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Le migliori guide alla stampa 3D, curate dalla redazione di Stampa 3D forum. Guide all'acquisto, guide all'uso, consigli pratici e molto altro.
Tania182
Kai Party, ingegnere tedesco e già ideatore della PORO-LAY line, ha sviluppato un nuovo filamento che lui chiama Layfomm40 Filament, un materiale apparentemente rigido, ma che, se immerso in acqua per due o tre giorni, diventa morbido e flessibile.

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Quali sono le caratteristiche del Layfomm40?

Kai afferma che il Layfomm Filament possiede una qualità unica, mai vista nel campo della stampa 3D: la viscoelasticità. Questa nuova qualità è la capacità da parte di alcuni materiali di possedere caratteristiche sia di viscosità, sia di elasticità: da un lato i materiali viscosi: come il miele, resistono a sforzo e deformazione, dall’altro, quelli elastici: come la gomma, si affaticano quando lo stress è applicato, ma tornano al loro stato iniziale quando questo cessa.http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/10/bob-fertig-gedruckt20141006_135934.jpg

Un qualcosa di viscoelastico è come un cuscino di gomma piuma: si deforma sotto la pressione applicata, poi lentamente, torna al suo stato originario.



Come si può osservare dal video, Kai stampa col Layfomm Filament un oggetto, che appare del tutto ordinario e nella norma, ma dopo averlo lasciato in acqua per due o tre giorni, questo si ammorbidisce, diventando addirittura una spugna! Kai ci mostra anche un secondo esempio, dove l’oggetto stampato, sottoposto a sforzo, fornisce prova di evidenti caratteristiche viscoelastiche, tardando a tornare alla sua configurazione originaria. Per far comprendere ancora meglio il concetto, applica lo stesso sforzo a un altro oggetto, che possieda però solo caratteristiche di elasticità e il risultato è notevolmente diverso.

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Kai afferma ancora che le proprietà viscoelastiche possono essere controllate immergendo l’oggetto in altri liquidi, come “oli in soluzioni con alcoli, basse concentrazioni di glicerolo, o soluzioni a base di diversisali”.

La produzione di oggetti con materiali viscoelastici può essere molto vantaggiosa e trova diverse applicazioni:



Memorizzare piccole quantità di energia meccanica per ammortizzare le vibrazioni
Soletta da scarpe
Schiume viscoelastiche
Tessuto molle artificiale
Ritardo di movimenti meccanici

Dove acquistarlo

È già possibile acquistare il nuovo materiale dal negozio eBay di Kai o presso i seguenti punti: Matterhackers, Formfutura, GermanRepRap, Imprimante3D, o 3DPrima.

stampa3D

Materia 101: la stampante 3D di Arduino

Pubblicato da stampa3D, in Novità,

Arduino, la famosa scheda programmabile che dà vita alle cose, è vicina a lanciare la propria stampante 3D.

Si chiamerà Materia 101 ed è stato proprio Massimo Banzi, ospite a Fuori Che Tempo Che Fa, a mostrarne un'immagine in anteprima. Il tutto è stato coronato con un tweet attraverso l'account Twitter di Arduino, dove è stato specificato che la stampante sarà presentata alla Maker Faire di Roma.

Il nome ricorda l'Olivetti Programma 101, primo personal computer al mondo prodotto in casa Olivetti, come se fosse una rievocazione di quest'ultimo. Materia 101 si presenta in un colore bianco soprannaturale, di dimensioni ridotte e con il porta bobine staccato dal corpo principale. Uno schermo LCD, tasto di accensione, rotella per l'utilizzo del menu, piatto di stampa non riscaldato. Il filamento infilato nell'estrusore è uno, quindi si presuppone un solo estrusore.

Se fino ad oggi Arduino è stato il più grande promotore della propria scheda open-source, sembra proprio che Materia 101 sarà uno dei prodotti su cui punterà nei prossimi mesi (o forse anni). La mossa della compagnia è interessante, ragionando sul fatto che la maggior parte delle stampanti 3D open-source fa base sulla scheda Arduino.


MATERIA 101: NUOVO PRODOTTO O MOSSA DI MARKETING?

E' sufficiente guardare le poche immagini presentate per capire immediatamente che Materia 101 è una rielaborazione della stampante Kiwi 3D di Sharebot. Dalle immagini non si notano aggiornamenti alla macchina, facendoci quindi supporre che, per ora, l'unica modifica fatta sia l'inserimento del logo di Arduino sul fronte della stampante. Si parla quindi di una macchina di piccole dimensioni che lavora con tecnologia FDM, volume di stampa di 140 x 100 x H 100 mm e prezzo di mercato di circa 700€.
Nell'analisi di questa collaborazione, bisogna tenere in considerazione anche i prodotti che Sharebot ha presentato al 3DPrint Show di Londra qualche settimana fa: si parla di due nuove stampanti con tecnologie SLS e DLP.

Sicuramente potremo saperne di più alla Maker Faire di Roma (dal 3 al 5 ottobre) e il nostro compito sarà quello di tenervi aggiornati, obiettivi e imparziali come sempre.

http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/09/olivetti-101.jpg


UPDATE - 15:30 30/09/2014

E' arrivato il comunicato stampa ufficiale di Sharebot, all'interno del quale sono riportate le caratteristiche tecniche e il prezzo di Materia 101:
I prezzi, ancora in fase di definizione, vedono la stampante da assemblare sotto i 600 €, quella assemblata sotto i 700 €.

Tecnologia di stampa: Fused Filament Fabrication
Volume di stampante mono estrusore: 140 x 100 x 100 mm +/- 5mm
Risoluzione di posizionamento teorica X e Y: 0,06 mm
Risoluzione di posizionamento Z: 0,0025 mm
Diametro foro di estrusione: 0, 35 mm
Diametro filamento da estrudere: 1,75 mm
Temperature ottimali di estrusione PLA: 200-230°
Filamenti di stampa testati e supportati: PLA
Filamenti di stampa sperimentali: Cristal Flex, PLA Termosense, Poliuretano Termoplastico (TPU), PET, PLA Sand, PLA Flex

Dimensioni esterne: 310 x 330 x 350 mm
Peso: 10 kg
Consumo: 65 watt
Scheda elettronica compatibile Arduino Mega 2560 con Firmware Open Source
Marlin https://github.com/Arduino3D/Marlin
Schermo LCD da 20 x 4 con navigazione menù a encoder
Presetting valori di stampa per PLA
Blocco estrusore con regolazione pressione su filamento

Cosimo Orban
Nei momenti precedenti alla stampa, un oggetto digitale è costituito da un’insieme di informazioni che caratterizzano la sua forma, le sue dimensioni e i suoi attributi fisici. Le fasi che compongono il procedimento di sviluppo di tale oggetto precedenti alla stampa vera e propria sono due: la fase di modellazione e quella di slicing.

La modellazione (che è stata trattata in una mini guida che potete trovare a questo LINK) è il processo in cui il creatore realizza l’oggetto nel mondo tridimensionale del software scelto, formando un volume nel modo desiderato. Lo slicing è il passaggio intermedio tra la modellazione e la stampa 3D ed è la chiave di volta per reggere in piedi il procedimento di stampa in modo ottimale e il più vicino possibile all’idea formatasi nella mente del designer.


A cosa serve uno Slicer?

I software slicer permettono di convertire il nostro modello 3D in istruzioni che dialogano con la stampante 3D, impostando tutti i parametri di stampa. Tutte queste istruzioni sono recepite dalla stampante grazie ad un codice specifico, chiamato G-code.

L’obbiettivo durante il processo di slicing è quello di impostare e ottimizzare alcune caratteristiche di stampa del modello, attributi che nei momenti durante e posteriori alla stampa possono influire sulla velocità di realizzazione e sull’aspetto/comportamento dell’oggetto stampato, oltre a quello di esportare il file 3D in un formato riconoscibile e leggibile dalla stampante. Queste impostazioni sono molte e varie, eccone una breve lista:



Altezza dello strato (Layer Height);
Larghezza delle pareti (Shell Thickness);
Densità di riempimento (Fill Density)
Tipo di supporto (Support Type, per strutture a sbalzo che hanno bisogno di supporti per garantire l’integrità strutturale);

Altri dettagli possono a volte essere dettati dalla stampante che utilizzate, e questi possono essere:



Velocità di stampa (Print Speed);
Temperatura di stampa (Print Temperature, da determinare a seconda del materiale con cui vorrete stampare);

Un altra serie di impostazioni importanti da caricare nel programma di slicing sono le informazioni relative alle caratteristiche tecniche della stampante 3D in uso (chiamati “profili”), pressoché unici per ogni stampante e ottenibili di norma sul sito delle stesse.


Programmi Slicer sul mercato

Ora che abbiamo chiarito quali sono gli aspetti analizzati e modificati all’interno di uno slicer vediamo, in una breve overview, quali sono i giocatori in campo, con le loro caratteristiche:


SLIC3R

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“Slic3r” è uno dei più usati programmi di slicing, vantando un'ottima flessibilità di OS e di stampanti compatibili.. Presente sul mercato da un anno e mezzo, riceve molto spesso aggiornamenti.
Features: Open source, molti formati input/output, ampio spettro di compatibilità, UI semplice,  stampa a estrusore multiplo, veloce generazione G-Code.


Link: http://www.slic3r.org/ 
CURA

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Il programma all-in-one (slicing, g-code sending, …) della Ultimaker, Cura può vantare un’interfaccia snella per i processi di slicing, ma anche di collegamento con la stampante ed esportazione. Poter accedere a molte utilità in un unico programma è molto vantaggioso. Se volete avere già un'anteprima del suo funzionamento vi consigliamo la lettura della nostra guida specifica ai settaggi di Cura: LINK
Features: all-in-one software suite, UI snella e intuitiva, Open Source.


Link: https://www.ultimaker.com/pages/our-software 
SIMPLIFY 3D

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Un programma slicer all-in-one (anche con la parte di modellazione) che permette di avere a che fare con ogni parte della creazione, ottimizzazione e esportazione del tuo modello, fino alla stampa finale in 3D. Le prestazioni comprensive di questo prodotto hanno tuttavia un prezzo.
Features: semplifica ogni passaggio del processo di stampa, supporto per multi-estrusore, alta velocità di calcolo slicing, preview interattiva strato per strato, generazione intelligente delle strutture di supporto, impostazioni avanzate.


Link: http://www.simplify3d.com/software/ 
KISSLICER

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Riconosciuto come uno dei più veloci slicer sul mercato, parzialmente grazie alla sua interfaccia minima che gli consente di concentrarsi su quella funzione. La UI è scarna, ma permette di metter mano a molte impostazioni necessarie.
Features: veloce calcolo slicing, impostazioni minime, preview facile, upgrade al Pro per aggiunto supporto di multi-estrusore e stampa di più modelli.


Link: http://www.kisslicer.com/ 
Questi sono alcuni dei programmi slicer presenti ora sul mercato: alcuni sono dei nuovi front-end con un fondamento slicer comune, altri sono proprietari e interamente differenti.

Seguendo questa breve introduzione ci attiveremo per creare guide approfondite per ciascuno dei programmi qui esposti, fornendo un punto di vista più integrale dei pro e contro di questo o quello slicer.

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stampa3D
In seguito ad una caduta di ben quattro piani, il giovane ventisettenne J.F. si è rotto quasi tutte le ossa della faccia, ritrovandosi con numerose deformazioni e quasi tutte le ossa del viso rotte. La ricostruzione del volto è stata possibile grazie alla costruzione della sua faccia stampata in 3D, realizzata basandosi sulle foto prima dell'incidente.

L'operazione è durata 14 ore, ma gli specialisti del Queens Medical Centre di Nottingham hanno potuto rimettere nella posizione corretta le ossa rotte, ripristinando i suoi lineamenti perduti. “Realizziamo il modello in 3D che ci dà la visione esatta di cosa andare a toccare. Da lì siamo in grado di pianificare l’operazione” ha spiegato uno dei medici dell’equipe che ha operato Fenton.

Fonte

Tania182
E' assodato, anche la miglior stampante 3D non riesce a realizzare oggetti del tutto lisci, ma anzi sono ben visibili gli strati di materiale con il quale essi sono stati realizzati. 3D Finisher, risolve questo problema e riesce a dare una risposta concreta al problema per la prima volta in Italia. L'azienda produttrice è Technodeal, azienda spin-off (con sede Peccioli) dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

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Technodeal ha realizzato un prototipo in grado di rifinire oggetti stampati con il processo di “modellazione a deposizione fusa” (principalmente per i materiali PLA e ABS).

L’area di lavoro di questo prototipo possiede il volume di un cubo di lato 30 cm e il vantaggio consiste nel fatto che la rifinitura è automatica, non più artigianale. Infatti, a questo problema gli hobbysti avevano cercato di porre rimedio con metodi “fai da te”, sfruttando la reazione chimica tra i materiali, come ad esempio l'utilizzo di acetone (reagisce con diversi polimeri plastici termosensibili, soprattutto l'ABS): la tecnica è quella di scaldare l’acetone su un fornello e metterlo sotto una campana di vetro assieme all’oggetto da levigare, “ma – osserva l’ingegnere informatica Teresa Pagliai, di Technodeal – è un procedimento rischioso perché sollevando la campana, si rischia che i vapori dell’acetone possano esplodere a contatto con l’aria.”

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3D Finisher cerca di risolvere questo problema, infatti il prodotto è munito di una vaschetta contenente acetone, posta sotto il cubo, nel quale entra il vapore. Inoltre è dotata di un timer, con il quale è possibile programmare sia i tempi di levigazione, sia quelli di smaltimento dei vapori. È possibile così ottenere in tutta sicurezza un oggetto stampato in 3D che sia anche liscio (quindi un blocco unico) e impermeabile.

Gli stessi ingegneri di Technodeal definiscono il loro prodotto semplice, compatto, dal costo “competitivo”, adatto anche per uso domestico, in laboratori scolastici o in spazi co-working, da posizionare di fianco alla stampante 3D, proprio come se ne fosse a tutti gli effetti un’estensione di essa.http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/10/3D-Finisher-aumentare-definziione-stampa-3d-post-produzione-3.jpg

http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/10/3D-Finisher-aumentare-definziione-stampa-3d-post-produzione-4.jpgPer questo primo prototipo sono già state previste in futuro altre innovazioni, come una griglia per levigare due oggetti, un elemento rotante, un led per vedere meglio e altre vaschette aggiuntive per poter rifinire anche altri materiali.

Open BioMedical Initiative
La Stampa 3D sta rivoluzionando il modo di concepire la realizzazione e la diffusione di oggetti: singoli utenti sono in grado di dar vita alle loro idee, progettarle e vederle materializzate in poche ore (con le dovute limitazioni che comunque vengono piano piano eliminate); quelle che erano prima barriere geografiche insormontabili vengono abbattute grazie al potere di Internet ed alla maggiore facilità di spedire un file piuttosto che un prodotto.

Vediamo questi concetti applicati all’oreficeria, abbigliamento, arredamento, al modellismo, tutti campi dove la stampa 3D sta aprendo possibilità incredibili. Sarebbe possibile adattare questi concetti al mondo biomedicale? E’ quello che sta facendo l’Open BioMedical Initiative un’organizzazione italiana no-profit per la realizzazione e la diffusione di tecnologie biomedicali (non solo protesiche) low-cost, open source, stampabili in 3D.

Il costo di una protesi dell’arto superiore (tipicamente una mano) che possiamo definire “estetica” quindi priva di controllo elettronico, ha un costo che varia dai 10.000 ai 25.000 euro nei paesi industrializzati, dai 2.000 ai 10.000 euro in quelli in via di sviluppo. E’ possibile abbassare questo costo sfruttando le tecnologie di cui sopra? Possiamo rispondere con un sonoro "Sì!".

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La community dell’Open BioMedical Initiative sta sviluppando una mano protesica per tutti coloro affetti dalla sindrome della banda amniotica, un disturbo congenito causato dal restringimento dei tessuti fetali in membrane amniotiche con conseguente deformazione. Dopo aver modellato una protesi dell’arto superiore quanto più simile a quella di una mano abbiamo fatto sì che il piegamento del polso (sempre presente) costituisse la forza meccanica per far aprire e chiudere la mano. Grazie alla stampa 3D abbiamo quindi realizzato in PLA e ABS le varie parti della protesi, abbiamo cercato inoltre di limitare il più possibile l’acquisto di componenti esterni come viti o bulloni (particolarmente difficili da reperire in determinate aree come l’Africa o l’India) realizzandone versioni anch’esse stampabili e ci siamo dotati di semplici cavi elastici per permettere alle dita di piegarsi e quindi alla mano di chiudersi. I test continuano ad un ritmo molto rapido e nella prima delle nostre fiere, l’European Biotech Week a Lecce, potrete vedere la versione completa che ha un costo complessivo inferiore a 50 euro, ma soprattutto la possibilità di essere realizzata da chiunque ed ovunque.

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Questo taglio di prezzo non è applicabile solo alle protesi dell’arto superiore, ma anche a quelle dell’arto inferiore: in Sierra Leone a causa delle guerriglie e delle mine antiuomo sono numerosi i casi di individui che perdono una o entrambe le gambe e la soluzione è aspettare che il corpo si adatti e trovi l’equilibrio posturale facendo affidamento solo su una gamba o sulle braccia.

Jan Andrysek, uno scienziato dell’Holland Bloorview Kids Rehabilitation Hospital, è riuscito nell’impresa di realizzare una protesi dell’arto superiore in gran parte stampata in 3D e dal costo di 50 dollari a fronte dei 3.000 minimi per averne una attualmente in commercio. Con questo dispositivo si è aggiudicato un premio di 100.000 dollari dal Grand Challenges Canada per apportare tutte le migliorie necessarie.

Il punto di forza della protesi è il ginocchio, dotato di un meccanismo molto simile a quello umano, capace di bloccarsi e sbloccarsi in base al peso che l’individuo esercita su di esso. Utilizzando la plastica come materiale principale la protesi è resistente all’acqua ma ha alcuni limiti legati alla robustezza che, tuttavia, Jan conta di superare presto.

Il futuro sta andando in questa direzione e dobbiamo soltanto decidere se esserne protagonisti o spettatori, ma è certo che sempre più persone in futuro potranno beneficiare di quello che oggi è appannaggio di pochi. Vuoi aiutarli anche tu?

Bruno Lenzi - Open BioMedical Initiative

stampa3D
In questi giorni si stanno leggendo molti reportage della Maker Faire Rome 2014, la maggior parte scritti da chi è passato in fiera un giorno, di corsa, con l'ansia di dover prendere il treno per tornare a casa. Com'è facile immaginare, questi "racconti" non rispecchiano quello che è stata davvero la Maker Faire Rome di quest'anno.

L'evento di quest'anno ha attirato più di 90.000 visitatori, un numero considerevolmente maggiore rispetto i 30.000 dell'anno scorso. In effetti, le file che abbiamo visto all'ingresso nelle ore di punta confermano questo dato, dimostrando quanto fosse aumentato l'interesse verso i temi dell'innovazione tecnologica, dell'artigianato digitale e delle tecnologie open source. Il tutto è stato coronato con una promozione speciale verso i più giovani, i quali sono stati di fatto il target più importante della manifestazione.

Per noi di Stampa 3D forum sono stati tre giorni intensi, pieni di persone da incontrare, talk da ascoltare, aziende da intervistare. Si respirava quell'aria fresca, intrisa di innovazione e voglia di cambiare tutto, per davvero.

Però.
Sì, c'è un però. Se da un lato la Maker Faire Rome 2014 è stata coinvolgente e piena di stimoli, dall'altro ha sollevato diverse problematiche che non hanno agevolato l'interazione, il networking e, purtroppo, la visibilità di chi doveva essere al centro dell'attenzione: i makers.


COS'E' MANCATO?

Innanzitutto una mappa dettagliata, magari che riportasse la lista degli espositori con la relativa posizione in modo da trovare più velocemente le cose che si aveva interesse di vedere. E' vero, erano molti i progetti esposti, ma questa mancanza ha limitato la possibilità di fare incontri e scambiarsi idee, mettendo in risalto alcuni espositori rispetto ad altri: chi ha avuto la fortuna di essere posizionato in un tendone di fronte all'ingresso ha avuto molti più visitatori di chi aveva una posizione più decentrata. Insomma, un po' di aziende qua, un po' di FabLab là.

Infatti, l'organizzazione spaziale degli espositori è stata forse la più grande delle problematiche. La fiera è stata dispersiva, con molti spazi inutilizzati. Non che questo ci sia dispiaciuto - avere spazi liberi per incontrarsi, fare due passi o sedersi per un break non dispiace a nessuno. Il problema l'abbiamo trovato nelle distanze, le aree espositive erano lontane tra loro, qualcuna al piano terra, qualcuna nei sotterranei e qualcuna nel piano a cielo aperto. Altri, addirittura, si sono ritrovati a esporre al di fuori dell'area del Parco della Musica. Per raggiungerli bisognava "superare" un passaggio che ad una prima occhiata sembrava sorvegliato da "sentinelle". Ed è proprio in quest'area decentrata che si trovavano i FabLab e i loro makers, i quali avevano molto da mettere in mostra ma che, per difficoltà logistiche o per impossibilità di accorpare gli espositori per tematiche, sono stati messi da parte. Ovviamente non si sta urlando al complotto, ma la sensazione che abbiamo provato - e che abbiamo condiviso con visitatori ed espositori - è stata questa.

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Ci sembra chiaro, essere alla Maker Faire non significa fare gara a chi riceve più visitatori. L'evento dovrebbe essere una grande festa dedicata ai makers e a chi ha qualche progetto per la testa, un'occasione per incontrare persone che fino a quel momento si sono solo conosciute online. Quest'anno questa componente è un po' mancata, lasciandoci una puntina di amaro in bocca.

Sappiamo che gli organizzatori terranno conto delle nostre considerazioni.
Siamo stati bravi, il prossimo anno lo saremo ancora di più. Parola di maker.

stampa3D

Maker Faire Rome 2014 - Riepilogo

Pubblicato da stampa3D, in Eventi,

Siete sicuri di aver visto tutte le novità della Maker Faire Rome 2014? In questo articolo faremo un riepilogo di tutte le stampanti 3D presentate dalle aziende in modo da rendervi certi di essere aggiornati sugli ultimi prodotti.


Lumi Industries


Abbiamo visto in anteprima LumiPocket, la nuova piccola stampante 3D a DLP LEGGI L'ARTICOLO

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DWS Lab

Alla Maker Faire si potevano trovare anche aziende che producono stampanti 3D di livello professionale, ed è il caso di DWS Lab. LEGGI L'ARTICOLO

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MakerDreams

Ecco MakerDreams InventOne, presentata qualche mese fa in occasione della campagna crowdfunding su indiegogo. LEGGI L'ARTICOLO

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Kentstrapper

L'azienda fiorentina ha aggiornato le sue stampanti 3D. LEGGI L'ARTICOLO

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WASP

La Big Delta WASP ci ha fatti emozionare: 4 metri di stampante 3D in altezza. LEGGI L'ARTICOLO

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Roland

lo stand di Roland era il più grande e il più vario. Tra le macchine dell'azienda, erano presenti le nuove MonoFab. LEGGI L'ARTICOLO

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FabTotum

Forse una delle prime stampanti 3D all-in-one, la FabTotum stampa, fresa e scansiona. LEGGI L'ARTICOLO

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Gimax 3D

Finalmente Gimax 3D presenta una stampante 3D economica! LEGGI L'ARTICOLO

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Ultimaker

Ultimaker cerca di conquistare il mercato con le sue stampanti 3D LEGGI L'ARTICOLO

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Sharebot

Sharebot ha portato a Roma le ultime stampanti presentate al 3DPrint Show. LEGGI L'ARTICOLO

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Arduino

In molti dicono che sia solo una Sharebot Kiwi con scritto sopra Arduino. Noi ve la presentiamo comunque. LEGGI L'ARTICOLO

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Ewe Industries

Vincitori del premio Focus come progetto più innovativo presentato alla Maker Faire, Ewe Industries ci ha presentato in anteprima la sua nuovissima stampante 3D. LEGGI L'ARTICOLO

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Progetti in ambito biomedicale

Alla Maker Faire vi erano anche molti progetti in ambito Biomedicale. LEGGI L'ARTICOLO

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Le nostre considerazioni sulla Maker Faire

Record di presenze a questa Maker Faire 2014, ma è tutto oro ciò che luccica? LEGGI L'ARTICOLO

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Open BioMedical Initiative
La Maker Faire Rome, la più grande d'Europa, si è appena conclusa e immergendoci tra le decine di stand, inventori e idee che hanno popolato il Parco Auditorium della Musica non abbiamo potuto non notare che quest'anno i progetti biomedicali sono entrati appieno nel mondo maker. Ormai è evidente che le stampanti 3D hanno raggiunto uno stadio di particolare maturità tecnologica dove materiali, dimensioni, velocità, flessibilità stanno migliorando e le idee attorno alle possibili applicazioni stanno diventando più concrete, chiaramente sempre più al servizio dell'uomo. La terza rivoluzione industriale ha adesso tutta l'aria di essere una realtà davvero seria, impegnata, organizzata.


Bionicohand

Uno dei primi grandi incontri che abbiamo fatto è stato con Bionicohand, alias Nicolas Huchet.

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Classe 1978, francese di Rennes, Nicolas vive personalmente questa rivoluzione dopo aver perso la mano destra in un incidente in fabbrica. Non soddisfatto della protesi fornitagli dal sistema sanitario decide di svilupparne una personalmente. Dopo anni di lavoro Nicolas e' adesso portatore di una protesi mioelettrica basata su un circuito Arduino open source, stampata in 3D e sviluppata in collaborazione con il FabLab di Rennes e che grazie a lui è stata presentata in giro per l'Europa e alla Maker Faire New York, nonché in continuo miglioramento grazie al sostegno di realtà come la Scuola Sant'Anna di Pisa. Una tecnologia con una storia e personalità, quella di Nicolas, che dà all'oggetto "stampato in 3d" un sapore tutto nuovo, umano, dimostrando quanto le nuove tecnologie permettano alle persone di riappropriarsi della propria vita per cambiarla in meglio.


RIPRENDO@home

Continuando il nostro viaggio veniamo poi a conoscenza di RIPRENDO@home, un progetto di ricerca regionale finanziato nell’ambito dell’ Accordo Quadro tra Regione Lombardia e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), che ha come obiettivo lo sviluppo di innovative piattaforme tecnologiche per la riabilitazione neuro motoria post-ictus, con particolare attenzione all’arto superiore e all'utilizzo in ambiente domestico.

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Anche in questo caso la stampa 3D viene in aiuto per produrre in maniera low cost e personalizzata diverse componenti dei progetti riabilitativi, con la prospettiva futura di produrre piattaforme totalmente stampate in 3D.

La biomedica presentata alla fiera finisce per coinvolgere davvero ogni ambito, facendo tesoro della libertà creativa dei makers come della recente diffusione delle tecnologie wearables. Ecco che così ci imbattiamo in diverse applicazioni di sensori, capaci di associare a determinati segnali informazioni sulla nostra salute. In questa ottica incontriamo il progetto italiano LifeTip, sensore wearable capace di inviare i dati relativi all'attività cardiaca, temperatura e postura direttamente a un'app specifica, utile oltre che per il fitness tracking anche in caso di emergenze. Ma troviamo anche particolari team come la Open Rehabilitation Prototypes che propongono l'introduzione di piattaforme open source e low cost nella psicoterapia come Open Bilateral Stimulation, versione software della tradizionale terapia EMDR utilizzabile nel trattamento dei pazienti con sindrome da stress post traumatico.


Dr Jack

Terminiamo questa carrellata con un progetto sviluppato da uno dei numerosi e attivisissimi FabLab italiani presenti alla fiera, il FabLabCatania. Denominato Dr Jack, si tratta di un jack da inserire nell’ingresso audio di smartphone, tablet, pc o Mac, funziona infatti con qualsiasi sistema operativo.

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Una volta inserito, si apre la schermata con i dati salvavita quali foto, nome, gruppo sanguigno, eventuali patologie, informazioni utili per il nostro soccorso e infine un numero I.C.E. ovvero il numero per le emergenze, tutte informazioni pronte per essere rapidamente consultati in ogni situazione su qualsiasi dispositivo

Si parla insomma di tecnologie sempre più vicine all'uomo, in grado di sentire in svariati modi il suo stato di salute, aiutandolo dove possibile a vivere una vita più completa e sicura. Le parole d'ordine sono personalizzazione, miniaturizzazione ma anche open source e low cost. I dispositivi vengono creati su misura della persona, capaci di mimetizzarsi in mezzo alle sue attività quotidiane, sempre presenti ma meno invadenti, frutto inoltre di un profondo desiderio di cooperare, condividere e fondere le proprie diverse conoscenze per offrire soluzioni per tutti, economicamente sostenibili senza mai perdere in efficacia e affidabilità. In tutto questo le stampanti 3D giocano un ruolo vitale, in quanto offrono la prospettiva di poter realizzare da zero interi dispositivi, con materiale a basso costo che può essere adattato alla naturale variabilità del corpo e sviluppato prima in ambiente digitale. E questo e' solo l'inizio.

Valentino Megale - Open BioMedical Initiative

 

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Maker Faire Rome 2014 - Gimax 3D

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Se ne parlava proprio qualche settimana fa sul forum: Gimax 3D presenterà una macchina più economica? A questa Maker Faire Rome abbiamo avuto risposta affermativa.

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Come molti di voi chiedevano, finalmente Gimax 3D si avvicina al mondo più economico della stampa 3D. La nuova stampante è piccola ma di fatto non perde in qualità: il peso è di circa 20 kg e le componenti sono tutte di prima scelta. Il movimento dell'estrusore è unico nel suo genere e pesa meno della metà dell'estrusore montato sulla stampante più grande dell'azienda. Questo permette di avere accelerazioni notevolmente superiori durante i movimenti di stampa.

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Solida e compatta, Gianni ci mostra che non ci sono stati problemi a stampare un piccolo modello in filaflex senza arrecare alcun danno alla stampante. Anche durante la stampa la macchina può essere mossa e inclinata senza perdere di un passo l'attività di stampa.

Si tratta quindi di un passo importante per l'azienda di Prato che, seppur in poco tempo, è riuscita a portare alla Maker Faire un prodotto ad alte prestazioni.

La macchina deve ancora passare qualche test ma sarà pronta per essere commercializzata nei prossimi mesi. Il prezzo si aggirerà intorno ai 1600€.

Ecco la nostra intervista a Gianni Querci di Gimax 3D.



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Maker Faire Rome 2014 - Sharebot

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Di Sharebot sapevamo già tutto: le novità presentate al 3D Print Show di Londra sono state portate a Roma con l'aggiunta dell'ultima stampante brandizzata Arduino.

Sharebot Voyager
Stampante 3D con tecnologia DLP indirizzata alla realizzazione di oggetti ad alta definizione.
Voyager ha una risoluzione di 25 micron ed un’alta velocità di esecuzione.
L’area di stampa di questa stampante 3D è 100x50x100mm.
 
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Sharebot Q
Una stampante 3D professionale con tecnologia FFF e Core XY indicata per la realizzazione di oggetti meccanici ad alta precisione. Questa stampante ha un’area di stampa di 297x420x300mm (formato A3) e possiede un gruppo estrusore ed un ugello intercambiabile.
 
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Sharebot XXL
Stampante 3D di grandi dimensioni, dotata di un’area di stampa di 700 x 200 x 200 mm.
 
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Materia 101 di Arduino
I prezzi, ancora in fase di definizione, vedono la stampante da assemblare sotto i 600 €, quella assemblata sotto i 700 €.
 
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Sharebot SnowWhite
Una stampante 3D a sinterizzazione laser SLS. SnowWhite lavora a freddo senza utilizzare un’atmosfera modificata; il sistema di sinterizzazione laser di polveri polimeriche permette la realizzazione di oggetti molto resistenti e definiti.
 
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Manca pochissimo all'apertura ufficiale della Maker Faire Rome di quest'anno e tanti saranno i progetti che ci lasceranno a bocca aperta. Oggi è arrivato il comunicato stampa di Wasp intitolato "Stampare case non è più un sogno", il quale riporta diverse anticipazioni su quello che l'azienda romagnola ha in serbo per noi.

Si parla di una stampante 3D alta 6 metri e della commercializzazione di estrusori per argilla.
Ecco il comunicato stampa:

"Appena due anni fa Wasp annunciò il suo progetto: stampare case con materiali a km 0 trovando soluzioni legate a ogni territorio, con costi minimi per risolvere il problema della casa nel mondo. Poteva sembrare un'utopia ma Wasp è in grado di coronare il suo sogno e lo dimostrerà alla Maker Faire di Roma, dove il gruppo di Massa Lombarda (Ravenna) tornerà il 3, 4 e 5 ottobre prossimi.

Wasp ha costruito una stampante 3D alta 6 metri per realizzare costruzioni in argilla ed è già un prodotto commerciale. “Per motivi pratici porteremo a Roma una versione alta 4 metri – spiega Massimo Moretti, artigiano e anima di Wasp -. Stamperemo un impasto di argilla e sabbia. Una casa si costruisce in settimane mentre alla Maker Faire avremo solo due giorni, quindi le dimensioni saranno diverse. Ma la stampata e i sistemi di estrusione, gli impasti e i materiali sono già testati e funzionanti”. Vedere all'opera questa gigantesca stampante sarà per i visitatori della fiera un'esperienza emozionante e unica.

Fiducia in se stessi, innovazione e ricerca caratterizzano Wasp. Il progetto si autofinanzia diffondendo le tecnologie e le conoscenze per cambiare l’approccio al lavoro, cioè creandolo. La linea di stampanti 3D per materiali polimerici, tra le più veloci e precise al mondo, consente a Wasp di alimentare la ricerca, mettendosi a servizio della piccola e media impresa per quanto riguarda la prototipazione rapida.

“Abbiamo un traguardo grande, e lavoriamo quotidianamente nel piccolo per raggiungerlo – prosegue Moretti -. Questa strada ci consente di trovare sempre nuovi sbocchi. Abbiamo creato i primi estrusori commerciabili per argilla, ceramica e porcellana, per dare la possibilità di produrre oggetti che abbiano una funzionalità e un valore di mercato. Grazie alla stampa in argilla è possibile consentire alle persone un’autoproduzione reale di pezzi che siano quindi di uso pratico oltre che vendibili. Il lavoro e il progresso sono i cardini del nostro pensiero conclude Moretti -. Del resto, Wasp è l’acronimo di World Advanced Saving Project”."

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Maker Faire Rome 2014 - Wasp Big Delta

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L'avevamo vista in anteprima e in anteprima l'abbiamo fatta vedere a voi. Ora in tanti l'hanno vista, quindi possiamo dare libero sfogo ai nostri pensieri. In occasione della Maker Faire Rome 2014, Wasp ha presentato la Big Delta, una stampante 3D di argilla alta 4 metri.

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BIG DELTA

La macchina è grande e, come tutte le Delta, ipnotizza. La dimensione dell'ugello è di diversi centimetri ed estrude argilla con facilità. Il ciclo della Big Delta è continuo: il materiale può essere preparato e caricato senza sosta, evitando quindi di dover preparare in modo controproducente una quantità esagerata di materiale in una sola volta.

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FARE O NON FARE,
NON ESISTE PROVARE.

YODA

Stampare argilla non significa solo stampare in grandi dimensioni. Grazie ai nuovi estrusori progettati da Wasp, sarà possibile stampare argilla anche con le stampanti 3D più piccole della Big Delta. Sarà necessario cambiare l'estrusore e caricare la camera sotto pressione per iniziare a produrre oggetti con questo materiale. Un'accessorio molto maker, ma più semplice di quanto si possa immaginare.

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Il sogno di Wasp - quello di "salvare il mondo", per quanto irraggiungibile - sembra in un certo senso avvicinarsi sempre più, soprattutto grazie ad una ricerca continua nell'utilizzo di materiali inusuali e con alto valore simbolico. E' proprio questo quello che permette a Wasp di essere unica nel suo genere: il fare di continuo cose che sembrano irraggiungibili. La Big Delta rappresenta un altro piccolo grande passo verso il futuro, un futuro che parte dal basso.

Nel video sottostante trovate la nostra intervista a Massimo Moretti, co-fondatore di Wasp.


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Maker Faire Rome 2014 - Ewe Industries

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Vincitori del premio Focus come progetto più innovativo presentato alla Maker Faire, Ewe Industries ci ha presentato in anteprima la sua nuovissima stampante 3D. Questo prodotto va di fatto ad affiancarsi al già noto estrusore dell'azienda.


EWE INDUSTRIES - IL DESIGN

E' inevitabile, la prima caratteristica con cui ci si scontra guardando il prodotto è il design. Ricercato, pulito, interessante. Proprio come per l'estrusore dell'azienda, la stampante segue la stessa linea materica nascondendo la meccanica e l'elettronica, dando quindi una sensazione di estrema semplicità, anche nell'utilizzo.

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CARATTERISTICHE TECNICHE

Gli accessori secondari saranno al centro dell'attenzione. Davide, co-fondatore dell'azienda, ci spiega che "La stampante è stata concepita per crescere insieme all'utilizzatore". Lo starter kit prevede la stampante completa di un modulo estrusore con un solo ugello e webcam posta nella parte superiore. Nel momento in cui l'utilizzatore avrà necessità di usare due estrusori, potrà acquistare un gruppo estrusore con due ugelli direttamente dall'azienda, garantendo quindi la massima compatibilità con la stampante. Tra gli accessori aggiuntivi sono anche previsti lo scanner 3D, il piatto riscaldato e una siringa per l'estrusione di alimenti.

Sarà possibile stampare da chiavetta USB, calibrare il piatto in modo automatico e collegarla via wi-fi, tutto attraverso il software proprietario. Il volume di stampa è cilindrico, 170 mm di diametro per 250 mm di altezza, la risoluzione dei layer va da 100 a 300 micron.

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PREZZO E LANCIO

Il prodotto sarà lanciato sul mercato verso fine novembre in due modalità: sarà possibile acquistare la sola stampante 3D, oppure entrambi i prodotti stampante ed estrusore insieme.
Il prezzo della stampante è ancora da definire, ma il prezzo si aggirerà intorno ai 1000€ per la versione base, fino ad un massimo di circa 1500€ per l'acquisto con tutti gli optional. Qui il sito di Ewe Industries.


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Maker Faire Rome 2014: ecco cosa vedremo

Pubblicato da stampa3D, in Novità,

Finalmente ci siamo! Dopo mesi di attesa la Maker Faire Rome 2014 è arrivata e si prospetta essere un evento da ricordare. Sono tante le aziende che parteciperanno e ancora di più saranno i FabLab, i quali finalmente potranno presentare e portare alla luce i tanti progetti che hanno sviluppato in questi mesi.

Di seguito intendiamo farvi un elenco dei progetti che potremo vedere a Roma. Questo elenco non vuole essere una lista completa - farla sarebbe problematico - ma più semplicemente una panoramica su quello che accadrà a questa Maker Faire Rome 2014.

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Maker Faire Rome 2014 - Le aziende

Wasp: una stampante 3D alta 4 metri che stampa argilla sarà attiva per tutto il periodo della fiera. Unica ne suo genere questa stampante di enormi dimensioni sarà di fatto una delle attrazioni più interessanti, completamente in stile maker;

Arduino & Sharebot: negli ultimi giorni si è parlato tantissimo di Materia 101, la stampante 3D di Arduino prodotta in collaborazione con Sharebot. Il design e le caratteristiche tecniche fanno pensare a un rebranding dellaSharebot Kiwi 3D, di fatto solo da domani potremo saperne di più su questo nuovo prodotto;

Sharebot: qualche settimana fa, in occasione del 3DPrint Show di Londra, Sharebot ha presentato ben 5 novità, tra le quali delle nuove stampanti di alta gamma. Alla Maker Faire Rome potremo vederle in azione;

Kentstrapper: sono diversi gli upgrade fatti dall'azienda fiorentina alle sue stampanti 3D. Si parla di aggiornamenti firmware e del sistema di raffreddamento;

Gimax 3D: sappiamo che avrà qualcosa da presentare, sicuramente manterrà gli ottimi standard dei prodotti commercializzati fin ora. Staremo a vedere;

Futura Group: la 3DRag continua ad essere una delle stampanti 3D più vendute in Italia e quest'anno ne saranno presentati i nuovi modelli. Tra questi vedremo anche la Choco 3DRag (stampa cioccolato) e la Big 3DRag (che stampa un volume di 400x200x200mm);

FABtotum: la stampante 3D che stampa, fresa, scansiona; tutto con una sola macchina! Siamo molto curiosi di vederla in azione;

Roland: le monoFab, saranno in mostra e visibili per tutta la fiera. Qui trovate maggiori informazioni;

3D Hubs: non produce stampanti 3D, ma le mette in rete! 3D Hubs sarà presente per fare networking, espandere la propria rete di stampanti 3D e dimostrare che chiunque possiede una stampante 3D può essere un service. A questo link potete vedere gli ultimi dati che ha rilasciato sulla crescita della stampa 3D.


Maker Faire Rome 2014 - I FabLab

On/Off FabLab Parma: oltre ad essere nostro partner per gli eventi (e per questo ci sentiamo di ringraziarli), il FabLab di Parma metterà in mostra la mano robotica comandata a distanza che scaturì tanto interesse al 3DPrint Hub di Bologna, le stampanti 3D di grandi dimensioni 3DPR (di cui trovate una descrizione qui) e i ragazzi di 3D Archeolab;

TalentLab Padova: sappiamo che avranno da mettere in mostra dei droni fatti interamente da loro e diverse stampanti 3D. Con loro abbiamo anche avviato una campagna di live streaming sulle conoscenze di base su stampa 3D, tagli laser e CNC;

FabLab Roma Makers: il nome Fa)(a è ormai conosciuto in tutta Italia. Una stampante 3D a grandi prestazioni e tecnologia a levitazione magnetica. Per chi non l'ha ancora vista, la Maker Faire Rome 2014 sarà l'occasione giusta;

FabLab Palermo: multipurpose 3D printer è la stampante 3D e fresatrice che si collega al vostro cervello per ricevere più velocemente i comandi;

Miocugino: hanno hackerato una CNC Roland a 3 assi. Si chiama Rolandita;

FabLab Venezia: la città di Pechino è stata stampata in scala 1:500;

MakeInBo: una stampante 3D di tipo Delta fatta in laboratorio. Vedremo di cosa sarà capace;

MarbleEcoDesign: makers alla ricerca di un metodo di stampa 3D per il riutilizzo degli scarti dovuti al taglio del marmo nelle cave.

Se volete maggiori informazioni o semplicemente volete condividere quello che avete visto in fiera, potete scrivere in questa discussione del forum.

La location della Maker Faire Rome 2014 sarà all'Auditorium Parco della Musica, viale de Coubertin 30, Roma. Dal 3 ottobre alle 14 al 5 ottobre alle 19. Noi ci saremo, e voi?

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