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Le migliori guide alla stampa 3D, curate dalla redazione di Stampa 3D forum. Guide all'acquisto, guide all'uso, consigli pratici e molto altro.
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Allied Market Research, famosa compagnia specializzata in ricerche di mercato con base a Portland, in seguito ad un recente studio ha valutato in 46 miliardi di dollari il mercato della delle tecnologie 3D.

I dati rilevati dal mercato sono divisi in tre categorie:
- Prodotti: stampanti 3d, occhiali 3D, display 3D, ecc;
- Applicazioni: industria della stampa 3D, entertainment, aziende impegnate nell’ healthcare, governi e agenzia per la sicurezza nazionale, enti spaziali, industrie manifatturiere e compagnie impegnate nell’ambito delle costruzioni;
- Software: scanner 3D, modellazione 3D, rendering 3D, animazioni 3D, ricostruzioni 3D


Tecnologie 3D: dati di mercato

Il Nord America ha realizzato nel 2013 oltre il 40% dei ricavi del settore delle, guadagnandosi il primato di regione più avanzata nel campo delle tecnologie 3D. Il settore dell’entertainment, il quale comprende il mercato dei tv 3D e degli occhiali 3D, è quello che ha venduto di più nell'ultimo anno. Le stampanti 3D, unite a tutte le loro applicazioni, hanno segnato una crescita esponenziale. Si prevede che, grazie al continuo aumento di precisione delle stampanti e piattaforme di comunicazione più efficienti il mercato sia destinato a crescere di circa il 20% all’anno. Non a caso, le tecnologie di modellazione e stampa tridimensionale stanno diventando sempre più rilevanti nei settori produttivi più disparati.

Solo l’industria dell’entertainment ha fatto segnare un incremento del 39% nel corso del 2013, mentre il settore più interessato a queste tecnologie è quello aerospaziale, seguito da quello della salute.

La previsione generale è che entro il 2020 il mercato arriverà ad un valore di 175.1 miliardi di dollari con una crescita media annua del 20%.



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Si parla di Lego, e quando si parla di Lego non si può non parlate dei mattoncini che ci hanno fatto sognare quando eravamo bambini. In tanti potrebbero vedere i Lego come il primo approccio al mondo dei maker. Vorremmo quindi condividere con voi questo interessante articolo scritto da Davide Sher per wired.it, nel quale sono sapientemente raccontante le mosse che Lego sta svolgendo per adottare le stampanti 3D nelle sue catene di produzione.

"Abbiamo chiesto a Lego in che modo sfrutterà la stampa 3D in futuro e abbiamo scoperto che la usano già. Ecco come.

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(Foto: Davide Sher)
Da un punto di vista puramente commerciale è la domanda da un milione (anzi, probabilmente, da diversi miliardi) di euro: in che modo Lego sfrutterà a suo vantaggio le possibilità offerte dalla stampa 3D? In passato l’azienda danese, nata nel 1934, è stata più volte in grado di reinventarsi seguendo gli sviluppi tecnologici, a partire dall’adozione della plastica (acetato di cellulosa) per i suoi mattoncini nel 1949 e a quella della stampa a iniezione (injection molding) nel 1947. Durante lo scorso decennio, in un momento storico che ha visto i videogiochi e i giocattoli interattivi affermarsi come possibili antagonisti, Lego ha reagito abbracciando le nuove tecnologie e, invece di soffrire per la concorrenza, è cresciuta in maniera esponenziale.

Ad oggi sono stati venduti circa 560 miliardi di mattoncini Lego nel mondo, ma anche i suoi videogiochi, realizzati in collaborazione con alcuni dei più celebri game developer e publisher, hanno venduto milioni di copie, ottenendo spesso l’apprezzamento della critica specializzata. Nuovi software comeLEGO Digital Designer (che in pratica è un avanzato programma gratuito di grafica 3D ba base di mattoncini Lego virtuali) hanno iniziato diffondersi.

Non sempre le nuove idee digitali sono state un successo, come nel caso del mondo virtuale online Lego Universe, chiuso dopo aver completamente disilluso le attese, ma in generale il bilancio è positivo, considerando anche i progetti di robotica legati alla serie Mindstorms e le possibilità aperte dal progetto LEGO Google Build with Chrome.

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La sfida più grande

Con l’avvento delle nuove tecnologie di stampa 3D, però, Lego si trova di fronte alla più grande sfida che abbia mai affrontato. Se si aprirà a un mercato digitale per i suoi modelli – cioè permettendo di acquistare un modello virtuale e di stamparlo (come pezzo unico o mattonino per mattoncino) nei negozi di giocattoli, nei 3D Print Shop o addirittura in casa – si esporrebbe allo stesso rischio di pirateria digitale che ha colpito le industrie dei contenuti. Allo stesso tempo aprirebbe le porte a molteplici, nuove possibilità di business e riuscirebbe a raggiungere milioni di nuovi potenziali appassionati, esattamente come accaduto per musica, film, videogiochi.

Il passaggio, qualsiasi sia la decisione che Lego prenderà, sarà semplice. Basterà fare in modo che che i modelli creati attraverso software come Lego Digital Designer o Google Build with Chrome siano esportabili come file .OBJ, .STL o .3DS per essere stampati in bassa qualità via FDM (Fused Deposition Modeling), fondendo le plastiche ABS o PLA, e nel giro di uno o due anni, anche in altissima risoluzione attraverso le nuove stampanti 3D stereolitografiche, che usano resine che si solidificano quando vengono esposte ai laser o ai raggi UV.

Resta la questione dei costi: stampare un mattoncino Lego in alta risoluzione oggi costa molto di più che acquistarlo originale. Allo stesso tempo andranno considerate anche diverse soluzioni intermedie, come ad esempio la possibilità di stampare i giocattoli nei negozi attrezzati con stampanti 3D industriali o magari solo di stampare un singolo mattoncino necessario per portare a termine un particolare progetto. O, ancora, la possibilità di creare mattoncini con forme che le fabbriche Lego non producono, come, d’altra parte, succede già da tempo s network di Shapeways,Cubify e Thingiverse.

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(Foto: Davide Sher)
Rischi e opportunità

Quindi, la stampa 3D per Lego è più un rischio o un’opportunità?“Apprezziamo la concorrenza leale e crediamo che sia un fattore positivo per noi, per i nostri utenti e per l’industria del giocattolo in generale”, spiega Roar Rude Trangbæk, Lego Press Officer, External Media Relations, “ma per quanto riguarda la concorrenza sleale, abbiamo sempre difeso, e continueremo sempre a difendere, i nostri copyright,  trademark, brevetti e proprietà intellettuali. Ciò significa che monitoreremo tutti i modi in cui la stampa 3D verrà utilizzata commercialmente e adotteremo le azioni necessarie per tutelare i nostri diritti – anche per assicurarci che i consumatori siano sempre in grado di distinguere chiaramente quando stanno acquistando un prodotto Lego di alta qualità – e quando, invece, stanno acquistando qualcos’altro”.

Qualsiasi possibile sviluppo della stampa 3D avrà necessariamente un impatto sulle politiche di prezzo adottate da Lego, così come lo è stato per CD, DVD, Blu-ray e videogiochi. Oggi come oggi i prezzi dei prodotti Lego sono piuttosto inflazionati, anche considerando la qualità e il lavoro di licensing, sviluppo e marketing coinvolti. Eppure la “resistenza potrebbe essere inutile” e Lego probabilmente dovrà trovare – e in parte ha già trovato – il modo migliore per rendere la stampa 3D una risorsa.“Crediamo che la stampa 3D sia una tecnologia molto interessante– ha aggiunto Trangbæk – e la conosciamo molto bene. Da tempo utilizziamo diversi processi di stampa 3D per sviluppare i prototipi dei nuovi modelli Lego che poi andiamo a produrre su vasta scala”.

Ciò non significa che Lego stamperà in 3D tutti i suoi giocattoli, almeno non nel futuro prossimo. “La stampa 3D non può ancora essere considerata un’alternativa valida alla stampa a iniezione per i prodotti Lego a causa dei nostri elevatissimi requisiti di qualità, durabilità e sicurezza che le attuali tecnologie di stampa 3D non sono in grado di soddisfare“, ha precisato Trangbæk.“Inoltre, al momento i costi e i tempi per la manifattura diretta attraverso la stampa 3D non sono commercialmente validi per noi – tranne che che per le attività di prototipazione. Solo nel 2012 abbiamo prodotto 45 miliardi di mattoncini”. Quante stampanti 3D ci vorrebbero?"

(Qui il link all'articolo originale)
Questo articolo è stato riprodotto nel rispetto della licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - No derivati 3.0

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3DPrint Hub arriva a Parma in occasione della MECSPE, la fiera delle tecnologie innovative per l'industria manifatturiera.

3DPrint Hub è tra i vincitori del Bando Innovafiere indetto da Regione Lombardia, e consiste in un appuntamento internazionale per individuare gli sviluppi della stampa 3D. L'evento farà diverse tappe in tutta Italia, terminando nel 2015 in Fiera Milano.

Oltre a permetterci di  vedere e toccare con mano oggetti, materiali e stampanti 3D, 3DPrint Hub offre anche una serie di convegni di diverso tipo, ma tutti riguardanti il tema della stampa 3D.

L'ingresso alla fiera è gratuito registrandosi online e, se vi presenterete con il logo 3D di 3DPrint Hub stampato, avrete accesso ad un'area esclusiva di coworking e ristoro.

Ci vediamo a Parma!

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Arduino Day 2014 @Muse FabLab

Pubblicato da stampa3D, in Eventi,

Domani, in occasione del festeggiamento dei primi 10 anni di vita della schedina di programmazione open source più famosa al mondo, saremo presenti all'evento organizzato dal MUSE FabLab di Trento.  L'evento si terrà nell'aula magna del MUSE e sarà gratuito. Non è necessario possedere il biglietto del museo per poter prendere parte alle attività dell'Arduino Day.

Sarà possibile vedere diverse stampanti 3D RepRap e relative “filiazioni” in azione, cronometri autocostruiti per gare di downhill, robot comandati da cellulari per intrattenere i padroncini, droni volanti, cronometri digitali, cravatte intelligenti, case domotiche, piccoli seg-way, frutti musicali, ventilatori intelligenti, termostati autocostruiti, data-gloves, sistemi intelligenti d’illuminazione. Tutti sistemi basati sulle schede open source Arduino.

Il programma della giornata prevede 3 aree tematiche:

- Bring Your Own Device | Nell'area BYOD ogni Arduino User interessato a unirsi, può portare la propria scheda e dialogare con gli altri appassionati, fare dei test e conoscere un pò di più del mondo Open Hardware. Non importa se sei Pro o beginner, bring your own device to the Arduino Day! I tutor ti introdurranno nel mondo della scheda Arduino e la sua programmazione.

- Arduino User Exhibition Area | In quest'area tutti i maker e Arduino User interessati a portare il proprio prototipo sono invitati a contattarci! Vi daremo uno spazio, visibilità, una simpatica community di appassionati con cui fare rete e un bel pò di pubblico!

- Talking Corner | In quest'area avranno luogo piccole presentazioni e demo di Arduino.

Vi aspettiamo domani, dalle 13.30, per passare una giornata di divertimento in compagnia dei nostri oggetti tecnologici preferiti!

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20 ore di stampa e 600$ di materiali sono bastati per salvare una vita. Il bimbo era nato con una tetralogia di Fallot: una combinazione di quattro malformazioni congenite per i quali è elevato il rischio di non sopravvivere. E' così che il chirurgo di Louisville, nel Kentucky, ha deciso di cercare il modo migliore per operare il bambino, chiedendo consulenza a dei suoi colleghi che hanno riprodotto le immagini bidimensionali della Tac in dati tridimensionali. Il file è stato poi preparato per essere stampato con una stampante 3D capace di stampare con plastiche flessibili chiamate "Ninja Flex", rendendo possibile lo studio di organi e tessuti del corpo umano. Grazie a questo modello, il chirurgo è riuscito a individuare un metodo alternativo di operazione, il quale avrebbe permesso al cuore del bimbo di  far circolare il sangue in modo normale, oltre ad assicurare un numero di incisioni limitato e un tempo più rapido di recupero dall'operazione.

Si tratta del primo intervento pianificato in seguito allo studio di un organo stampato in 3D.

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"Progettata per essere semplice, sicura, più precisa, elegante ed economica". E' presentata in questo modo la stampante 3D iNvent One di casa MakerDreams.

Il progetto  è nato per realizzare un prodotto di qualità con alte caratteristiche tecniche, senza però pregiudicare il prezzo finale, assicurandosi quindi l'obiettivo di portare sul mercato una stampante per tutti. Come se questo non fosse abbastanza, MakerDreams ha cercato di fare di più... ha voluto anche renderla bella, ponendo grande attenzione al design.

La struttura della stampante 3D è realizzata in alluminio 6080 T6, con profili in estruso arrotondato e lavorata a macchina utensile con precisione al micron, mentre il sistema X-Y si basa su due stepper nema 17 che controllano una singola cinghia agganciata all'estrusore centrale.
Il volume di stampa merita: 280 x 210 x 200 mm, una dimensione notevole, tra le maggiori sul mercato facendo un paragone con le stampanti 3D posizionate nella stessa fascia di prezzo. I profili di scorrimento sono in alluminio anodizzato e retificato, i quali promettono di non necessitare di manutenzione.
L'estrusore contiene  una ventola di raffreddamento al suo interno ed è stato pensato per essere performante, oltre che gradevole alla vista. La qualità di stampa arriva a 100 micron, inserendosi nella media delle stampanti 3D sul mercato.

MakerDreams ha pensato anche alla sicurezza. L'involucro, disponibile in colori bianco e nero, è stato progettato "come un vestito" che assicuri a chiunque la totale sicurezza durante l'uso. I materiali supportati per la stampa sono molteplici, si passa dal PLA al Nylon.

Potete trovare questa interessante stampante sul sito di crowdfunding Indiegogo a questo link. Il contributo per avere la stampante è di 999$.

Qui il sito ufficiale MakerDreams.

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di Alessandro Brunello

Quando la condivisione, da pulsante sull’interfaccia di un social diventa un incontro live, succede qualcosa. Se non altro si sviluppa in un ambiente tridimensionale e multisensoriale: i neuroni in ballo sono molti di più.

Jacques Lecoq ha speso la vita a spiegare che il movimento viene prima della parola e che la parola senza movimento ha un pò meno peso. Ai workshop pratici di crowdfunding gli occhi spalancati dei corsisti comunicano urgenza e apertura anche prima delle loro domande, prima delle loro parole. Urgenza di conoscere strumenti, apertura nel ristrutturare i propri bisogni.
Sono responsabili di compagnie teatrali, agricoltori, musicisti, designer, dirigenti di pubbliche amministrazioni. Sono persone di tutte le età, a testimonianza che la necessità di nuove comunità economiche sia davvero qualcosa non solo di multidisciplinare, ma anche di trasversale.
Vediamo che il biglietto d’ingresso al giardino del possibile frigge oggi soprattutto tra le mani della generazione alla quale per fatalità appartengo. Quella generazione Bim Bum Bam che contraddicendo qualche pronostico, sta riducendo piuttosto velocemente il gap digitale che ha accumulato in un lustro di comode distrazioni.

La maggior parte di chi ha vissuto un’infanzia analogica, per molti anni ha pensato al web come al regno del "virtuale" separato dal mondo così detto "reale". Fino al social network, per molti, la parola programmazione portava ai ricordi vintage del Turbo Pascal versione 3 e 4 ed alla tenerezza del linguaggio Logo col suo esuberante puntatore, la “tartaruga”.  Queste donne e uomini sono molti e dopo aver attraversato anni variopinti, popolati da molte tecnologie a vicolo cieco e scanditi dagli input poderosi del main stream mediatico, si ritrovano oggi a vivere in uno scenario dove l'innesto della dinamica economica p2p in rete ha spazzato via il concetto stesso di virtuale e dove, nel contempo, l’indotto economico del prodotto culturale main stream vale un terzo rispetto a cinque o sei anni fa.

Oggi cos'è online? E cos'è offline? Viviamo piuttosto in un crossline, dove abbiamo sempre e comunque la disponibilità di un device fra le mani.
Di fatto siamo noi stessi un pezzo dell'hardware e le nostre istanze sono un pezzo del software. Su questo terreno il primato del main stream s’impantana forzatamente.
Dopo che abbiamo assistito ad anni nei quali l'entertainment ha fagocitato tutto, ora che diminuiscono gli applausi del pubblico pagante, il tendone colorato del circo cade come un velo dietro al quale si dispiegano grandi praterie.

Kuniaki Ida dice che “Quando si è arrivati alla cima della montagna, qualcosa cambia”. Non è obbligatorio buttarsi nel vuoto sperando che ci spuntino le ali, o lanciare per forza una start up tecnologica. Il punto non è tanto cercare il finanziamento, ma piuttosto percorrere e condividere nuove strade, dare senza pensare a priori alla ricompensa.
Prendere in mano le redini del proprio lavoro e del proprio futuro oggi è una questione di sussistenza. Il concetto di comunità sta acquistando valore perché le alternative individuali sono in esaurimento. Si può dire che gli esseri si evolvano solo quando l'alternativa è estinguersi?

Mentre tutte le mura dei feudi che in passato hanno garantito un certo welfare ai cittadini si stanno sgretolando, forse una nuova età comunale è alle porte. Si affacciano sistemi che non si fondano sull’antagonismo e che non hanno manifesti, questi percorsi per molti versi ci sono sempre stati, ma sono sempre stati coperti dal main stream. Ora che il main stream lentamente si alleggerisce e dirada, cominciamo a vedere reti prima sommerse e scopriamo che i punti d’intersezione, di appartenenza e condivisione, per ciascuno di noi, sono facili, accessibili, più vicini di quanto potevamo credere soltanto ieri.

Il crescente utilizzo degli strumenti di finanziamento popolare, tra cui il #crowdfunding , si può leggere più come un'innovazione sociale che tecnologica.
Non torneremo allo stile di vita ed ai consumi del passato (o del presente-passato per dirla con Attalì) e soprattutto, questo non accadrà attraverso il crowdfunding, che non è l’antidoto alla crisi di sistema.
Le pratiche di finanziamento sociale non servono a risolvere la questione economico-finanziaria, ma possono servire a ricollocarla.

Con il tempo, questi strumenti, evolvendosi nelle mani delle persone in dinamiche e sistemi che fatichiamo ancora ad immaginare nella loro compiutezza, attraverseranno molteplici esperienze, i successi e soprattutto i fallimenti di ogni singolo progettista e ci permetteranno, di ripensare pezzi di mondo, di guardare alle priorità, alle istanze ed ai bisogni non con lo sguardo verticale del singolo ma con quello orizzontale della comunità.

Le parole mature per raccontare e divulgare tutto questo arriveranno dal basso. Arriveranno solo dopo il movimento, quello dentro le persone, dentro i progettisti e dentro le comunità. Arriveranno dopo il lavoro su noi stessi, che ci renderà più umili e disposti a condividere problemi e soluzioni. Solo così l’urgenza e l’apertura troveranno risposte in conferenze, eventi, libri e note, e succederà davvero qualcosa.

Alessandro Brunello, @soggettivo su Twitter, di formazione classica, fin dall’infanzia si è appassionato all’informatica e al web. Esperto di media, Storyteller e Art Director, dal 2005 si occupa di comunicazione cross line e dinamiche web. Collabora con Produzioni dal basso. Nel 2009 ha messo il crowdfunding al centro della sua ricerca pubblicando “Crowdfunding, condividere per realizzare” (ed. Bevivino 2011) ; “Crowdfunding, nuove comunità economiche” (Bookrepublic 2013) ; “Il Manuale del Crowdfunding” (Edra edizioni 2014). Dal 2012 cura workshop e attività di formazione ed aiuta aziende, enti pubblici e privati a scegliere l’architettura e i linguaggi più adatti alle nuove esigenze e alle nuove piattaforme.

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3DPrint Hub Bologna, 21-24 maggio 2014

Pubblicato da stampa3D, in Eventi,

Mancano ormai pochi giorni a 3DPrint Hub Bologna, la seconda tappa della fiera dedicata al mondo della stampa 3D. Proseguendo sull'onda della prima tappa avvenuta a Parma in occasione della MECSPE, la fiera delle tecnologie innovative per l’industria manifatturiera, l'evento continua a portare l'innovazione della stampa 3D in giro per l'Italia.

Nella tappa di Bologna, 3DPrint Hub sarà affiancata a Exposanità, la fiera di livello nazionale al servizio della sanità. Sarà l'occasione giusta per presentare a approfondire le tematiche della stampa 3D in campo biomedicale, protesico e componentistico per dispositivi medici. Exposanità è l'unica fiera italiana dedicata alla sanità e all'assistenza e da 32 anni propone convegni e seminari innovativi, promuovendo la ricerca e attività commerciali.

In questa tappa di 3DPrint Hub saremo presenti anche noi di Stampa 3D forum. Ci troverete nell'area Coworking&Training e saremo pronti a rispondere a tutte le domande riguardo le stampanti 3D e i possibili utilizzi in campo medico e non. Potrete vedere in azione le stampanti dei nostri partner, WASP e Kentstrapper, e toccare con mano diversi materiali grazie a PlastInk, il nostro fornitore ufficiale.

Inoltre, grazie al Dr. Nicola Bizzotto, medico ortopedico presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona, avremo a disposizione alcuni modelli di fratture realmente accadute, scansionate e stampate in 3D, con le relative schede tecniche nelle quali saranno riportati il caso clinico, la TAC e la relativa presentazione al paziente.

L'ingresso all'evento è gratuito previa registrazione online a questo link. A questo link trovate la lista dei convegni e delle iniziative speciali.

Vi rimane altro da fare che venire a trovarci, dal 21 al 24 maggio, al polo fieristico di Bologna!

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Luogo: Bologna - Quartiere fieristico. Padiglione 26

Data: 21 - 24 Maggio 2014

Orario: dalle 9:00 alle 18:30 i giorni 21/22/23 maggio - dalle 9:00 alle 15:30 il giorno 24 maggio

Ingressi: Ovest Costituzione; Nord in prossimità del parcheggio multipiano Michelino

In contemporanea con: EXPOSANITA' - la fiera al servizio della Sanità. Padiglioni: 19, 21, 22, 25, 26, Centro Servizi

Ingresso omaggio su invito online: per accedere gratuitamente a 3DPrint Hub Bologna è necessario richiedere l'invito online, registrarsi sul sito, stampare e presentarsi all’evento con il biglietto omaggio. Il biglietto e' strettamente personale ed e' valido per i 4 giorni di manifestazione.

Presentandosi in reception senza il biglietto omaggio il costo per accedere all'evento è di 20,00 euro

Parcheggi a pagamento: Multipiano Est Michelino; Ovest Costituzione. Tariffa unica giornaliera 18,00 euro IVA inclusa. Maggiori info: www.bfparking.it

Altre info: per ricevere informazioni su come raggiungere la fiera in aereo, treno, auto o bus visita la pagina dedicata del sito Exposanità

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Le stampanti 3D consumer di oggi ci permettono di stampare solo una gamma limitata di materiali. Si parla di plastica, gomma, simil legno e poco altro, senza considerare che la maggior parte delle volte i materiali diversi dai classici ABS e PLA possono essere veramente impegnativi da utilizzare. Se siete interessati a stampare una gamma più ampia di materiali con la stampante 3D che avete in casa, ecco che arriva un grosso aiuto dal Canada.

L'azienda canadese Structur3d Printing è riuscita a produrre un estrusore che può essere aggiunto all'attuale estrusore della vostra stampante, aumentandone la gamma di materiali stampabili.
L'estrusore Structur3D Discov3ry è un device plug and play che può essere integrato con la maggior parte delle stampanti 3D in commercio, tra la quali MakerBot, RepRap e Ultimaker, permettendovi di stampare materiali come silicone, poliuretano, zucchero a velo, stucco per legno e latex. Seguendo le indicazioni di Structur3D, dovrebbe essere possibile stampare anche ceramica e argilla, semplicemente impostando correttamente i settaggi di stampa.



[caption id=attachment_1424" align="aligncenter" width="600]http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/05/discov3ry-stampa-3d-silicone.png Silicone[/caption]

[caption id=attachment_1425" align="aligncenter" width="600]http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/05/discov3ry-stampa-3d-zucchero-filato.png Zucchero a velo[/caption]

[caption id=attachment_1426" align="aligncenter" width="600]http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/05/discov3ry-stampa-3d-stucco-per-legno.png Stucco per legno[/caption]
Aprendo la strada all'utilizzo di questi materiali, sarebbe possibile stampare oggetti flessibili in silicone, creare supporti o stampare forme particolarmente difficili con lo zucchero filato, oppure stampare su misura oggettistica in poliuretano. Le possibilità di utilizzo sarebbero praticamente infinite.

L'estrusore dovrebbe essere messo in vendita su Kickstarter il 2 giugno 2014 a prezzo non ancora ben definito, anche se si suppone che sarà intorno ai 350$.

MbSt
Relativamente alla produzione artigianale ed industriale, vi sono dei valori ai quali gli imprenditori italiani sono particolarmente legati e che, nel tempo, hanno fatto si che il marchio "Made in Italy" diventasse sinonimo di qualità di realizzazione e di materiali, attenzione per i dettagli, durevolezza e fantasia nel disegno del prodotto.

Sharebot è una azienda italiana nata nel 2011 e avente come scopo iniziale la progettazione di stampanti DIY. Attualmente si occupa di realizzare stampanti 3D innovative, semplici da usare e allo stesso tempo dalle ottime prestazioni curando, particolarmente, la qualità del prodotto, in tutti i suoi aspetti.

Poco fa, mediante un comunicato stampa, è stata divulgata la notizia di una nuova offerta relativa alla stampante "Sharebot Kiwi3D". Si tratta, in realtà, di due proposte differenti, aventi ognuna il proprio settore di mercato ma, in entrambi i casi, ciò che sorprende è sicuramente il prezzo, molto competitivo per una stampante di questo tipo.

Nel primo caso vi è la versione in kit, pensata per chi possiede le competenze tecniche necessarie per assemblare autonomamente la propria stampante, a partire da 570 euro (+IVA). Tuttavia la vera novità sta nella versione già assemblata e pronta per l'uso, a partire da 696 euro (+IVA), in preordine e con consegna dal 1 settembre.

http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/07/imm2.png http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/07/imm3.png

La Kiwi è molto simile alla Sharebot NG (dettagli tecnici: http://www.sharebot.it/index.php/stampanti-3d/sharebot-next-generation/) non solo a livello estetico ma anche a livello di qualità di stampa, materiali e funzionamento. È più piccola e possiede un'area di stampa ridotta di circa la metà rispetto alla sorella maggiore. Per saperne di più sulle specifiche tecniche della Sharebot Kiwi potete cliccare qui (http://www.sharebot.it/index.php/stampanti-3d/sharebot-kiwi-3d/.

Il 9 maggio 2014 ho avuto la fortuna di partecipare ad un workshop organizzato dall'associazione Makeinbo, avente come obiettivo l'assemblaggio di una Sharebot Kiwi3D. Devo ammettere che la versione in Kit non è proprio alla portata di tutti, nel senso che vi sono stati momenti in cui erano necessarie competenze tecniche e strumentazioni particolari, per esempio per effettuare le saldature. Tuttavia ho riscontrato una grande qualità e solidità nei materiali e ottime prestazioni in fase di stampa quindi, considerando il prezzo decisamente molto competitivo, sicuramente consiglio la versione già montata a chi non sia interessato all'assemblaggio.

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Con il continuo sbocciare di nuovi materiali per la stampa 3D spesso si tende a perdersi nei meandri delle leggende metropolitane. Capita di sentir parlare di stampa 3D in oro, carbonio o platino, senza però entrare nel dettaglio di cosa si intenda per "stampa 3D" in questi determinati casi.

Esistono però servizi di 3D printing molto interessanti e ben progettati, i quali non deludono le aspettative e propongono sempre nuovi materiali per la stampa. Uno di questi è Shapeways, noto portale online che permette ai designer di caricare i propri progetti e di venderli, stampandoli nel materiale richiesto. Ad oggi i materiali offerti da Shapeways sono ben 48 e in continuo aggiornamento. Gli ultimi aggiunti? Oro bianco a 14 carati, oro rosa a 14 carati, oro a 18 carati e platino.


Ma quanto costa?

Il prezzo dipende dal materiale richiesto:

- per l'oro a 14 carati, l'oro rosa a 14 carati e l'oro bianco a 14 carati il costo è di 50$ per la gestione e 600$ per centimetro cubo di materiale;

- per l'oro a 18 carati la spesa sale a 100$ per la gestione e 800€ per centimetro cubo di materiale;

- per il platino il costo è di 100$ per la gestione e 1750$ per centimetro cubo di materiale.

Per tutti questi materiali, la spedizione dell'oggetto avverrà entro 11 giorni dall'invio dell'ordine. Ovviamente siamo su cifre diverse da quelle proposte per la stampa in plastica, la quale si aggira sui 2$ per la gestione e 3$ a centimetro cubo di materiale.

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Come marketplace, Shapeways riesce a stupire nella possibilità di scelta di oggetti e materiali, permettendo a chiunque di rendersi conto delle potenzialità della stampa 3D vendendo pura realtà. Da oggi, grazie a questo servizio, chiunque può acquistare direttamente dalla community oggetti stampati in materiali costosi, nobili e di valore come l'oro, materiali che fino a poco tempo fa sembravano impossibili da utilizzare con le tecnologie di stampa 3D. La vera innovazione sta nell'aver reso accessibile a chiunque questa tecnologia.

A questo LINK potrete trovare tutte le informazioni necessarie per utilizzare questo utilissimo servizio digitale, fino al compimento dell'ordine dell'oggetto desiderato.

stampa3D
Siamo in piena rivoluzione industriale e la NASA ha già grandi piani per utilizzare le stampanti 3D in orbita. Non avete idea a cosa potrebbe servire una stampante 3D nello spazio? Per esempio, potrebbe stampare i pezzi di sostituzione della ISS, la Stazione Spaziale Internazionale.

Infatti, la NASA sta portando avanti un progetto di sviluppo per una stampante 3D che riesca a stampare in un ambiente a gravità zero. In questo modo si eviterebbe di dover far portare oggetti di ricambio agli astronauti che partono per una nuova spedizione, risparmiando spazio per altre strumentazioni... oppure questo progetto in futuro aprirà la strada ad altri progetti più grandi?

Vedremo dove riuscirà ad arrivare l'Agenzia Spaziale Americana. Intanto noi rimaniamo in attesa di sapere quando la prima stampante 3D sarà in orbita.

Cosimo Orban
Il mondo della stampa 3D è abbastanza vario e movimentato per cui notizie di nuove iniziative o stampanti possono rientrare nella norma del lettore comune, ma nel momento in cui viene annunciata una nuova tecnologia di stampa in 3D l’interesse torna alle stelle.


ELIOLITOGRAFIA E ORANGE MAKER

Orange Maker, una startup tecnologica basata a Los Angeles, ha annunciato la sua nuova tecnologia di stampa 3D (ancora in attesa di brevetto) chiamata “eliolitografia” (HL), che mostrerebbe notevoli miglioramenti alla convenzionale stereolitografia (SLA).

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In modo simile alla tecnologia SLA, l’eliolitografia è un processo basato su foto-polimeri, ovvero tramite utilizzo di luce UV per curare resina plastica liquida e realizzare oggetti solidi (se volete approfondire il funzionamento della tecnologia a SLA vi consigliamo la lettura di questa guida: LINK) . A quanto detto dalla Orange Maker questa nuova tecnologia permette, oltre a risolvere alcuni problemi di adesione legati alla stampa basata su foto-polimeri, di raggiungere livelli di scalabilità che partono dalla micro-scala a limiti di dimensione teorici più grandi delle odierne stampanti a larga scala industriali. Inoltre il vero plus di questa nuova tecnologia è la maggiore velocità di stampa, un aspetto che sta assumendo una notevole rilevanza. Bisognerà vedere se quando arriverà sul mercato, la Helios sarà all'altezza delle proprie dichiarazioni.

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Il co-fondatore della società Doug Farber ha dichiarato che la loro stampante, chiamata Helios One, vanterà:



Un processo di stampa continuo ed efficiente
Area di stampa grande e scalabile
Altissima risoluzione
Stampa affidabile con minori tentativi falliti

Il primo prototipo della Orange Maker, la Helios One, è attualmente in fase di sviluppo. Il design estetico della stampante comprende un case argentato con una finestrella trasparente. Il team si sta ora muovendo verso una fase di sviluppo e produzione della seconda generazione Helios One per cominciare a testare sul campo il loro prodotto. Allo stesso tempo si trovano in una fase di ricerca per le opzioni ottimali in termini di materiali utilizzabili dalla propria stampante, e nello sviluppo del lato software strumentale lato sia desktop che mobile.

Progetti legati alla Helios One saranno disponibili a partire dal 2015.

Qui il link al produttore.

stampa3D
Solidoodle ha da poco annunciato tre nuove stampanti 3D, già da oggi disponibili in prevendita. I tre modelli in questione si chiamano Solidoodle Press, Solidoodle Workbench e Solidoodle Workbench Apprentice.


Solidoodle Press

La Solidoodle Press è una stampante di tipo consumer-ready e tende a rendere il più possibile semplice la vita a chi la utilizza. Con un volume di stampa è di circa 20x20x20 centimetri, piatto in vetro riscaldato, risoluzione da 0,1mm e tecnologia software SoliTouch 8.0, questa stampante funziona in un ambiente chiuso e proprietario che dovrebbe garantire di lanciare la stampa di un oggetto con un click. La struttura della stampante è chiusa per garantire la massima sicurezza in casa.

Potete trovarla in prevendita vendita a 399$, mentre il prezzo di mercato sarà 599$.

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Workbench Series

Queste macchine vanno a coprire la richiesta di esperti e professionisti della stampa 3D. Due modelli, due estrusori per ognuna. Entrambe sono dotate del nuovo Solidoodle a doppio estrusore, contenuto in una struttura in acciaio aperta.
Con un volume di stampa di circa 30x30x30 centimetri, il modello Workbench si guadagna il primato di stampante con volume maggiore in casa Solidoodle. Piatto riscaldato e due estrusori per stampare più materiali o più colori. 1299$.
Il secondo modello è la Workbench Apprentice, più economica e caratterizzata da un volume di 15x15x20 centimetri, piatto non riscaldato. 799$, due estrusori.

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Il nuovo software: SoliPrint

Nuove stampanti, nuovo software! SoliPrint arriverà insieme alle nuove stampanti semplificando all’utente le modalità plug-and-play e l’installazione delle stampanti.
La tecnologia SolidTouch sarà compatibile con tutte queste nuove stampanti e dovrebbe permettere di ottenere stampe di qualità anche se la stampante non è stata calibrata a dovere. La tecnologia sviluppata da Solidoodle consente alla stampante di sapere la posizione esatta ed eventuali inclinazioni del piatto, adattandosi quindi a queste caratteristiche durante la stampa. Se acquistate in prevendita, sappiate che la spedizione non avverrà prima di metà-fine settembre.

stampa3D

Prototyping Future @Fuorisalone

Pubblicato da stampa3D, in Eventi,

Venerdì sera, in occasione del Fuorisalone, saremo presenti all'evento Prototyping Future organizzato da Deleyva Editore. Si parlerà della terza rivoluzione industriale, mettendo in discussione il sistema economico al quale siamo fortemente aggrappati e dando soluzioni in base a fatti reali.

Il movimento dei makers, la rivoluzione scientifica del posthuman, nuove forme di economia come il crowdfunding e l'ecologia saranno solo alcuni dei temi trattati nell'evento. Gli interventi saranno tenuti da Nicolò Bongiorno (Incubatore FabLab Milano), Fabio Fornasari (architetto e designer, autore di Citymaker), Alessandro Melis (professore di Soustenable Design presso la facoltà di Architettura di Auckland), Emmanuele Jonathan Pilia (cofondatore di Deleyva Editore e direttore della “Libreria di TransArchitettura"), Angelo Rindone (CEO e sviluppatore di Produzioni Dal Basso), Aldo Sollazzo (RESHAPE e di Noumena Architecture) e Francesco Verso (scrittore di fantascienza e direttore della collana Future Fiction).

Vi aspettiamo l'11 aprile alle ore 18 presso lo Spazio Buttafava in via Vigevano 33, Milano.

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