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Mosfet

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Risposte pubblicato da Mosfet

  1. Realizzazione con PLA+ di sistema sottovaso nascosto con indicatore graduato di livello acqua.
    Attenzione: Il PLA non ama l'acqua questo è un test di funzionalità per irrigazione capillare dal basso e test di durata del PLA quando a contatto con acqua o terreno. Si consiglia di non caricare l'acqua al massimo livello fermarsi alla 4° tacca per evitare il contatto dell'acqua col piatto. Naturalmente il bicchiere forato resterà immerso.
    Il progetto è composto da
    1) Il piatto... il cui diametro dipende dal vostro vaso che non deve essere forato, il mio ha diametro 25cm, alto 25 cm, il fondo 14 cm, la dimensione del piatto consente di avere una camera alta 7 cm capace di contenere 1 litro d'acqua con asta graduata al massimo (5 tacche).
    2) Il bicchiere forato... va innestato al centro riempito da una corda, ciottoli o terra, è forato e quindi l'acqua risale capillarmente.
    3) Piedini di supporto... vanno incollati sotto, servono solo per mantenere una certa stabilità al piatto che comunque rimane poggiato sul bordo interno del vaso. Se vi sprofonda la pianta vuol dire che il PLA vi ha abbandonato!
    4) L'asta... va inserita all'interno di un tappo di sughero posizionato orizzontalmente
    5) L'asta graduata... va inserita ed incollata nell'asta dopo aver verificato la corretta altezza
    6) L'imbuto... serve per caricare l'acqua quando il galleggiante è sceso e l'asta sparisce, considerando le dimensioni ci vogliono 90 secondi per caricare 1,5 litri di acqua senza porsi troppo il problema se sgocciola sulla terra perchè andate troppo veloci.

    Trovate il video ed i file da stampare qui sotto
    https://www.thingiverse.com/thing:5416037

    IMG_20220619_105331rr.jpg

    • Like 5
  2. In merito ai calcoli della resistenza per alimentare la ventola a bassa tensione 1/2 Vcc ovvero 12 volt

    si inserisce resistenza da 240 ohm in serie e si opta per 5 resistenze in parallelo da 1,2Kohm 1/4W

    La corrente sarà la metà dichiarata sopra ovvero 0,05 e non 0,1 proprio per la nuova resistenza messa in serie che farà circolare meno corrente nella ventola che girerà più piano

    La potenza sarà data da (Vcc - V ventola) al quadrato / R
    il risultato andrà diviso per le 5 resistenze in parallelo e vedrete che bastano da 1/4w

  3. Per chi vuole armeggiare su struttura fuori garanzia può rimuovere il trimmer dello stepdown e sostituirlo con un potenziometro accessubile da fuori.

    Oppure in via sperimentale misurate i db alimentando ad una tensione più bassa, esempio ventola da 24 volt mi soddisfa a 18 volt, inserite la resistenza corretta per abbassare la tensione di alimentazione ed in parallelo mettete interruttore cosi avrete ventola alla massima velocità e ventola a velocità silente

     

  4. Non so se può interessare ma la mia stazione ad aria calda per componenti smd ha un sistema di riposo automatico (sleep) quando poso "la penna" 🤣 sul supporto laterale.
    Purtroppo questa caratteristica non è presente quando uso l'albero fisso in modo verticale e quindi avrò sempre ventola attiva e temperatura alla massima potenza impostata.
    Ho risolto con questo progetto che consente lo sleep rapido, temperatura che scende a 100 gradi salvaguardando anche la stazione.
    Non contento ho realizzato altri accessori, non metto foto perchè sono molte le trovate nel link, trovate anche un video dimostrativo

    https://www.thingiverse.com/thing:5397813

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  5. I primi test li farei con una corrente da 0,9A visto che rientra nei parametri del progetto poi dovrai tu valutare se salire per vedere se i motori hanno bisogno di maggiore corrente. Una cosa è certa, scalderanno di meno. Centrare la tensione di alimentazione corretta ne allunga la vita.

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  6. 3 ore fa, Salvogi ha scritto:

    Comunque, si dovrebbe anche considerare che piatto e nozzle vengono pilotati in pwm. Sei sicuro che i tuoi amperometri indichino i valori medi di un segnale modulato in pwm?

    Non si usa la tecnologia pwm non ha senso, si preferisce usare una tecnica diversa, si crea una isteresi fra tensione di alimentazione e temperatura secondo le specifiche del prodotto.

    Esempio di un piatto, imposto l'elettronica a 50°C e l'elettronica provvede ad impostare la tensione di alimentazione al fine di portare il piatto alla temperatura giusta, si usa tensione bassa ed alta corrente, butto grandezze a caso (alimentato a 5 volt con corrente 4 ampere perchè il piatto ha una resistenza equivalente di 1,25 ohm) secondo le specifiche del piatto per portarlo a 60°C dovrò alzare la tensione da 5Volt a x volt ed è quello che fa l'elettronica a bordo che è "equipaggiata" comunque di isteresi per tenere i 60 gradi staccando quando serve e riattaccando la nuova tensione nominale.
     

  7. 2 ore fa, Salvogi ha scritto:

    Invece non sono d'accordo con l'uso di amperometri e wattmetri. Potrebbero essere utili per verificare la tolleranza  e lo stato di salute delle cartucce riscaldanti e dei piatti ma io non penso di installarne sulle stampanti.

     

    L'amperometro messo fisso in serie è più da progettista della stampante che verifica in modo visivo il comportamento, l'utente ha dimostrato di appartenere ad una fascia di nicchia, capace di armeggiare ad un livello più alto quindi va considerato come ampliamento dello spettro visivo (non ci avevi mai pensato).
    Il Wattmetro posto in serie alla presa è più facile da usare, apparentemente non serve all'atto pratico ma quando ti troverai di fronte ad alcune anomalie capisci subito dove andare a guardare.
    Può essere anche utile se i dati li comunichi su un forum perchè diventa più mirata la diagnosi.....
    esempio: cambio di driver... la "scheda" scalda, mi dite quante ventole posso mettere per raffreddare? da quando ho cambiato i driver consuma 40W in più!"
    Allora la risposta sul forum non sarà: "compra una ventola migliore" ma "abbassa la tensione nominale "vref" di 0,12volt e comunicaci potenza consumata e come va la stampante... solo dopo si estende la ricerca!

  8. 1 ora fa, Salvogi ha scritto:

    ....Tuttavia, nel mio caso, 2 sensori apparentemente uguali (non ricordo se acquistati assieme o in due volte differenti comunque sempre tramite AliExpress), fornivano misure di 20-30°C differenti e questo mi pare un po' troppo.

     

    In genere due sensori uguali ovvero, stessa sigla e stesso produttore, hanno una curva delle temperature che ha un errore contenuto all'interno di un certo range mentre sulle temperature alte, vicine al massimo delle specifiche, l'errore diventa più macroscopico anche se hanno la stessa sigla.
    E non è un caso del range temperature che troviamo scritto sul PLA esempio 210-240 va letto come PLA che ha una corretta fusione a 225 ma questo 225 non vale per tutti perchè l'errore di rilevamento alle alte temperature è più alto. Per questo facciamo le prove, il mio PLA 215°C va bene con la mia stampante, il mio nozzel, il firmware che dovrebbe avere inclusa anche la curva di correzione della curva caratteristica del sensore scelto dal produttore (per questo meglio non cambiarlo con altri modelli) e potrebbe differire da una identica mia stampante figuriamoci rispetto agli altri modelli.

    1 ora fa, Salvogi ha scritto:

    Le sonde DS18B20 non arrivano solo fino a 125°C?

     

    Non a caso a fine della mia frase c'è un ".... a temperature più basse"

  9. L'obiettivo del sensore temperatura non è quello di effettuare una misurazione precisa e per preciso non intendo solo la temperatura del nozzle ma del nozzle percorso da filamento che entra a temperatura ambiente, ma quello di garantire la costante temperatura in fase di estrusione per tutta la produzione della stampa 3D che è fondamentale per la qualità di stampa.
    Potrebbe essere interessante porre un amperometro in serie per vedere le variazioni di corrente che oscillerà in funzione dell'isteresi prevista dal progettista che è conseguenza delle specifiche dei produttori dei filamenti.
    Sostituire i sensori con prodotti dichiarati più precisi potrebbe andare a cozzare con le strategie del produttore che in sede di progettazione esegue un analisi sull'opportunità di NON prendere un sensore preciso, molto più costoso, perchè potrà andare a compensare con l'isteresi. (il range temperatura che vedete stampigliato sulla bobina non è casuale ma va considerata temperatura unica quella centrale)
    Al massimo possiamo andare a fare misure spartane, su temperature più basse, nel mio caso ho provato due tecnologie diverse (sonda ad immersione e bulbo ad espansione) per controllare piatto e nozzle naturalmente a temperatura più basse.

    temp.jpg

    • Like 1
  10. Ho scandagliato un po' di prime pagine dei giornali per controllare la presenza di qualche articolo significativo tipo: "tentava di rimuovere PLA da stampante 3D, è stato risucchiato!" 🙂
    I forum li ho visti nascere, l'utilità è innegabile, la cortesia nel dedicare pochi secondi per farci sapere come è finita dovrebbe essere come minimo atto di cortesia! 😉

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  11. 32 minuti fa, Mobius Strip ha scritto:

    Ho provato a spingere il tubicino bianco verso il basso, ma non si è sbloccato nulla.

     

    Spingi l'anello nero verso il basso ed il tubicino bianco verso l'alto.
    Il meccanismo deve funzionare, senza svitare nulla, perchè è una operazione da fare tutte le volte che cambi il filamento che ricorda, va fatto attivando la procedura sul display quindi con il riscaldamento.
    Inoltre, mentre il filo tornerà verso la bobina, non va fatto passare attraverso gli ingranaggi (quindi mentre vedrai il filo tornare verso la bobina, tenendo il tubo bianco lontano 15 mm dalla sua sede naturale...vedrai il filamento) farai stop sul display, il filo si ferma, lo taglierai con il tronchesino. La parte (pochi cm rimanenti) dentro il tubo la sfili a mano (ti lasci il margine giusto per prenderlo) mentre il resto uscirà avviando di nuovo la rimozione del filo sul display.

    Perchè questa operazione?
    Perchè, pur essendo gli ingranaggi più solidi del passato, è bene non far passare la punta fusa dentro gli ingranaggi per evitare di sollecitare il sistema a molle per poter lasciare transitare un diametro maggiore (la punta fusa).
    Per questo motivo nasce il meccanismo di disinnesto rapido, salvaguardia la meccanica e non ti troverai col tempo con problemi di avanzamento del filamento perchè hai stressato nel tempo la meccanica non seguendo le procedure corrette.

    • Like 1
  12. 1 minuto fa, Mobius Strip ha scritto:

    Ma in che senso spingere in basso? Precisamente ti riferisci alla rondella di gomma?

    Esattamente, la spingi verso il basso, internamente si apre il blocco del tubo bianco e lo sfili poco.
     

    4 minuti fa, Mobius Strip ha scritto:

    Ma in che senso spingere in basso? Precisamente ti riferisci alla rondella di gomma?

     

    Qui fa vedere diversamente

     

     

    Quando fanno i video da esperti ma non lo sono.... segui le mie istruzioni

    • Like 1
  13. Se non riesci con l'ultimo consiglio....
    Taglia un po' di filamento ed inseriscilo nel sensore fine filo.
    Prendi il filamento dalla bobina e lo avvicini alla fiamma di un fornello, lo ruoti al fine di aumentarne il diametro, farà una pallina sulla punta se sei abile.
    Lascia raffreddare, rimuovi il tubo con le stesse modalità del cambio filo ma questa volta lo lascerai libero, penzoloni e lo spingi nel tubo sino ad andare a battuta col vecchio filo che nel frattempo potrà scorrere perchè hai già avviato la procedura del cambio filo ovvero filamento in entrata che porta al riscaldamento forzato.
    Ora dovrebbe essere possibile spingere.

    Quando la "pallina" è a pochi cm dalla zona calda, per evitare tappi lo sfili, stop filamento in, rimuovi filo che inganna sensore filamento, inserisci il filo con taglio 45 gradi per avere la punta, prima di farlo entrare nel tubo bianco fermi l'operazione pigiando stop, tagli la punta in modo piatto, inserisci nel tubo, riavvio dal menù filamento in, nel frattempo posizioni e serri il tubo, lascia scorrere a vuoto un pò di pla e dovresti avere risolto

  14. Il 21/3/2021 at 17:19, FDB ha scritto:

    Sto utilizzando una MicroSD della Kingston, con adattatore SD, formattata FAT32 dove ho caricato il GCode (creato con Cura) da stampare.

     

    Che non è quella fornita con la stampante 3D... giusto?
    Occhio al taglio della scheda, non superare i 4 giga per non incorrere in blocchi

  15. 2 ore fa, ScarpexNight ha scritto:

    Teoricamente l'ho fatto

    Se noti il problema lo da sul centrale ed è il piatto che si abbassa spinto dal nozzle

    Per vedere se è bombato al centro, riga lunga agli angoli opposti e controlla se è piatto. Se è piatto devi ritornare al livellamento. Un abbassamento così evidente del piatto è dato da una anomalia macroscopica quindi invito sempre al controllo della geometria strutturale da citata più volte per non ritrovarti con la stampante 3D che ha la "scoliosi" (rende bene l'idea).
     

    10 ore fa, Salvogi ha scritto:

    Il 3D touch è posizionato troppo in alto, deve scattare prima che il nozzle tocchi il piatto. Abbassalo di 1mm circa e poi regola nuovamente il probe offset

    Dall'analisi macroscopica della pressione sul piatto si rischia di usare l'offset per mascherare la "scoliosi" della stampante 3D. A mio avviso deve pensare alla stampante 3D come fosse priva di auto livellamento, IHMO si intende!

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  16. E' alto l'angolo anteriore destro, vuol dire che non hai fatto il livellamento manuale corretto, lo devi fare sui 4 angoli avendo cura di fare il giro 4 volte perchè quando tari il primo e passi al secondo stari il primo, quando passi al terzo angolo stari il secondo ed il primo, al quanto angolo stari il terzo, il secondo ed il primo.
    quando riprendi il secondo giro le starature reciproche saranno più lievi sino ad arrivare al giusto setup e lasciare le "briciole" al livellamento automatico

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