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Chaos

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  1. Chaos

    cavo stampante

    I miei hub li ho provati con alimentazione esterna e non(in quanto portavano solo segnale e non c'era necessità effettiva di alim esterna), probabilmente come qualità interna non sono il massimo(sufficienti per un uso standard non adatti alla comunicazione della stampante), quindi penso che si possa essere fortunati o meno in questo senso; per il cavo con gli anelli di ferrite posso dire solo una cosa se il cavo è fatto bene non servono; io provai con un comune cavo a riscrivere il fw della scheda elettronica della stampante e andò tutto bene per un bel po di volte, tuttavia una volta è andata male e mi ha creato non pochi problemi(sarà pur stato un caso, ma non volevo si ripetesse); per questo ho cercato quelli con gli anelli di ferrite, che spesso sono anche indice di una maggiore qualità costruttiva, sicuramente hai ragione sul fatto che possa rallentare però non ho più avuto problemi di quel tipo per questo mi sento di preferirli (devo dire che i miei cavi passano fra casse, amplificatori, router(s), modem e un altro pc e dall'altra parte della stampante ho un'altra presa per il banchetto "fai da te" per elettronica e non, quindi una o due fonti di interferenze le ho a destra e a sinistra . Io resto sullo sconsigliare se possibile cavi/hub lunghi o non necessari, e capisco che con il prodotto giusto il problema non sussiste.Solo che ammetto che mi mancano dei parametri per dire quale sia il prodotto giusto (come ha fatto Alep con parametro di esperienza), vorrei capire se esistono certificazioni identificabili specifiche per la qualità su cavi con questo scopo o se è sempre un gioco di fortuna.
  2. Chaos

    cavo stampante

    Riporto up questo 3d per portare la mia esperienza, se altri avessero il dubbio; Io ho un cavo di alta qualita usb2 da 1m (placcato oro e anelli di ferrite agli estremi, comprato proprio per comunicazioni del genere)[lo chiameremo Hq per comodità] e ho provato configurazioni di questo tipo: *tutti gli hub sono alimentati esternamente, non possiedono cavi solo il modo per attaccarli; e non supero mai 3m. prolunga 1m usb2 + hub usb2 + Hq = E' andato per molto tempo ma la comunicazione ogni morte di papa si interrompeva; prolunga 50cm usb2 + hub usb2 + prolunga 1m + Hq = Ahahahahah, lasciate ogni speranza o voi che comunicate; prolunga 50cm usb3 + hub usb3 + Hq =mi si interrompeva ogni 1:30 h circa; prolunga 50cm usb3 + Hq = Non si interrompe quasi mai è successo solo una volta con una stampa da 8h [cerco di evitarle stampe tanto lunghe perchè comincia ad influire anche la fortuna]; Hq = Non si è mai interrotto (fino ad adesso), mi ha obbligato però ad usare il portatile e non il fisso; Rendo noto che il pc nel mentre viene sempre usato in modo mediamente pesante(non da stress test, ma neanche una navigata al volo per l'orario dei treni) [9-10/12 Gb ram usati, cpu 30% di carico , gpu 40/60% di carico] Detto ciò sono curioso dei riscontri di nefilim che non ha riportato, ma in generale mi sento di SCONSIGLIARE prolunghe e hub, a occhio ogni sezione a prescindere dalla qualità porta dubbi (l'oggetto che crea meno problemi, è quello con meno componenti che si possono rompere; legge di strada), e invece usare cavi più corti possibili con possibilmente anelli di ferrite anche se non sono necessari , male non fanno (e se si rompono il cavo nn si rompe XD).
  3. Action Figures, molte parti a sbalzo ; io penserei a un doppio estrusore per usare due materiali differenti se no staccare i supporti non la vedo sempre bene, o fare come dice Aldebaran. Per i materiali ti consiglio di provarne un po' per capire quello che si adatta meglio a ciò che vuoi fare: ABS(speciali, per cominciare sono piu facili da gestire), PLA , PETG, e per i supporto il PVA; per cominciare sono gli standard ma ne esistono veramente tantissimi per tutte le occasioni, ci sono quelli elastici , quelli conduttivi, ignifughi, quelli simil legno, simil gesso..... si può continuare tutto il giorno; dipende da quel che vuoi fare. Per gli Scanner, non so se ci sono scanner super economici per le dimensioni di una persona; per quel lavoro penserei ad usare sw come photoscan e poi un qualsiasi editor 3d per correggere il modello prodotto, ti basta una macchina fotografica decente e un po di pazienza per capire come fare le foto al meglio, se fatto tutto a regola d'arte da risultati eccelsi anche se occorre spesso molte ore di elaborazione.Per oggetti piccoli, tutto dipende dal tuo budget, e non avendo grande esperienza posso solo dirti che ho visto la qualità di scan del ciclop (270$ circa) e non ne sono rimasto impressionato sinceramente, quindi mi muovere su qualcosa di decisamente più professionale. Se non sbaglio c'è una DaVinci con lo scanner incorporato.. Dove Comprare ecc, se ne parla spesso quindi passo L'unico "Libro che mi sento di consigliare" è quello di fisica, in quanto se provi a stampare fai presto a fare errori, ma è in evitabile, comprenderli e fare le opportune aggiustature è il miglior modo per imparare. Comunque su internet ci sono brevi guide sui problemi più comuni, basta che cerchi su google "stampa 3d problemi comuni" o problemi di stampa. Quello che ti consiglio prima di tutto è definire precisamente : la dimensioni esatter del piatto, il budget, se doppio estrusore o meno. Se non hai chiari questi 3 punti ti sconsiglio un acquisto casuale, rischi di trovarti con qualche restrizione indesiderata.
  4. Ricordo solo che un alimentatore ha un parametro di efficienza, spesso non dichiarato su quelli economici, solitamente è intorno al 85%-92% quindi un ali a 16A da 12v fornisce effetivamente (grosso modo) 163W. Ed è bene che l'alimentatore possa fornire più ampere di quelli richiesti(in picco non in media), perchè altrimenti si surriscalda/va in protezione(se la ha)/ si rompe. Quindi diciamo che se la nostra stampante ha un picco di 200W allora (200/85)*100=235,3W /12V =19,6A con un arrotondamento per eccesso 20A sono quelli corretti al pelo. Io solitamente abbondo,non per una questione di Ampere ma in modo che l'ali rimanga abbastanza "freddo" in quanto internamente quelli "più grossi" hanno dissipatori maggiorati o ventole che spostano volumi superiori .
  5. Una piccola precisazione; la funzione vaso dovrebbe*, dato un solido (esempio un cilindro )farne solo la base e la superificie perimetrale (laterale) cercando di usare un metodo che eviti ,per movimenti ampi x e y,l'innalzamento dell'estrusore (il piu possibile,quindi cerca di fare tutto senza interrompere l'estrusione). Spero di essermi spiegato In modalità normale (con un cilindro cavo), vengono usati algoritmi diversi che per esempio dopo aver fatto un cerchio staccano l'estrusore e ricominciano un nuovo cerchio con un punto di partenza potenzialmente diverso da quello di fine del precedente(creando così un numero maggiore di irregolarità). Io personalmente per livellare il piano stampo dei dischetti ai 4 angoli del piatto e con il calibro verifico che siano tutti alti uguali, altrimenti modifico in base hai risultati e rifaccio la procedura, così ricorsivamente fino ad ottenere errori accettabili (0.05-0.1 è genralmente più che buono). *(ne sono abbastanza sicuro, anche se non ne ho fatti molti, e se qualcuno volesse corregermi nel caso di errore)
  6. In gcode, mi sembra folle a mano sinceramete, io proverei a stampare una spirale e vedere cosa fa lo slicer, non credo la faccia a pezzi, però ammetto che non so se cominci dal centro o dal perimetro.. ora ti propongo qualcosa, ma prima lasciati magari consigliare di dimenticare la spirale e pensare di fare dei quadrati non chiusi che formano una spirale (passami il termine ) angolata e non curvilenea, tipo labirinto per intenderci; in questo caso il gcode risulterebbe 1000 volte più semplice. Prova con questo codice openscad, poi lo esporti come stl, non ho provato a stamparlo ma credo che possa andare; spiralCone(height=0,Radius=100,baseRadius=0.3,frequency=5,resolution=250,numPairs=3); //cone spiral module spiralCone(height=20,Radius=20,baseRadius=3,frequency=1,resolution=25) { union(){ translate ([0,0,-(height/2)]) { for(i=[0:resolution-2]){ hull(){ rotate ([0,0,frequency*360/(resolution-1)*i]) translate ([Radius-(i-1)*Radius/resolution,0,i*height/(resolution-1)]) sphere(r=baseRadius, center=true); rotate ([0,0,frequency*360/(resolution-1)*(i+1)]) translate ([Radius-i*Radius/resolution,0,(i+1)*height/(resolution-1)]) sphere(r=baseRadius,center=true); } } } } } Se vuoi cambiare la spirale modifica la prima riga con i seguenti parametri: baseRadius è la dimensione dello spessore della spirale Radius è il raggio nel punto piu ampio della spirale dal centro (se hai un piatto da 20*20cm dovrebbe già andare discretamente) frequency sono il numero di volte che esegue i 360° resolution è un parametro di risoluzione della figura che deve essere bilanciato con frequency, in quanto più alzi la frequenza più devi alzare la definizione della figura se no ti ritrovi dei pentagoni. Magari se usi repetier host usa l'impostazione dei vasi, che dovrebbe stampare senza alzare l'estrusore in questo caso. Buona fortuna
  7. Come è stato detto se la resistenza scalda allora funziona, unica alternativa è che abbia un difetto di fabbrica(però mi sembra strano). verificarla è facile deve essere di 3,21ohm circa (valore appena misurato su un riscaldatore di scorta) Il termistore non dovrebbe essere altro che una resistenza che varia in base alla temperatura (immagino che a seconda della temperatura il filamento interno cambia dimensione dando quindi una resistenza facilmente prevedibile conoscendo il diametro e il materiale), purtroppo non ne ho di scorta al momento (sono in arrivo, me li porta il cinese a piedi quindi ci vuole tanto) però se un utente la misura e in relazione alla temperatura puoi verificare anche quella.. Se non sbaglio nel firmware dovrebbe essere presente una specie di matrice con temperatura/resistenza, ma non mi chiedere dove(posso solo immaginare che sia in un file dove definisce i vari termistori). Visto che queste componenti non sono rotte(una volta verificato quanto detto sopra) e che l alimentatore non si spegne o rompe (altrimenti sarebbe sottodimensionato, visto che hai verificato i 12v ; @Alep non ci avevo pensato subito, tu dai sempre ragionevoli consigli), le possibilità sono in effetti solo 3: qualcosa nel fw (ma non credo, visto che non lo avrai toccato) le connessioni elettriche o i fili strozzano (possibile la prima, difficile la seconda se non li hai sostituiti con cavi piu lunghi o piu sottili) la scheda elettronica ha qualche difetto o va in "protezione" (per temperatura). Io ti consiglio di verificare le prime due ipotesi successivamente, se tutto è regolare, ricablare tutto facendo molta attenzione affinchè il contatto sia presente certo e abbondante. Se così non cambia ricarica il fw originale (chiedilo al venditore se non lo hai) Se così non cambia ancora fattene mandare un'altra P.S. non conosco l'hw e il fw della tua stampante, vado per esclusione; non credo di aver aggiunto qualcosa in più di quello che ti hanno già detto, però mi è sembrato utile scriverti punto per punto cause e come muoverti visto che ci sono passato anche io su problemi simili senza avere come ora 2/3 pezzi di ricambio di ogni componente. P.P.S ascolta sempre Alep che è evidente che se ne intende davvero davvero molto di ciò che ruota attorno alle stampanti
  8. Si, ho già i 2 nema 17 che attualmente tengo nel cassetto per eventuali ricambi della mia stampante in uso, poi se vedo che non ce la fanno , pensavo di lasciare degli spessori aumentati con i nema17 che se rimossi mi permettono di usare i 23 senza modifiche; il piatto io l ho progettatto come un 60x60 con 50x50 di sezione riscaldante {ho anche un progetto alternativo scalato di 10 cm ovvero 50x50 e 40x40 riscaldato,tutti e due usano come perimetro profilati 2020(vetro,Aluminio avvitati sopra; isolante e pad dentro), sceglierò alla fine del progetto quando avrò tutto ben visibile sotto al naso}, Sei stato davvero preciso, non so come ringraziarti; e sicuramente farò tesoro di ogni consiglio. (anche volendo no avrei più nulla da chiederti sull'argomento, mi è successo ben poche volte su un forum) grazie!
  9. Passo a comprare qualche pezzo per fare dei test pensavo a questo per il raspi dovrebbe andare bene, anche se devo ben capire precisamente come funziona e vedo 8 canali analogici, non sono 9 ma penso che siano piu che sufficienti. olinuxino a20 micro è davvero notevole se uno avesse la voglia potrebbe gestirci tutta la stampante, non ne conoscevo l'esistenza ed è anche piuttosto economico per quello che fa. Il piatto si muove solo sull'asse Z su due viti a sfera centrate ognuna su uno di 2 lati opposti, ognuno con un nema 17 (però essendo da 16mm di diametro devo ragionare se mi serve un motore nema-23 o basta il 17) Devo essere sincero, sul piano pratico anche io ho dubbi se questo discorso sia utile o meno; ma ammetto che su piani da 20cm di lato è aria fritta; però su piani da 40/50cm penso che possa avere un qualche senso. Sicuramente fare anche un semplice prototipo con 3 resistenze e 5 resistori seppur al più inutile mi darebbe soddisfazione.quindi credo che lo farò, dopo aver studiato una soluzione ipotetica un po più complicata e valutandone la fattibilità . @Alep se mi confermi che non ho scelto un oggetto a caso , passo all acquisto (l'ho scelto perchè mi sembra molto Pratico nell'utilizzo fisico lasciando liberi i GPIO). E davvero grazie per la tua esperienza, in una parola illuminante. PS se non erro non avendoli mai usati tutti i pin del raspberry 2,3 utilizzabili dovrebbero essere 26= 40-(5v,3v,GND,ID_SC)
  10. @Marcott, ipotizza di avere una sola resistenza e di stampare 2 oggetti uno con una base molto ampia e uno molto piu piccola, il primo al centro(e centrato sul termistore) ed il secondo quasi sul perimetro, se il termistore è al centro dopo un certo periodo il primo oggetto funge da isolante mantenedo un calore maggiore rispetto al punto del secondo oggetto. Bene a questo punto diciamo che bilanciando la temperatura rispetto al centro la temperatura cala sul perimetro e il secondo pezzo può presentare problematiche di distaccamento(ed altri fenomeni non voluti) in quanto non raggiunge la temp minima scelta. Ok a questo punto ipotiziamo di avere 2 termistori uno al centro e uno sul perimetro; posso scegliere a vista quale leggere per scegliere la temperatura, così da raggiungere la temperatura minima in entrambi i termistori, se il centro è piu caldo scelgo quello sul perimetro. Ovvio che ci sono dei difetti (per esempio se la differenza è eccessiva tra le temperature miglioro al perimetro ma peggioro al centro; se però la differenza non è eccessiva allora evito i problemi di basse temperature in zone periferiche, mantenedo una temperatura piu alta ma accettabile al centro),ed è per questo che stavo pensando di separare la sezione riscaldante in più parti così da spegnere per esempio il centro fino a raggiungere e mantenere la temperatura o minima o pari a quella dei termistori adiacenti. (PS se metto più resistenze necessito di almeno un termistore per resistenza altrimenti le si guida a sentimento, e il monitoraggio è necessario per ottenere il piatto di temp uniforme) Sarebbe interessante produrre manualmente il piatto integrando X relè collegati alla resistenza sviluppando un alta quantità di moduli che dividono il piatto, ma devo rifletterci.. tutta teoria.{tante sezioni quanti i pixel di uno schermo, ahahah pateticamente teorico, e dove li metto tutti quei relè XD)Però sarebbe bello se in un fururo vendessero piatti con 50 sezioni regolabili. Per vedere la temperatura effettiva io mi sono fatto uno schemino settando il piatto(aspettando un bel po) e misurandolo con un termometro a infrarossi, sicuramente un termistore esattamente sulla superficie di stampa sarebbe il top, ma poco praticabile in quanto dovresti poterci stampare sopra. E ti dirò non è neanche vero che sia irrilevante in quanto dovresti prima fare andare in temperatura il piatto e poi mantenerlo per un po di tempo prima di stampare, altrimenti come succede praticamente a tutti la stampa parte perchè il termistore è in temperatura, ma in realtà la superficie di stampa è differente (ip termistore 90° piatto 80°, e che la temp del piatto sia perfetta) ; dopo diciamo 20-30min il termistore è ancora in temperatura ma la superficie è cambiata(ip termistore 90° piatto 88°, e ora la temp del piatto comporta un certo tipo di fenomeno negativo) . Però oltre a mettere i termistori più vicino alla sup di stampa non saprei come migliorare questa effetto se non con l' esperienza; ad esempio se setto 85° , magari i fenomeni non si presentano perchè raggiungo 83° ma devo aspettare che vada in temp la superficie perchè a 75°, temp di start quando il sensore segna 85°, magari non attacca. @Alep Ci ho pensato anche io di usare un altro arduino, però devo ammettere che non mi sono informato su come far comunicare arduino al pc di controllo, per quello sn un po restio ad usarlo temo di infilarmi in un ginepraio, mentre col raspberry è piuttosto semplice essendo effetivamente un computer. Interessantissimo il modulo che mi hai indicanto devo approfondire(mi sorge spontaneo riflettere sul effettivo numero di pin che voglio usare e quindi di termistori che posso gestire). E devo anche approfondire l'inerzia termica ( di cui sono all'oscuro), anche se per come lo ho ipotizzato, il piatto, non credo che subisca repentini ed eccessivi cambi di temperatura dove viene deposto il materiale (posso sbagliarmi e per questo studierò un po l'argomento). Avevo pensato ad un piatto del genere(dal basso verso l'alto): 1°Strato Lana di roccia 2-3cm 2°Strato Pad siliconico (uno o più adiacenti) 3°Strato lastra di alluminio di più di 4mm (devo fare qualche calcolo) con incisione sul top per posizionare i termistori (le incisioni fatte con criterio per evitare di creare problemi di dispersione) 4°Strato Vetro Ceramico di circa 5mm(anche su questo il dimensionamento è a occhio al momento). cosi ottengo un strato isolante prima, poi riscaldate, uno dispersivo/uniformante, uno isolante su cui la stampa non è difficoltosa { ho fatto molte prove e mi trovo bene col vetro ceramico, perchè con le alternativa mi rompo le scatole, il kapton va da dio ma quando stacco gli oggetti delle volte si rompe e sinceramente ci perdo un sacco di tempo per ottenere una superficie perfetta. Stavo anche riflettendo sull incidere il vetro per infilare i termistori ma credo che creerei piu problemi di quanti non ne risolva (meccanici sopratutto, al distaccamento del pezzo). Con questo numero e spessore di strati dovrei aver aumentato il tempo di riscaldamento (purtroppo), ma dovrei anche mitigato effetti venefici di un eccessivi cambi di temperatura. Controllo lineare, decisamente al di sopra delle mie capacità attuali; sono piu un informatico che un elettronico ed oltre ai relè diodi resistenze e qualche transistor non vado, per quello che cercavo un modulo che per esempio mi passase un volore numerico relativo alla resistenza e io tramite una tabella potessi ipotizzare una temperatura ragionevolmente coerente raffrontando gli estremi dell intervallo in cui si trova il valore; con un solo pin di comunicazione sarebbe stato il massimo (come il KY-015, con la possibilità di usare i termistori), in quanto ne avrei potuti usare davvero molti con un solo raspberry.
  11. Chaos

    Sensori di temperatura

    Sto progettando una stampante che elimini(riduca) i problemi della mia, dopo aver progettato/dimensionato ciò che concerne il movimento degli assi XYZ, mi è sorto un piccolo problema.. [Introduzione] Vi sarà capitato che le vostre stampe si staccassero da sole, a causa di temperature troppo basse, o che i vostri oggetti avessero le zampe da elefante; oppure di far fatica a far partire la stampa perchè il piatto fatica ad arrivare ad una temperatura sufficientemente alta. Bene, ridotti tutti questi problemi al massimo risultato ottenibile ho notato che talune volte i problemi citati sono da imputare alla non costanza della temperatura lungo l'area del piatto di stampa, quindi volevo creare un programma ad hoc per le temperature del piatto, letture e accensione del piatto. Fino a qui tutto abbastanza banale, quindi incremento un po la dose; volevo, cambiando il mio fido MK3 con un pad silconico da 220v(da 1kv circa), eliminare il problema del raggiungimento di una temperatura elevata. E data anche la dimensione del piatto che voglio mettere in opera (50x50 riscaldato) munirlo di almeno 9 termistori (capisco che sembra un' esagerazione ma non voglio neanche partire con la stampa se l'unico punto in temperatura è quello centrale). Ora il mio problema è quasi formato, l'unico dato mancante è che voglio controllarli con Raspberry e non con arduino, questo perchè nel mio progetto vi sono anche altri elementi che deve controllare tra cui i relè per il piatto altri sensori di temperatura ma ambientale, gestione delle ventole sul lato elettronico solo se necessario (ky028) ; in pratica un sacco di cose di cui vorrei tenere ben traccia e controllo su un 27". Quindi avrei {ARDUINO+RAMPS} e {RASPBERRY}, i termistori sarebbero i classici ntc 100k 3950. Quello che mi manca è come leggere le temperatura "direttamente" con raspberry (con arduino ho già provato con altri termistori e sembra andare). Stavo pensando ad un modulo(per ogni termistore) dedicato allo scopo di mandare un segnale digitale, dove il termistore deve essere rimovibile e del tipo citato. Conoscete moduli di questo genere e/o alternative piu sensate (considerando che in ogni caso voglio gestire il tutto mouse in mano e non premendo tasti sulla stampante, perchè le due componenti sono si separata ma devono essere controllate dal medesimo pc nello stesso momento)? P.S. Solo per farsi un idea pensavo di usare diversi pad siliconici per accendere o spegnere aree del piatto , 1 per termistore sarebbe il massimo, ma è molto poco pratica la gestione, penso che 4/5 sia una buona scelta .[Per questo però devo ancora valutarne la fattibilità e per il problema citato la differenza non esiste, è solo qualche relè in più; e del tutto inutile se non risolvo]
  12. Al contrario, io da quando ho cominciato(2 annetti non di più) ho sempre usato una stampante cinese; e nel modificarla (hw/sw), smontarla e rimontarla , ho notato certi comportamenti e ora nel progettare(da zero) la stampante che fa al caso mio ho messo insieme tutto per poter ridurre questi comportamenti che non mi piacciono(ed evidentemente anche a te). Qui nel forum c'è tanta gente che ha 3 o 4 stampanti quindi sicuramente avranno notato un numero maggiore di cose, e anche io sono curioso di leggere qualche commento più esperto; Comunque come infarinatura dovrebbe essere tutto corretto vedremo se mancante.. Per darti una piccolo valore numerico, è da Luglio che non ricalibro nulla però un controllo sui bulloncini e sul grasso(o olio) lo faccio sempre se la stampante è ferma da un po o una volta ogni 100 ore circa di stampa(4-5gg se stampa senza quasi fermarsi). Considera che la mia stampante ha un telaio in plastica(sembra un grattacielo giapponese durante un terremoto quando stampa oggetti più alti 9-10 cm), quindi se hai una stampante italiana è sicuramente fatta meglio e i tuoi tempi saranno sicuramente maggiori.(all'inizio ogni 3 stampe dovevo ri calibrare il piatto, gran brutti tempi) Saluti
  13. Sicuramente gente più esperta di me ti risponderà meglio, riporto solo i punti che ho personalmente riscontrato: 1- Sw, se il firmware non ha valori completamente corretti sul movimento dei motori anche se abbastanza precisi nel lungo periodo potrebbero obbligarti a ri calibrare manualmente. 2- Hw, se non è presente una buona ingrassatura dove necessario (esempio sull asse Z) si potrebbe bloccare il meccanismo per qualche step quindi di fatto si presenterebbe uno sbilanciamento 3-Errori di montaggio, cinghie non perfettamente tese, rod(barre temprate) non perfettamente parallele alle viti(a sfera, o similari) Z, viti poco strette(in sostanza i giochi)... Queste possibilità hanno due svolte possibili: 1-Il blocco della macchina immediato (se proprio l'errore è grosso) 2-Aumento di vibrazioni che favoriscono giochi ancora maggiori, e bulloni che si svitano nel tempo Banalmente se vi è un problema come quelli proposti una correzione sarebbe più che sufficiente per aumentare sensibilmente il delta t (come si dice in fisica) tra le calibrazioni.E magari un rapido controllo dell ingrassatura e dello stato dei bulloni ogni tot ore di stampa aumenterebbe ancora il delta t. Ora presa una macchina che non ha i problemi elencati, al fine di diminuire la frequenza delle calibrazioni, si potrebbe riprogettare qualche parte al fine di diminuire l'inerzia e quindi le vibrazioni, es i bowden diminuiscono il peso spostando il/i motore/i in una posizione fissa ottenendo meno inerzia. O in alternativa mettere del liquido frena filetto su bulloni che non servono per calibrare, ad esempio sui bulloni del telaio. O ancora aumentare la rigidità stessa della macchina (telaio imbullonato al tavolo) ecc. Diciamo che a livello puramente teorico un telaio saldato, viti a sfera, bullone contro bullone ben stretto (per le calibrazioni), cinghie tirate da bulloni in tensione con una molla, e un basso peso delle parti in movimento dovrebbero garantirti delta t estremamente lunghi. Ricorda però che si un alleggerimento è migliore per l'inerzia, ma la qualità non deve peggiorare; es sostituire un ingranaggio in alu con uno stampato è praticamente sempre la scelta sbagliata (per lo scopo che vogliamo raggiungere); e si diminuire il peso per le parti in movimento, ma per le vibrazioni vale il contrario sulle parti ferme. In sostanza potremmo quindi elencare i fattori che incidono maggiormente sui tempi tra calibrazione e calibrazione: Errori nel sw Errori nel hw/manutenzione Errori di montaggio Vibrazioni Spero di esserti stato utile e di non averti detto troppe banalità
  14. Chaos

    PETG lavorabile?

    0,6 notevole , stamperai in un fulmine; per me sarebbe troppo lunga la post produzione con mezzo millimetro da arrotondare ovunque hihihi. Sostanze chimiche che la sciolgono e/o ne creino una colla?
  15. Chaos

    PETG lavorabile?

    Dunque la temperatura mi sembra di averla letta anche da qualche parte, ma in realà la derivavo dal sito della real col rapporto 97(rammollimento abs) sta a 105 (temperatura che tengo per ottenere risultati perfetti per l abs) come 85(rammollimento petg) sta a x, segue 97 : 105=85 : X => (105*85)/ 97 = 92 , è evidente che la matematica è solo un punto iniziale per i test in quanto sono materiali differenti. Però direi che ora ho una temperatura migliore da cui partire. Fantastico il vaso, non sai che darei per vedere che trasparenza si ottiene dopo averlo passato con dremel+pasta abrasiva, sempre che torni lucido con la pasta abrasiva. E' un singolo strato il perimetro o sono di più? A occhio sembrerebbe singolo a 0.2
  16. Chaos

    Salve a tutti

    Mi presento sono Chaos, ormai è passato un anno da quando ho acquistato una stampante 3d per curiosità e per poter capire e imparare qualcosa. La stampante che acquistai era una "hesine", si una stampante cinese extra economica clone della prusa, che attualmente del modello originario ha ben poco; si perchè la parte più interessante di questo viaggio è partita quando si è bruciata la scheda elettronica. Oserei dire piu una fortuna che altro, si perchè mi ha obbligato a mettere mano al firmware che veniva fornito in hex (e sinceramente non ho neanche provato a rimettere quello "di fabbrica"), e la possibilità di metterci mano mi ha permesso di modificare le forme, i sensori di informarmi sulle possibilità di estrusione, sui driver, sui miglioramenti meccanici. Inoltre una volta capito un infinità di cose in più rispetto alle prime stampe dettate dal copia e incolla delle configurazioni consigliate, sono riuscito a stampare davvero molto meglio. Devo essere onesto tornando indietro non comprerei nulla di diverso, o meglio a differenza di molti che consigliano di non prendere stampanti cinesi io invece lo consiglierei in quanto a fronte di 200€ di spesa si impara davvero molto e non hai il timore di rompere cose (e ne ho rotte di cose), alla fine è un po' come comprare un libro o un manuale ( che per altro spesso ha lo stesso prezzo) che ti obbliga a capire sbattendo la testa sui difetti di stampa/ su situazioni inattese. Ammetto che all inizio non volevo iscrivermi sui forum per fare domande e rompere le scatole; però devo ammettere che questo settore moltiplica ogni giorno variabili in gioco aggiungendo nuovi estrusori, nuovi materiali , insomma nuove componenti. Sfortunatamente questo aggiungersi di variabili non va di pari passo con le informazioni necessarie su di esse, anzi spesso informazioni sono offerte in carattere pubblicitario che non può che confondere le idee. Per questi motivi sono giunto alla conclusione che se io provo 2 o 3 componenti posso essere utile a chi non le conosce e altrettanto gli altri utenti del forum possono essere utili per me, per capire. Dopo questo textwall saluto tutti, e ci vediamo nei thread
  17. Chaos

    PETG lavorabile?

    Salve a tutti, sono ormai giunto alla conclusione del mio secondo rotolo di materiale; Il primo rotolo che ho provato ed esaurito era in PLA, che sinceramente non mi ha soddisfato pienamente, il secondo rotolo era in ABS (era ovvio i piu comuni) e devo dire che una volta capito i trucchetti per stamparlo bene (e senza raft) non mi è affatto dispiaciuto, come resistenza era decisamente meglio ma il punto che veramente me lo ha fatto preferire dimenticando la fatica di chiudere la stampante in una scatole per l odore(e il resto) è la lavorabilità. Infatti per me la possibilità di rifinire un pezzo è molto importante, visto che qualche bavetta la stampante la fa, o quando devi usare supporti toglierne i segni lo reputo fondamentale. Quindi la possibilità di "scartavetrare" è il discriminante. Dopo questa introduzione dove chiunque avrà detto " e quindi?", passo al punto focale della discussione: devo comprarmi dei nuovi rotoli (visto che me ne rimane solo uno in pla vecchio che mi fa imbestialire) e leggendo un po e informandomi ho trovato questo materiale che pare sia ormai comune il PETG che da quanto ho capito si caratterizza rispetto al PLA e ABS come più resistente più flessibile con una maggiore coesione tra strati (ottimo per pezzi "meccanici") e la possibilità di una certa trasparenza e lucidità.In particolare rispetto all'ABS si caraterrizza per temperature del piatto decisamente inferiori 80/90°C contro 100/110°C. Non rilascia fumi tossici (ormai la scatola è fatta quindi , frega nulla).E' super resistente a sostanze chimiche.(questo mi preoccupa per alcune lavorazioni) Bene tutto estremamente interessante per me, ma la lavorabilità? non ho trovato alcun opinione in merito.Quello che mi interessa particolarmente è: è "scartavetrabile"? è lucidabile con pasta abrasiva per togliere eventuali difetti prodotti dalla lavorazione precedente? ha un supercollante/ riparatore , come lo erano gli intrugli di acetone e scarti di abs sull abs? (non so neanche quanti pezzi delicati ho rotto nella loro ripulitura e riparato in modo piu che soddisfacente) E' vernciabile?(vernici di che base , nel caso) Visto che mi aspetto che le risposte vengano date da chi ha esperienza nel uso di questo materiale, mi permetto di porgere due domande: 1) Eventuali Contro che avete riscontrato oltre alla classica bavetta che con un po di ritrazione si può evitare? 2) Visto il mio discorso prolisso, vi sentireste di consigliare un materiale alternativo da provare considerando ciò di cui sopra e l'economicità come fattori preponderanti? La mia idea era al posto di prendere due rotoli prenderne 4 da 0.5kg, 1 per l'abs 2 per il petg (1 colorato e 1trasparente che mi intriga molto) e 1 materiale a caso da provare, tuttavia faccio una fatica immensa a trovarli da 0.5kg dallo stesso venditore quindi se mi dite che ne vale la pena posso escludere l'abs per prendere 1 kg di quello da voi consigliato. Vi ringrazio per l'attenzione.
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