Vai al contenuto

kk7

Membri
  • Numero contenuti

    95
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Giorni Vinti

    2

Risposte pubblicato da kk7

  1. A quanto nè sò fanno il loro dovere ed esteticamente sono belli, una marca o l'altra non saprei dire, però costicchiano un pò.

    Un alternativa che sto sperimentando sono le barre filettate da 16, costano 3 euro al metro da leroy merlin, 0,3 i dadi e 0,75 le rondelle. Quando stringi i dadi con le sue chiavi inglesi da 24 (10 Euro cad.) stritola qualsiasi cosa ci sia nel mezzo; è impressionante. Questo per dire che otterresti un frame veramente massiccio e stabile con pochi soldi, poi però dovresti creare delle cover estetiche che le coprono perchè a vedersi non sono un granchè.

  2. Anche io sò programmare e mi diverto un mondo a farlo.., i sorgenti octoprint sono open source per cui se si ha tempo e voglia lo si può customizzare a piacere.

    Se la stampante si ferma senza uscire dall'area di stampa ti fà il grumo, alcuni la chiamano 'caccola', e devi buttare la stampa. Ovviamente sempre in un ottica professionale, poi uno se nè può anche fregare, ma questo è un'altro paio di maniche.

    Non tutte le realtà aziendali sono uguali, non tutte hanno risorse illimitate per permettersi di tutto e di più, e comunque dal mio punto di vista si tratterebbe pur sempre di uno spreco.

     

     

     

  3. Puoi avere 2 bobine con 2 estrusori uguali ma 1 solo lavora, l'altro lavorerà quando e se il primo finisce il filamento, tutto questo con uno script. Octoprint non ti aiuta direttamente, ma a quanto mi risulta è l'unico che si può programmare.

    L'ups prolunga la stampa fichè regge la batteria, non ti garantisce che riesce a finirla; peraltro ha un costo non indifferente, sia all'acquisto che in esercizio. Una batteria tampone invece, deve dare la corrente per qualche minuto, fino al completamento del layer, poi l'estrusore esce dall'area di stampa e la stampa si ferma.

    Una batteria tampone può costare si e no 10 euro, e già sono in vendita alimentatori con l'uscita x ricaricarla, e anche quest'ultimo costa pochi euro in più di quello standard che non prevede le uscite x ups.

  4. Se salta la corrente c'è la batteria tampone (no ups), e tu non devi far nulla, lavora il software; se finisce il filamento, il software attiva un secondo estrusore.

    tutto questo volendo immaginare il superamento delle notti/weekend in ambito aziendale, ripeto che a livello ludico tutto ciò ha poco senso, ma io mi diverto a immaginare e risolvere gli scenari più complessi 

  5. Beh in tutti e due i casi (mancata corrente o fine filamento) sposti l'estrusore dall'area di stampa e salvi la stessa, poi se torna la corrente lei riparte senza danni, se finisce il filamento ed hai un secondo estrusore idem.. (riparte senza danni)

    Ovviamente il tutto nell'ottica di stampe lunghe in realtà automatizzate (penso ad un azienda per esempio), certo che se si sta stampando un oggettino ludico... un bel chi se frega ci sta in pieno 

  6. c'è di più, con octoprint puoi inviare le stampe e farle eseguire con i bot di telegram che sono programmabili, quindi volendo, le affetti layer su layer e le invii in stampa controllando e potendo intervenire ad ogni z-change; parlo quindi di controllo in caso di interruzione di corrente (ups) e di fine filamento

  7. 21 ore fa, FoNzY dice:

    Io mi sento di aggiungere anche una parte "di incopetenza" in buona fede, la stampa 3d anche in ambito professionale è piena di "fenomeni" in buona fede che spesso non sanno cio' che dicono....

    Quoto 100%, quasi nessuno bada al gioco delle guide sulle barre, non sanno nemmeno perchè lo dovrebbero fare, prova nè è che si comprano le stampanti con le ruote al posto delle guide di scorrimento.

    • Like 2
  8. 2 ore fa, iLMario dice:

    Come ci si raccapezza tra i vari modelli e le varie misure dei nozzle ?

    Ad esempio, quando leggo un nozzle 0.4 MK6 o MK7 o MK10, cosa significa e cosa cambia ?

    Cosa sarebbe "MK" ?

    I nozzle vanno da 0.2 a 1.2, la tua scelta seguirà il tuo bisogno, quindi da ultradefinito ma ultralento a poco preciso ma molto veloce.

    Gli MK in genere fanno schifo, questo è quanto c'è da sapere, usa l'E3Dv6 (anche clone) e sei a posto.

  9. Si, intendevo proprio il bozzo dovuto alla colatura del filamento mentre si raffredda,  mi sto interessando al metodo che intercetta la Z Change, cosi'.. a tempo perso e per divertimento.

    Comunque il gcode del cambio filamento nella stampante del video che hai linkato non è il massimo perchè fà salire la Z ma non esce dall'area di stampa, quindi se non intervieni subito anche qui c'è la colatura del filamento mentre si raffredda.

     

  10. Le molle servono a far si che un errore qualsiasi nella calibrazione della Z home o altro non sfondi il vetro/piano, tutto questo entro un certo margine di errore, io sono riuscito a sfondarlo ugualmente.

    Detto ciò, mi viene da pensare che il tuo problema sia 'sotto' il piano, quindi o le guide di scorrimento che non sono ben ferme ed ad ogni stampa si spostano un pò (allentate le viti di fissaggio?), oppure sempre 'sotto' il telaio in qualche punto non è ben saldo e si muove un pò. O un pò di entrambe le cose

  11. Credo che i conti che avete fatto non sono corretti perchè la mia prusa ha un alimentatore da 12V 15A, quindi il consumo massimo è di 15A.

    In tali condizioni, una batteria da 7A dovrebbe durare 15:60=7:X

    X=(60*7)/15

    X= 28 minuti

    Comunque il problema principale è che nei sistemi attuali che leggono il gcode elaborato dalla stampante e da li ripartono in caso di mancanza/ritorno di corrente (senza UPS o con UPS scarico), fà rimanere inchiodato li' l'estrusore e quindi ti rovina la stampa e poi la butti comunque.

    Quindi in assenza di un sistema come il fine filamento, dove il gcode alza la z e sposta l'estrusore fuori dall'area di stampa, ogni soluzione anche con ups và a fortuna (la fortuna di riuscire a finire la stampa prima che l'ups si esaurisca).

  12. 1 ora fa, FoNzY dice:

    è sempre piu' efficente usare la corrente dc piuttosto che la ac, la corrente dc ha solo vantaggi rispetto alla ac ma ha il solo problema di non poter essere trasportata per lunghe distanze(sarebbe un bel mondo quello pensato da Edison)

     

    Sarebbe un bel mondo se si mettesse in pratica il modello free energy previsto da Tesla peraltro esistente da 20.000 anni in tutte le piramidi del mondo 😀😀 

  13. Non credo si possa attaccare una batteria 12V in parallelo all'uscita dell'alimentatore 12V, non trovo riscontri in internet.

    l' UPS più efficiente dal punto di vista energetico sembra sia quello con 2 diodi a tensioni differenziate, cioè quello che usano smartphone e pc, mi è stato detto da FoNzY che non è un sistema ups (sono d'accordo) ma dal punto di vista elettronico lo è suo malgrado.

    Quello classico con l'inverter sembrerebbe essere quello più inefficiente dal punto di vista energetico, comunque ormai ho le antenne alzate sull'argomento, appena ho novità o certezze le condivido.

     

     

     

  14. Ah.. ok grazie, adesso mi è tutto un pò più chiaro. Comunque pensavo ad un'energia sufficiente a finire il layer per poi mandare l'estrusore fuori dall'area di stampa e far attendere la stampante che torni la corrente e che la batteria sia di nuovo carica per riprendere il lavoro. (quindi una batteria di backup da 7 Ah dovrebbe assicurare almeno un 15/20 di minuti di autonomia)

    Mi rimane il dubbio su cosa accade adesso in mancanza di corrente senza ups, sò che la stampante se nè accorge ma non ho capito cosa fà. Le mie non hanno questo sensore e quindi non posso provare, idem se finisce il filamento.. si piantano li dove sono? finiscono il layer? si spostano fuori dall'area di stampa e attendono un comando di ripristino?

     

  15. Da quello che nè ho capito, gli ups classici lavorano con inverter quindi con batteria sempre sotto carico e tensione.

    Io volevo fare un ups stile notebook/smartphone cioè dicendola terra terra con due diodi e tensioni differenziate, ma non sono un elettronico e mi sono incartato sui componenti da usare.

    Questi nuovi alimentatori con funzione ups non sono ancora in vendita su amazon.it, non con quelle correnti.

    Ma adesso come funziona sulle stampanti 3d?

  16. Ho trovato questo interessante e nuovo sistema di ups+caricatore 2 in 1 UPS power supply , praticamente alimenta la stampante a 12V, carica la batteria a 13.8V e nel caso mancasse la 220V swiccia in automatico, diversamente carica la batteria e appunto fornisce 12V 30A come un qualsiasi alimentatore.

    Sono ancora relativamente inesperto, quindi sarei interessato a sapere:

    1) cosa ne pensate?

    2) cosa succede con la tecnologia attuale quando manca la corrente ed è prevista la ripresa della stampa appena torna?  (come si comporta la stampante? Si blocca sul posto creando un grumo dove c'è l'estrusore?)

    3) ci sono altri sistemi più smart?

  17. Ri - azzarola... mi si riapre la speranza 😍😍 Quindi aumentando il flusso dell'estrusore forse risolvo?..

    Allora cerco di essere più preciso:

    Il contenitore conterrà  l'idrossido di sodio (o soda caustica, NaOH) o l'idrossido di potassio (KOH), più probabile quest'ultimo,  sarà all'oggiato all'interno del vano motore e servirà per un test di produzione/uso dell' HHO. 

    Un secondo contenitore conterrà acqua distillata ed un terzo acqua di rubinetto, se riesco a stamparli posso crearli su misura con staffe ad hoc che fa parte della stampa del pezzo. Diversamente dovrei creare delle staffe che tengono tanichette standard.

    Nel frattempo sto testando il bostik gomma liquida, ma mi sta rimanendo appiccicoso anche dopo 48 ore, forse perchè non ho mescolato il barattolo come prescritto. Riproverò mescolando 🙄

  18. Comunque tutto quello che ho detto e linkato lo si trova su stepstick plug&play, nessuna modifica richiesta nè al firmware nè alla scheda madre. Si inseriscono a pressione uno sull'altro a patto di avere la scheda con i driver intercambiabili, di default dovrebbero essere impostati a 1/16 di step (tmc2130) cosi come nei nema 17 closed loop a 40 euro

    • Thanks 2
×
×
  • Crea Nuovo...