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Mosfet

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  1. Quel calcolatore (1Kg di PLA) fornisce un risultato di 252 metri se vai a vedere come calcola per esempio cura troverai circa 335 metri (oltre il 30%). A mio avviso vanno presi come dati indicativi per stimare in modo spannometrico il costo del pezzo.
  2. Ecco, questo è un passaggio che mi devo studiare bene perchè potrebbe essermi utile per altro genere di lavorazioni. Nel mio caso specifico mi ritrovo con pannello grande che non ha un retro piatto, vedi foto, spesso sforo con le dimensioni del piatto quindi stampo col pezzo in verticale, per questo motivo sto percorrendo la strada della ricerca di un font che si presti ad un ottima lettura post produzione ed eventualmente con riempimento di inchiostro ma basterebbe una certa qualità.
  3. Mosfet

    La mia Artillery Genius Pro

    Più facile si tratti di un connettore di servizio inserito a posteriori dal produttore. Il fatto che non abbiano aggiornato il manuale è buon segno, vuol dire che non è ora indispensabile e che quando il tuo livello di conoscenze della stampante salirà, mi riferisco all'elettronica interna, scoprirai a cosa serve e ringrazierai il produttore per averti inserito di fabbrica un accesso diretto senza dover smontare nulla.
  4. Mosfet

    La mia Artillery Genius Pro

    Un pò come quando comperi l'auto nuova, con i sedili in pelle disegnati da un designer che ha curato anche il passo delle cuciture e tu ci vuoi mettere il copri sedile così potrai rottamare l'auto con i sedili nuovi? Goditi il piatto che c'è! 😉
  5. Questi mi erano sfuggiti, ne cerco un po' poi farò un test! Grazie! L'idea sarebbe quella di stampare il frontale poggiato sul piatto perchè dietro in genere ci sono supporti porta display, porta trimmer per la taratura senza aprire lo strumento ecc ecc quindi avrei difficoltà col proliferare di supporti che vorrei evitare. La scritta doppio colore sarebbe interessante, richiederebbe stampante con doppio estrusore. Potrebbe essere interessante predisporre sul frontale dei fori su cui innestare scritte stampate in nero realizzate in un secondo momento... ci penso su.... grazie!
  6. Argomento mai trattato che mi interessa molto. In genere stampo pannelli spessi da 4 mm, l'altezza carattere 5 mm, conto sempre di riempire la "depressione" di 2mm con dell'inchiostro ma il carattere microsoft sams serif non mi soddisfa molto.... metto esempio così diventa più chiaro. Avete identificato qualche font che si attaglia meglio alla mia esigenza? Colgo l'occasione per farvi gli auguri di buone feste.
  7. Mai sentita nominare comunque vige sempre la regola.... chi più spende meno spande..... e più il modello è diffuso e più rapide saranno le migliorie implementate dal produttore. I prezzi sono così bassi che non ha senso risparmiare qualche spicciolo.
  8. Qui ci vuole subito la cover per la maniglia in pendant con la targa 😉
  9. Non riesco a comprendere lo stile... 😞 sarà dorico , ionico o corinzio? 😉
  10. Sei altissimo, non hai livellato il piatto 👮‍♂️ ci sono anch'io.... illibato deve essere!
  11. Il piatto è un po' come le gomme dell'auto quando fai gare in salita, cambi gomma e ti sembra che vai peggio perchè la mente è settata sul vecchio treno di gomme. 👨‍⚕️ A mio avviso non ci dicono tutto sui piatti, per esempio il rodaggio, ovvero i cicli di riscaldamento e raffreddamento. Qualcosa cambia e non è percettibile a vista io me ne sono accorto tempo fa poi non ho avuto più problemi ma nel frattempo ho fatto ricorso agli stecchetti del magnum 🙂
  12. Considero valido il tuo livellamento del piatto. Quando importi il pezzo su Cura spostalo in uno degli angoli in funzione della dimensione del pezzo. Fai sempre una verifica della zona desiderata a livello di calibrazione Imposta in Cura in adesione piano di stampa Brim / 8mm / 20 linee Alza temperatura di stampa a 215°C stampa iniziale a 220, piatto 65 Controlla come procede la stampa e ripeti la procedura nelle altre aree di stampa avendo cura di non aver fretta nel rimuovere il pezzo a termine della stampa, 20 minuti di riposo ed ottieni un risultato occulto, eventuale sporcizia rimarrà su pezzo ripulendo il piatto che da nuovo si deve volgarmente "sgrassare". Solo dopo potrai provare a riportare le temperature secondo le specifiche del PLA
  13. Comperare la ventola a 4 pin come segnalato nel primo intervento, mentre chi armeggia con l'elettronica può crearsi un'interfaccia che converta la ventola a due fili inserendo un driver che sarà pilotato a 20 khz. Mentre (per estendere l'approccio a chi transita e legge) chi ha solo esigenze di raffreddamento del case, driver con ventola puntata su aletta di raffreddamento ed affini può recuperare ventole a due fili e farle funzionare sempre attive a velocità ridotta (non è il tuo caso), la velocità la si sceglie il funzione del compromesso fra flusso d'aria che serve e rumorosità senza preoccuparsi del PWM.
  14. Deve essere così perchè il progettista farà sempre partire le ventole alla massima potenza quando il dispositivo viene alimentato e dopo un delta T interviene il controllo sul pin 4 che è perennemente collegato alla tensione di alimentazione tramite una resistenza detta di pullup al fine di usare la corrente proveniente dall'alimentazione e non caricare l'uscita del chip (integrato) che pilota la ventola tramite impulsi che quindi lavorerà ribaltato ovvero porterà il pin 4 a massa senza generare un corto nonostante sembri collegato ai 12 volt.
  15. Quando osservate un display in queste condizioni vuol dire che va ricaricato il firmware che contiene i driver del display 4 righe 20 caratteri. Per evitare il ripersi di questo fenomeno evitare la fretta nello spegnimento della stampante appena finita la stampa. Vale per tutti i modelli, rientra in quelle informazioni che vanno considerate corrette per l'utente basico, parzialmente corrette per l'utente evoluto, errate per l'utente esperto... ma funziona! 🕵️‍♂️
  16. Il problema è la ventola che ha due soli fili quindi non è nata per ricevere i comandi dal terzo filo (in genere alcune hanno 4 fili per il controllo tachimetrico). Quindi la soluzione per l'utente comune è prendere una ventola adatta.... e ti togli il pensiero. La ventola va al 100% perchè è nata per andare a quella velocità, in modo fisso, rispettando le indicazione di tensione, corrente, potenza. Se l'uso della ventola, e l'attrazione al PWM, nasce per un discorso di tipo "acustico" è possibile decidere di usarla comunque limitandone i giri col vecchio metodo, generare una caduta di tensione ponendo una resistenza in serie di valore e potenza adeguata. Otterremo una ventola a portata limitata che genera il giusto flusso in modo costante ed in modo silenzioso. Quindi il primo approccio è capire lo scopo della ventola, in che punto la metti, perchè ne hai bisogno.... perchè la soluzione per poter usare ventole che si hanno in casa è sempre fattibile.
  17. Mosfet

    Ventole x anycubic chiron

    Ne compera due identiche da 12 volt e le collega in serie (rosso ventola 1 collegata a 24 volt, nero ventola 1 collegata al rosso ventola 2, nero ventola 2 collegata a massa)
  18. La corrente assorbita dalla ventola non è mai un problema nei riguardi dell'alimentatore (se pari voltaggio) ma potrebbe esserlo se è pilotata da un transistor anche con duty cycle variabile. (Si accende e si spegne ad onda quadra con il tempo di accensione e tempo di spegnimento che possono variare). In questo caso andrebbe controllato il transistor che la pilota, la corrente massima assorbita dal transistor lo si ricava dai datasheet. In questi casi si può optare per collegare al positivo il filo rosso della ventola, il negativo (nero) della ventola al collettore di un nuovo transistor. L'emettitore del transistor a massa mentre la base, tramite una resistenza in serie nel punto di pilotaggio dove esce l'onda quadra che pilota il primo transistor.
  19. Trattandosi di alimentatori switching ci potremmo trovare all'interno della condizione dove l'alimentatore non funziona correttamente ma continua a lavorare. Se la qualità dei condensatori elettrolitici non è elevata sono i primi ad entrare in sofferenza. L'utente non può andare a controllare parametri complessi ma deve sapere che le prime anomalie portano ad una riduzione dell'efficacia dell'alimentatore che viene letto dai dispositivi energetici che misurano la potenza. Per questo motivo fare la "foto" ogni tanto alle performance consente di farsi un'idea se qualcosa è cambiato quando compaiono comportamenti nuovi.
  20. Mosfet

    autospegnimento Ender 3

    Opta per una delle tante prese intelligenti che puoi spegnere dallo smartphone quando sei in giro. Considerando che è sempre un "rischio" lasciare la stampante 3D operativa incustodita, potrebbe essere interessante abbinare un Alexa Echo Show 5 (puntato sulla stampante) così osservi da fuori le condizioni della stampante (che non prenda fuoco), del pezzo in stampa (potresti stoppare la stampa in caso di anomalie), della fine della stampa e di conseguenza lo spegnimento della presa da remoto.
  21. La butto lì solo per farvi ridere. Appassionato di time lapse da anni questa estate ho voluto monitorare una produzione di 13 ore utilizzando 4 telecamere e 6 punti diversi di ripresa. A rotazione svuotavo la scheda visto che non ho fatto time lapse ma vere riprese video in alta definizione. 13 ore ridotte a 40 minuti. A mio avviso il time lapse resta superato, i time lapse con spostamento dell'asse in posizione di riposo per poi comandare lo scatto foto restano affascinanti ma solo con la multi regia puoi candidarti all'oscar Comunque ho provato anche con qualcosa di più corto meno impegnativo, lo chiamerei un cortometraggio
  22. Visitando in forum ho notato parecchie segnalazioni sullo stadio alimentazione, molti puntano a sostituirlo ed altrettanti non tornano per dirci per in realtà non era colpa dell’alimentatore. Per questo motivo vi propongo questa tematica di controllo e monitoraggio che potrebbe essere adottata come standard per tenere sott’occhio la propria stampante 3D. La prima cosa che ho fatto quando ho comperato la Anycubic Mega S è stato quello di collegarla ad uno dei tanti dispositivi che consentono il corretto monitoraggio della potenza assorbita, con pochi euro ne trovate parecchi in giro visto che non sono molti gettonati. Ho definito quindi una serie di step in modo da definire una condizione di partenza in regime controllato. 9,5 Watt Ho acceso la stampante ed è in condizione di attesa 22 Watt Pigio il tasto Home per avviare i motori che portano l’estrusore in basso a sinistra 240 Watt Avvio riscaldamento Estrusore (210°C) + Piatto (60°C) 200 Watt Dopo qualche minuto porto Estrusore a 200°C e piatto a 50°C 39 Watt Vado a misurare la potenza assorbita quando la temperatura dell’estrusore è all’interno dell’isteresi creata dal progettista che spegne il riscaldamento dell’estrusore facendo il rilevamento quando il piatto valica la parte bassa dell’isteresi che porta all’accensione del led sotto il piatto per riportare la temperatura del piatto nel range selezionato. 50Watt Sono i primi 3 giri dell’estrusore sul piatto con deposito del filamento (fase iniziale della stampa) 50W – 210 W Queste sono le letture durante la stampa, il picco di 210 W è per ristabilire le temperature. Condizioni di stampa: E’ bene marcarsi come si stampa, nel mio caso specifico uso PLA+ a 215°C con piatto a 65°C seguendo questa regola, aggiungo per il piatto 10°C in inverno con temperatura ambiente 20°C + 5°C per l’isteresi Quindi il costruttore dichiara piatto intorno ai 50°C +10 + 5 = 65°C Periodo estivo, temperatura ambiente 30°C aggiungo solo 5°C usando il piatto a 55°C Queste due condizioni mi garantiscono nessun problema di distacco del pezzo dal piatto. Nota sull’isteresi del piatto: Guardando il display noto che il valore di temperatura visualizzato del piatto rimane costante anche quando non è alimentato. Non conoscendo la capacità termica del piatto e non avendo il rilevatore di temperatura sono andato a controllare il tempo di isteresi. In questo frangente la temperatura del piatto sul monitor resta fissa per tutto il tempo dell'isterisi. Se qualcuno ha fatto test sul piatto (sui piatti) ben graditi i commenti giusto per capire se il software è progettato per non fare vedere il decadimento della temperatura del piatto quando non viene riscaldato in quanto all’interno del range dell’isteresi. Per via spannometrica i miei 5°C vanno letti come: Voglio che la temperatura del piatto sia 65°C, l’alimentazione si stacca ed il piatto comincia a raffreddarsi seconde la costante termica del piatto sino ad arrivare ad un ipotetico 58°C (valore sconosciuto) sotto il quale il piatto viene riconnesso all’alimentazione (Led sotto il piatto si accende) e si spegnerà raggiunti i 65°C impostati per poi riprendere il ciclo.
  23. Mosfet

    Vi seguo da un po'...

    Buona sera, colgo l'occasione per presentarmi, sono Mauro, nome di battaglia Mosfet visto che faccio colazione da anni con i componenti elettronici. I miei primi avvicinamenti al mondo della stampa 3D li devo grazie al nipotino che riceve in regalo, nel 2019, una Greetech I3 completamente da montare..... quindi ho approfittato per "sniffare" un pò il mondo 3D approfittando per qualche minuteria. Non sono attratto dalla stampa 3D a livello "coreografico" (bellezza oggetti), spesso disegno cose che sono nascoste e mi aiutano nei cablaggi ed affini. Ho voluto rinnovare il frontale di due strumenti di laboratorio e quindi ho approfittato per comprare a fine estate una Anycubic Mega-S, (per la felicità del nipotino), che sto usando a livello molto basico. Le mie competenze restano basiche, approfitterò per chiedere qualche consiglio.
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