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prima stampa "vera", 2 domande....


marcottt

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Ciao a tutti sto facendo la prima stampa di prova "vera" cioè ho realizzzato al volo il supporto interno del rotolo del pla per farlo girare meglio e comunque per fare un test di altezza  (65mm).

Ho 2 domande, non avendo mai visto una stp 3d funzionare tranne la mia:

a) è normale sentire l'estrusore che (apparentemente) tocca l'oggetto mentre passa in alcuni punti ? 
b) come riducete il problema del filamento che esce quando la testina arriva in temperatura ? a me talvolta 2cm di roba che poi si posizionano sull'oggetto e incasinano tutto... 
allego una foto, sono graditi commenti generali, considerate che non ho alcun metodo di incollaggio (non ho ancora comprato la lacca) e quindi mi sono arrangiato scoprendo che se metto il piatto a 70° in realtà si attacca abbastanza bene ma in questo caso non sufficientemente ho dovuto usare anche un raft (di default troppo consistente ma ora è andato lo lascio provare...)

grazie

20171108_003405.jpg

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Il materiale come avrai avuto occasione di vedere non viene lasciato cadere sul pezzo ma viene leggermente schiacciato, questo per garantire che i layer si saldino bene uno sull'altro, Di conseguenza è abbastanza normale che il materiale stesso una volta depositato per motivi elastici risalga di qualche centesimo di millimetro e quindi l'ugello al passaggio successivo può trovare che l'oggetto sia leggermente più alto della sua quota e quindi sbatterci. E' questo uno dei tanti motivi oltre a quello di prevenire le deformazioni che richiede che l'oggetto sia molto ben fissato al piatto.

Naturalmente se l'oggetto poi non si fissa bene al piatto questo fenomeno diventa più visibile, nella foto che hai messo sembra di vedere proprio uno scollamento del raft proprio in primo piano.

La taratura dell'asse z che viene spiegato si fa col foglio di carta o con l'auto livellamento in realtà è forse il punto più delicato di tutta la stampa, nel tempo ti renderai conto che la forza di adesione del pezzo al piatto dipende oltre che dai collanti sopratutto da quanto il primo layer è schiacciato sul piatto e come i centesimi di millimetro, sempre gestiti anche a occhio, siano importanti. Come è facilmente intuibile più il primo layer è schiacciato sul piatto e più l'oggetto è incollato fino ad arrivare a non riuscire a staccarlo..

La soluzione del raft non avendo collanti è una buona soluzione ma molto al limite. I più disperati nelle tue condizioni in assenza di lacca, colla stick o altro hanno risolto con successo anche utilizzando con acqua e zucchero come collante.non so però con che modalità di applicazione.

Lo scopo principale del raft è quello di creare una zattera a trama larga che non essendo compatto scarichi le tensioni del materiale da calore che sono quelle che lo fanno deformare, sul quale poi costruire il pezzo limitando le possibilità che si deformi. Quindi il raft trova la sua applicazione principalmente sui pezzi molto soggetti a deformazione, tipo pezzi molto grandi o stretti e lunghi, diciamo che è un pò l'ultima spiaggia, io in un anno e mezzo che stampo lo ho dovuto usare per la prima ed unica volta un mesetto fa per un oggetto lungo 18 cm e largo 1 cm.

Il materiale che esce prima dell'inizio della stampa penso sia inevitabile, credo che tutti si dotino di pinzette lunghe e diventino matti a cercare di toglierlo nel breve tempo del tragitto che l'estrusore fa da home all'inizio della stampa. Ho pensato diverse volte di trovare il modo di mettere uno spazzolino di ottone (si trovano facilmente in vendita, tipo quelli che si usano per le scarpe scamosciate eventualmente eliminando le setole non metalliche se non reggono la temperatura) sul quale far transitare l'ugello ad inizio stampa (forse nelle delta soluzione non praticabile, no so se l'estrusore possa andare fuori dal piatto quel tanto che servirebbe), o in alternativa di far fare all'estrusore un primo percorso sul bordo del piatto dove depositi quel materiale (trattenuto dal fatto che poi a fine stampa bisogna pulire pure quello), ma la pigrizia ha avuto la meglio aiutata dal fatto che se fai fare un po di skirt (sempre molto consigliabile, sia per questi motivi che per vedere se il piatto ha mantenuto il livellamento e per verificarne l'aderenza) o di brim diventa facile rimuoverlo anche a stampa iniziata.

 

 

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ciao @Alep e grazie, per il primo filo estruso a basterebbe una opzione per la quale la testina va in un punto molto esterno e poi cammina al centro, in questa maniera penso che l'estruso iniziale si perderebbe fuori dall'oggetto ma non so come fare questa cosa. magari potrei impostare da qualche parte un comando tipo G1 Z0,1 X0 Y150 e poi laasciare che prosegua andando al centro

Un'altra anomalia che no hotato (sul pezzo che hai visto in foto) sono le dimensioni dei fori, ovvereo il foro centrale dovrebbe essere 15mm di diametro invece è 14,2 mentre il corpo esterno è in proporzione meglio un 56,5 invece di 57.  C'è qualche concetto di "pelle" o simili che non ho considerato ? forse devo fare qualche taratura dimensionale o sono "errori" standard ?

grazie

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Be se debbo essere sincero per le cose "importanti" che costruisco non ho necessità di grande precisione per cui ho trascurato abbastanza di esplorare questo dettaglio. Ho solo alcune riflessioni ed altri più esperti di me potrebbero intervenire per chiarirci meglio le idee. Quando tu crei un oggetto lo crei teorico che prescinde da come poi sarà costruito, il punto è ma lo slicer quando fa il suo lavoro tiene conto anche del diametro del filamento estruso (teorico) per stabilire come affettare l'oggetto?

Se non ne tiene conto è normale che l'oggetto al'esterno sia più grande di (parlo di ugello da 0.4 per fare un esempio) di 0.2 per bordo in quanto ragionerebbe sul centro del filamento e se invece ne tiene conto in che misura ne tiene conto?  Il filamento in teoria è largo 0.4 ma non viene depositato cilindrico ma venendo schiacciato dall'estrusore ha una forma ellitica più larga di 0.4. Di quanto è più grande di 0.4 questa forma ellitica? e come prima lo slicer ne tiene conto?

A vedere i tuoi fori (ed anche i miei) verrebbe da pensare che non ne tiene conto (errore 0.4 appunto). Laddove mi serve una foratura di precisione uso questi oggetti che mi consentono di misurare per qualsiasi oggetto cosa devo fare per avere i fori che desidero al decimo di millimetro.

Misure2e3.stl

Misure4e5Prismi.stl

Misure4e5Cerchi.stl

Tieni presente che è bene stamparseli per ogni materiale che si usa in quanto la resa cambia anche di molto. 

Quando tariamo la stampante col famoso cubo 20X20 che taratura facciamo? con o senza questi 0,20 di larghezza in più?

Se i 0.20 sono in più il cubo 20X20x20 dovrebbe venire fuori da 20.4X20.4X20.2 e la taratura dovrebbe essere fatta su questi valori, ma forse sono più ragionamenti teorici che pratici. Mi dispiace di tirarlo sempre in ballo ma @immaginaecrea penso sia in grado di illuminarci su questo punto, d'altronde è solo colpa sua se fa le cose che fa ed ha l'esperienza che ha. (alla fine temo mi metterà in black list :cold_sweat: hihihihihi)

E poi chiunque si occupa di misura o di fotografia sa bene che fare una taratura su un cubo 20X20X20 su una stampante che è in grado di fare oggetti 100X100 o 150X150 non è il modo migliore per avere precisione. E che nessuno ha voglia di buttare una bobina di materiale per fare una taratura in un sistema di fatto non molto preciso, bene o male ricordiamoci che sono stampanti economiche e non possiamo pretendere di arrivare a livelli folli.

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@alep grazie ancora per il tempo che mi dedichi, ok ok penso ci stia un po' tutto, dovrò studiare un po' la cosa, tutto sommato mi aspettavo una precisione migliore specie per il foro l'interno perchè programmare un foro da 15 ed averlo da 14.2 mi sembra eccessivo, ora vedo se posso correggere la cosa. 
Vediamo se @immaginaecrea ci aiuta un po'... (l'ho menzionato così già che c'è mette in black-list anche a me subito :-) )

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Eheheh... black list completamente vuota.... :glasses:

non è che posso dire molto di più di quanto detto da Alep a parte forse il fatto che mediamente i problemi dimensionali interno/esterno sono "prettamente software" e che dipendono in maniera molto marcata dal numero dei perimetri che vengono impostati in stampa (e molto anche dal materiale utilizzato).

Mi spiego meglio, ho potuto constatare nel tempo che più facilmente ho misure corrette sia nei perimetri esterni che in quelli interni usando "un unico perimetro", probabilmente per il semplice motivo che, come ha spiegato bene Alep, il materiale viene "schiacciato" sul pezzo, le larghezze di queste "striscie" di materiale però cambiano maledettamente in base al coeficiente di dilatazione del materiale e dalle temperature, di conseguenza, aumentando il numero dei perimetri, si aumenta anche la probabilità di aumentare (o moltiplicare) l'errore determinato dai diversi valori che si ottengono con i materiali "dilatati" dalla temperatura....

Magari sarei più chiaro con un disegno, purtroppo non ho il tempo ora ma, per concludere e "semplificare"....... come detto, se vuoi avere le misure in stampa che rispettino i valori con tolleranze "fisiologiche" tra materiale e stampante conviene appunto ridurre i perimetri ad uno singolo per ogni layer.... purtroppo non sempre è possibile... anzi.....

Infatti se ho bisogno di fori "robusti e a misura" faccio la stampa con 3/4 perimetri....... poi ripasso i fori con un alesatore ed ho risolto il problema..... ma rimane il problema degli eventuali "incastri"..... e li la tolleranza bisogna trovarla in base appunto al materiale utilizzato e facendo prove...... nessun software può "immaginarsi" come si comporta un materiale sottoposto ad alta temperatura.... perlomeno non per quanto riguarda dilatazione a caldo e contrazione in raffreddamento...... 

Chiaro il fatto che una volta battezzato un materiale non è che lo cambi il per il pezzo successivo.... quindi diventa facile poi arrivare ad un buon standard di precisione con un buon compromesso "materiale/valori software".... ;)

 

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55 minuti fa, immaginaecrea dice:

Eheheh... black list completamente vuota.... :glasses:

non è che posso dire molto di più di quanto detto da Alep a parte forse il fatto che mediamente i problemi dimensionali interno/esterno sono "prettamente software" e che dipendono in maniera molto marcata dal numero dei perimetri che vengono impostati in stampa (e molto anche dal materiale utilizzato).

Mi spiego meglio, ho potuto constatare nel tempo che più facilmente ho misure corrette sia nei perimetri esterni che in quelli interni usando "un unico perimetro", probabilmente per il semplice motivo che, come ha spiegato bene Alep, il materiale viene "schiacciato" sul pezzo, le larghezze di queste "striscie" di materiale però cambiano maledettamente in base al coeficiente di dilatazione del materiale e dalle temperature, di conseguenza, aumentando il numero dei perimetri, si aumenta anche la probabilità di aumentare (o moltiplicare) l'errore determinato dai diversi valori che si ottengono con i materiali "dilatati" dalla temperatura....

Magari sarei più chiaro con un disegno, purtroppo non ho il tempo ora ma, per concludere e "semplificare"....... come detto, se vuoi avere le misure in stampa che rispettino i valori con tolleranze "fisiologiche" tra materiale e stampante conviene appunto ridurre i perimetri ad uno singolo per ogni layer.... purtroppo non sempre è possibile... anzi.....

Infatti se ho bisogno di fori "robusti e a misura" faccio la stampa con 3/4 perimetri....... poi ripasso i fori con un alesatore ed ho risolto il problema..... ma rimane il problema degli eventuali "incastri"..... e li la tolleranza bisogna trovarla in base appunto al materiale utilizzato e facendo prove...... nessun software può "immaginarsi" come si comporta un materiale sottoposto ad alta temperatura.... perlomeno non per quanto riguarda dilatazione a caldo e contrazione in raffreddamento...... 

Chiaro il fatto che una volta battezzato un materiale non è che lo cambi il per il pezzo successivo.... quindi diventa facile poi arrivare ad un buon standard di precisione con un buon compromesso "materiale/valori software".... ;)

 

ok, allora fare test.... "fare test" penso che sia la linea di conduzione di questa esperienza :-) 

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Ok allora ieri ho rifatto il modello 3d con una tecnica diversa molto più pulita, ed anche la realizzazione è venuta meglio. 

Le quote sono migliori in pratica :

Foro interno 17 mm (progetto 18) 

Diametro corpo 56.9 (57)

Altezza 65.1 (65)

L'ho realizzato usando lacca senza supporto alla base piatto 50 gradi e pla. 

Ho modificato il gcode nella parte iniziale così da mettere la testina durante riscaldamento vicina a me (per pulire punta) e molto bassa e laterale così quando inizia a fare skirt i residui sono rimasti esterni 

Ho un difetto verticale sul fianco che devo capire, se guardate foto e mi consigliate mi farebbe piacere 

20171109_073910.jpg

20171109_074015.jpg

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Il difetto verticale temo sia inevitabile, ti spiego quello dovrebbe essere il punto in cui l'estrusore dopo aver fatto un giro completo sul bordo passa al giro più interno creando appunto una specie di dentino indesiderato, Se da Repetier ti prendi la briga di controllare i layer uno per uno (te lo consente nel menu anteprima di stampa) lo vedi chiaramente come passa dal cerchio più esterno a quello affianco e lo stesso fa per i cerchi successivi solo che essendo interni non li vedi. Sarebbe forse meglio se gli Slicer cambiassero ad ogni giro dove fare questo scambio ma per adesso non lo fanno anche perchè sono orientati per lo più a risparmiare i percorsi (e quindi tempo) e quello è sicuramente il percorso più breve. L'oggetto è venuto cosi pulito che forse lo vedi anche nell'oggetto stesso nell'ultimo layer.

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