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Alessandro Tassinari

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Tutti i contenuti di Alessandro Tassinari

  1. Ahahah una dildo printer dedicata farebbe molto parlare di sè! Io punto sullo scanner, manca solo quello...
  2. @Andyschleck sì dicevano 5 novità: XXL, SnowWhite, Q, Voyager e ....... vedremo domani! Qua le stanno facendo tutte, anche se purtroppo non si hanno info in più. Alla fine manca poco, coraggio
  3. Grazie @ ! In questi giorni vedrò di provare seguendo i tuoi consigli. Parola d'ordine: LACCA
  4. Manca pochissimo alla fiera! Siete pronti per tutte le novità? Penso che quest'anno non si scherzerà, le cose andranno alla grande
  5. Peccato, perché se mettessero un operatore in dimostrazione credo che tutti starebbero lì intorno a vedere cosa fa. Un po' come qualche anno fa usciva a natale il nuovo Guitar Hero e tutti stavano a vedere come funzionava. Però bisogna prenderne atto, non siamo ancora pronti anche se (forse) la clientela dei grandi centri lo sarebbe.
  6. Tralasciando il discorso sui contenuti pagati - su quello non ci si può fare niente, l'editoria vive anche di quello - c'è da prendere atto che Sharebot si sta comportando bene. Vedremo le novità direttamente dalla fiera!
  7. Era da tempo che mi chiedevo se ci fossero progetti legati all'agricoltura, finalmente qualcosa salta fuori. Qui più che di stampanti 3D si parla di macchinari CNC, come giustamente ci faceva notare @ . In ogni caso sono risultati importanti con grandi risvolti a livello culturale ed economico, su questo sono d'accordissimo con @ . Non so se il progetto sia open source, ma a prima vista mi verrebbe da dire che assolutamente lo è. Qui si tratta di rivoluzione open source, mi meraviglierei se non lo fosse. Comunque la programmazione del macchinario varierà sempre da quelle che bisogna fare, alla fine il progetto è molto versatile: che tu debba annaffiare delle piantagioni o posizionare dei semi, penso qualcosa cambierà nella metodologia operativa. Teniamo conto che il settore dell'agricoltura è uno dei più grandi al mondo. Bello bello!
  8. Questo pomeriggio facevo un giretto al Media World e... ecco cosa mi trovato davanti nel settore "stampanti"... Una povera Hamlet malconcia, piazzata in un angolo introvabile e sommersa di cavi, cavetti, cavoni. Messa piuttosto male con dello scotch che la teneva insieme. Se questo è il tipo di promozione che il Media World prevede per la stampa 3D, siamo messi bene!!!
  9. Wow non avevo ancora visto queste foto. Adoro questo progetto, mi sa del più innovativo possibile. Spero proprio che arrivino lontano
  10. Signori, chiedo gentilmente di rimanere fedeli all'argomento del topic, evitando di andare troppo OT. Se volete parlare di questi argomenti potete aprire un nuovo topic nella sezione materiali col titolo "Aumento di definizione" o similare. Grazie
  11. Buongiorno ragazzi! Eccomi qua con un altro piccolo contenuto pubblicato sul sito di Sharebot: http://www.sharebot.it/index.php/r-and-d/sharebot-snowwhite-2/ Ora rispondo un po' a tutti: @SimonR , la bassa qualità delle immagini non dipende da noi! Non voglio sbilanciarmi sulla dimensione del volume di stampa, anche se non sembra esagerato. Forse la definizione ci sbalordirà causa prezzo basso e dimensione contenuta. @Marcolino , non credo che costerà molto meno di 20000, ma questa è solo una mia supposizione. Per il design staremo a vedere cosa presenteranno a Londra. @MakerPazzerello , non avevo notato il pulsante rosso... è favoloso Per quanto riguarda il discorso "materiali utilizzati", penso che Sharebot produrrà le proprie polveri ma che non sarà così obbligatorio usare proprio quelle...
  12. In questa discussione è appena stato pubblicato il Comunicato Stampa per la nuovissima Sharebot SnowWhite. Carico un'immagine come assaggino
  13. COMUNICATO STAMPA APPENA ARRIVATO DA SHAREBOT "Nibionno (LC), Sharebot Srl ha annunciato di aver completato lo sviluppo preliminare di Project SnowWhite, la prima stampante 3D basata sul processo di sinterizzazione laser selettiva che arriverà sul mercato a un prezzo inferiore ai 20.000 euro. La prima stampante 3D SLS di Sharebot aprirà una nuova era nell’adozione della stampa 3D rendendo questa avanzata tecnologia di manifattura additiva multi-oggetto, basata sull’utilizzo di polveri termoplastiche, accessibile a un prezzo pari a circa un decimo del più accessibile sistema SLS oggi disponibile sul mercato. Project SnowWhite creerà oggetti tridimensionali da un file digitale in CAD sinterizzando un sottile polvere polimerica a base di materiali sviluppati internamente dalla divisione R&D di Sharebot. Dopo essersi imposto come uno dei principali produttori di stampanti 3D desktop FFF/FDM in Europa, Sharebot si dedica alla promozione e all’azione della stampa 3D a livello mondiale rendendo le più avanzate tecnologie id manifattura additiva accessibili a un target demografico sempre più allargato. Per raggiungere questo obiettivo, Sharebot reinveste la maggior parte dei proventi in attività di ricerca & sviluppo (R&D), supportata dalla sue esperienza con la stampa 3D FFF nel segmento prosumer."
  14. E' praticamente certo che Sharebot presenterà la sua stampante 3D SLS al 3D Printshow di Londra. Attualmente è conosciuta col nome di Project Snowhite e si prevede che costerà meno di 20000€. A parte qualche fotografia qua e là sul web, non si sa altro! Sicuramente mette molta curiosità l'ingresso di Sharebot in questa diversa tecnologia per la stampa 3D. Vedremo di cosa saranno capaci...
  15. Bellino. C'è da dire che per partecipare ad un concorso di questo tipo bisogna essere davvero ispirati, il foodprinting non è da tutti!
  16. Ciao @Giacomo87 ! Anche io mi unisco alla voce degli altri: se puoi, stampa in PLA. I motivi di questo consiglio i seguenti: non serve il piano riscaldato; l'ABS genera fumi/gas nocivi; Ma soprattutto: il PLA ritira meno dell'ABS! Te lo dico per esperienza personale nell'ambito dell'architettura, il problema del ritiro e dell'imbarcamento dell'ABS durante la stampa è un problema molto scomodo. Una cosa fondamentale per noi architetti è avere i muri o le superfici dritte. Con l'ABS è quasi impossibile. Ti metto qui sotto un esempio del suddetto problema: Come puoi vedere, il problema esiste. Se non erro, questa è la facciata del Duomo di Firenze, stampata con una MakerBot Replicator 2. Il consiglio che mi sento di darti è quindi di stampare in PLA, limitando questi problemi che risultano davvero difficili da evitare. Leggi anche questo articolo, si parla delle differenze tra ABS e PLA e delle caratteristiche in seguito alla stampa, sicuramente ti sarà utile
  17. Ciao ragazzi! Arrivo in aiuto io anche se non sono un esperto del settore e, già che ci sono, vi segnalo la nuova guida di Stampa 3D forum dedicata proprio agli scanner 3D (LINK). Sicuramente la qualità delle immagini rilevate da uno scanner 3D dipende dai componenti di elettronica. La prima caratteristica su tutte è la risoluzione con cui lo scanner riesce a rilevare le immagini, in seguito ci sono le lenti della camera, il sensore d'immagine (misurato in megapixel) e l'illuminazione. Insomma, non vediamo gli scanner 3D troppo diversi dalle fotocamere del giorno d'oggi! Maggiore è la qualità di queste caratteristiche, maggiore sarà la qualità del modello 3D prodotto dal software.
  18. Buongiorno ragazzi, eccomi di nuovo qui a sollevare la questione su uno dei fenomeni della scorsa settimana: le stampanti 3D SLS Norge. Il progetto Norge promette di mettere sul mercato due stampanti SLS economiche rispetto l'attuale offerta. La Norge 9 è di grandi dimensioni e destinata a professionisti, la Norge 1 è piccolina e quasi paragonabile a una stampante desktop. 5000£ per la Norge 1, 20000£ per la Norge 9. Il progetto ha sede in Inghilterra ma in realtà è tutto italiano! Di questo bisogna andare fieri. Ora, a parte il patriottismo, volevo sollevare la questione sulle reali possibilità di queste stampanti. Secondo voi potranno avere un futuro nel mondo consumer e prosumer? Vedo molto potenziale, ma la paura che mi rimane è che il mercato non sia pronto per capire quello che si potrebbe fare con queste macchine. Mi piacerebbe vederle in giro per l'Italia! Una nota personale: adoro il design! Sembrano delle celle frigorifere e questo mi piace Qui trovate la campagna Kickstarter.
  19. Ciao Marco! Beh, la gomma esiste e può essere stampata come qualsiasi altro materiale con una stampante FDM. Ovviamente necessita di parametri tutti suoi e di una stampante che, almeno per sentito dire, riesce ad estruderla correttamente. Non pensare sia facile stamparla perché presenta problemi di aderenza col piatto, ma si può fare! Invece per tutto il resto dipende cosa devi stampare. Le stampanti non FDM si abbasseranno di prezzo, ma si prevede che rimarranno comunque più costose (ad esempio la resina rimarrà probabilmente più costosa di una bobina di filamento).
  20. Il client software è quello che ci permette di comandare la nostra stampante 3D in modo diretto e veloce, anche durante la procedura di stampa. Attraverso questo software è possibile lanciare un oggetto 3D in stampa, metterlo in pausa o bloccarlo, impostare parametri come le temperature del piatto e dell'estrusore. Solitamente, i client sono anche dotati di un'interfaccia che ci aiuta a livellare il piano di stampa e a correggere la posizione degli assi di stampa. Client software nella stampa 3D: cosa sono e a cosa servono In base alla stampante che avete a mano potete utilizzare client software open source o proprietari. Tra i software open source i più famosi sono Repetier-Host (al quale potete trovare una guida dedicata a questo link) e Printrun. Da notare è che alcuni di questi client, ad esempio Repetier-Host, offrono anche la possibilità di eseguire lo slicing del modello 3D da stampare, permettendovi di evitare di utilizzare uno slicer apposito. I software client proprietari sono quelli dedicati esclusivamente a stampanti di marche specifiche, ad esempio MakerBot e Solidoodle, i quali integrano sempre più spesso maggiori quantità di comandi e favoriscono l'interazione con le macchine. C'è però da segnalare una nota molto importante: i software client non sono necessari, o meglio, si può evitare di usarli. Questo perché la stragrande maggioranza delle stampanti 3D permette di ricevere i comandi del file G-code anche attraverso SD-card e USB-pen. Non sarà necessario collegare la stampante 3D via cavo USB ad un computer perdendo però la possibilità di averne il pieno controllo durante la stampa. Le comodità di non collegare la stampante 3D al computer sono molteplici, ad esempio il poter posizionare la stampante dove si preferisce o spostare il computer durante la stampa. Ora che abbiamo visto tutti i software che è necessario saper usare per stampare in 3D e soprattutto abbiamo chiarito cosa sono e a cosa servono i client software, possiamo iniziare a vedere cosa potremmo stampare in 3D prendendo qualche spunto dalla prossima guida! Hai ancora dubbi su questo argomento? Chiedi aiuto sul nostro forum!
  21. Nei primi anni di scoperta della stampa 3D, si percepiva subito che c’era qualcosa di magico nella tecnologia che la permetteva. Un numero infinito di forme possono essere create, strato dopo strato, liberando la mente di creativi e tecnici egualmente. E in questo modo dette potere ai nuovi entrepreneurs, rompendo i limiti imposti dai tradizionali metodi produttivi e aprendo le porte verso nuovi mondi di opportunità di business. Le reali opportunità di business della stampa 3D Prima di partire bisogna capire che la strada per un’industria stabile priva di incertezza per la stampa 3D è ancora da percorrere: la tecnologia ora come ora è ancora pervasa da tali alti e bassi da riuscire a scoraggiare anche lo startupper più convinto, ma non bisogna lasciarsi sconfortare se dopo aver comprato una bellissima stampante ne esce una migliore, o se la propria idea di business viene sfruttata già da altri, la competizione è ciò che rende il mercato appetibile ai consumer. In questa "Guida al business della stampa 3D" vi risparmieremo un’anno circa di esplorazione e testing, di altalenanti andirivieni di emozioni e false speranze, distillando tre tra le uniche vie riscontrate e sperimentate per sviluppare un'attività redditizia attorno alla stampa 3D. Crea e vendi Designs Questo è il modo più facile ed economico per cominciare. Essenzialmente equivale a creare un’app per smartphone per poi venderla per le royalties. Comincia ad imparare la modellazione 3D attraverso strumenti gratuiti CAD come Sketchup o TinkerCAD. La maggior parte dei principianti rimangono stupiti da con quanta facilità riescono a ricreare design complessi dopo anche solo pochi tutorial. Dei design sofisticati e dalla qualità professionale possono essere creati in 3D, basta fare appoggio dove mancano le conoscenze alle molte communities e ai tutorial disponibili online. Inventa un design che sfrutta appieno il potere della stampa 3D, creando forme complesse facilmente, customizzando in modo economico o creando parti mobili che non richiedono lavoro postumo di assemblaggio. Hai bisogno di ispirazione? Spendi un po' di tempo a curiosare tra i più di 40.000 designs su www.thingiverse.com per meravigliarti della creatività e le possibilità condivise da altri. Una volta che hai completato il tuo design, accertati che sia stampabile in 3D (che sia a “tenuta stagna” o “watertight”). In Sketchup esiste un plugin che effettua questo controllo e corregge eventualmente gli errori, ma esistono altri programmi che hanno uguali funzioni. Ora che hai il tuo file pronto per la stampa, devi solo trovare un outlet per venderlo. Siti come CG Trader sono dei marketplaces puri che permettono agli utenti di cercare design stampabili in 3D e di stamparli in proprio. Altri siti come Shapeways o i.Materialise permettono servizi simili. Compra una stampante 3D e offri un servizio di stampa 3D Mentre apparentemente il concetto è semplice, questa opzione di business della stampa 3D non è altrettanto facile. Richiederà un investimento dalle centinaia alle migliaia di euro per acquistare una stampante. Il primo passo è di selezionare una stampante che abbia il giusto equilibrio di costo, qualità in output, versatilità e facilità d’uso. Una volta ottenuta la stampante dovrai spendere un bel pò di tempo sperimentandoci e capendo appieno le sue funzioni. Dovrai capire come l’altezza dello strato, temperatura di estrusione e velocità avranno impatto sul processo di stampa. Dovrai imparare come scegliere il feedstock appropriato e ottimizzarlo in base la tipo di materiale. Perfino il software che scegliete per convertire il file stampabile in codice macchina (G-code) può influenzare l’output. Molte stampanti sono fornite del proprio software per farlo, ma potreste ottenere diversi (forse anche migliori) risultati con il programma open source replicator G, per esempio. Ottenuta una certa confidenza nelle tue conoscenze, puoi buttarti in campo offrendo il tuo servizio come parte dell’emergente network di servizi di stampa 3D. Questi sono delle soluzioni di supporto per la connessione tra il tuo servizio e le persone che, attraverso ordini, chiedono la stampa di alcuni loro designs. Attualmente il più grande network di questo genere è 3D Hubs. Inventare un innovativo prodotto/servizio online che sfrutta la stampa 3D Questa opportunità richiede il maggior quantitativo di soldi e creatività, ma ha anche il più alto ritorno potenziale. Qui si crea un business della stampa 3D online dove vendi un prodotto rivoluzionato o un’altro servizio relativo. La chiave per inventare un servizio prezioso ritorna alle libertà inerenti alla stampa 3D. Per esempio l’abilità di modificare facilmente un design permette la customizzazione automatizzata di un prodotto. Gli utenti possono creare da soli personalizzazioni sul tuo sito e lasciare che le stampanti 3D facciano il lavoro. Per trovare ispirazione considerate esempi quali le figurine 3D di Shapify o il nuovo sito per la personalizzazione di scarpe chiamato Feetz. Una volta formato un servizio, sviluppa un sito. Il design dei siti è diventato abbastanza simile l’uno all’altro e user-friendly. Dovresti cercare di concentrarti sulle caratteristiche che si appoggiano in modo unico alla stampa 3D. L’output del tuo sito saranno modelli pronti ad essere stampati. Una volta che il sito è in via di creazione, è il momento di assicurarsi di avere i macchinari professionali dal costo di decine se non centinaia di migliaia di euro. Finché costruisci la tua startup puntando a quello, puoi partire creando una partnership con un esistente servizio di stampa 3D. Queste sono aziende che posseggono un grande numero di stampanti 3D di fascia professionale e stamperanno oggetti per te, ad un costo. Ne esistono molti la fuori, una delle più grandi è Solid Concepts. E’ molto importante che si sviluppino processi operativi al fine di rendere il percorso dalla personalizzazione da parte dei clienti e la creazione di un’ordine, alla creazione di un modello stampabile, al mandare il file alla sezione stampa 3D, la finitura dell’oggetto e la sua finale spedizione il più snello ed efficiente possibile. Conclusioni La strada per creare un proprio business della stampa 3D è dura e non priva di alti e bassi, ma allo stesso tempo prolifera di possibilità e di occasioni che aspettano solo di essere colte al volo. Prima che i social media vennero inventati, i siti anche più basilari necessitavano di orde di sviluppatori. Allo stesso modo la stampa 3D ha bisogno di raggiungere massa critica di capacità di stampa, modelli per cui impiegarla, e una moltitudine di persone che sviluppano modi nuovi e innovativi di usarla. Lavorare per portare a compimento questa visione può garantire molti soldi a chi si impegna e si mette in gioco, o anche solo un posto in prima fila per assistere alla rivoluzione che la stampa 3D porterà nelle vite di tutti noi, inevitabilmente. Tutto ciò di cui il mondo ha bisogno è di persone tenaci e sveglie che riescono a rendere il massimo dalla propria creatività, dalla propria esuberanza di volersi buttare in questo mare di possibilità, cercando di prendere il pesce più grosso con il proprio business della stampa 3D.
  22. Ciao Dilan, benvenuto!
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