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Kunstoffeman

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Obiettivi di Kunstoffeman

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Reputazione Forum

  1. A prescindere dal risultato , ammiro la profusione di energie e volontà iniettati in questo progetto , andate avanti così. Sulla questione vendita provateci, le vie del markeing sono infinite , se ben presentato qualche risultato è possibile ottenerlo ma attenzione a non crearvi troppe illusioni sui numeri, restare con i piedi ben franchi a terra . Allora , la questione tecnica è più complessa , sintetizzando : gli elementi di riferimento per evitare l'effetto pulsazione sono diversi, in primis l'indice di fluidità del materiale, MFI, melt flow index , può variare da 0,2 a 2000, a secondo del materiale e delle necessità del suo impiego, più è basso ossia viscoso, più è semplice l'estrusione, i tubi per passaggio acqua , quelli neri , sono in pehd ( polietilene alta densità ) ed in genere hanno MFI 0,2-0,4 mentre i filati in PP( Polipropilene ) raggiungono anche un MFI di 2000, che per un estrusore equivale ad estrudere acqua tanto è fluido. Per un estrusore come il tuo l'ideale è non superare MFI 12/14 , ma trattandosi di materiali riciclati è difficile determinare l'MFI. Oltre a questo vi è la geometria della vite, il fattore di compressione, il raffreddamento della zona di alimentazione, tipo di polimero, etc ... Non spaventarti, usa il metodo analitico, ogni test annoti i dati , e mi raccomando una variazione alla volta , alzo 3 gradi ed osservo il cambiamento , altri 3 gradi e via così, sino ad ottnere un risultato accettabile o buono, vedrai che con un po di pazienza ci arrivi. Chiaramente te li scrivi tutti e li conservi . Il diametro dell'ugello e la sua lunghezza utile , in gergo si chiama filiera , è quello che crea l'effetto rigonfiamento che è dato dalla compressione del materiale , minore è il diametro , maggiore è il rigonfiamento. In questo caso o diminuisci il diametro ma rischi di aumentare la compressione ed il rischio di mandare in blocco la macchina o peggio rompere qualche componente, lavora sullo stiro , oppure alzi qualche grado la temperatura ( sarebbe utile averne almeno 3 di zone di riscaldamento) o la abbassi , ed aumenti gradualmente la velocità di trazione, questo è il principio. Vi sono altri elementi ma servirebbe un trattato , ed onestamente si rischia di complicare troppo la cosa, lavora sul risultato e non farti troppe elaborazioni mentali , in questa fase sei sulla strada giusta così, tira fuori sto filo e vai avanti, se è troppo fluido migliora il raffredamento fuori dalla filiera , con l'acqua si aumentano le variabili e le complicazioni . Non miscelare materiali differenti , sappi che i polimeri non vanno d'accordo tra loro , salvo rari casi. Le cariche , vetro , carbonio , minerali , credo, senza offesa , che il tuo estrusore non riuscirà ad amalgamare correttamente il materiale, anche in basse percentuali. Pippone finito , vai avanti e non fermarti, scassa qualcosa , ustionati le dite ma impara dagli errori. BUON LAVORO !
  2. Il pessimo e fastidioso odore è facilmente da imputare ad una non corretta preparazione del polimero prima di essere lavorato sotto forma di filamento. Asa così come la maggior parte dei polimeri , è leggermente igroscopico, assorbe umidità, che se non correttamente asportata prima del processo di estrusione filo, rimane all'interno del polimero e nel successivo passaggio termico , da filo a pezzo stampato , libera la sua umidità residua " donando" parte dei suoi olezzi . Altra possibile causa una non corretta sigillatura della bobina abbinata ad un periodo di stoccaggio elevato , il materiale torna ad assorbire e si riparte con quanto sopra scritto . Oltre ad ASA vi è altro nella formulazione , e questo in genere non è dato saperlo , rimane poi una eccessiva temperatura di stampa con rischio degradazione del polimero , ma qui le cause sono differenti .
  3. La fibra di carbonio addittivata ad un polimero conferisce allo stesso doti di leggerezza , aumento delle caratteristiche meccaniche , tenuta termica superiore, termodissipazione , ed altro ancora. Molto dipende dal polimero di base utilizzato, lunghezza fibre , tipo di appretto ( colla ) usato per impregnare le fibre per permettere alle stesse di essere ben adese al tipo di polimero impiegato. Altro discorso riguarda la disposizione delle fibre, argomento travagliato da anni nel settore . Chiaramente rapporti diretti tra tecnologia FDM e Markorged non sono possibili date le differenti tipologie, di tutto . Per un impiego all'esterno vi sono delle limitazioni date dalla resistenza ai raggi UVA, famelici distruttori di polimeri. PC policarbonato, se rivestito superficialmente con resina acrilica , dura altrimenti nel breve ingiallisce e si degrada, ABS mai , PLA mai se non per breve durata, PMMA ottimo, ASA ottimo. Se propio serve un rinforzato fibre carbonio, resistenza meccanica superiore , basarsi su PET , non PETG.
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