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Alessandro Tassinari

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Risposte pubblicato da Alessandro Tassinari

  1. Ciao ragazzi,


     


    siete riusciti a risolvere? Io ho fatto diverse prove in questo periodo, le difficoltà rimangono ma con temperature abbastanza alte e creando un piatto abbastanza ruvido (molta lacca + carta vetrata leggera) riesco a cavarmela. Sicuramente i problemi di adesione rimangono, soprattutto agli angoli. Direi inevitabili.


  2. Ciao a tutti!


    Oggi vi scrivo per annunciare che Stampa 3D forum sarà presente al 3DPrint Hub di Milano, la prima fiera sul territorio italiano dedicata al settore della stampa 3D. L'evento è previsto da 5 al 7 marzo.


     


    Presso il nostro stand, tutta la redazione proporrà diverse attività: stamperemo, scansioneremo, useremo diversi software.


     


    Non preoccupatevi, non ci siamo dimenticati di voi! Stampa 3D forum è lieta di invitare al proprio stand tutta la sua community!


    E' da tempo che lavori ad un particolare progetto? Hai costruito il prototipo di una stampante 3D? Sei bravissimo nella post-produzione dei tuoi modelli? Questa è l'occasione giusta per venirci a trovare, conoscerci e mettere in mostra quello che sai fare!


     


    Per partecipare, lasciate un commento sotto questo annuncio, descrivendo il progetto che vorreste portare con voi. In questo modo cercheremo di organizzarci al meglio.


     


    Qui il link al sito del 3DPrint Hub.


     


    Coraggio, fatevi avanti ;)


  3. News dell'ultimo minuto: Sharebot presenterà attraverso una campagna Indiegogo il suo ultimo prodotto: Sharebox3D!


     


    Qui trovate maggiori informazioni: http://www.stampa3d-forum.it/sharebox3d-sharebot-stampa-3d/


     


    Ecco un estratto dal comunicato stampa:


     

    "Fino ad oggi la stampa 3D è composta da diverse fasi che costringono l'utilizzatore ad interfacciarsi con diversi strumenti prima di arrivare a realizzare il proprio oggetto. Il primo procedimento da seguire, una volta ottenuto un file .stl è quello di fare lo slicing sul computer del proprio file attraverso vari software, open source o professionali, che genera il file .gcode da stampare.

     

    Il file gcode va poi trasferito alla stampante attraverso scheda SD oppure tramite cavo USB. Una volta trasferito il file la tecnologia di stampa 3D costringe l'utilizzatore a scegliere manualmente attraverso l'interfaccia della stampante quale file stampare. Ogni stampa, ovviamente, richiede i relativi tempi di realizzazione durante i quali si è obbligati a rimanere in prossimità della stampante per controllare lo svolgimento del processo di creazione dell'oggetto. 

     

    Con Sharebox3D il processo di stampa verrà semplificato e migliorato, portando la user experience ad un nuovo livello."

     

     

  4. Io le ho provate entrambe in contemporanea per diverso tempo.


     


    La 5th Generation mi è sembrata sin da subito una macchina un po' più "ignorante", nel senso che arriva con una struttura e un rivestimento fatti ad hoc e su misura per lei, al punto da arrivare a nascondere molte parti meccaniche. Per "ignorante" intendo dire che da meno possibilità di studiarla nei dettagli (assolutamente non voglio offenderla , poveretta :) ). In realtà basta smontarla per capire che è simile a tutte le altre. Ha poi l'alloggiamento per le bobine MakerBot incorporato, ma puoi tenere le bobine esterne per usare quelle di qualsiasi altra marca. La cam interna l'ho trovata inutile, mai usata. Il controller e lo schermo non sono male, ma non fanno la differenza rispetto altri. Lo smart extruder ha perso contatto qualche volta, non è stato una grossa seccatura, ma non fa neanche lui una grossa differenza. Come si dice in questa discussione, lo smart extruder è comodo se lo devi cambiare spesso (guadagni molto tempo).


     


    La Replicator 2 invece l'ho trovata più classica e produttiva al massimo. Ha meno fronzoli. Però ormai bisogna trovarla usata.


     


    Con tutto questo non intendo dire che MakerBot ha smagliato tutto con la 5th gen, ma a mio parere è andata a complicare le cose volendo aggiungere cose su cose.


  5. Grande @Luigi ! Quindi hai avuto non pochi problemi, anche se te la sei cava alla grande.


     


    Per far aderire meglio il primo strato posso consigliarti di verificare che il piatto sia livellato al meglio, al massimo puoi mettere sul piatto del nastro biadesivo o un buon tape.


     


    Negli angoli che si alzano il problema è di temperatura e ritiro, un pochino si alzeranno sempre. Per limitare il problema puoi provare a estrudere a temperature più basse.


     


    Facci sapere se riesci a risolvere con questi piccoli accorgimenti!


  6. @SimonR Magari appena lo apri prendi paura perché vedi cose diverse da un qualsiasi comune estrusore, ma non ci vuole tanto a capire che non hanno fatto altro che raggruppare tutto il blocco estrusore in una sola componente removibile. Contiene tutto: parte spingente, ugello, dissipatore di calore, ecc.


     


    In più trovi proprio quello che dici tu, cioè quel funzionamento che permette all'ugello di essere sollevato di 2 millimetri quando la stampante è in funzione ma non deve estrudere, evitando il contatto con l'oggetto in stampa. Questa funzione si attiva grazie alla molla più grossa che sta subito sopra il dissipatore. Non è niente di super complicato ;)


  7. Ebbene sì, qualche giorno fa lo Smart Extruder della MakerBot Z18 in laboratorio ha iniziato ad avere qualche problema col filamento. Il PLA ha smesso di essere estruso, intasando completamente l'ugello dello Smart Extruder.


     


    La soluzione? Aprire l'estrusore e rimuovere tutto quello che è rimasto incastrato dentro!


     


    Questa è la stampante con cui abbiamo avuto il problema, la grande di famiglia MakerBot. Per chi non lo sapesse, lo Smart Extruder è l'estrusore progettato da MakerBot per i suoi ultimi modelli di stampanti 3D e  consiste in un estrusore removibile molto facilmente grazie ad un aggancio magnetico. L'alloggiamento dell'estrusore invece, rimane ancorato alla stampante. Questo funzionamento risulta molto comodo per fare manutenzione. 


     


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    Per prima cosa bisogna togliere la chiusura superiore della Z18 e, in seguito, andare a rimuovere il tubo che accompagna il filamento all'interno dell'estrusore.


     


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    In questo modo ci ritroviamo con l'estrusore "libero" dal filamento. Per rimuoverlo completamente dal suo alloggiamento sarà sufficiente tirarlo verso l'esterno. I magneti si staccheranno molto agevolmente.


     


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    Ecco quindi il nostro Smart Extruder rimosso dal suo alloggiamento. Nella prima foto sono facilmente riconoscibili i quattro magneti laterali e i pin di comunicazione con l'elettronica della stampante.


     


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    Ora iniziamo la fase di smontaggio vera e propria.


    Per prima cosa bisogna rimuovere la guida superiore che aiuta a indirizzare meglio il filamento all'interno dell'estrusore.


     


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    La fase successiva consiste invece nell'aprire lo Smart Extruder, agendo sulle linguette in plastica sui lati. E' sufficiente agire in modo leggero per muovere quelle su uno dei due lati. Mi raccomando, fate molta attenzione in questa operazione, le linguette in plastica sono molto fragili e romperne una facendo troppa pressione non è per niente complicato. Consiglio di agire con uno strumento molto sottile, in modo da piegarle il meno possibile. Il rischio è di piegarle troppo, causando una deformazione irreversibile della plastica.


     


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    Ecco il grande momento: stiamo per aprire del tutto lo Smart Extruder. Segnalo subito una criticità: le linguette di plastica tenderanno a scattare, facendo quindi saltare via dei pezzi interni. Fate molta attenzione a evitare scatti bruschi, tenete con due mani l'estrusore (una sopra e una sotto) e rimuovete lentamente la parte superiore dell'involucro in plastica.


     


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    Finalmente il nostro estrusore è totalmente aperto. Nell'immagine soprastante potete vedere tutto il meccanismo di funzionamento interno che, di fatto, non è molto diverso da quello di un qualsiasi altro estrusore.


     


    Per arrivare a rimuovere i residui rimasti nell'ugello dovremo però andare a rimuovere la parte inferiore comprendente ugello e dissipatore di calore. Come potete vedere nelle immagini sottostanti, il problema che mi si è posto riguarda un pezzo di filamento che è rimasto incastrato nell'ugello, bloccando l'ingresso del nuovo filo nell'ugello. Rimuovendo anche la molla che sta sopra all'ugello si rende maggiormente accessibile il filamento.


     


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    Ora dovremo quindi agire sul filamento, rimuovendolo il più possibile. Con delle pinze e facendo un po' di forza si va a tirare il filo, cercando di evitare di spezzarlo. Molto probabilmente rimarrà qualche residuo all'interno dell'ugello, il quale non creerà problema in quanto, successivamente, torneremo a scaldare l'estrusore facendo in modo di farlo fuoriuscire correttamente.


     


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    Una volta rimosso il filamento rimasto incastrato si può rimontare l'estrusore. Però...


     


    Già che abbiamo lo Smart Extruder aperto, perché non dare una pulita anche alla rotella godronata che ha funzione di tirare giù il filamento? Eliminare i residui che si fermano su questa componente consente di evitare stampe rovinate di vecchie rimanenze di materiali diversi, oltre che assicurare una migliore funzionalità della componente tirante.


    E' sufficiente andare a rimuovere le due componenti che fanno pressione sul filamento per andare a trovare la rotella godronata.


     


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    Basta una veloce occhiata per capire se c'è bisogno di pulire in modo approfondito, in genere è sufficiente utilizzare uno spazzolino da denti, rimuovendo quindi i residui. Per essere certi di aver pulito al meglio, possiamo dare un'ultima controllata anche al restante corpo dell'estrusore.


     


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    Non ci resta altro da fare che rimontare lo Smart Extruder, facendo attenzione di posizionare le componenti nel modo corretto. Andremo poi a riposizionarlo sulla nostra stampante 3D, infilando un nuovo filamento e scaldando l'estrusore. L'obiettivo è quello di andare a rimuovere anche le ultime rimanenze del vecchio filo rimasto bloccato nell'ugello. Nell'immagine sottostante si vede il residuo arancione del vecchio filamento bloccato con sopra quello appena inserito di colore bianco.


     


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    Il nostro Smart Extruder è pronto per tornare al lavoro! ;)


     


     


     


     


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