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Alessandro Tassinari

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  1. Visualizza tutto articolo
  2. Uno degli obiettivi della nostra Community è quello di rendere la stampa 3D accessibile a più persone possibili. Le difficoltà non sono mai poche, soprattutto nell'uso dei materiali per la stampa 3D. Tutti ci siamo passati: a volte otteniamo buoni risultati, altre volte invece proprio non siamo soddisfatti. "Mi consigli i parametri per stampare questo materiale?" "Ma tu come lo stampi?" "Vorrei iniziare a stampare questo materiale, secondo voi ce la faccio?" Le domande che arrivano sono davvero tante. Per dare una risposta univoca abbiamo realizzato un Database di materiali per la stampa 3D. In cosa consiste? Te lo racconto nelle prossime righe. In questa guida: > Database materiali stampa 3D, una nuova risorsa a disposizione della community > Un Database collaborativo > Attenzione: le Schede materiale non sono legge! Database materiali stampa 3D, una nuova risorsa a disposizione della community Il Database materiali - che puoi raggiungere a questo link - è composto da due categorie: la prima, attualmente funzionante, è per i filamenti per la stampa 3D FDM; la seconda, ancora in fase di costruzione, sarà dedicata alle resine per la stampa 3D DLP/SLA. Dentro alla categoria Filamenti trovi già diverse "Schede materiale". Una Scheda materiale funziona come un vero e proprio documento che riporta i parametri di stampa che sono stati utilizzati per stampare quello specifico materiale. Questi parametri possono essere utilizzati da chiunque si trova a stampare per la prima volta un determinato materiale, avendo così una guida sui parametri da impostare. Se provi ad aprire una nuova Scheda materiale, infatti, ti verrà chiesto di inserire il nome del materiale usato e una serie di "parametri base". Alcuni campi sono da riempire obbligatoriamente, altri no. Questo perché ci sono parametri di stampa che sono fondamentali per completare lo slicing. Altri invece potrebbero essere parametri facoltativi, che non è detto influiscano sul buon risultato della stampa. Un Database collaborativo Il nostro Database di materiali per la stampa 3D è "collaborativo". Ti spiego come funziona. Ogni "Scheda materiale" è composta da una serie di campi da riempire. Questi campi possono essere modificati dalla community, così da riportare sempre i parametri che forniscono i migliori risultati possibili. Attenzione: le Schede materiale non sono legge! Mi raccomando, tieni sempre in considerazione che le Schede materiale potrebbero non rispecchiare i parametri di stampa ottimali per la tua stampante 3D. Le variabili che determinano la buona riuscita di una stampa sono tante: il modello della tua stampante 3D; la qualità delle tue componenti meccaniche; lo slicer; le condizioni del materiale utilizzato; la temperatura della stanza e altre condizioni ambientali; molte altre. Per questo motivo ci tengo assolutamente a precisare che i parametri che trovi nel Database non sono una regola. Inoltre, i parametri riportati non tengono rigorosamente conto delle specifiche indicate dai produttori. Devi vedere questi parametri come una valida guida da cui puoi partire per fare le tue prove di stampa. Da qui potrai migliorare il tuo processo di produzione trovare le condizioni che ti permetteranno di ottenere i migliori risultati! E con questo è tutto. Prenditi la libertà di partecipare e di aggiungere i tuoi materiali preferiti! Visita il Database materiali
  3. Ciao @Marco Ardesi, io sono un utilizzatore atipico, ho sempre avuto a che fare con Formlabs. Di conseguenza ho grande esperienza con PreForm, lo slicer della casa madre, che trovo veramente ben fatto e immediato. Tra chi usa stampanti più basic credo che uno dei software più diffusi sia Kitubox. Mi è capitato di usarlo solo una volta e oggettivamente ricordo non mi avesse fatto impazzire come sistema.
  4. Eccomi di nuovo! innanzitutto chiedo qualche chiarimento... Perdona l'ignoranza, puoi spiegarti meglio? Se ho capito bene dovrei dotarmi del mosfet, corretto? In questi giorni ho recuperato un Arduino Mega e una scheda RAMPS... usare queste è tutto più immediato forse. Mi chiedo però se posso alimentare con l'alimentatore di cui vi parlavo all'inizio. Cosa ne pensate?
  5. Un valido esempio è WASP, che ormai da mesi ha ideato il sistema Pellet HD e lo propone a chi ha già una loro Delta sotto forma di upgrade. Allo stesso modo, la Delta 3MT parte già col sistema a pellet, chiaramente per la questione delle dimensioni.
  6. Benvenuto!
  7. Ok, ora capisco meglio. Vorresti che le due componenti, fatte di due termoplastiche diverse, si "fondano" tra loro. Corretto? Si tratta di materiali diversi. Se semplicemente estrusi uno sopra l'altro (layer sopra layer) non vedo come possa esserci compatibilità. Io lavorerei su degli incastri, magari parametrici, facendo in modo che i pezzi escano dalla stampante già innestati.
  8. Buongiorno @Andrea B., cosa intendi esattamente per "compatibilità"? Accoppiamenti si possono fare, utilizzando stampanti 3D con doppio estrusore. In passato mi è capitato di fare degli ingranaggi con ruota dentata in ABS e parte centrale in TPU (doveva assorbire vibrazioni). Le due parti sono state prodotte insieme.
  9. Puoi provare a giocare con: velocità -> prova a ridurre la velocità di infill e vedi se riempie meglio retraction -> aumentare la velocità con cui il filo viene spinto fuori dopo una fase di travel Che slicer usi? Stampante?
  10. @Christian CP3D e @Marco Ardesi se fate prove o se testate materiali, vi invito ad aggiungere delle Schede materiale nel Database materiali della community! Lo linko qui: https://www.stampa3d-forum.it/database-materiali/
  11. La camera calda non è strettamente necessaria, anche se ben accetta la stampa in camera chiusa. Invece è importante avere un piano che scaldi a 60-90 °C senza problemi per evitare distacchi. La delaminazione può essere un problema, infatti consiglio di andare piano, magari 30-50 mm/s. I dati che sto condividendo riguardano in Nylon Carbonio, mentre il Nylon non caricato ormai sono anni che non uso. Però non andiamo molto distanti come parametri.
  12. Ciao! I parametri corretti li troverai tu, perché dipendono abbastanza dalla stampante 3D e dal materiale. Come guida ti lascio questa scheda materiale: Puoi provare a prendere questi parametri e ad adattarli al tuo setup.
  13. Ciao! Per "distacco" intendi che i supporto si attaccano al pezzo? A prescindere dal tuo Slicer, ti coniglio è di agire essenzialmente su due parametri. a seconda di dove riscontri il problema: X-Y distance ti permette di gestire la distanza tra il modello e il supporto su X e Y. Solitamente 2 mm sono sufficienti. Se il modello ha geometrie complesse, potrebbe servire distanziare di più; Z distance ti permette di gestire la distanza tra l'ultimo layer orizzontale del modello e il primo layer orizzontale dei supporti che va ad appoggiarsi sopra. Questo dovrebbe essere di almeno 0.1 mm o dell'altezza del layer di stampa (se stampi a 0.3 mm, prova a impostarlo a 0.3 mm). Dovresti fare qualche test, magari parti abbastanza distante e man mano vai ad affinare. Facci sapere se risolvi!
  14. Infatti applicazioni di nylon carbonio in pellet sono valide, probabilmente vale lo stesso su altri materiali. Tutte questioni difficili da gestire, se non si ha un sistema ben fatto. Stampare in pellet ha senso su sistemi di alta fascia.
  15. Cavolo, è veramente "forte" come problema. Se dici che il problema si presentava anche con l'estrusore montato in precedenza, sembra sia una questione di parametri e settings. Riprendendo quello che ti chiedeva @MayTs, cercherei di fare una calibrazione step/mm. Ti lascio di seguito due guide: la prima specifica per l'estrusore, la seconda per gli altro assi. Oppure, per fare una prova veloce, puoi aumentare il parametro di flow e vedere se la cosa si risolve.
  16. Sembra super, vado a studiare, grazie! Invece, vi risulta sia possibile scaldare l'ugello da Arduino?
  17. La tecnologia funziona eccome, io ne sono un grande sostenitore! Stampare da granulo ha molto senso, soprattutto se si stampano grandi volumi di materiale o si producono oggetti di grandi dimensioni. Stampare pellet permette di risparmiare molto sul materiale, in particolare su quelli tecnici. Pensate al nylon carbonio o al PEEK, che in industria sono parecchio apprezzati. Forse in ambito maker non si hanno volumi sufficienti a giustificare l'uso del pellet (escludo gli stampatori incalliti!). In ambito aziendale invece, ancora non si ha completa fiducia su alcuni materiali in filo, quindi forse il passaggio al pellet richiederà ancora un po' di tempo. Poi, ci sono anche aziende (pochissime) che vogliono stampare solo partendo da pellet. Probabilmente perché fanno già lavorazioni che partono da granulo.
  18. Arduino Motor Shield, è questo: https://store.arduino.cc/arduino-motor-shield-rev3 Da specifiche dice che controlla 1 stepper motor. Sulla movimentazione dello stepper ho trovato qualche guida, tipo questa: ma preferirei seguire le indicazioni di qualcuno più esperto qui. Invece fatico a capire l'alimentazione dell'estrusore...
  19. Condivido una foto delle componenti, magari torna utile
  20. Vorrei muovere il motore e scaldare l'estrusore.
  21. Ciao a tutti, Ho a disposizione queste componenti: Arduino Uno Arduino Motor Shield Estrusore E3D Titan Un alimentatore universale Mi piacerebbe combinarli e riuscire a usare l'estrusore con queste componenti. È possibile? Se sì, potete aiutarmi a combinare e attivare il tutto? Specifico che voglio usare solo l'estrusore, non devo movimentare altri assi.
  22. Ciao, anche a mio parere sei un po' alto rispetto al piano di stampa. prova ad abbassarti un po' e vedi se, tenendo il Brim, risolvi; potresti aumentare leggermente il Flow nel primo strato. Forse col Raft riesci perché, essendoci già alcuni strati di materiale, vai a compensare.
  23. Confermo la tua perplessità, su Simplify non viene segnalato all'utente se il modello 3D esce dal volume di stampa impostato. Ti parlo della versione 4.0.0. Su versioni più recenti, non so dirti se questa funzionalità è stata aggiunta.
  24. Wow, benvenuti a tutti nuovi! Le parole di @Giorgia Malavasi sono chiarissime e le condivido completamente: il progetto deve sostenersi economicamente. Il che mi preoccupa un po', o quantomeno è tutto da validare, visto che le scuole hanno sempre pochissimo budget da investire.
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