A febbraio dell’anno scorso abbiamo assistito all’uscita su Kickstarter della prima penna capace di stampare in 3D, la 3Doodler (da parte della US WoobleWorks) che destò molto scalpore e raccolse ben 2,3 milioni di dollari. Questo novembre un’altra compagnia, la Future Make LLC, con base Delaware, si è proposta di far partire una campagna crowd-funding per finanziare quella che loro chiamano la next generation delle 3D printing pens, la Polyes Q1.
Il motivo per il quale nasce la Polyes Q1 è quello di risolvere i problemi che derivano dall’uso della 3Doodler: la temperatura del pennino arriva fino a 270 °C (questo a causa dell’uso della tecnologia FDM, “Fused Deposition Modeling”), con un maggior rischio di utilizzo; l’odore prodotto dalla fusione della plastica risulta molto sgradevole e in parte nocivo; i requisiti di alimentazione richiedono una penna di maggiori dimensioni e quindi non facilmente manovrabile.
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Per risolvere il problema della temperatura, la compagnia Future Make ha ideato una penna con tecnologia SLA: la Polyes Q1 usa, al posto della plastica fusa, resina fotosensibile che si solidifica nel momento in cui è sottoposta alla luce LED blu, così da eliminare anche il problema dello sgradevole odore. In questo modo, grazie al raffreddamento veloce e al “sensore di livello di sicurezza”, che protegge dall’essere feriti agli occhi, la penna può essere utilizzata in tutta sicurezza anche dai bambini. Infatti l’azienda afferma: “Future Makewants it to be introduced to ordinary family and let everyone enjoy.”
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È inoltre possibile regolare la velocità di efflusso azionando un tasto comodo sulla penna e il LED mostra la quantità di potenza ancora interna alla penna.
La Polyes Q1 non è l’unica penna che usa la tecnologia SLA: lo scorso giugno, la CreoPop 3D è stata rilasciata da IndieGoGo per soli 89 dollari ed utilizza luci UV incorporate. Tecnicamente le due penne sono abbastanza simili, ma la Polyes Q1 possiede un design più sottile rispetto alla CreoPop.
La Polyes Q1 può essere utilizzata da diverse tipologie di persone e per diversi scopi:
Designer e makers, per produrre i propri oggetti in casa
Bambini, per sviluppare i loro pensieri e il loro interesse per il disegno, senza pericolo
Modelling, in particolare per gli architetti che debbano creare un modello, al fine di non avere a che fare con complicati software per la modellazione 3D, cosa che implica tra l’altro anche un’abbondante perdita di tempo
Riparazioni di oggetti
Conferenze, dove ognuno possiede una Polyes Q1, con la quale può esprimere la propria opinione con uno schizzo tridimensionale sul momento
[pull_quote_center]The only limit is your own imagination.[/pull_quote_center]
Qui sotto potrete vedere l’ultima conferenza stampa rilasciata da Future Make Technology LLC:
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