che dovrebbe ulteriormente semplificare il processo di rilievo. Qui maggiori info!
  15. La tua stampa 3D è ruvida al tatto, risulta poco definita e con layer decisamente vistosi. L’andamento delle pareti è ondulato in maniera irregolare. E’ in questo caso che si parla di wobble, un difetto molto frequente soprattutto tra le stampanti 3D economiche, ma anche le top di gamma non ne sono assolutamente immuni. In questa guida scopriremo insieme quali sono i principali motivi che causano questo difetto e vedremo come risolverlo, iniziando dagli interventi più semplici ed immediati.
  16. È possibile che tu non abbia mai sentito parlare di Z hop, ma se hai una stampante 3D, probabilmente in qualche occasione ti sarebbe stato molto utile. Magari, dopo aver passato molto tempo a settare il tuo slicer e ad affinare la meccanica della tua stampante per avere dei top layer perfetti, tutto viene rovinato da un passaggio maldestro dell’ugello sul tuo modello. Non ti preoccupare, può succedere anche ai migliori. Clicca qui per scoprire la funzione “Z hop” e risolvere il problema!
  17. La litofania è un simpatico metodo per rappresentare in maniera creativa le classiche fotografie. È una raffigurazione nella quale l’alternanza di spessori della superficie da luogo ad una immagine, visibile solamente posizionandola di fronte ad una fonte luminosa. Ma come si fa a preparare correttamente un file 3D per produrre una litofania? Semplice, CLICCA QUI PER LEGGERE LA GUIDA DELLA REDAZIONE!
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