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Edoardo C.

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Tutti i contenuti di Edoardo C.

  1. Prego! Qui trovi un buon esempio del comportamento che ti descrivevo. Non ti consiglio di copiarlo alla lettera, un poco a mio avviso va rivisto. Come ad esempio la quantità di filamento che estrude nella linea per il prime del nozzle, 25mm sono un'esagerazione, 4/5mm bastano e avanzano.
  2. Livellare il piatto a caldo è fondamentale, puoi osservare cambiamenti fino a 0.2mm tra bed caldo e freddo e non è affatto irrilevante. Serra per bene lo switch limite dell'asse Z, e magari ristampa il componente venuto male che dicevi nel messaggio precedente. Fa sapere se si risolve il problema 😉
  3. Si, Automatic Bed Leveling. Quella soluzione è un pò scomoda per fare le correzioni manuali del livellamento, ma una volta fatta è molto solida.
  4. Ti consiglierei di fare delle modifiche nello start gcode per ritrarre un poco il filamento (1/2mm) , posizionare l'ugello nel bed distante dall'area di stampa, magari in un bordo, e estrudere una linea di filamento per poi iniziare la stampa vera e propria con lo skirt.
  5. I materiali adatti al contatto con gli alimenti sono il PLA, PET e PETG ( forse anche qualcos'altro ma nell'ambito consumer non credo ) . Nessuno di questi 3 sono resistenti alle elevate temperature, si va dai 60 ai 75 °C , nettamente inferiori rispetto ai 90 °C indicati. Mi spiace ma i requisiti cozzano tra loro, dovresti verificare con una buona accuratezza la temperatura ( c'è di mezzo la salute ) che deve sopportare la capsula stampata e sperare che rientri nella Tg del PETG.
  6. In parole povere, una lettera e poco più. In realtà, più nello specifico, il PETG ha la stessa composizione del PET più l'aggiunta di molecole di glicole ( o idolo ). Questo riduce al minimo l'effetto del processo di cristallizzazione rendendo il PETG più solido. Inoltre alza la Tg , rendendo però preferibile il PET al PETG nell'ambito del riciclaggio ( motivo per cui le bottiglie sono in PET ). Se non sbaglio il PETG è anche più sensibile alla luce UV.
  7. Ciao! In linea generale il PLA ha una temperatura di transizione vetrosa (Tg) tra i 60-65° . Alcune bobine offrono proprietà chimiche leggermente superiori, ma non credo esista del PLA adatto alla temperatura di 90°. Lieto di essere corretto se qualcuno sa dirmi di più! Inoltre devi tenere presente che dovrai stampare del materiale adatto al contatto di alimenti. Se cerchi sempre il PLA, KeyTech ne produce una versione con certificazione italiana per l'uso alimentare. Altrimenti il PET o PETG è un materiale consigliato ( impiegato per produrre bottiglie di plastica dell'acqua ) .
  8. Certamente! Come per la stragrande maggioranza delle altre stampanti 3D hai la possibilità di impostare un ABL ( Auto Bed Leveling ). Dovrai acquistare un sensore, la tipologia di rilevazione (induttiva, capacitiva, meccanica, ...) dipende su che cosa stampi (vetro, alluminio, ...) In base alle caratteristiche elettroniche di questo potresti dover regolare la tensione in uscita per collegarlo alla mainboard della stampante. In questo caso puoi benissimo assemblarti un piccolo circuito oppure acquistarne di già fatti ( vedi: optocoupler ) Ti servirà un po di cavo, preferibilmente rivestito in silicone, dei terminali a forcella, connettori JST. Per montare fisicamente il sensore alla stampante dovrai stampare un supporto ad-hoc, ne trovi diversi anche su thingiverse. Configurazione del firmware et voilà!
  9. Si le utilizzai pure io in passato, il dado è saldo alla ruota stampata? Se la stampa non è precisa, il filetto potrebbe non reggere correttamente e spostarsi di qualche mm durante la stampa. Se non utilizzi un sistema di ABL il problema è meccanico quindi un modo per risolvere c'è di sicuro.
  10. Edoardo C.

    Mi Presento

    Credo che ci conosciamo! 😉 Benvenuto!
  11. Ciao! Dalla sorgente: A quanto pare la complessità dei modelli ad alta definizione potrebbe causare problemi di computazione ad alcuni PC, principalmente per problemi d'allocazione di RAM. Apro una parentesi, una GPU in linea di massima rallenta la rappresentazione del modello ma quasi tutte sono in grado di ultimare il task, se si va incontro a crash il problema risiede nella memoria in quanto non si è proprio in grado di ultimare l'operazione richiesta. Hai provato con un altro slicer? Puoi comunque stamparlo a componenti in "bassa" risoluzione in Cura.
  12. Sembra quindi che sia la stampa a far perdere la calibrazione. Avviti saldamente l'endstop z ? Con che cosa stringhi le viti dell'heated bed? Classico dado a farfalla?
  13. Ciao Silvio! Se utilizzi il piatto riscaldato: la calibrazione la effettui con il piatto a temperatura di stampa? E' noto che per effetto della dilatazione termica i componenti possono subire leggeri cambiamenti, ma abbastanza da far avvicinare troppo il nozzle al piatto talvolta. Descrivi comunque come procedi per il livellamento del piatto.
  14. In realtà se stampi con ABS potresti ottenere ottimi risultati con l'acetone vapor smoothing o direttamente immergendo il modello in un contenitore con dell'acetone. Per gli altri materiali, come ad esempio il PETG o PLA che dicevi di aver acquistato devi ricorrere alla carteggiatura + resina epossidica per una rifinitura di discreta qualità. Ho visto i risultati di questa accoppiata e sono veramente soddisfacenti a patto che il modello non sia troppo complicato e/o districato.
  15. Edoardo C.

    Saluti a tutti

    Benvenuto Luigi! 😊
  16. Ciao Danielai! Ho notato che stai stampando ad una risoluzione di 0.3mm , molto probabilmente il modello richiede una precisione maggiore nella parte superiore dove appunto trovi il testo. Ciò sembrerebbe essere avvalorato dal fatto che la stampa generalmente è ben riuscita nel resto del modello. Prova inoltre a ridurre di qualche punto percentuale il parametro flow ( 1-5% ) . Fa sapere come va! 😉
  17. Edoardo C.

    Nice to meet you!

    Benvenuto Mattia! [emoji4] Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
  18. Ciao! È sufficiente fare doppio click sul modello nel piano e agire nelle impostazioni della sidebar di destra. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
  19. Perfetto! Buona stampa 😉
  20. Ciao Slider! Le modifiche al nozzle implicano di conseguenza di mettere le mani anche sull'heat break nella maggior parte dei casi. Oltre al diametro, alla forma, alla lunghezza del condotto (etc..) i nozzle si possono suddividere anche per materiale, in generale possiamo fare questa suddivisione: - ottone: sono i nozzle più comuni che permettono la stampa di PLA, PETG, ABS, TPU e in generale ogni tipo di materiale non abrasivo. - acciaio INOX: solitamente vengono impiegati in ambiti dove è richiesta maggiore igienizzazione - acciaio rinforzato: si distinguono perché assumono un colore scuro quasi nero derivante dal processo produttivo, questi si utilizzano per lavorare con materiali abrasivi In realtà vi sono anche nozzle costruiti con altri materiali molto più specifici e di nicchia, per esempio puoi trovare nozzle con la punta rivestita in rubino che costano più che una stampante 3d di fascia economica talvolta. La scelta di un heat break all-metal o con tubo in teflon PTFE all'interno è riconducibile al materiale da stampare principalmente. Il PTFE regge temperature fino a circa 240/250 °C ed evita a certi materiali con temperatura di fusione più basse di gonfiarsi nell'ultimo tratto della gola ostruendo l'interno componente. Nel momento in cui si utilizzano materiali che necessitano temperature più alte a quelle citate non sarà più possibile utilizzare heat break con PTFE perché anche questo si fonderebbe, e quindi si utilizzano gli all-metal.
  21. Ciao Basotuz! I sensori per l'ABL rimpiazzano lo switch limite dell'asse Z. In circolazione ci sono diversi sensori, più o meno adatti al variare della superficie del bed e in generale per affidabilità. Come citavi, ci sono i sensori capacitivi che utilizzano i campi elettrici per il rilevamento del piano, proprietà che permette quindi di rilevare diversi materiali, compreso il vetro. Lo svantaggio di utilizzare questo genere di sensori è data dalla rilevazione sensibile a temperatura e/o umidità. I sensori induttivi, invece, sfruttano I campi magnetici per la rilevazione, ciò implica che sono sensibili solamente al metallo. Questo non vieta di avere del vetro sopra a questo a patto che il range di rilevamento del sensore sia maggiore dello spessore del vetro ( ci sono comunque altri aspetti negativi ) . Detto ciò in linea generale si preferiscono i sensori induttivi per un piatto in metallo, e i capacitivi per un piatto con qualsiasi genere di vetro. Ci sono anche altri sensori in circolazione che sfruttano principi diversi ( es. BLTouch ) L'assemblaggio e la configurazione sono prettamente simili tra i vari sensori, online dovresti trovare diverse risorse, qui trovi una guida (dove si prende in esame il BLTouch citato prima) per il tuo genere di stampante: http://www.geeetech.com/wiki/index.php/3DTouch_Auto_Leveling_Sensor
  22. Edoardo C.

    Piacere, Edoardo!

    Piacere, sono Edoardo 21 anni, studente di Informatica Applicata all'Università di Urbino e vengo da Lucrezia provincia PU. Appassionato di Stampa 3D, Videomaking, Informatica e tutto ciò che ruota attorno alla tecnologia!
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