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Steelform

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  1. Sulle printer cinesi di solito per alimentare bed e resistenza montano cavi multireoforo argentati rigidi con reofori sottilissimi, col risultato che in poco tempo si interrompono. A me è capitato dopo circa 1 mese d'uso. Falsi contatti, cali di temperatura: mi sono rotto e li ho sostituiti con un cavo elettrico di buona sezione. Sulla resistenza si possono stagnare direttamente sui faston e poi portarli in morsettiera sulla motherboard. Se invece i cavi non c'entrano nulla, semplicemente non misuri i 12V col tester anche se da Repetier accendi manualmente estrusore e letto allora ti consiglio di controllare quello che c'è prima della morsettiera. Premetto che i motivi possono essere mille, ti indico solo una possibile causa elettrica. I volt della morsettiera escono da mosfet di potenza saldati SMD sulla scheda. Sono gli unici componenti grossetti, non è difficile fare un ckeck con il tester sui pin. Come? Digita in gugle: controllo mosfet. Per aiutarti gugla la sigla per cercarti il datasheet. Se il mosfet appare andato allora sempre da internet ti cerchi il ricambio. Non sei obbligato a rimetterlo smd, se lo spazio te lo consente potresti ingegnarti a piazzarlo di tipo discreto (quello tradizionale con le zampette lunghe). Occhio che puoi avere semplicemente un problema di connessione e non stai dialogando correttamente con la stampante. Sembra collegata ma non dà segni di vita. Succede quando hai problemi di driver virtuali sul portatile, un cavo usb rotto, eccessiva velocità di comunicazione (scendi a 115.200) eccetera eccetera. Spero in rete possa collaborare qualcuno più navigato di me su questo specifico calvario. Suerte!
  2. Ciao, la domanda non è chiara ma provo a dare una risposta. Da Slic3r o qualsiasi altro programma carichi il modello in STL e quindi generi il Gcode. A questo punto il Gcode va salvato. Puoi scegliere di (1) salvarlo sul disco fisso oppure (2) sulla scheda SD card, che altro non è che una memoria estraibile. Per fare (2) devi inserire la card nello slot predisposto sul pc. In genere tutti i notebook hanno uno slot dedicato alla SD card. Nel desktop invece lo slot non c'è, almeno nella maggioranza dei casi. Se non c'è bisogna comprarlo. Puoi comprare uno slot che vada montato al posto del floppy disk (circa 9 euro) oppure una chiavetta USB che legga la SD card (e altre memorie come quelle piccole del telefono). Quest'ultima costa 2/3 euro nel noto sito di acquisti su internet. Se compri da un cinese armati di pazienza (anche 2 mesi perchè arrivi), se compri da un italiano in genere in 4-5 giorni ce l'hai. Una volta che hai salvato il file Gcode nella SD card la inserisci nella stampante e da display navighi nel menù per utilizzarla. Era questo?
  3. @alep, sei sicuro che fosse questa la domanda?
  4. Ciao, pur essendo appassionato di elettronica di Arduino so poco. Ne ho giusto ordinato uno per cominciare a fare automatismi. Ad ogni modo mi sento sicuro nel dirti che devi alimentare tutto altrimenti manca l'interprete del codice iso. La stampante va alimentata al completo, che sia pilotata USB o SD card. Se qualche hardwarista vuole integrare con maggiori dettagli, grazie anticipate. Aggiungo due righe dopo rilettura del tuo msg. La mia Prusa ha una motherboard completa di tutto con un solo ingresso 12vcc. Nella tua domanda si intuisce che hai una soluzione hardware diversa, qualcuno magari ce l'ha come te e può darti risposta immediata. Per gli altri credo ci vogliano delle foto e qualche chiarimento in più altrimenti si fatica a capire.
  5. Ehi, ma che bravo! Complimenti. Peraltro con una distorsione minima, a parte un leggero sfaldamento sui primi layer. La lacca sul vetro non è un problema, è che di solito ne mettiamo troppa. Alle volte potrebbe bastare spruzzarla con alcuni movimenti regolari, sul piano pulito, e accendere un pò il piano riscaldato perchè essichi. Le figure successive spruzzarne ancora un pò, sempre stando a 20 cm facendo 'striscie' e cercando di evitare accumuli (tenere il vetro in piano sennò fa le rigature degli sgocciolamenti). Se hai notato non è necessario spruzzarla sempre, alle volte quella che rimane è sufficiente per fare un'altra figura (o un paio) specie se presentano una certa superficie piana. Un modo per capire se è troppa è quando tiri via il pezzo, se è duro da smuovere stai usando troppa lacca e ti stai solo complicando l'esistenza. Dopo un pò, la lacca comincia a fare sagome e grumi, questi incidono sulla superfice della stampa e quindi vanno rimossi. Per rimuoverli hai visto anche tu che la cosa migliore è andare nel lavello della cucina e sciaquarlo con acqua tiepida e spugna. Io uso la spugna per i piatti (non quella dei piatti :-) dal lato ruvido (le fanno in plastica e non rigano). Se sono costretto a sfregarci troppo è perchè ho gettato troppa lacca e ho posticipato eccessivamente la sua rimozione. Attenzione che la lacca la stendi ben lontano dalla stampante, elettrodomestici, meccanismi e i tuoi polmoni. Io lo faccio alla finestra, tanto è un attimo. Poi ci sono pellicole speciali che evitano la lacca e hanno una buona tenuta, ma si rigano col tempo (specie quando rimuovi i pezzi) e vanno periodicamente sostituite. Potresti fare un pò di prove con quelle. Se fai una ricerca nel forum trovi commenti di chi le ha provate. Considerato che hanno un costo: viva la lacca. Uso la classica Splendor forte, mi dura mesi e costa poco. TI dò un consiglio su slic3r, fai prima il filling e poi i perimetri, togli la spunta da 'fare prima i perimetri'
  6. Ciao, ti ricordo ancora che per funzionare discretamente l'ugello deve sfiorare il piano. I 2/3 mm di cui parli sono un vero dramma, peraltro abbastanza comune nei kit low cost (è capitato anche a me e ho dovuto metterci le mani, cambiare il piano). Devi assolutamente mettere il vetro in piano sui 4 angoli, con uno sostamento massimo di 1 decimo (teorico), in pratica se stai dentro i 3 sei un campione. Prova a rivedere come hai avvitato le barre filettate, verifica che il traversino frontale del telaio della macchina appoggi bene sul piano. Che il telaio non sia un pò sghembo e appoggi male sul tavolo. Usa un piano di appoggio (scrivania) regolare, cerca di fare in modo che sia in bolla. Regola le viti del piano riscaldato usando un calibro per misurare la distanza tra acrilico e piano riscaldato in modo da avere una prima regolazione grossolana per poi agire di fino con il foglio di carta o uno spessore sottile di riferimento. Nella foto che vedo ci sono ancora grossi problemi. A me i grumi o bolle non sono mai capitati, ma: - quando fa bolle è perchè la temperatura di fusione del PLA è troppo alta - è possibile che il filamento sia compromesso, sia vecchio oppure mal conservato e quindi con troppa umidità. Detto questo regola la temperatura ovvero: in Repetier regola la temperatura di fusione del PLA a 185° primo layer e 180° per il resto. Alcuni PLA hanno una temp. di fusione più alta. Come troviamo quella giusta? Parti da 200° impostando su Repetier e accendi l'estrusore. Poi estrai 50 mm clikkando sull'estrusione manuale in Repetier. Se il filo arriccia la temp. è troppo alta. Attenzione che il riccio lo fa sempre se non pulisci l'ugello. Quindi prima pulisci e poi estrai. Ad ogni modo qualsiasi cosa faccia il filo non importa: scendi di 5 gradi. Estrudi un poco di filo ancora (clikka su 50 mm) e vedi come scende. Se scende dritto sei sulla giusta strada. Dovesse scendere già dritto, scendi comunque ancora di 5 gradi. Vai a 190. Estrudi e vedi se ce la fai a scendere ancora di 5 gradi avendo sempre un filo che cola dritto dall'ugello. Se il filo cola bene ed è dritto anche a 180° mantieni questa come temperatura di default. Non scendere oltre. Io lavoro da sempre col PLA a 180°, ho cambiato due bobine al momento, quindi non ho un grande storico, però entrambe fondono a 180° (e a 190° cominciano a funzionare peggio). Altra cosa: in Repetier mantieni la ventolina spenta sul primo layer (alle volte sarebbe meglio che raffreddasse pure sul primo, ma aumenta l'aderenza se spenta). Sui layer successivi falla andare al 75%. In teoria andrebbe bene pure al 100% ma succede che in certi kit danno un condotto di ventilazione che non è ottimale (a essere gentili) e se hai l'ugello 'troppo alto' rispetto al piano (quindi andrebbe regolato l'home z dell'ugello) e magari si aggiunge qualche altro problema, la ventola a manetta finisce con spostare 'il vermicello' in caduta e può provocare grovigli nei cambi direzione. Senza contare che al 100% fischia e rompe le balle, specie se nel frattempo sei sul pc a lavorare, o la notte. Nell'ultima foto si vede un progressivo miglioramento ma siamo ancora lontani da una corretta installazione. Buona fortuna!
  7. Ciao, prima di cambiare il piano vedi di identificare i motivi per cui non funziona bene. Anche col piano più balordo del mondo dovresti essere comunque in grado di stampare, una volta messo a punto. Poi puoi sempre decidere di cambiare e di metterne uno migliore. Il tuo che problemi manifesta? Per il piano non saprei dirti dove trovarlo già fatto. Io il mio me lo sono disegnato e l'ho fatto tagliare laser da una terzista. Se abiti al nord non dovresti faticare a trovarne uno disponibile nella tua provincia.
  8. Ciao, se il banco si muove senza attriti non serve cambiare la cinghia. Riguardo gli assi, basta che il carrello scorra docilmente. L'asse Z non scorre perchè è inserito nelle viti senza fine poste in verticale. A macchina spenta puoi girare le viti con i due pollici coordinati e magari fare una piccola valutazione. I valori che ti ho dato tienli fissi, smanetta sul resto che non hai ancora controllato. Devi avere dei punti fermi altrimenti trovare la quadra sarà ben difficile. Da queste immagini intuisco, ma posso sbagliare, che sei troppo alto con l'ugello rispetto al piano. Devi metterti al centro del piano e dare con Repetier il comando home z (casetta con scritta z). Questo porta l'asse z al suo punto minimo, o zero. Fatto questo metti uno spessimetro (valore 05), un foglio di carta, quello che ti sei procurato, sotto l'ugello. Se passa con evidente abbondanza sei troppo alto e quando rilasci il filamento fuso questo tende a non aderire e a posizionarsi male, anche molto male. Se hai la vista buona dovresti vedere che l'ugello sta sfiorando il vetro (o il piano), se ci vedi un millimetro di luce allora siamo messi male, va abbassato. La prova completa la devi fare non solo al centro, ma anche ai 4 lati del piano. Devi cercare, ove possibile, di avere una differenza di livello tra i vari punti entro il decimo di millimetro. Se non ci riesci tutto bene, è normale :-), ma se il dislivello è alto hai un problema meccanico. Detto questo, le immagini che posti mostrano un problema evidente, non da poco. Ti invito a mettere in repetier (slic3r) tutti i valori adeguati per la corretta stampa e di lì partendo andare alla ricerca del possibile problema. fai una cosa: metti i tuoi valori di settaggio di Slic3r (non usi Cura vero?) così vediamo di sistemare questa faccenda e poterci concentrare su altri aspetti.
  9. Curiosamente dopo questo mio 'appello' non riesco più ad accedere ai siti citati e ai maggiori makers oltre atlantico. Me ne farò una ragione, anche perchè il blocco IP si aggira facilmente mediante altri canali... B-D Commentare 'un pò sciolti' in questo settore è come prendere a calci favi di vespe....
  10. Circa i layer usa questa semplice regola: 1° layer a 0,4, tutti gli altri a 0,2. Quando si stampa un pezzo grande alle volte si è portati a mettere 0,3 ma da prove fatte non ne vale la pena. Se hai il banco ben allineato e ti interessa avere una buona finitura sulla faccia che appoggia sul piano metti il flusso del primo layer al 100%. Di default è il doppio, serve a migliorare l'aderenza del pezzo sul piano ma raddoppia la filigrana ed è meno estetico da vedere. Se usi la lacca e la lasci asciugare (il modo più rapido è usare un phon, il modo migliore è mettere il piano a 40° e poi spegnerlo (grazie a Repetier), se il piano è allineato e se la testina è a 0,5 (io uso uno spessimetro, altri usano un foglio di carta) allora non dovresti avere problemi di mancata aderenza. Altro trucco è stampare prima il filing e poi i perimetri, per ultimo l'esterno e a velocità più moderata rispetto agli altri (settaggio in Repetier). Il PLA si stampa a piano freddo ma se fai un pezzo medio/grande, è inverno e la stanza è a 18 gradi ti trovi il piatto a 16° e non va bene. Cerca di preriscaldarlo a 30° e poi lo spegni (se estate) oppure lo regoli fisso così e punto. Poi si potrebbe parlare di come si modella il pezzo avendo una risoluzione orizzontale di 0.4 e verticale di 0.2. Ma prima vanno risolti i problemi più seri che evidenzi.
  11. Ciao, perbacco, hai proprio un problema di movimento degli assi. Sei sicuro che la meccanica sia a posto? A me pare un problema meccanico. Hai fatto bene a mettere le immagini, speriamo che qualcuno abbia già affrontato un problema simile e possa postare una sua opinione. Dico la cosa più stupida: non è che hai dei forti attriti negli assi? Ad esempio a me è successo con il banco, hai provato a scollegare un attimo la cinghia dentata e muovere manualmente il banco su è giù per vedere se scorre bene e con il minimo sforzo? Succede che se non regoli bene le barre filettate rischi di fissare i grossi dadi mettendo la struttura un pò in tensione, magari un pò sghemba, e questo fa perdere il parallelismo delle barre rettificate su cui scorrono i cuscinetti. Così facendo questi tendono a impuntarsi e rendere irregolare lo scorrimento del banco, alle volte facendoli fare pure saltelli. Non è una cosa semplice, a me è capitato che abbia dovuto mettere mano almento tre volte a questa regolazione nell'arco di alcuni mesi per raggiungere il funzionamento ottimale. Lo stesso dicasi per l'asse Z. Se il supporto che devi avvitare nelle due viti senza fine verticali è in ABS stampato 3D alle volte succede che è un pò deformato e che tende a chiudere o aprire verso l'altro le barre rettificate su cui scorre e creare un progressivo impuntamento. Insomma, togli la cinghia dentata e verifica che tutto scorra solo spostando il carrello con un dito. Non deve avere attriti nè movimenti alternati ad attriti. Non ti chiedo nenache se hai teso le cinghie dentate in modo regolare. C'è una certa elasticità prima di avere problemi, può succedere che la macchina vada bene se sono un pò allentate, possono esserci problemi seri se invece le hai 'tirate' a morte. Puoi controllare?
  12. Ciao, l'ho vista su campioni I-materialize e devo dire che 'spacca' come le note sottilette. :-) In pratica diventano pezzi non solo funzionali ma pure contundenti, poi hanno questa piacevole finitura tipo fibra di carbonio. Immagino ci vorrà almeno un cambio di estrusori, chissà. Mi piacerebbe che un noto maker dicesse la sua sulla possibile implementazione (sempre che sia possibile). si? :-D A PROPOSITO. A tutti i service: smettetela di mettere le matematiche dei clienti nel cloud, quale che sia, anche se vi fornisce un utile servizio gratuito come Netfabb o analoghi. State regalando agli USA (oppure Germania/Belgio, che vuol dire ancora USA) idee prototipali di aziende italiane, note o meno, magari di certa tiratura. Lo sto vedendo fare, non mi invento nulla. l'STL è convertibile (anche se ufficialmente è un formato di output), quello per SLA è pure in alta risoluzione. Ma non è questo il punto. Esaminando il pezzo si colgono gli accorgimenti che fanno base a specifiche idee progettuali che sarebbe meglio tenere dentro confine e non regalare altrui perchè costano fatica e soldi. Anzichè 'abboccare' all'amo di server che costano un milione l'anno e sono lì, guarda un pò, per fare il regalo di aiutarci nel nostro lavoro (sono di proprietà della fata Turchina), utilizzate quest'argomento, quello della proprietà intellettuale, proprio per far capire al cliente che 'e robe xe mejo farsee en casa e no fora' motivandolo a schivare i service internet fuori confine (che offrono un gran servizio, bisogna ammetterlo) ma partono male dall'inizio chiedendo l'upload senza controfirmare alcun patto di riservatezza (immagino che i loro legali lo abbiano già predisposto a calce nel sito, ovviamente farlocco cioè inefficace). Quando vedo 'ste cose penso a un rincoglionimento collettivo dei nostri conterranei, il che spiegherebbe l'attuale situazione politica/economica.
  13. Grazie a tutti per la puntuale risposta. :-) Il tacito consenso mi ha fatto capire che ero sulla strada giusta. Ho i contatti coi fornitori che faranno la prova per me. Poi magari posto i risultati così sfatiamo anche questo aspetto e ci allineiamo maggiormente con il resto del mondo ;-DD Prossimo passo: l'allumide. Ma... si può fare in FDM? Mò cerco in rete...
  14. Ciao, non sono un esperto di Prusa ma ne ho una anch'io. Da quello che dici parrebbe che il problema sia in almeno un caso la trasmissione dei dati problematica. Per farmi capire: uso anch'io al Prusa con Repetier (è troppo performante l'abbinata tra i due) e per stare comodo col desktop li ho collegati con un cavo lungo USB, di quelli con le ferriti ai lati, che di per sè sarebbe sconsigliato (difatti il suo originale è corto, da collegare a un portatile immagino). Questo cavo mi comporta alcuni problemi di interferenze captate dalla motherboard della stampante. Ad esempio se accendo o spengo la lampada neon che ho sulla scrivania la stampante si blocca e tocca resettare. Decenni fa si curava moltissimo l'interferenza elettromagnetica, ora è tutto all'aria aperta ed è evidente che la scheda Arduino è piuttosto sensibile e andrebbe schermata, così come il resto. Nel tuo caso, se ho capito bene, usi il suo cavo, quello corto. In tal caso vedi come stanno le prese di corrente a cui fa capo la stampante, vedi di non avere un modem adsl acceso nelle vicinanze o uno smartphone appoggiato lì vicino. Controlla anche di non avere generatori di spurie collegati alla rete elettrica, ad esempio un dimmer per regolare la luce della stanza o di una qualche piantana. Oppure uno switching che non sia destinato all'informatica, uno apparecchio insolito, una lavastoviglie ad esempio ;-D Potresti anche provare a dotare il tuo switching (immagino il solito scatolotto da 12V 20A) di un filtro di rete nel caso ne fosse sprovvisto (nel mio non ho controllato bene ma pare non ci sia). Poi c'è la questione dello standby, se non disattivi lo stand by dell'HD del tuo computer/portatile (da porre in mai) ad ogni pausa del desktop si blocca la comunicazione con la stampante. Non ho capito ancora perchè debba andare in stand by il desktop nonostante stia trasmettendo dati per la usb ma comunque non ci penso su troppo e disattivo la funzione (anche lo schermo è meglio portarlo a min. 25/30 minuti perchè si tende a attivarlo troppo spesso con movimenti del mouse che magari spaostano un qualche settaggio di Repetier). Poi c'è l'eventualità che il cavo USB sia difettoso (prova con un altro), oppure lo sia la la presa del tuo portatile. Il cavo può succedere, ma non è frequente. La porta USB del tuo portatile è più probabile se il portatile è vissuto oppure ci hai dato dentro come un matto con accessori tipo lampada led o qualcos'altro. Magari una pennetta che alla lunga si è lascata con mille colpi involontari ricevuti. Altro problema potrebbe essere la difficile trazione della bobina. Appena comprata la Prusa nel kit era compreso un cavalletto mal pensato che doveva servire da supporto per la bobina, ma fintantochè non me lo sono stampato io (messo in cima alla stampante proprio sopra il display) ho avuto molti problemi di traino del filo. Se in più mettiamo che alle volte il rotolo acquistato è di qualità discutibile, che tende ad aggrovigliarsi, non è infrequente che la bobina si blocchi e che la testina tenda a trainarsela per la scrivania perdendo passi per salto di cinghia e quindi finendo per stampare i layer successivi con uno spostamento anche drammatico. Per risolvere ciò devi fare un bel supporto bobina a zero attrito e comprare una bobina di qualità. Altra cosa è che la Prusa ha in genere il banco di supporto del piatto in alluminio riscaldato in acrilico 80 o 60/10 , magari a 3 cuscinetti, e che questi tenda a ballare non poco coi movimenti rapidi. Io l'ho cambiato con uno in alluminio 50/10, quindi assolutamente rigido. Evita di utilizzare un riempimento del tipo honeycomb (tanto di moda) che con i suoi piccoli movimenti rapidi può causare problemi alla stampa con quel tipo di meccanica. Io utilizzo il cassico 45° alternato, meno scossoni e riempimento più costante specie nei piccolissimi spazi. Altra cosa, vai piano. Max 50 mm/s in libera e max 20 mm/s sui perimetri (sugli esterni uso 10 se piccoli e 15 se più grandi) e 35/40 nei filling (di aree vaste perchè nel piccolo devi fare di meno, magari 20) perchè la precisione complessiva è quella che è (chassis in plastica, non si può pretendere. E che la Prusa è una delle più stimate). Scritto un pò da cani ma vista l'ora non si può pretendere. :) Ciao e buon lavoro.
  15. Ciao @LucaMar88 Modifico questo messaggio perchè mi rendo conto che non avevo seguito il filo del discorso, si vuole dormire poco e poi si paga con la minore concentrazione :) Sono anch'io alle prese con l'esigenza di una migliore finitura supeficiale. Sto pasticciando con i vapori di acetone ma trovo diano un discreto risultato solo su superfici FDM ben eseguite e viceversa una sensazione di 'bozzatura' su quelle più rigate o irregolari. Non rende la superfice del pezzo più omogenea. Prima di tirare la spugna farò altre prove ma mi sto convincendo che 'lucidare' oggetti artistici può essere apprezzato maggiormente che non rifinire pezzi strutturali in cui l'occhio si aspetta la rigorosa tangenza delle superfici. Paradossalmente il pezzo opaco nasconde di più le irregolarità. Quindi? Può essere che la migliore soluzione sia dotarsi di carte abrasive e cominciare a farsi la mano sulla carteggiatura. Tanto alla fine il pezzo va verniciato. Vorrei però tentare una strada più comoda. Vibrofinitura? Da immagini poste in questo tread vedo risultati abbastanza buoni per quanto riguarda la lisciatura e drammatici per quanto riguarda l'asportazione del dettaglio. Poi ci penso su un attimo e mi rendo conto che le mie parti strutturali non hanno quei piccoli dettagli ma al contraio superfici regolari cui una buona lisciatura non potrebbe fare altro che bene. Nel caso citato è stata usata la vibrofinitura col classico 'fungone'. Mi chiedo se la burattatura con tamburo rotante possa dare risultati diversi. Il vantaggio del tamburo è che non hai perni al centro e puoi sfruttare meglio il volume. E forse che offre una maggiore abrasione. Ma serve avere una maggiore abrasione? Vorrei evitare il dover acquistare un rotary tumbler per verificarne di persona l'utilità. Qualcuno di voi ha già fatto l'esperimento? A proposito della tua domanda: la baia è piena di venditori di graniglia di tutti i tipi. Questo la vende anche in plastica: http://www.ebay.com/itm/Grit-Pack-for-Rotary-Rock-Tumblers-with-Plastic-Pellets-/112005964172 Scrivigli e chiedigli la fornitura di sole buste di plastiche nelle varie dimensioni.
  16. @Hobbymeccanica Ah magari potessi fare fusioni di alluminio. :-) Per quello ci vuole la fornace, e lo spazio che non ho. Parlavo di modelli in ABS. Le resine possono andare ma a questo punto non serve neanche la stampa 3D, basta l'originale che funga da calco nello stampo in silicone. Devo rivedermi un pò tutte le procedure e rifletterci sopra per arrivare a farmi le giuste domande. :-)
  17. @Hobbymeccanica Grazie per il chiarimento. La mia idea è di realizzare calchi in positivo per poterci applicare sopra la vetroresina, con distaccante. Devo fare carterini di varie dimensioni (al momento piccole, poi si vedrà). Son fissato con il pensiero che, chissà, li faccio in FDM con filamenti che si prestino (a dire il vero essendo un procedimento a freddo pure il PLA va bene). Ma ho anche la necessità di fare delle manopole a doppio guscio assemblabile. Per le manopole magari posso tentare la strada del cemento refrattario ma vorrei arrivare a uno stampo riutilizzabile per piccoli lotti e non monouso. Anche perchè il monouso è inutile: stampo direttamente in FDM quello che mi serve e poi lo 'vaposolvento' (se ABS) o buratto (se PLA). Al momento sto solo studiando. Ieri vagabondando per mercatini mi sono portato a casa una vaporiera (passami il termine) elettrica con la quale fare il bagno di vapore al pezzo in ABS. Di solito si fa con i barattoli ma così diventa più comodo. Nello stampo in refrattario gli inserisci dentro 'la cassetta' un calco positivo fatto con l'FDM?
  18. @Hobbymeccanica Ciao, grazie per la spiegazione. La mia idea è di fare uno stampo riutilizzabile. Nella pagina che ho indicato http://www.orbi-tech.de/shop/3D-Filaments/Mold-Lay:::72_124.html?MODsid=8be909738d1787c7ce763a6306281b86 c'è scritto come (è l'opzione successiva). Tu hai capito in che materiale va fatto?
  19. @LucaMar88 Ciao Luca, sto valutando anch'io il buratto. Che tipo di buratto hai preso? Hai un indirizzo per vederlo? In genere trovi o quello a vibrazione fatto come una coppa oppure il tamburo rotante che è un cilindro che ruota su di una base. Io pensavo al vibrazione ma sono perplesso per le dimensioni perchè mi pare che non abbiano un gran volume rispetto ai tamburi. Puoi postare delle foto dei tuoi pezzi in ABS 'prima' e 'dopo' la burattatura? Grazie anticipate.
  20. @i3D < ho notato che su ?orbitech? ci dovrebbe essere un filamento che fà al caso tuo... Molto interessante! Curiosità, per chi si è guardato il link: http://www.orbi-tech.de/shop/3D-Filaments/Mold-Lay:::72_124.html?MODsid=8be909738d1787c7ce763a6306281b86 in: How to use MoldLay for a permanent mould: Ti dice di stampare lo stampo in due pezzi e di colargli la resina dentro per non averlo monouso (vabbè, fin qui un pò tutti...). Non mi è chiaro con che materiale fare lo stampo in due pezzi. Certo non con il Mold-Lay visto che è fatto per sciogliersi. Vero? Un saluto a tutti.
  21. Grazie. Io ho una stampantina con Marlin, c'è qualcosa in quel link che può tornarmi utile? Scusa la domandina sciocca ma non ho mai affrontato l'argomento. :)
  22. @Help3d Ciao, fammi capire... il sito che citi si relaziona in qualche modo con lo sviluppo del firmware Marlin (open source?). Se ho capito bene vi sono alcuni bug. Puoi spiegarmi qualcosa? Grazie anticipate.
  23. è già domani... @3ntrlab ho verificato la risoluzione, è la classica 1 millesimo di mm (0,001) e questo spiega la generazione di mesh forse troppo fitte per l'FDM. Ho provato a generare il solito cono però a 0,01 anzichè 0,001, 29k triangolini di mesh, e in effetti i tempi di slicing sono calati sensibilmente anche su Slic3r, mentre KSS stavolta non crasha. Fintantochè ho lavorato per hobbistica/riparazioni non mi ero accorto dell'output con risoluzione eccessiva, caricando files di lavoro si è rivelato l'inghippo. Quindi mi confermi che la risoluzione per il salvataggio/conversione di un file STL è di 5 centesimi, mentre è 1 decimo l'altezza del layer. Ottimo. Questo probabilmente cambia tutto, certo non nel risultato ma potrà snellire le operazioni di calcolo. Mi spaventava l'idea di computare cose più complesse con queste magre performance. Domani riconverto il mio catalogo STL nella versione 'light' con i due ordini di grandezza in meno e riprovo con KSS. Buona.. notte anche a te. PS in rete consigliano il centesimo, 0.01
  24. [OT off] Riporto al forum le mie ultime vicissitudini con KSS. Tutte le release free che non siano la 1.1 crashano su tutte le macchine. Il problema forse sta nei modelli importati. L'output di questi è regolato alla risoluzione classica per chi fa stampi. Magari va abbassata. Domani la preciserò. Nel frattempo se qualche anima pia me la volesse confermare gli sarò grato. L'ho già letta da qualche parte nel forum. Il solito conetto alto 20 cm scarsi ha una mesh di 242.k triangolini, 15h e 1/2 per la stampa a 40mm/s. In Slic3r viene elaborato senza problemi, ma ci mette 10 minuti (tanti, troppi) e mi congela il desktop. In KSS viene elaborato in 3'40". Ho verificato che KSS nello slicing è una scheggia rispetto alla media. Un punto a favore. Purtroppo solo la 1.1 non si schianta. Ho guardato i percorsi generati da entrambi e non vedo novità. Mi paiono i soliti percorsi, regolari, senza vuoti o strani loop. Il mio non è un parere completo, ancora non sto facendo caso ai supporti che dovrebbero essere il plus di KSS. Vien da dire che i miei modelli sono figure se vogliamo banali, niente di intricato. Ho avuto modo di vedere sul web anche i percorsi generati da Insight su Stratasys. Anche lì siamo alla routine. Una sola cosa mi è saltata all'occhio, magari la posso fare anchio con Slic3r: non genera i percorsi molto piccoli. In pratica sotto la pelle lascia volentieri microbuchini. Dal punto di vista funzionale credo vada bene. Io al contrario genero nei path tutti i puntini e le pezzette che fanno andare in giro un pò per niente la testa, col risultato di propiziare magari qualche innesco di filo e niente più. E' un'ottima idea (il setting di Insight), o almeno così mi pare. Boh, andiamo a vedere la risoluzione standard dell'output STP/STL...
  25. @3ntrlab Sarà fatto! <Detto con simpatia: non ti rispondera' la Littizzetto o Belen - fatti passare Davide o Damiano. ok ;-)
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