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ShareMind

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  1. @FabLab Padova La qualità dei modelli nelle immagini è secondo te ottima? Come giudichi allora queste stampe?
  2. @ Ciao Gino, per un primo orientamento, ti suggerisco di dare un'o@FabLab Padovacchiata al post Vademecum, nella sezione "La mia prima stampante 3D".
  3. @leouz Strano suggerimento da parte dei tecnici Iglidur. Se una parte va poi fresata, perché non fresarla direttamente? Che senso avrebbe stamparla prima in 3D, impiegando tempo e risorse per poi ottenere comunque un oggetto con una resistenza inferiore? Senza contare che se si deve passare attraverso la fresatura, ci sono molti materiali fresabili con caratteristiche più interessanti e meno costosi.
  4. Non penso proprio che si tratti di monofosfato di sodio. E' fondamentalmente un detersivo.
  5. Bella la risposta sui Premium Reseller. Pare ti sia fregiato di un titolo che ancora non esiste. Bella fantasia. Ma stai sicuro che una medaglia te la meriterai, prima o poi. Forse leggi solo quello che scrivo a te, per tacciarmi di monotematica. Quanto al disfattismo, i risultati di questa operazione si vedranno col tempo. Quelli della macchina "a rate" si sono già visti. Magari ti ha portato buoni clienti da assistere, ai quali mancava qualche numero. Buoni popcorn PS: forse dovresti sistemare la firma, es. Futuro Premium ShareBot Reseller...
  6. Questi materiali sono realmente difficili da stampare. Ci vorranno diverse prove per ottimizzare i parametri. Se possibile, aumenta ancora il diametro dell'ugello.
  7. Auguri per il doppio estrusore... E' piuttosto complicato da usare, e può porre diversi problemi. Puoi trovare nel forum molte considerazioni al riguardo.
  8. @FabLab Padova A proposito... ma quand'è che siete diventati Premium Reseller? Non mi risultava che anche ShareBot avesse questa distinzione tra i suoi rivenditori... avevo visto che c'era una distinzione tra FabLab e Rivenditori, e che voi stranamente siete collocati tra questi ultimi, ma non ho trovato traccia di una certificazione Premium.
  9. Dopo l'avventura della stampante ad uscite settimanali in edicola, che non credo abbia portato grandi risultati commerciali, un nuovo esperimento verso la grande distribuzione. Si prova a capitalizzare il lavoro dei rivenditori, che hanno promosso il marchio rischiando denaro e risorse, e spesso pazientemente supportato i clienti e risolto i loro problemi, per arrivare ad una formula di vendita più spiccia: prendi la scatola e la porti a casa. Intanto, male che vada si fa Sell In: si svuotano i propri magazzini e si riempiono quelli degli altri. Personalmente lo trovo un suicidio, per un sacco di motivi. I rivenditori "traditi" (ovviamente) si rivolgeranno ad altri marchi per mantenere marginalità. Qualsiasi prodotto commercializzato nelle grandi catene di elettronica acquisisce immediatamente l'etichetta di "consumer" (e perde quella di prodotto professionale o semiprofessionale, sebbene nel caso ShareBot forse ciò era già avvenuto) Strutture come MediaWorld (e la stessa Esprinet) non sono attrezzate a seguire i clienti, che si troveranno isolati con le loro difficoltà. Le stampanti 3D, in particolare quelle con sw OpenSource, non sono ingegnerizzate per funzionare a perfezione "out of the box". Giunti al momento di pagare le fatture, MediaWorld potrebbe attuare, come in genere fa in queste occasioni, un "sottocosto" per acquisire liquidità, applicando sconti tali da danneggiare l'immagine dei prodotti. Qualora "malauguratamente" il progetto funzionasse, queste catene metterebbero immediatamente a catalogo altri prodotti similari, compromettendo le stime di crescita del produttore e l'intero business plan, con seri rischi. Naturalmente non ho letto il contratto, quindi mi potrei sbagliare. Ma fino ad oggi per prodotti analoghi le cose sono andate così. Una recente esperienza è quella CraftBot con MediaMarkt in Belgio, che si è risolta con le conseguenze che più o meno ho descritto.
  10. Penso che l'osservazione di BMaker riguardo al pignone godronato vada presa seriamente. Se utilizzi un pignone in ottone ottenuto con maschiatura, è molto probabile che i denti si intasino con del materiale, compromettendo l'aderenza sul filamento e quindi le stampe.
  11. @AndBag Le considerazioni sui prezzi Stratasys sono un conto: se è per questo anche le loro macchine sono care, non solo i filamenti. Ma si tratta comunque di sistemi professionali e diffusamente apprezzati: i loro livelli di fatturato sono stati ben poco intaccati dalla disponibilità di moltissimi prodotti economicamente molto più convenienti. Quanto a 3NTR, la stessa asserzione "sei rimasto a 12 mesi fa" evidenzia l'ammissione che 12 mesi fa questi sistemi non erano poi così affidabili (ragione per la quale ho cessato di proporli). Lo sono divenuti nel frattempo? Meglio. Ma sia le V1 sia le V2 - equipaggiate con la stessa elettronica di una Prusa - una modesta Arduino Mega 2560 forse addirittura Cinese - venivano comunque presentate all'epoca come macchine professionali, e secondo la mia opinione non lo erano affatto. Tutt'ora vedo stampe di qualità discutibile che il costruttore definisce "non essere un problema", quindi continuo a nutrire dei seri e fondati dubbi. E se non dispiace a nessuno, li esprimo, visto che siamo in un forum che le persone consultano proprio per sentire le varie opinioni. Chi poi se la sente di dare credito a 3NTR e di investire 3-4 volte il costo di un'altra stampante di pari formato pensando che oggi - a problemi risolti - stamperà benissimo può sempre farlo, indipendentemente dalle mie considerazioni.
  12. Ciao Alessandro, L'ho già modificato... Ho tolto le viti di fissaggio sul supporto Tablet vero e proprio, ed usato delle calamite (supermagneti). In questo modo il distacco del Galaxy Tab è immediato. Pubblicherò le foto tra poco.
  13. @idtrani Attenzione: AndBag sta parlando di un altro filamento, non di Monumental Architectural di TreeD filaments! Al tatto è piacevolissimo. L'effetto è quello del marmo, solo meno freddo.
  14. Pienamente d'accordo con I3D. Il teflon non si incolla praticamente con nulla.
  15. Le informazioni sul materiale sono quelle fornite da TreeD filaments, che eventualmente puoi contattare per chiarimenti. Il materiale è stampabile con temperature 235-260° con qualsiasi stampante. I risultati sono ottimi. Nel concorso di Giugno (nel forum) puoi vedere una statuetta di Mercurio che ho stampato con questo materiale.
  16. @Kosso Naturalmente ciascuno è libero di acquistare una stampante 3D e farci quello che vuole, inclusa la ricerca sui materiali, ad esempio. In questo caso, disporre di un software che consenta di controllare una moltitudine di parametri può essere interessante. Con la premessa che sperimentare molti materiali diversi con un software che gestisce moltitudini di parametri implica un numero pressoché infinito di combinazioni, e dal momento che molti parametri sono interrelati tra loro, esaminando un risultato non ottimale può essere particolarmente arduo decidere come intervenire per migliorarlo. Questi sono fatti. Lo stesso produttore ha sperimentato diverse configurazioni hardware, materiali e software (suggerendo ai rivenditori e agli utenti di impiegarli) e successivamente ha più volte cambiato rotta, selezionando materiali e software diversi. Anche se tutto ciò dimostra da un lato il desiderio di progredire, conferma dall'altro che sono state fornite nel tempo soluzioni ben meno che ottimali. Questo è un altro fatto. Nella mia risposta precedente ho esposto la mia visione di stampanti professionali: sistemi che - fuori dalla scatola - producono risultati ottimali senza che l'utilizzatore debba scervellarsi nel definire se usare uno skirt, un brim o un raft, che spessore assegnare al primo strato e ai successivi, che temperatura (sempre primo strato e successivi), che velocità nei perimetri interni ed esterni, nell'infill, nei bridge, nei supporti, nelle ritrazioni, quando e come accendere la ventola, come gestire il piano riscaldato etc. etc. etc. Considerando che, cambiando materiale, si ricomincia tutto daccapo. Naturalmente questa è una mia opinione. C'è anche chi si diverte a montarsi persino la macchina, e ci sono in commercio kit rispettabilissimi, ideali per un hobbista che vuole capire a fondo la stampa 3D. Ma la mia esperienza di quarant'anni con le aziende mi fa ritenere che siano ben poche quelle che, se venissero rese consapevoli di che cosa li aspetta, adotterebbero volentieri soluzioni che richiedono approcci così complessi. Il disorientamento degli utilizzatori che popolano i forum per richiedere suggerimenti per ottenere ciò che dovrebbe essere scontato - una stampa di un proprio modello - è evidente a tutti. @3ntrlab Kisslicer E' un software generico, non proprietario. Può essere utilizzato virtualmente con qualsiasi stampante a filamento e con qualsiasi filamento. In questo sta la sua genericità, che implica che non sia ottimizzato né per un particolare modello, né per un particolare insieme di materiali. E ciò pone a rischio l'utente di ottenere risultati anche inaccettabili, e il costruttore nella condizione di dover gestire problematiche derivate dall'uso incorretto del software o dall'impiego di materiali inadatti per la macchina. Produttori come Stratasys, con la quale a mio avviso 3NTR si confronta indebitamente, si guardano bene dal fornire soluzioni nelle quali una eccessiva flessibilità compromette la stabilità dei risultati. Poi se qualcuno vuole giocare al piccolo chimico, buon per lui. Per quanto riguarda Zortax, è una macchina che - con un determinato range di materiali - produce SEMPRE risultati ineccepibili, senza richiedere alcuna particolare competenza all'operatore. E questo è l'ultimo fatto, apprezzato da chi invece che sperimentare, vuole più modestamente semplicemente ottenere con sicurezza delle buone stampe.
  17. E' abbastanza normale che TreeD filaments non fornisca informazioni riguardo alla composizione del materiale. Lo sviluppo è costato molto. Le schede tecniche forniscono informazioni riguardo alla sicurezza, non indicazioni per potenziali concorrenti. Comunque, confermo che il materiale è straordinario, e che si stampa con estrema facilità.
  18. Le considerazioni di Kosso confermano quanto ho diverse volte asserito. Nonostante la disponibilità di una macchina tra le più costose, l'impiego di software generici - con tutto il supporto e i profili del produttore - rendono molto ripida la curva di apprendimento e richiedono tempi lunghi prima di ottenere risultati soddisfacenti. Mi pare di capire che la macchina è in funzione dai primi di Luglio, e siamo ancora decisamente in una fase sperimentale. La moltitudine di parametri da tenere sotto controllo è tale che il tempo necessario per il raggiungimento dei risultati desiderati è del tutto imprevedibile. Il mio personale concetto di sistemi professionali è molto diverso: ritengo tali le macchine che stampano bene sin dalla prima stampa, senza costringere l'utente a sprecare tempo e materiale per frustranti prove e messe a punto. Le aziende non possono permettersi mesi di prove prima di raggiungere una produttività con risultati qualitativi stabili.
  19. ShareMind

    Pop Boat

    Visto che è Sabato, fa caldo e giocare con l'acqua diverte molto i bambini, segnalo ai Papà un divertente modello stampabile con grande facilità. Si tratta di una piccola imbarcazione che usa una candela come propulsore. Il progetto è su thingiverse, www.thingiverse.com/thing:913528. Buon divertimento.
  20. @AndBag Se la parte è lavorabile per asportazione (tornitura, fresatura) certamente i costi, la qualità di finitura e l'accuratezza sarebbero sicuramente migliori.
  21. @Kosso Risolto? Non hai fatto sapere più nulla...
  22. Per affrontare questa stampa è necessario del materiale molto particolare, con una eccezionale aderenza interlayer, e sarebbe utile un sistema di raffreddamento ad hoc. Negli strati superiori della cupola l'angolo è vicino allo zero, quindi si tratta di far aderire il filamento quasi "lateralmente" rispetto a quello già deposto. Comunque, bel test.
  23. Partirò tra poco per un viaggio di lavoro in Polonia, e visto il periodo ne approfitterò anche per una breve vacanza con la mia famiglia. Faremo il viaggio in auto una Defender 110 notoriamente lenta, e per intrattenere i bambini (3 e 1 anno) sono stato obbligato da mia moglie a predisporre un tablet (con tanto di Peppa, Masha e Orso etc.). Dal momento che non ho trovato nessuna soluzione adatta sul mercato, me la sono progettata. Questa è la prima versione: Ho utilizzato un tubo di alluminio da 25 mm e alcune parti stampate. Nel rendering, per renderle più evidenti sono visualizzate in metallo, ma per la costruzione utilizzerò lo Z-Ultrat nero. Il supporto è fissato alle guide dei poggiatesta anteriori, in modo che lo schermo risulti al centro rispetto al sedile posteriore. Ho già stampato le staffe di fissaggio, mentre per la parte centrale che tiene il tablet (Samsung 4) sto pensando ad una variante con fissaggio magnetico. Maggiori informazioni, per chi fosse interessato, nella sezione blog/news del mio sito. Appena completato (ammesso che funzioni), pubblicherò il progetto sul ThingIverse.
  24. @i3D Come vanno le cose? Sei riuscito?
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