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Istruzioni elementari Gcode


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Ciao a tutti,

volevo chiedere una cosa: nell'ipotesi che l'estrusore sia nella posizione(X=80,Y=10) nell'istruzione G1 X100 E20       E20 si riferisce a 20mm di filamento a freddo o alla distanza che deve percorrere l'estrusore? Cioè se scrivo E10 ho 10mm di filamento da distribuire nella distanza di 20mm?

 

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nel gcode ogni comando indica che variazione deve essere messa in atto rispetto alla posizione attuale (sia in modo assoluto che in modo relativo a seconda delle dichiarazioni iniziali) Allo stesso modo la E indica i millimetri di filamento che il motore deve mandare avanti.durante quella azione.Quindi se hai E20 vuol dire che nel tratto di strada che deve fare dal punto attuale a nuovo punto qualsiasi sia questa distanza deve far avanzare il filamento di 20 millimetri.

E' cura poi del Marlin assicurasi che questo avvenga correttamente cosi come per tutti gli spostamenti del piatto e dell'estrusore.

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Grazie Alep,

quindi se ho una distanza di 20mm ed ho l'istruzione E20 sul piatto dovrei trovare una riga lunga 20mm dello spessore di circa 1.80mm, per filamento da 1.75mm? Se invece fosse E10 dovrei trovare uno spessore teorico, dall'uguaglianza dei volumi, uno erogato pigreco x 1,75^2/4 x 10mm, e quello lungo il percorso di 20mm: pigreco x d^2/4 x 20mm, viene circa 1.23mm.

Corretto come ragionamento, almeno teorico?

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In teoria si in pratica no.

Quello che puoi valutare è il volume estruso non la forma che ottieni, quando estrudiamo non creiamo dei cilindri teorici ma delle ellissi molto schiacciate. se poi estrudessi in aria potresti ottenere forse quei volumi ma su lunghezze superiori di quelle previste, sul diametro dell'estruso e sul flusso massimo comandano l'ugello e la viscosità del materiale e non la portata impostata. ma se estrudi su un piatto o un precedente slayer se forzi più flusso di quello che il sistema fisico consente effettivamente un pò di filamento in più uscirebbe rispetto alla norma ma otterresti come effetto principale  che l'ingranaggio di trascinamento sul filo si sgancerebbe dal filo saltellando o in alternativa il motore perderebbe passi e alla fine, nonostante la richiesta di estrudere 20 cm non passerebbero per l'estrusore affatto i 20 cm di filamento originario previsti.

Lo slicer infatti calcola quel parametro in modo da consentire un corretto flusso in relazione alle necessità dell particolare che si sta costruendo e della lunghezza da percorrere. Non è che lo si posa variare a fantasia senza problemi.

Per altro gli slicer consentono già di stabilire la portata in percentuale quindi se vuoi estrudere di più basta impostare la portata al 105% o al 110% lasciando tranquillo il gcode.

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Grazie Alep,

volevo capire se erano davvero i cm di filo. Sapevo chiaramente dello schiacciamento ma non avevo pensato alle ellissi, in effetti è una sezione su cui fare ragionamenti anche di tipo analitico per ipotizzare dei comportamenti. Sto scrivendo delle macro in excel di poche righe di codice che mi generano anche complessi file di testo in G-code. in questo modo pensavo di generarmi figure semplici, tipo cilindretti, e stamparli in unica sessione giocando su E e F, e poi variando la temperatura. E' vero che con Repetier e Slic3r posso intervenire su questi parametri ma non so sulla base della geometria che sta affettando che tipo di ragionamenti fa. Mi sembra più semplice dire alla macchina spostati da A a B ed estrudi tot mm alla temperatura e alla velocità che dico io e se vario la E so che sto variando davvero la E, con lo slicer, ogni variazione attiva tutto il mega carrozzone e può essere difficile interpretare il risultato.Io programmo già in Autocad con il vecchio VLisp e con VBA, quindi generare delle mesh ed avere geometrie parametriche anche complesse non è un problema. E e F non sono altro che dei parametri su cui giocare con i for e gli if. Farò delle prove e ti farò sapere.

intanto grazie per i preziosi consigli

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Di niente,

tieni presente che gli slicer affrontano diversi problemi, per esempio fare dei perimetri pieni e degli interni alleggeriti (il cosidetto infill), ritirare indietro il filamento nelle fasi di spostamento senza estrusione, gestire due o più estrusori per citarne solo alcuni,  e che comunque il funzionamento delle macchine è regolato dalle regole del gcode e di conseguenza il tipo di output è obbligatoriamente legato a queste regole, sempre che uno non pensi non solo di rifare lo slicer ma anche il firmware.

Cosa davvero interessante, affascinante e può dare anche molte soddisfazioni, ma è un lavoro immane per dei prodotti che già esistono con una buona efficienza, e pure con diverse versioni innovative (vedi il Marlin Kimbra) e pure open source.

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