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Steelform

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  1. @AndBag sto a 35km da te. Per me la stampante è solo una possibile propaggine di quello che già offro. Un ulteriore servizio offerto. Stufo che il cliente mi scassi la min... dicendomi che non trova chi gli faccia certe cose (in realtà non trova chi gliele faccia gratis o al prezzo che vuole lui) sono disposto a tirargliele in testa a prezzo discount. L'acquisto della macchina però si autosostiene con la prototipazione. Con la piccola serie dovrei lavorare per la gloria. Sono incerto, nel frattempo raccolgo dati. Si, ho già diversi preventivi e ognuno porta a una strada diversa in termini di impegno economico e di prospettive. :-)
  2. @3ntrlab rispondo uno alla volta in ordine di arrivo. 1) non lo metto in discussione e mi fido, sperando che il tempo me lo confermi. 3) prendo atto che molti service lo facciano. Lo trovo arcaico però fintantochè non approfondirò la questione non posso esprimere un giudizio finale. 4) si, al contrario di altri software KSS l'ho usato prima di studiarmi il manuale. Manuale: parola grande con KSS, uno scarno pdf scritto da volonterosi. 5) Simplify non lo conosco. Come punto 1. 6) Argomento molto ghiotto da approfondire. Se ti chiamo al telefono mi spieghi qualcosa? Premetto che ho già contatti con un distro 3ntr con relativa offerta 7) Ho iniziato l'Agosto scorso con una macchina di melma, un kit tutto sbagliato di un cino che gli ho fatto un reportage fotografico spiegandoli ogni dettaglio della sua inettitudine. Poi mi ha ringraziato inviandomi un kit di ricambio di cuscinetti e un DXF. Sostituitogli il banco con alluminio in taglio laser e modificate alcune cosette, adesso sono discretamente contento (non ho finito le modifiche ma stampo come voglio quello che mi serve). Ho già percorso il mio piccolo calvario fatto di delusioni e ne sono venuto fuori. Ho ancora tutto da imparare ma ovviamente sono autonomo per quanto riguarda la capacità di fare selezione e critica. 8) non so dirti, cose da 'service', ancora non lo posso sapere. Ecco grazie, quella del contatto diretto mi pare ottima cosa. @ShareMind < In primo luogo vorrei fare una considerazione generale riguardo agli slicer. Condivido ogni parola...
  3. @AndBag Ti dò ragione. Anche se volevo fare un discorso più in generale, senza fare nomi. 3ntr non l'ho toccata con mano, ma trovo che la sua gamma sia un pò l'uovo di Colombo, e si rimane in Italia. Insight proprio non lo conosco, o meglio, è un quasi PDM gratuito rilasciato con Solid Edge/Siemens un decennio fa. Non sarò quello immagino. Puoi dirmi qualcosa? Grazie anticipate. PS non metto in dubbio che la stampa sia resa più facile, a me però interessa che la stampa sia più economica. Lo so, chiedo troppo ;-D
  4. @immaginaecrea Anche altri produttori europei per macchine A0 (passami la classificazione). Non sono gli unici a proporre Kisslicer, parlo sempre di doppio estrusore. O magari li ho trovati tutti io. Per questo ho voluto testare Kisslicer, ohibò. Che strazio. Circa il tuo ragionamento ti dò perfettamente ragione. Lo scoglio per una ditta è proprio il 'pilota'. Quello bravo costa. Mi è capitato di offrire un servizio CAM, per poi vedere il cliente voler fare da solo (il cliente sa sempre tutto), comprare un costoso parco macchine e dopo aver testato tutti gli interinali/stagisti della regione finire per lasciarle con un telo sopra e un bel buco nel bilancio. Hai capito com'è, uno compera le macchine e poi fa tutto da solo. Facile no? Come dici tu l'FDM è una sicura opportunità se volessi produrre io stesso i miei prodotti. Posto che la vendita 'tout court' è l'unica attività che non cesserà mai di esistere, l'idea di fare il produttore non mi attira. Per esperienza entrerei in una categoria a rischio. E poi vendere cosa? Se ho un'idea (alle volte capita) la cosa più redditizia è venderla, non produrla. Nella classifica piramidale della redistribuzione degli ingressi abbiamo al primo posto lo stato (il tuo socio di maggioranza), poi le banche, seguono i terzisti. Una volta era ben piazzata anche la categoria degli agenti, ma internet li ha decimati. :-D
  5. @Help3d [OT on] stampa metallo: non ti so dire i costi. Sui costi volevo aprire una discussione per aggiungere altri punti di vista al mio. Nulla da obbiettare circa i servizi di progettazione, so come funziona il settore perchè è il mio lavoro da più o meno 30 anni. So com'è il mercato, ne conosco limiti e dinamiche. Non credo di dire una cosa nuova quando affermo che tra i fornitori di servizi c'è troppa concorrenza mentre le opportunità di fare prototipazione si stanno assottigliando per tutta una serie di motivi, primo fra tutti lo spostamento della produzione fuori confine verso aree ritenute, a torto o ragione, più remunerative. Sarebbe stato più interessante fare la piccola produzione con l'FDM, ma non è così vantaggiosa. Purtroppo. Rimane, per me, la possibilità di prototipare per i clienti che già ho. Ma avevo ambizioni 'diverse'. Devo 'affinare' la mia strategia. ;-D
  6. @immaginaecrea Io sono fiducioso del fatto che arriverà la novita che farà da 'improvement' al settore. Non chiedermi di preciso quale. Una potrebbe essere la stampa di metallo ma su altre macchine, l'altra l'uscita di materiali con catalizzatore che faciliteranno il molding nell'FDM. Qualcosa succederà. Per quanto mi riguarda l'FDM è già un'opportunità nello specifico del mio lavoro. Non ho scuse a non fare il salto di qualità. Mi ero però illuso di fare anche produzione. Per il prototipo tutto bene, ma la preserie o il lotto sono assolutamente fuori prezzo. Mi sono fatto un planning su spreadsheet calcolando costi/benefici (patito del business plan e dello spreadsheet). Pensavo che alla fine della giostra sarei riuscito a produrre un discreto utile con una stampante al lavoro 200h/mese. La base oraria sulla quale dovrei 'competere' perchè il cliente mi accetti la produzione è inaccettabile. PERDONATE LA MIA INGENUITA' Fatti 3 conti: 15€/h, utile di 1700€/mese al netto delle spese (non delle imposte), non male, ma chi te li compra gli stampati a quel prezzo (che va bene per il prototipo ma il lotto te lo tirano dietro). 10€/h, utile di 920€/mese netto, prezzo del lotto sempre troppo alto, guadagno al lordo delle imposte che non giustifica. Nobbuono perchè anche se la fai lavorare di notte comunque ci devi investire un mucchio di ore. Finisco il ragionamento. Per raggiungere il giusto prezzo di vendita considerando un valore di mercato per lo stampato (termoformatura perchè l'iniezione ha un costo/pz irrangiungibile) dovrei lavorare a 1,20 euro/h. Pochini vero? :-) L'handicap dell'FDM sta tutto qui. Con il progressivo spostarsi della produzione all'est la prototipazione si assottiglia, la produzione dei piccoli lotti invece è ancora numericamente interessante. Se si potesse fare... Lo so, sono OT! :-D sorry Parlando di KSS, la sola versione 1.5.2.2 si preoccupa di aggiungere un profilo al file binario della scheda grafica nvidia, quasi una ammissione di minore compatibilità delle altre release che invece non lo fanno, almeno le free. Su XP 3gb mi crasha comunque, devo migrarlo su piattaforma più moderna.
  7. @Help3d si grazie, mi ero accorto della dropbox dalla quale ho scaricato parecchie release. Le ho provate oggi, solo la 1.1 è stabile su XP SP3, le altre crashano alla grande (1.5.22-2.7 eccetera). Devo installarlo sul pc che fa da server alla printer, che è un W7 64b. E' possibile che vadano meglio su quello. Grazie per avermi segnalato il path. Certo, vista 2D, un pò stile autocad 2.6.... ad ogni modo sempre meglio di niente. :-) Al volo se non ti scoccia: come giro il pezzo? In alto a dx mi gira solo sull'asse z, sto cercando di fargli cambiare asse ma non trovo, dev'essere una sciocchezza ma è poco intuitivo (bisogna leggere il manuale :-)
  8. @immaginaecrea Certo. Simplify non lo conosco, solo un tentativo di vedere un software di fascia medio-piccola (parola grande, tutto quello che vediamo è hobbistico-lillipuziano). Da quel che vedo c'è un pò il deserto in ambito commerciale, segno che a loro avviso questo mercato 'è segnato', di poco interesse. Lo saprai meglio di me. Quel poco che è stato fatto dai grossi nomi in passato è stato subito rilasciato gratuitamente. Ad esempio Autodesk con la sua stampante SLS, la Ember, ma anche alcuni software mica male nella loro semplicità tipo l'123apps. In effetti è l'unica che si sia cimentata per un periodo. Tra i soft free mi è piaciuto molto CraftWare, non lo uso perchè ho già un buon feeling con Slic3r ma non è escluso. L'unico difetto che gli ho trovato è l'interfaccia utente dispersiva con i mega tastoni ai quattro lati e i settaggi in finestra sfondo nero e caratteri microbici poco leggibili. Se eliminano quella barriera visiva è un bel programma. Rimaniamo comunque in ambito routinario, nulla di nuovo. In effetti manca un prodotto a pagamento che si erga dominatore, raccogliendo il meglio che ciascuno dà e introducendo le sue novità. Se ciò non avviene è segno che il settore non è considerato. Sto scivolando mano a mano nell'OT e concludo in bellezza: hai esperienza di stampi fatti in FDM? Se la conversazione ha seguito la sposto. Ciao.
  9. @immaginaecrea Ciao immaginaacrea. Il costo è senza dubbio una sua qualità. Purtroppo non mi sfugge che il suo taglio è proprio amatoriale. Spreca molto in memoria (ho verificato la 1.5.2.7 e siamo sempre lì). Dal mio punto di vista gli mancano troppe cose. Nonostante sia una prassi consolidata anche in ambienti service, trovo che il fatto di scaricare il gcode sulla ram per poi caricarla a bordo macchina sia una pratica degna del primo secolo della rivoluzione industriale, o di un hobbista che smanetta con Arduino. Ci vuole ben di più. Tornando a KSS, probabilmente il suo punto di forza è l'output con doppio estrusore e stampa supporto. Non lo posso verificare, posso solo fidarmi. Lo sto studiando perchè viene offerto in bundle con molte stampanti FDM e mi sto chiedendo se non sia 'riampiazzabile' con software meno ansiogeni (non mi riferisco ai settaggi che sono routine). Rimane da sbirciare il Simplify, ma se non erro non vi sono trial. Vediamo un pò se nel frattempo danno la trial.
  10. @Help3d Ciao e grazie per la risposta. Nel sito http://www.kisslicer.com/download.html vedo solo le versioni 1.1, 1.4.5, 1.5. Probabilmente ti riferisci alla versione Pro a pagamento. Una cosa sconcertante è vedere come sulla 1.1 tutti gli STL sono 'imperfetti' ma diventano quasi 'perfetti' nella 1.4.5. Segno di problemi nel software. I files STL (il conetto pesa 12 MB) sono output di modellatori 'seri' ampiamente testati. Come ben sai l'opzione che si può settare è la risoluzione e quella di default di questi software è già l'ottimale. La questione dell'oversampling invece non la conosco e ci dò un'occhiata (grazie). Ci ho dato un'occhiata adesso: non è settabile nella versione libera (quindi la free è solo per studio e in pratica serve a poco). Accetto di buon grado la considerazione della migliore qualità di stampa, specie col doppio estrusore. Buono a sapersi. In effetti mi sono accorto anch'io che Slic3r alle volte 'interpreta' i piccoli percorsi con delle semplificazioni. Tant'è che mi sono abituato a modificare 'al volo' il modello proprio per sopperire a (o alle volte sfruttare) questa caratteristica. Sarà curioso vedere come opera Kisslicer. Purtroppo mi terrò la curiosità. Ho appena verificato e frugando il menu non trovo una funzione di preview dell'ouput generato per singolo layer. Questa funzione è fondamentale per operare 'al volo' le modifiche che servono al pezzo. Impensabile scaricare il g-code sulla card e andare in stampa senza la preview. Immagino che alcuni la faranno con un altro software, a posteriori. Rimango dell'idea che questo sia proprio un 'rough software' di taglio un pò al di sotto dell'amatoriale. Se questo è il software di punta per il service allora siamo proprio messi male. Il commento sul nesting verticale lo trovo sincero. In effetti mi stavo chiedendo che senso ha per me stampare materiale in verticale sprecando una follia in supporto (SS-U01 a 51 euro bobina) quando posso benissimo stampare una matrice di pezzi affiancata sul piano di appoggio. Sono appena stato nel Dropbox delle beta Kisslicer e mi sono scaricato le ultime (forse) 2.8. Curiosando un pò ho trovato. Adesso le provo. Vediamo un pò che cambia. 2.7 sorry. le 2.8 sono Linux.
  11. @Help3d Mi inserisco mooolto tardivamente in questo tread su kisslicer. Ho testato la v1.1 e 1.4.5 sia 32 che 64 bit, su piattaforma XP 32b e W7 64b. Le versioni 1.4.5 crashano regolarmente al momento di restituire i risultati del calcolo. Riesco a lavorare solo con le 1.1 sia 32 che 64b. Ho caricato le lingue, e anche ritornato all'inglese perchè vi sono alcune incongruenze che forse sconsigliano la localizzazione. Nella 32b su Xp il problema è la memoria, visto che il warning sull'uso della ram mi avverte che servono 3 giga per l'eleborazione del modello proposto (una conetto storto alto 20 cm, roba semplice). La macchina monta 8gb ma sapete cosa succede con XP 32b. In W7 e 8gb crasha lo stesso ma in un momento appena successivo, forse un problema di scheda video (uso quadro da modellatore solido) o magari dell'aero di W7 o altro (tutto può essere). Dal punto di vista dell'interfaccia utente il programma è proprio un cesso. Unica nota positiva nel free è che non necessita di installazione. Dal punto di vista delle opzioni disponibili la versione freeware offre di meno se paragonata a uno Slic3r. Dal punto di vista della programmazione spreca un disastro di memoria (è scritto male). Se servono 3 gb per un conetto 10x10x20 vuoto figuriamoci dovessi usarlo per stampe di carterature da 1 metro cubo. Lo slicing mi è parso tutt'altro che un fulmine. Ma prima di emettere un giudizio faccio dei confronti con quello che conosco bene e poi tiro le somme. A mio avviso è quello che sembra: un programma rozzo e ancora lontano dall'essere ottimizzato in ogni suo aspetto. Quello che ignoro, e me lo direte voi che lo usate, è il vantaggio di poter 'lavorare sul volume' che gli altri software non hanno. Devo dire che non avendolo ancora provato con una doppio estrusore che stampi anche il supporto non ho idea di cosa potrei fare in 'nesting' verticale e francamente non so neanche se potrebbe tornarmi utile. Non è polemica, proprio lo ignoro. Chi lo usa cosa può dire a favore di questo software? Pare sia molto stimato in questo settore ma non vorrei che fosse la classica sovrastima. Ciao a tutti.
  12. Ciao I3D, si... Pla Layer o anche altri prodotti che si affacceranno sulla scena. Ciao Elvis74, corretto, praticare la sperimentazione che dovrebbe dare i suoi frutti. Sono ottimista sul fatto che un modo lo si possa trovare. E' un lavoro di frontiera, chi ci si impegna è pioniere.
  13. Ciao I3D, per favore, non facciamo disinformazione. ;-) l'ABS grande formato non si fa perchè ci vuole una macchina apposta, che al momento non c'è. Ma potrei sbagliarmi. Lavorando sui filamenti uno può però ottenere il grande formato con un materiale non così performante come l'ABS ma comunque con una qualità sufficiente per concorrere con chi usa stampi. Ciao.
  14. Ciao I3d beh, l'esempio che fai non è che sia il massimo. Lo stepper dell'avanzamento filo ha poco a che vedere con la traslazione della macchina. :-) Sul pezzo grande in ABS ti dò ragione, nessuno sa come si riesca a farlo visto che non è camerata (tra le altre cose). Il suo concorrente tedesco (che produce un modello meglio carrozzato, da 1MC contro il mezzo di questa) per evitare polemiche scrive da subito che l'ABS non lo fa. Nonostante abbia il piatto caldo e pure una furba predisposizione alla pannellatura. Ciò non toglie che con questi formati, chi ha il privilegio (i danè, detti sghei o palanche) di comprarsene una, può tentare la stampa in grandi dimensioni accedendo a un mercato più promettente. Beninteso, chiunque ne compri una E' UN PIONIERE CHE NON SA A COSA VA INCONTRO. Tutto è possibile. Il successo come il fracasso. A me la cosa attira, potrei fare la differenza perchè sono in quel mercato da decenni (del prodotto, non della stampante). MI manca un pò la grinta per iniziare, ero più deciso l'anno scorso. Diciamo che quello che mi frena è il progressivo quanto ineluttabile nanismo dell'imprenditoria, il progressivo abbandono di settori produttivi migrati verso altri lidi ritenuti più vantaggiosi (dicasi estero), il progressivo smantellamento del know how tecnologico delle maestranze/quadro che vanno in prepensione (pensione è una parola grande) oppure cambiano proprio attività e che non sono sostituiti da nuove leve con le medesime dotazioni culturali/motivazionali/di attributi. Regna il più assoluto fancazzismo e il giovane nella maggior parte dei casi ha difficoltà anche ad allacciarsi le scarpe, oltre a essere programmato dal 'sistema' per auto-considerarsi già di partenza un essere privo di un gradevole futuro a prescindere. Non è un bel momento e la cosa non potrà che peggiorare. Alle volte vorrei andarmene al sud, tra palme pappagalli e sole. Invece resto nella mia grigia trincea... ed è subito sera. ;-))
  15. Ultimo video della ditta in questione. Non è che la stia sostenendo, solo può servire a capire meglio l'upgrade closed loop.
  16. Ciao @I3D vai tranquillo, qui ci si vuole tutti bene ;-DD Leggevo quello che hai scritto sulla max temperatura di esercizio degli stepper, la ricordavo più alta e in effetti ho avuto conferma che la media è sui 70/80 gradi. Cito: http://motor-fulling.it/profile/stepper-motor-knowledge.html/122697/0 leggere al passo 6 oppure: http://www.motoripassopasso.it/MotoriPassoPasso_MaxTemperature.aspx o: http://www.motorepassopasso.com/corrente_nominale.html e ancora: "Diciamo che un motore stepper anche se fermo viene alimentato (per stare in stallo) quindi scalda. Una temperatura di 60-65 gradi è normale (toccandolo con mano si ha la sensazione di molto caldo) e conviene misurare magari con un termometro perchè la mano non è un buon termometro. Per i brushless la tempertura di esercizio massima è più critica perchè a 70 gradi i magneti al neodimio rischiano la smagnetizazzione, per gli stepper 65 gradi non rovinano nulla (se sono davvero 65....misurare.....)" Mi rendo conto che mi sono espresso male: il C.L. non aumenta la precisione della macchina, aumenta la sicurezza sulla precisione che si ha. Il C.L. permette una maggiore velocità nel movimento rapido. Il che vuol dire che il limite di velocità oltre la quale si 'perdono passi' è più basso nelle macchine non dotate di C.L. In sintesi, il vantaggio del C.L. è la certezza di avere la precisione che il passo passo ti offre e ottenere un buon margine di incremento di velocità. Aggiungo pure questa citazione in rete: "Il closed loop prende i concetti dell'open loop e aggiunge un avvolgimento secondario all’uscita. Questo avvolgimento secondario è avvolto attorno al circuito magnetico in un modo tale che la corrente secondaria crei un campo magnetico opposto a quello creato dalla corrente primaria. Questo crea un nucleo relativamente senza flusso. I vantaggi del closed loop sono una virtuale assenza di correnti parassite e una larghezza di banda più elevata." Non so quanto la velocità possa essere un buon argomento sullo specifico in questione, ma sono certo che la precisione di riposizionamento lo è. In sintesi: ho fiducia che il C.L. abbia effetti positivi anche nelle printer 3D. Quanto poi sia tradotto in pratica nella stampante del video lo ignoro. Se quel che vedo si conferma direi che un risultato si vede... :-) Ciao. PS tu dici 'fighi' ma va tradotto in 'furbi' ;-DD
  17. Ciao @i3D Inizio con un'affermazione banale: se la finitura è migliorata la cosa è comunque valida. Per il resto direi che hai le tue ragioni, ma ometti di dire che con il closed loop una macchina che effettua spostamenti multipli ha una somma di errori più bassa, cosa che potrebbe tornare utile nella stampa di un nesting di pezzi separati, magari con alcune pause per inserire inserti metallizzati. Ricordo che l'errore di posizionamento non è solo frutto di manovre 'pesanti' ma anche della inevitabile somma di tolleranze generali legate alla precisione intrinseca delle parti meccaniche. Una macchina con il closed loop ha un grado di precisione più elevato a prescindere. Con ciò non ho dato una risposta che metta tutti a tacere, ma sono sicuro che il closed loop non si può banalizzare con un 'nel nostro settore serve a poco'. C'è di più, il fatto di avere in driver incorporato nello stepper, che evita moltissimo noise sui cavi che alle volte non sono proprio corti e - cosa importante - riescono a mantenere la temperatura di esercizio degli stepper a 53° (vado a memoria) anzichè 85 (semprechè sia accertata la notizia che danno). Se nella stampa di medio/piccolo formato questo può non essere importante nella stampa di grande formato, che impegna un numero di ore elevato, lo è. Non ultimo il fatto che i 32° risparmiati si traducono in joule e quindi in watt e dato che i motori in gioco sono almeno 3 (i più sollecitati) questo vuol dire un minore consumo di corrente elettrica. Siccome ho visto il filmato di corsa solo una volta, se c'è qualche imprecisione in quello che dico mi scuso in anticipo. Buona serata.
  18. @immaginaecrea Ciao e buona serata! Ancora grazie per i preziosi suggerimenti che mi hai dato sulla stampa del TPU. Facciamo così, apro un nuovo tread relativo alla stampa del TPU e lì rispondo al tuo post. Così evito l'outposting recidivo. In questo topic invece inserisco il link per andarsi a vedere un qualcosa che non è OT e va nella direzione che piace a me: il miglioramento della qualità di finitura delle stampe. Premetto che ho sporadici contatti con l'azienda ma non sono coinvolto nel marketing, se non in qualità di possibile, chissà, futuro cliente. Di che si tratta: 'los gringos' sono gente alle volte un pò raw ma veramente pratica. Posto che le printer 3D altro non sono che router con il fusore al posto della fresa, se ne poteva dedurre una logica intuizione: introdurre anche in queste il closed loop. Detto fatto, modulo encoder, stepper driver incorporato per diminuire distorsioni date da capacità parassite e impedenze sulla lunga distanza per la resistività del cavo. Se l'immagine comparativa delle finiture che mostrano è vera il risultato è..... notevole!! Il link:
  19. @immaginaecrea l'ultima poi vado a dormire: con il filo da 3 mm obblighi l'estrusore a percorsi infinitesimali di filo, riducendo l'efficacia del dosaggio e della ritrazione nel caso di ugelli piccoli, come lo 0,4 mm. Per risolvere ciò devi usare un estrusore 'migliorato'. Corretto vero?
  20. @immaginaecrea Ciao! Vedo che fai le serata anche tu. TPU non col bowden: è vero, avevo capito male. Perfetto quindi visto che non ho il bowden! Il fatto è che sui grandi formati (tipo 1 metro cubo) usano nozzle 1mm e filo 3mm. La 'filatura' è evidente, ma non è più vincolante perchè il pezzo realizzato è una pannellatura (magari un carter) di grandi dimensioni che va comunque trattato come un termoformato (carteggiato, verniciato). A me interessa la finitura superficiale a prescindere, senza post-lavorazioni, quindi estrusore fino su pezzi piccoli. Che vantaggio si ha ad usare una bobina da 3 mm con l'ugello da 0,4 mm? Mia inquietudine. Sulla camera non ci siamo capiti. Avevo rozzamente ipotizzato una soluzione di questo tipo: anzichè spingere un filo di plastica dentro un estrusore caldo spingevo il filo dentro una pentola calda (la camera calda) che si riempiva di filo fuso tipo 'magma', facendo pressione sulla 'pentola' facevo uscire il 'magma' dall'ugello. Non so se detto materiale possa rimanere allo stato semiliquido a lungo e francamente sto bellamente ignorando ogni possibile condizione cui il flusso si dovrebbe attenere per rimanere tale. Il discorso differenziale lascia perdere, quando sono più fresco di nozioni torno a cercare di spiegare. Per quanto riguarda le vostre iniziative siete davvero lodevoli. Cercherò di dedicare più tempo a informarmi a riguardo. Sono già appassionato di elettronica e a dire il vero non ho altro tempo ma posso sempre fare delle scelte. Costruire stampanti 3D, sperimentare, è bellissimo. Non so quanto mi ci possa dedicare, il grillo parlante che c'è in me mi raccomanda di dedicarmi alla produzione del semilavorato più che alla sperimentazione. La prima attività è proficua per la famiglia, la seconda per lo spirito. Posso scegliere tra essere stressato ma in regolare salute economica oppure essere povero ma felice. ;-DD (hahaha). Per il resto tutto bene, credo di avere già una configurazione ottimale. Nel montare la mia avevo notato il tubicino in PTFE dentro il breve condotto che porta al nozzle. Raccolgo con piacere l'info sul diametro del filo. In effetti il diametro è un parametro che si regola sullo slicer e quindi previsto. Raccolgo anche il tuo invito a aprire un nuovo tread per il prossimo quesito tecnico. A onor del vero l'ho già fatto ma senza esito, forse devo inserire qualche richiamo che attiri l'attenzione, magari i risultati della gazzetta sportiva ;-D Ciao e grazie ancora. @immaginaecrea scusa, mi ero perso la frase 'compreso quello che produciamo'. Posso avere un link? Grazie e buon Venerdì. @immaginaecrea c'era tutto nel tag line. Come non detto :)
  21. @immaginaecrea Ciao, entro solo adesso (periodo pesante). Non posso che iniziare con un ringraziamento per quanto scrivi che oltre a essere molto tecnico è anche molto istruttivo per chi come me frequenta questi forum cercando di accumulare conoscenza a piccoli grani di sale. Grazie davvero. Quindi mi confermi che stampare TPU non è facile e... sbaglio o mi riveli che non lo potrò stampare perchè non ho il bowden ma un ingresso diretto sulla testina di stampa con lo stepper e la sua puleggia dentata? Fosse così dovrei procurami il bowden. Peccato, per un pò non volevo più metterci le mani. Gli ho appena sostituito il banco, mi sono fatto tagliare laser una lamiera ALU 50/10 con i fori delle viti del piano riscaldato filettanti, ho aggiunto il 4° cuscinetto, olio vaselina sui movimenti. Ora va molto meglio. In questo modo il piano lo regolo da sopra con delle comode viti a esagono incassato e non più con dei dadi a farfalla posti sotto il banco. Ma la cosa migliore è la rigidità ottenuta rispetto a un comico acrilico 50/10 che si deformava a conchiglia sotto la pressione delle molle e che tremava come avesse il Parkinson. Ora posso lavorare su tutta l'ampiezza del banco (che è pochina, circa 200x250mm al netto delle viti uscenti) rimanendo entro una tolleranza di planarità ragionevole (migliorabile con le giuste molle). Non ho ancora comprato le molle adeguate e sto un pò sperimentando con quelle del brico, che com'è ovvio sono scarse. Ad ogni modo già lavoro con la stampante. Quindi l'1,75 è critico col TPU. La lentezza non è un problema, io stampo a 10/20 mm sui piccoli pezzi per avere alta densità e coesione. Li stessi a 40mm hanno l'osteoporosi e diventano fragili. E' un peccato perchè il 3mm vuol dire usare nozzle da 1 mm e questo conferisce al piccolo pezzo una risoluzione troppo bassa. Adesso stampo con filo da 1,75 e nozzle da 0,4. Al software dico anche 0,2 per ottenere uno slicing più stretto, proprio per avere una filigrana più sottile. Scusami la digressione che sarò noiosa per te, torno al grano. Dunque, mi hai spiegato benissimo la questione del flusso del TPU, a pensarci bene l'unico modo è di avere una camera calda che contenga il filamento fuso, che sia alimentata bowden. La stampa avverrà per pressione sulla camera calda, il materiale fuso uscirà dal nozzle per mezzo di una valvola che lavora come 'equipotenziale'. Mi spiego: nella valvola entreranno due flussi (aria?) opposti a pressione regolabile, quando questi flussi saranno uguali non vi sarà alcuna pressione all'interno della camera calda (o di fusione, che è più corretto) e nessuna spinta che faccia uscire il materiale fuso. All'aumentare di una delle due pressioni vi sarà una analoga pressione crescente che farà uscire il materiale fuso, all'aumentare della pressione opposta vi sarà invece un richiamo del materiale fuso. Ho sparato una *inchiata? Beh, un pò sì fintantochè non tornerò a spiegare il concetto proponendo anche la valvola equipotenziale. E' da un pezzo che non faccio oleodinamica e sono un pò 'out of date', devo attualizzarmi, rifocalizzare. ;-D Ho visto il 'dondolo' ma che meraviglia! Veramente ingegnoso, e credo lo possa montare nella mia Prusa. Dovrei farlo, e aumentare le dimensioni del banco. Nel video ho anche potuto constatare l'efficienza del banco (e le dimensioni), mi piacerebbe sapere come ha risolto la meccanica di regolazione della planarità (si lo so che è una banalità, ma sono rimasto 'scottato' dalla mia). Dal poco che si vede dev'essere una soluzione molto funzionale e stabile. [scherzo ON] Adesso capisco cosa intendi per condivisione di progetti, è veramente lodevole da parte vostra. Le vostre figure però rappresentano un'anomalia, l'architetto di Matrix mi ha detto che causate un'increspatura nel 'piano', che dovrà prendere in considerazione.... ;-DD [scherzo OFF] Nell'ultima parte del tuo msg ventili l'uso di un'altra stampante per il flessibile. Mi rendo conto che devo prima comprare una bobina (magari piccola) e fare i miei esperimenti per capire quanto lontano (o vicino) sono all'agognata meta. Scusami, mi sto appoggiando a te per una consulenza a 360°: che macchina mi consigli per la stampa in flex e strutturale (PET-G, ABS) ad uso hobbistico ma con prestazioni serie? Grazie di tutto e buona giornata (oggi sole e caldo come fosse primavera).
  22. @immaginaecrea Ciao, anzitutto ringrazio la tua pazienza, la tua passione nello spiegarmi come la pensi, il fatto che accetti lo scherzo. Ho letto il tuo pensiero, devo dire che sono svenuto un paio di volte ma alla fine ho trovato l'uscita del labirinto in cui mi ero cacciato e mi si è spalancata la porta della comprensione ;-DD Scherzo!! Sulla prolissità un pò meno, mi hai schiantato ;) Leggo con piacere che le stampanti italiane di una certa fascia sono di qualità. Ne ero certo. Così come succede anche in altri settori del machining. Abbiamo centri di eccellenza nella meccanica di precisione. Circa la macchina a più colori devo dire che non ho un'opinione già formata in merito, forse mi aspetto che tu mi dia qualche dettaglio in più sulle possibilità odierne e future di questa feature. La camera calda comporta un completo ripensamento della macchina, va bene. Se mi capiterà di avere una macchina pannellabile magari opterò per la camera 'tiepida' ;-D Ecco si, è interessante parlare dei materiali (finiremmo ancora OT). Io un quesito sui materiali l'ho postato ma è rimasto lettera morta. La macchina multifilamento. Questa sì che offre prospettive. Per un certo verso c'è già la doppia estrusione con PLA/ABS e supporto. Ad esempio mio fratello mi chiede la stampa di pulegge per giradischi. Ci si potrebbe procurare la fustella del giusto diametro e poi batterla su un foil di NBR o similari, ma l'idea è di farla in stampa 3D e poi rettificarla con un semplice tornietto. Potrei stampare in ABS/PET-G/PLA il disco di supporto della gomma e attorno il disco esterno in gomma (TPU o similari). Nelle mie applicazioni non vado oltre il doppio estrusore. Sicuro che gli altri due non possono lavorare in mescola? La massima flessibilità sarebbe di avere 4 bowden e 4 nozzle, con l'opzione (magari un carosello rotativo) di convergere più filamenti su un nozzle. No, niente birra, sto bevendo solo tè. ;-DD Ma tu non credi nella miscelazione vero? Buona serata. PS scusa, mai stampato in TPU? Devo comprarmi una bobina, che difficoltà potrei avere rispetto al PLA?
  23. Ciao a tutti, giornate pesanti, posso entrare solo ora. L'etichetta RFID potrebbe essere concepita per fare ben di più che una etichetta cartacea, che rimane comunque un buon surrogato per gli hobbisti che non possono accedere a quella tecnologia. Pensa, io l'ho fatto 20 e passa anni fa con Excel e un lettore codice a barre posto all'ingresso della macchina. Non era una printer ma una bordatrice automatica, dalla rastrelliera arrivava il pacco di semilavorati con sopra l'etichetta cartacea riportante il codice. L'operatore passava il lettore sull'etichetta e la macchina si apriva come un transfomer richiamando i carrelli alle dimensioni programmate e le frese necessarie per la lavorazione. Il programma di produzione era su Excel e così dall'esplosione del codice si generavano tutta una serie di etichette che venivano applicate ai semilavorati. Il tutto oggi si potrebbe fare con il codice QR oppure con la RFID. Ad ogni modo, onore e lode all'inventore che hai giustamente citato. @immaginaecrea come dicevo poc'anzi credo (mio punto di vista, posso sbagliare) che la tecnologia RFID potrebbe essere un argomento di vendita per i produttori di filamenti. Il fatto di non rendere open source(?) la tecnologia non rallenterà lo sviluppo della sperimentazione amatoriale, che potrà farsene una ragione o magari propendere alla simulazione con tecnologie differenti. Una curiosità (non ti offendere pero :) Hai delle risposte spesso ideologiche. Una cosa buona che l'età mi ha insegnato è che la verità è 'mobile' (cit. Epicuro), può esservene più d'una a seconda del punto di vista e magari tutte apprezzabili. L'ideologia è una scorciatoia, quasi un corto circuito, per approdare a una verità sola sulla scia di una emozione, un solo pensiero che sovrasta gli altri. E' una forma di dittatura del pensiero, non libero pensiero. ;-) Sapessi quante volte ho constatato quanto sia perniciosa a prescindere dall'argomento trattato. Esco dall'OT pallosissimo e torno a 'bomba' commentando che il discorso della stampa a colori al momento non mi strappa i pochi peli che ho sulla cute del cranio. Sono d'accordo con te sul fatto che la printer 3D possa essere un'ottimo ausilio per l'artigiano. Anch'io nel mio piccolo sono artigiano (adattamento un pò forzato ma ammissibile) e per l'appunto sto facendo esperienza per valutare se inserirmi maggiormente nel mio contesto di servizi alle aziende come produttore di parti... o starmene 'chieto' navigando a vista la mia esistenza. (qui Epicuro non mi aiuta). Residendo in una regione ad elevato tasso di industrializzazione (di piccola taglia) oltre il quale c'è la campagna, che è opzione solo per chi ha la terra, mi vedo giocoforza propenso alla cooperazione con l'industria, salvo che una caduta dalle scale non mi faccia diventare all'improvviso un ispirato pittore o scultore ;-) A dire il vero ho valutato anche un'alternativa all'estero in zone esotiche, ma visto la qualità di quelle società e il loro tenore di vita credimi che a confronto l'Italia è il lusso sfrenato :) Il lavoro è qua. Tornando al tema innovazione, che ne dici del sistema coibentato per stampare termoplastica che si deforma per il ritiro? Alcuni produttori l'hanno già adottato, altri a metà, alcuni hanno 'tirato sù le transenne della carpenteria' lasciando una predisposizione che permetta all'acquirente la possibilità di pannellare alla bisogna. Dicono che ci vogliano 70/80 gradi costanti. Potrei coprirla con una cappa riscaldata, ma l'elettronica non apprezzerebbe. Potrei uscire con l'elettronica dalla cappa ma l'Arduo Ino non apprezzerebbe. Qualcuno ha un'idea? Buona serata e scusa se rilevi toni polemici, non è mia intenzione. Ciao.
  24. @immaginaecrea Ueila, apperò! Ho visto il filmato ed è veramente interessante. Chi mastica Android potrebbe 'fregarti' l'idea producendo una app che legga il codice QR sulla bobina con lo smartphone, ma dovrebbe lavorare per trovare un modo affinchè lo Smartphone lo reintroduca in Arduino. Non vorrei sbagliare ma mi pare che il lettore di codice QR Arduino ce l'abbia già. Ad ogni modo tu l'hai già realizzato e funziona! Bravo! Visitina in Confartigianato per valutare il finanziamento per brevetto, sempre non ti pongano paletti assurdi. Dopo, dico io da ignorante, ti metti in contatto con una famosa ditta di filamenti (estera se in Italia non vedi interesse) per proporgli questa importante feature che permette di settare la stampante al momento di caricargli la bobina. Pensa che comodo per chi fa il disk-jockey di professione (tipo un Fablab che deve stampare singoli pezzi tutti diversi) poter intercambiare bobine senza doversi preoccupare di una mancata identificazione che lo faccia sbagliare di parametri, tipo la qualità del filamento, la temperatura del fusore e altro. Oppure, proposta più interessante per le aziende ma più antipatica a me che ci sono già passato in altri settori, personalizzi il sistema in modo che obblighi l'utente di una particolare stampante a utilizzare solo filamenti 'certificati' dal produttore della printer. Se vogliamo un modo brutale di condizionarti ma anche un sistema per impedirti di caricare bobine ritenute non idonee, di bassa qualità, foriere di problematiche e quant'altro. Una volta che hai ottenuto i 'benefici' che ti aspettavi (royalties?) hai benzina sul serbatoio per rilanciarti nelle più appassionanti sperimentazioni. Ti ho convinto? No eh? ;-) Per quanto riguarda la stampa a colori prendo atto che ti interessa molto e ti appassiona. Tu sai e tu vedi i suoi possibili mercati. Io non conosco e non metto lingua. A me appassiona potermi offrire in ambito industriale vendendo un servizio che adesso è pionieristico, di frontiera. Come ti dicevo il cliente la cosa a righette non la approva. Resta valida la possibilità di stampare pezzi strutturali o di supporto/contenimento, piccoli dettagli, che non siano a vista. Ma il business è ampliare l'offerta carpendo spazi agli stampisti. Un produttore di stampanti da 1MC mi ha detto che stanno sperimentando la stampa di non ricordo bene quale materiale vetroso/ceramico (caricato a) per fare gli stampi per la termoformatura. Stampi da 1x1 metro Gran bel business se ci riescono. Che ti devo dì, mi ci devo buttà. Mi sono stancato di inventare cose perchè siano prodotte da altri, vorrei iniziare a farle io per loro, un domani farle per me ;-) Ciao e Buon fine settimana.
  25. @immaginecrea -- TU ------------------------------------------------------ Per quanto riguarda "l'ultima moda" dei colori "mescolati"..... vedi quella che hai citato (Greetech con montato un hotend "Chimera" a 2 vie)...... sarebbe molto bello poi poterla utilizzare..... ma il software che legge le texture delle mesh e le traduce in colori specifici.... almeno per il "fai da te"..... dov'è?... Aggiungi che ho uno di quegli hotend (Chimera)..... e non è che funzionino proprio al massimo. --------------------------------------------------------------- --- IO ---------------------------------------------------------- Allora: colori mescolati. Si, ma non il Chimera, il Ciclops (un solo ugello due entrate). Giusta l'osservazione del software per simulare le textures. ------------------------------------------------------------------ -- TU ------------------------------------------------------ Già il firmware (Repetier) http://reprap.org/wiki/Repetier_Color_Mixing prevede si la miscelazione dei colori, utilizzando gli estrusori "contemporaneamente" e in "proporzione" per i 3 colori principali (sottratttivi CMY)..... ma al momento stampe "a colori" in fdm.... non se ne vedono se non in sistemi professionali multijet..... sempre per lo stesso motivo..... non c'è il software per lo slicing "a colori". ------------------------------------------------------------------ --- IO ---------------------------------------------------------- Ok, apprendo che la miscelazione dei colori c'è ma più che una miscelazione è un'alternanza delle tinte. ------------------------------------------------------------------ -- TU ------------------------------------------------------ Il fatto invece di "mescolare" 2 materiali diversi mi lascia un attimo perplesso, più che altro in funzione del fatto che i materiali "caricati" esistono già e spesso con "proporzioni ottimizzate".... e mi viene difficile pensare ad un utilizzo "casalingo" del mescolare appunto materiali diversi... potrei capire la "sperimentazione".... ma mi viene più logico pensare che i materiali diversi viene utile utiizzarli "a se stanti", con le loro relative caratteristiche meccaniche "assimilabili" in contesti congiunti... vedi struttura interna in petg o nylon e esterno in abs per avere delle stampe assolutamente resistenti e con caratteristiche meccaniche "superiori" all'uso del solo abs.... e magari pure belle..... come giustamente hai detto pure tu........ ------------------------------------------------------------------ --- IO ---------------------------------------------------------- Mah, resto con l'illusione che questa features mi permetta di fare sperimentazioni. Hai visto mai che pasticciando scopro un sistema che mi permetta di creare qualcosa di inedito per i miei pezzi strutturali? Tipo Meucci che ha scoperto il telefono pasticciando con l'elettrolisi. :) Ok, apprendo che la miscelazione dei colori c'è ma più che una miscelazione è un'alternanza delle tinte. ------------------------------------------------------------------ -- TU ------------------------------------------------------ E concludo con un paio di considerazioni.... è vero che le "righe" disturbano un eventuale "prodotto finito".... ma una "post lavorazione" da prevedere "in macchina"... soprattutto con agenti "spray"... mi diventa difficile pensarla..... ------------------------------------------------------------------ --- IO ---------------------------------------------------------- non è che disturbano ( a me non disturbano) è che il cliente non ti compra artefatti con quella finitura. Non vieni calcolato. l'FDM è eccezionale per prototipare pezzi che non esistono, ma il business è fare pezzi che oggi escono dalla fresatura CNC, dalla termoformatura, dall'iniezione al costo minimalista dell'FDM. Assimilare questo concetto fa la differenza fra "un" garage e "IL" garage della futura Apple. La LUNAVAST che mi hai indicato invece a me attira. Se solo funzionasse come dovrebbe. Certo, ha l'aspetto del carrello di una giostra e le sue realizzazioni non emozionano molto. E' un tentativo di andare oltre. Francamente però non vedo grandissimi prospettive nelle texture di bassa definizione sulle stampe, se non in ambito decorativo/artistico/gadget. Troverei molto più utili superfici belle lisce o meglio ancora serigrafate a varie grane fino ad arrivare alla goffratura o bucciardatura. In quel caso ti si aprirebbe un gran mercato, sui grandi formati. Si perchè a mio avviso il business è quello dei grandi formati. Hai fatto una bella stampante pluriestrusori ma non emergi dalla moltitudine? Stira la meccanica fino a fare minimo un mezzo metro cubo e avrai il tuo posto al sole. Non sei in grado di garantire la funzionalità sull'intero campo d'azione? Beh, penso che tu sia in buona compagnia... o forse il mio è solo sarcasmo ingiustificato... ;-) Ho fatto un gran casino con l'editor. Speravo fosse HTML e pensavo di poter colorare distinto domanda e risposta. Ho fatto un pasticcione .) Buona serata. Beh, rileggendo mi sono accorto di un concetto sbagliato: se la stampa ha una bella finitura fai business anche con le parti picccole.
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