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Protesi stampate in 3D a meno di 50 euro


Open BioMedical Initiative
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La Stampa 3D sta rivoluzionando il modo di concepire la realizzazione e la diffusione di oggetti: singoli utenti sono in grado di dar vita alle loro idee, progettarle e vederle materializzate in poche ore (con le dovute limitazioni che comunque vengono piano piano eliminate); quelle che erano prima barriere geografiche insormontabili vengono abbattute grazie al potere di Internet ed alla maggiore facilità di spedire un file piuttosto che un prodotto.


Vediamo questi concetti applicati all’oreficeria, abbigliamento, arredamento, al modellismo, tutti campi dove la stampa 3D sta aprendo possibilità incredibili. Sarebbe possibile adattare questi concetti al mondo biomedicale? E’ quello che sta facendo l’Open BioMedical Initiative un’organizzazione italiana no-profit per la realizzazione e la diffusione di tecnologie biomedicali (non solo protesiche) low-cost, open source, stampabili in 3D.


Il costo di una protesi dell’arto superiore (tipicamente una mano) che possiamo definire “estetica” quindi priva di controllo elettronico, ha un costo che varia dai 10.000 ai 25.000 euro nei paesi industrializzati, dai 2.000 ai 10.000 euro in quelli in via di sviluppo. E’ possibile abbassare questo costo sfruttando le tecnologie di cui sopra? Possiamo rispondere con un sonoro "Sì!".


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La community dell’Open BioMedical Initiative sta sviluppando una mano protesica per tutti coloro affetti dalla sindrome della banda amniotica, un disturbo congenito causato dal restringimento dei tessuti fetali in membrane amniotiche con conseguente deformazione. Dopo aver modellato una protesi dell’arto superiore quanto più simile a quella di una mano abbiamo fatto sì che il piegamento del polso (sempre presente) costituisse la forza meccanica per far aprire e chiudere la mano. Grazie alla stampa 3D abbiamo quindi realizzato in PLA e ABS le varie parti della protesi, abbiamo cercato inoltre di limitare il più possibile l’acquisto di componenti esterni come viti o bulloni (particolarmente difficili da reperire in determinate aree come l’Africa o l’India) realizzandone versioni anch’esse stampabili e ci siamo dotati di semplici cavi elastici per permettere alle dita di piegarsi e quindi alla mano di chiudersi. I test continuano ad un ritmo molto rapido e nella prima delle nostre fiere, l’European Biotech Week a Lecce, potrete vedere la versione completa che ha un costo complessivo inferiore a 50 euro, ma soprattutto la possibilità di essere realizzata da chiunque ed ovunque.


http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2014/10/protesi-economiche-1.jpg


Questo taglio di prezzo non è applicabile solo alle protesi dell’arto superiore, ma anche a quelle dell’arto inferiore: in Sierra Leone a causa delle guerriglie e delle mine antiuomo sono numerosi i casi di individui che perdono una o entrambe le gambe e la soluzione è aspettare che il corpo si adatti e trovi l’equilibrio posturale facendo affidamento solo su una gamba o sulle braccia.


Jan Andrysek, uno scienziato dell’Holland Bloorview Kids Rehabilitation Hospital, è riuscito nell’impresa di realizzare una protesi dell’arto superiore in gran parte stampata in 3D e dal costo di 50 dollari a fronte dei 3.000 minimi per averne una attualmente in commercio. Con questo dispositivo si è aggiudicato un premio di 100.000 dollari dal Grand Challenges Canada per apportare tutte le migliorie necessarie.


Il punto di forza della protesi è il ginocchio, dotato di un meccanismo molto simile a quello umano, capace di bloccarsi e sbloccarsi in base al peso che l’individuo esercita su di esso. Utilizzando la plastica come materiale principale la protesi è resistente all’acqua ma ha alcuni limiti legati alla robustezza che, tuttavia, Jan conta di superare presto.


Il futuro sta andando in questa direzione e dobbiamo soltanto decidere se esserne protagonisti o spettatori, ma è certo che sempre più persone in futuro potranno beneficiare di quello che oggi è appannaggio di pochi. Vuoi aiutarli anche tu?


Bruno Lenzi - Open BioMedical Initiative

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