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Marco Ardesi

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Risposte pubblicato da Marco Ardesi

  1. Il 20/4/2021 at 21:58, gregorio56sm ha scritto:

    Preferisco il Brim.

    Da un minimo di 5 giri ad un massimo di 25/30 giri a seconda delle dimensioni del pezzo.

    Nel 95% delle stampe fila tutto liscio.

    Ottima scelta. Il raft sto smettendo di usarlo pian piano e devo dire che è proprio una pacchia... il raft con alcuni materiali è tosto da staccare

    Il 20/4/2021 at 13:15, FoNzY ha scritto:

    cerco sempre di evitare ogni tipo di supporto aggiuntivo per semplicita' e pigrizia, nel 90% dei casi riesco senza mettere niente. quando il pezzo è ostico provo il brim anche se 99\100 risulta poco efficace ed il pezzo se lo tira dietro tranquillamente (si tira i primi due perimetri e si imbarca lo stesso)

    il raft lo considero come la "peste", mi da sempre problemi e lo uso solo quando sono costretto ma quasi sempre poi è lui a fare casino e rovinare la stampa.

    in molti casi aggiungo strutture rimuovibili disegnate "ad-hoc" al pezzo per evitare deformazioni che è di gran lunga la soluzione migliore per me quando ho problemi di deformazione

    concordo con te sul raft.

    Senza supporti però non oso sempre perchè i pezzi tendono a staccarsi 😒

    Il brim mi salva la stampa spesso

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  2. Il 23/4/2021 at 17:24, Noè ha scritto:

    Ho letto in alcuni forum che delle persone, hanno installato l'aggiornamento di IdeaMaker Versione 4.1.0 Beta e quando sono andati per avviare lo slicer e andando in anteprima non si vede nulla, cioè si vede solo il piatto di stampa ma senza l'anteprima del modello, uno addirittura ha detto che è tornato alla versione precedente ed ha continuato ad evere lo stesso problema, vi risulta?

     

    Ciao Luciano, io la uso dal giorno dopo che è uscita e non ho mai riscontrato problemi... forse con schede grafiche performanti potrebbe girare male il programma? Alcuni utenti del giovedì sera per esempio non riuscivano a vedere bene lo slicing sulla nuova versione di cura.

  3. Ciao, giusto in questi ultimi mesi sto adottando la strategia di non utilizzare il raft per materiali tecnici come ABS, PC-PBT, HIPS, PP...

    Preferisco settare bene l'allineamento del primo strato e le temperature del piano con un brim molto largo. 

    Inizialmente non ottenni dei buoni risultati ma, man mano che passa il tempo, i pezzi stanno sempre meglio adesi al piano di stampa.

    Voi usate il raft per i materiali tecnici?

    6_9 supporto-brim-raft-skirt-strato-iniziale-migliorare-adesione-slicer-parametri-come-impostare-tutorial-corsi-corso-guida-5.PNG

  4. 20 ore fa, Alberto Pi95 ha scritto:

    Salve qualcuno sa dove reperire un manuale di ideamaker in italiano?? Pdf ?

    Grazie mille

     

    Ciao, trovi il link per il download cliccando qui .

    Il manuale lo ha tradotto Fabio Schelzo.

     

    20 ore fa, Alberto Pi95 ha scritto:

    Salve qualcuno sa dove reperire un manuale di ideamaker in italiano?? Pdf ?

    Grazie mille

     

    Se ti possono essere utili i video invece sul mio canale trovi almeno una ventina di video con ideaMaker.

    Buona stampa

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  5. 7 ore fa, Alessandro Tassinari ha scritto:

    Ciao! I parametri corretti li troverai tu, perché dipendono abbastanza dalla stampante 3D e dal materiale.

    Come guida ti lascio questa scheda materiale:

    Puoi provare a prendere questi parametri e ad adattarli al tuo setup.

    Ottime le info! Io con il nylon non ho mai ottenuto buoni risultati.

    A breve proverò quello caricato carbonio.

    Credo che il nylon sia il polimero più difficile da stampare con le stampanti 3D FDM. Se non erro è obbligatoria la camera riscaldata altrimenti delamina.

    Poi non mi sono molto focalizzato sulla stampa del PA perchè ho conosciuto aziende che hanno impianti MJF che producono nylon in meno tempo. Avendo investito in molti sul PA in SLS o MJF lo ho lasciato stare...

  6. Il 12/4/2021 at 20:27, Alessandro Tassinari ha scritto:

    La tecnologia funziona eccome, io ne sono un grande sostenitore! Stampare da granulo ha molto senso, soprattutto se si stampano grandi volumi di materiale o si producono oggetti di grandi dimensioni.

    Stampare pellet permette di risparmiare molto sul materiale, in particolare su quelli tecnici. Pensate al nylon carbonio o al PEEK, che in industria sono parecchio apprezzati.

    Forse in ambito maker non si hanno volumi sufficienti a giustificare l'uso del pellet (escludo gli stampatori incalliti!). In ambito aziendale invece, ancora non si ha completa fiducia su alcuni materiali in filo, quindi forse il passaggio al pellet richiederà ancora un po' di tempo.

    Poi, ci sono anche aziende (pochissime) che vogliono stampare solo partendo da pellet. Probabilmente perché fanno già lavorazioni che partono da granulo.

    Pensa che in una diretta fatta con Francesco Manarini di Lati 3D Lab mi ha spiegato che con la stampa da granulo aumenta la percentuale con cui è possibile caricare il polimero.

    Aumenterebbero quindi le prestazioni meccaniche dei pezzi.

    Oltre che semplificare il processo.

    Ci sono molti benefici secondo me... 

  7. Ciao a tutti. Un mio followers mi ha chiamato spiegandomi un piccolo progetto che ha creato.

    Come sempre credo che parte della forza del canale derivi dall'ascolto della community e dalla visibilità che può dare anche a piccole attività neonate.

    *il progetto è appena nato e viene reso noto agli utenti del canale di Fabula proprio per farlo testare ad un pubblico preparato sullo slicing e sull'uso di stampanti 3D FDM.
    Scarica il programma su Github.

    Abbiamo accorciato i tempi e Giacomo ha pubblicato la versione alpha su Github al link Batch Printing 0.1.0 alpha.

    Prima vi tutto ti ringrazio per la disponibilità. Se doveste trovare qualche bug/problema o mancanze nella pagina Github faccelo sapere all'interno di questa stanza sotto a questa discussione.

    Ho programmato una diretta venerdì 16 Aprile alle 21.00. Ricevi il promemoria!

    batch-printing-applicazione-plug-in-mettere-come-pause-pausa-gcode.jpg

  8. 6 minuti fa, Christian CP3D ha scritto:

    Credo che una soluzione come la foto che allego sia la soluzione più fattibile,come costi e facilità di progettazione.

    Screenshot_20210411-203817_Amazon Shopping.jpg

    Sicuramente è un'ottima soluzione per acquisti sperimentali di una scuola. Se riusciamo a trovare un progetto, comprensivo di documentazione e file 3D si può valutare questo.

    Durante le lezioni che faccio, io ed i ragazzi ricerchiamo e navighiamo molto se siamo in DAD. Oggi abbiamo visto moltissimi progetti opensource.

    Dici che si trova il progetto di questa stampante online?

  9. Il 11/4/2021 at 21:39, Giorgia Malavasi ha scritto:

    Inoltre, penso che le scuole non possano minimamente essere autonome nella gestione del processo di stampa e soprattutto insegnamento.

    Effettivamente da interno ho visto che i professori con "una certa età" hanno bisogno di essere seguiti e formati nell'uso delle stampanti 3D a filamento.

    Cose che per noi sono scontate, per alcuni docenti sono importanti aiuti. In particolare per chi si trova ad imparare ad usare le stampanti 3D oggi e magari ha fatto sempre il Docente di Elettronica o Informatica.

  10. 6 ore fa, Mino ha scritto:

    Esistono la Mendel originaria e la variante Prusa Mendel; la seconda è ancora un buon progetto, in quanto garantisce risultati davvero sorprendenti e non richiede né estrusi né frame tagliati a laser. È indubbiamente un’ottima “nave scuola” ma non la migliore. A fronte di reperire un frame, se non in alluminio almeno in acrilico, la Prusa i3 è a mio parere il top, sia per la maggiore semplicità nell’assemblaggio, sia per le sue caratteristiche progettuali, molto più vicine alle più recenti Prusa, Ender e Compagnia bella realizzate con profilati estrusi.

    https://reprap.org/wiki/Build_A_RepRap

    Sono questi i progetti open che intendi?

  11. 27 minuti fa, marcottt ha scritto:

    tutto ciò è auspicabile.... ma non voi... io specie all'inizio, ho perso molte molte molte ore dietro alla stampante, in attese e tentativi spesso frustranti...   continuo a credere che non puoi obbligare qualcuno ad un'hobby... e se invece lo vedi come didattica professionale allora ti servono probabilmente stampanti professionali... che costano... senza contare i materiali di consumo.

    ben inteso... sarebbe fantastico una cosa del genere... ma la vedo di difficoltosa attuazione... 

    secondo me ci sta che la pensi così... il mondo è vario e gli obiettivi si portano a casa solo se si è fermamente convinti e determinati. Il motivo dell'avvio di questa discussione è stimolare la community a lavorare verso un progetto educativo senza scopo di lucro. Da quanto visto fino ad oggi però difficilmente persone si mettono in gioco per realizzare un progetto senza ritorni diretti... Piuttosto si danno da fare per costruirsi una stampante e tenersela o venderla.

    Tu Marco hai esperienza nell'insegnamento in scuole superiori?

    6 minuti fa, Mino ha scritto:

    Costruire una Mendel significa entrare in contatto, oserei dire, intimo con ogni aspetto della stampa 3D. Per fare un paragone: un conto è imparare a pedalare, altro è costruire la bicicletta :))

    Secondo me la Mendel è il progetto più semplice ed istruttivo, alla portata di tutti perchè ci sono già dei progetti... se non ricordo male era anche una valida stampante se ben montata.

    In base all'obiettivo che ho io, ti dico che forse (come mi avete già suggerito) la soluzione più corretta è quella di sviluppare un progetto esistente come quello che hai menzionato.

    Ne esistono molti di progetti Mendel o ne esiste uno? Io non ho mai montato una Mendel perchè usavo solo EVO R2 

  12. 32 minuti fa, marcottt ha scritto:

    ok , ci può stare ma alla fine concordi con me che è solo un piccolo spicchio delle scuole, ovvero solo studenti adolescenti di materie tecniche... gente che forse l'avrebbe (oppure la ha già) anche a casa (disponibilità economica e di spazi permettendo).

    concordo con te su fatto che sia uno spicchio e che gli studenti possono comprarsi una ender.

    Il vantaggio del progetto che nascerà o potrebbe nascere è, come sottolinea @Giorgia Malavasi, nella gestione del progetto e della formazione degli studenti. Nasce tutto secondo me dalle competenze e buona volontà delle persone all'interno di questa discussione.

     

    57 minuti fa, Mino ha scritto:

    L'unico valore aggiunto necessario è il docente e/o tecnico di laboratorio, con le competenze necessarie per far funzionare una stampante 3D qualsiasi, affinché possa produrre con gli studenti le parti necessarie a costruire uno qualsiasi delle decine di progetti Open Source disponibili.

    Attraverso un percorso formativo di questo tipo, gli studenti verrebbero coinvolti nella produzione di componenti attraverso la stampa 3D, finalizzati alla realizzazione di un'altra stampante 3D, che se Asimov fosse ancora vivo direbbe: "Ve l'avevo detto io!"

    hai centrato il punto. Sarebbe un grosso traguardo questo.

    Grazie mille per la partecipazione.

  13. 1 ora fa, marcottt ha scritto:

    io trovo tutto molto interessante ma un poco troppo teorico.... di quali scuole state parlando ? a parte che parecchie sono in dad al momento...  dubito che possa diventare una concretezza perchè mi sembra di notare parecchi problemi... faccio alcuni esempi che mi vengono in mente:

    a) elementari.... dopo 10 minuti non gliene frega più nulla e non disegnano 3d

    b) medie... potrebbero anche disegnare 3d ma non credo che la scuola media quindi di carattere generalista preveda attività così mirate.

    c) superiori umanistiche.... vedi punto a) non gliene frega nulla

    d) superiori tecniche... potrebbe anche andare... il disegno3d dovrebbe essere in parte già presente (non lo so) ... ma ci vorrebbe comunque un laboratorio specifico (per fumi, vapori, materiali e piccoli attrezzi); a qualcuno potrebbe interessare ma i tempi molto lunghi di disegno e stampa sarebbero un problema da gestire... inoltre come funziona ? tutti disegnano un certo pezzo ed i migliori vengono stampati? oppure abbiamo 30 stampanti con 30/60/90/120 bobine di materiale da usare che NON devono prendere umidità ? e quando si inceppa l'estrusore chi lo smonta e lo pulisce? alunno, docente o in tecnico che deve intervenire?

    e) università (ingegneria... gli altri vedi punto a) ) ....  i laboratori universitari sono più specifici di così... 

     

    Vedo molti molti problemi a gestire questa cosa....  perchè la stampa 3d è in realtà un "buco nero" di tempo da dedicare mentre la scuola deve gestire e spiegare molte cose in poco tempo....

    Ciao Marco, le scuole sono in DAD ma i laboratori sono attivi per le scuole che se la sentono con ingressi controllati e quindi alternati. Io ho un corso di sistemi produttivi e gli faccio lavorare sulle stampanti 3D. Usiamo PLA possibilmente neutro e ho in mente anche di introdurre i filamenti Kanesis in quanto più sicuri.

    Il target sono gli studenti dei CF o CFP con corsi elettronici, elettrici, grafici o settori a cui farebbe comodo potersi produrre un prototipo.

    Nel progetto mi piacerebbe partecipassero anche le figure coinvolte come professori o coordinatori, proprio per andare a raccogliere le vere esigenze.

    Io invece parlo per mia esperienza personale e faccio da portavoce anche di qualche collega.

  14. 1 ora fa, MimmoLagonigro ha scritto:

    Un saluto a tutti del gruppo. Mi presento, mi chiamo Mimmo e mi occupo di progettazione dal 97, ultimamente sono entrato operativo nel mondo della stampa 3d con una Anycubic Photon ed una Sunlu S8.
    Ringrazio @Marco Ardesi per l'invito in questo club/comunity.
    Dico la mia da ignorante perchè non ho mai costruito una stampante tutta mia e perchè non sono padrone di tutti gli aspetti di funzionamento della stampante in questo caso FFF o FDM quindi firmware, settaggio elettroniche ed altro.
    Sò soltanto che non è "semplice" però nemmeno "impossibile".
    Infatti per capire almento a livello hardware ecc la mia stampante l'ho smontata pezzo pezzo (come con i giocattoli da bambino) e l'ho rimontata, analizzandola fino all'ultimo bullone e facendo anche un reverse engineering per poter capire dove poterla modificare nel modo più efficiente possibile.


    trovate il progetto a questo link:
    https://grabcad.com/library/sunlu-s8-progetto-con-modifiche-1


    attualmente non ho molto tempo però ho gradito molto l'invito e la considerazione di Marco.
    sarei entusiasta di poter collaborare per la progettazione della stessa.
    Penso che sia importante focalizzarsi su come impostare il progetto ... in che senso?
    Nel senso capire su cosa proporre inizialmente e come strutturare il/i progetti.
    Il lato economico ha certo la sua valenza però si può ovviare in molti modi così come tanti lati ancora non valutati del progetto.
    Io intanto ci metto la mia esperienza e l'entusiasmo e ... chissà sia l'inizio di una comunity di riferimento.
    Mimmo.
     

    Grazie Mimmo per esserti scritto alla discussione. Entro qualche settimana in questa discussione definiremo secondo me le varie figure professionali o responsabili del progetto. Io per esempio non ho competenze nell'elettronica e poche nella meccanica, per cui mi renderò disponibile e responsabile della comunicazione fra i partecipanti e nel stilare la lista di componenti e ricercarle in Italia o online. 

    Il concetto secondo ma vale anche per tutti coloro che possono dedicare tempo ed energie per il progetto.

    Come sempre in progetti di questo calibro ci sono partecipanti che danno la loro opinione e mettono a disposizione le competenze (base community) e poi ci sono coloro che si prendono la responsabilità (organizzatori) di portare a terra le idee, verificarle e renderle concrete.

  15. 25 minuti fa, FPcomputer ha scritto:

    Ciao raga, perdonate ma sono all'inizio e al momento ho difficoltà con l'adesione al piano di stampa.

    Per fortuna ho trovato al momento una soluzione, ma faccio poi fatica a staccare la base dall'oggetto.

    L'unico metodo che mi permette di avere l'oggetto perfettamente appoggiato al piano di stampa è il metodo Raft, mentre con i metodi Brim o Skirt gli angoli si staccano come da foto.

    Il piano direi che è allineato altrimenti non stamperebbe bene nemmeno con il metodo Raft.

    Cosa posso controllare o variare con gli altri metodi ?

    Brim.jpg

    Ciao, dalla fotografia sei troppo alto. C'è dello spazio fra le linee e questo genera il passaggio di aria e la perdita di tenuta. Il primo strato è importantissimo e si tratta di allinearlo con precisione decimale... motivo per cui i sensori oggi fanno ancora fatica.

    Per facilitare il distacco dal pezzo devi raffreddare il piano o semplicemente lasciarlo arrivare alla temperatura ambiente.

    Visto il tipo di richiesta che hai fatto e che non hai molta esperienza mi permetto di linkarti una serie di corsi che faccio ogni anno ai miei gruppi classe. Questa categoria è relativa alle BASI DI SLICING

    Il n.15 secondo me è quello da cui partire 🙂

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  16. Onorato dalla presenza di tutti! Questa settimana allora penso a come organizzare una discussione per poter operare in modo condiviso. 

    Mi viene già in mente che Fabula 3D lavora per una grossa azienda bresciana che fa estrusione di profilati. 

    Il mio collega ha un ottimo rapporto con loro e secondo me sarebbero lieti di darci una mano rispetto ai profilati di alluminio. In settimana mi informo.

    Così farei anche per tutti i possibili componenti. 

    Anche sui cavi ho una azienda molto grossa che non ricordo ora però se è in grado di fare i formati necessari a noi.

    Come già anticipato all'inizio della discussione l'obiettivo è quello di unire le forze per:

    - creare un kit uso didattico per l'Italia

    - avere un costo accessibile alle scuole ma "fattibile" per i fornitori (coprire costi di fornitura e gestione)

     

    🙂

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  17. 5 minuti fa, Christian CP3D ha scritto:

     

    Utilizzerei delle guide lineari al posto dell rotelle

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    Credo sia un ottima idea. Sicuramente le guide lineari sono più precise ed affidabili. Come dice @Giorgia Malavasibisogna stare attenti ai costi. Ecco perchè la partecipazione di più figure competenti al progetto con diverse specializzazioni è fondamentale.

    Una delle cose che posso fare io o sicuramente bisogna fare è il calcolo dei costi e la generazione del 3D dei componenti che andremo ad utilizzare per prevedere prima gli ingombri. Prima di qualsiasi cosa dovrei fare una bella lista condivisa dei componenti in modo che i partecipanti possano controllare per esempio quanto costano e dove reperire questi pezzi.

    Non ne ho ancora parlato con molte persone... poche ma buone fino ad ora. Ho avviato un sondaggio nella community ora per capire l'interesse delle persone nel seguire le fasi dello sviluppo di un progetto simile.

    Fra l'altro nelle scuole hanno la necessità di imparare a collaborare in modo digitale e la community dei maker è da esempio direi...

  18. 1 ora fa, Christian CP3D ha scritto:

    Creare un kit italiano con pezzi cinesi può essere un punto di partenza. Per quanto riguarda motori display cablaggi si può partire con un kit anet a8,per poi lavorare su marlin per ottimizzare la stampante.per quanto riguarda il frame si può pensare di stamparlo in parte in  3d e progettare una struttura diversa dal solito.

    Ciao Cristian, grazie per esserti aggiunto alla discussione. Sicuramente alcune parti saranno i classici componenti standard come i nema 17, i cuscinetti o altro... Secondo me la cosa importante è condividere le idee e scegliere le migliori. Dino per esempio mi ha già suggerito che la scheda di controllo secondo lui dovrà essere Arduino, semplice ed efficace come le vecchie stampanti 3d.

    Sono anni che nel tempo libero mi metto a lavorare su un progetto... poi ogni volta che le vacanze finiscono passa la poesia e la routine mi assorbe. Spero questa volta di essere spalleggiato dalla community mia e quella del forum 🙂.

    Ecco una immagine per stimolare anche altre persone a collaborare.

    PS: Come promesso anche ad altre persone io mi potrei fare carico dell'assemblaggio digitale delle varie componenti e la ricerca dei fornitori.

    stampante-3d-kit-italia-costruita.JPG

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