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Stampare etichette con scritte: quale software?


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Dichiarare 0,2 anzichè 0,4 raddoppia la risoluzione orizzontale, e migliora il risultato. Anche se vedo che hai stampato meglio senza questo artificio.

attenzione però... come tu stesso hai notato l'estrusione non è costante. Nel tuo caso il pezzo è piccino. Se fosse un oggetto più "alto" ne risentiresti in termini di resistenza del pezzo.

 

 

 

Tornando alla targhetta vedo che hai fatto poche bave, nel mio caso invece non so se sia un problema di materiale o che perchè sto ancora valutando il primo (o meglio il secondo) che ho avuto e non ho paragoni.

 le "bave" sono dovute al così detto effetto "stinging" ovvero il percolare dall'ugello di una minima quantità di materiale fuso durante i momenti di non stampa. E' un mix di forza di gravità, temperatura e effetto molla del filo. Lo elimini aumentando la retraction nella apposita sezione di Slic3r. Se hai un caricamento di tipo Bowden normalmente ti troverai ad inserire valori superiori a chi ha un caricamento di tipo direct drive

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Ciao, la mia sorpresa deriva dal fatto che dalla lettura il PLA pareva poco utile nei pezzi strutturali.


 


Un pezzo di PLA l'ho cotto su una superfice a 135° e non si è deformato.


Ad ogni modo son contento così, costa meno e per quello che devo fare al momento va benissimo.


 


Proverò a trattare un modello con la soda caustica, per vedere se può essermi utile come processo.


 


Circa la ritrazione, gentilmente indicatami da un forista, ci sto lavorando.


 


Purtroppo nella mia meccanica lo stepper del filamento è in semplice appoggio, la ritrazione provoca il buffo effetto di 'fargli alzare la cresta' e mi sa che questo renda vana l'operazione.


 


Ad ogni modo non è detta l'ultima parola. Magari lo stepper potrei fissarlo in qualche modo.


 


PS ho l'alimentazione diretta, e mi piacerebbe il Bowden per tenere la testa snella. ^_^


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Eccolo qua stampato in verticale a 0,2 mm layer.


1h e 20' per farlo.


 


Gli ho disegnato un supporto a perdere per tenerlo in piedi, indentato in maniera da toglierlo con 3 colpetti di tronchesino.


Il supporto è ottimo anche per toglierlo dal piano visto che offre leva.


 


Nelle foto il modello col supporto.


Col sole che entra forte faccio una gran fatica a fotografarlo bene. Ad ogni modo è totalmente privo di bave ed è molto 'smooth'.


 


Questo modo di lavorare è ottimo per pezzi che non richiedano l'evidenziamento di spigoli (come gli artistici), per fare lettere ha la tendenza a smussare eccessivamente e questo diminuisce un pò l'apprezzamento sulla qualità generale, che è comunque ottima.


 


Potrei fare di più scendendo sotto la soglia dei 0,2 mm/layer... ma bisogna vedere che dice la mia Prucina (help!) ;)


 


Allego fotacce:


 


 


 


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Il pezzo che hai stampato in verticale sembra molto buono, peccato che si passi da 20/30 min a 1h 20 min.


Non mi è chiaro come sia il tuo piatto per deformarsi quando tenti di regolarlo, hai un link o qualche foto da vedere?


Per quanto riguarda l'aumento della risoluzione è vero ma, in teoria, causa una sovrapposizione del materiale stampato.


Andando su in altezza secondo me questo potrebbe causare qualche problema.


Per quanto riguarda il tipo di estrusore (diretto o bowden) non credo che questo pregiudichi la qualità di stampa, l'importante è che sia ben costruito ed assemblato.


Inoltre io non sono ancora riuscito a stampare materiali gommosi con quello diretto, figuriamoci con il bowden!!


 


P.S. Immagino che ora arriveranno vagonate di pezzi fatti in gomma con quel tipo di estrusore; metto le mani avanti e dico che credo solo sia molto più complesso.


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Ciao. Hai ragione, si passa dai 28 minuti a oltre un'ora.


Il fattore tempo è importante per me, anche se quello che faccio non ha finalità commerciali.


 


Per questo quando vedo stampe oltre le 3 ore difficilmente lancio, a meno che non si tratti di pezzi di una certa dimensione e indispensabili o non altrimenti reperibili.


 


Parlando della riduzione del diametro di ugello, in realtà non c'è sovrapposizione perchè essendo il layer H 0.2 ed essendo il fiamento di sezione cilindrica le passate si affiancano senza sovrapporsi. Per sovrapporsi dovrebbero essere strisciate ovali con diametro minore (l'altezza) di 0,2 e diametro maggiore (la larghezza) di 0,4 e ciò non succede.


Mi spiego: quando poni l'H layer a 0.2 il sistema ricalcola il flow sulla base della nuova altezza. Il getto viene smagrito e le passate non sembrano poi affiancate.


 


Circa il bowden la mia era solo un'idea teorica.


Osservando il mio gruppo di stampa mi accorgo che è il suo movimento che genera il tiraggio del filo della bobina.


Essendo la bobina avvolta a casaccio, non in modo ordinato con una bobinatrice industriale, spesso succede che le spire di filo si ingarbuglino con il risultato che la testa chiami a sè la bobina trascinandola sulla scrivania e portandosi dietro quello che incontra (mouse e compagnia).


 


Questo mi obbliga a srotolare manualmente 2/3 mt di filamento prima di assentarmi o di fare altre cose, per evitare che la bobina si inceppi mentre non ci sono.


Mi è capitato che il gruppo di stampa si sia tirato la bobina a morte trascinando di tutto, fino a bloccarsi o far perdere lo zero macchina al banco.


Corro il rischio di rompere qualcosa.


 


Morale: ogni venti minuti devo tornare a srotolare altro filo. Dupalle.


 


Certo al kit mancava qualcosa, il castelletto in dotazione aveva una barra filettata sulla quale la bobina non scorreva per niente.


Ero lì che ipotizzavo improbabili supporti centratori in legno (il diametro bobima è sempre quello) quando mi è venuto in mente che la stampante l'avevo presa per fare proprio le cose che non si vendono.


 


Così mi sono fatto due belle rotelle centratrici e adesso basta toccarla che la bobina gira con minimo attrito.


Nonostante ciò ho il filo che si ingarbuglia (come dicevo è stato avvolto in modo disordinato).


 


Col bowden posso prevedere un sistema che sbrogli il filo prima di essere richiamato dallo stepper.


Di sicuro ho il vantaggio che la lotta avviene separatamente dal gruppo stampa che non ne verrà quindi influenzato.


In più la testa sarà scarica dal peso dello stepper e relativi ingranaggi.


In più non vi saranno le vibrazioni della ritrazione del filamento.


 


Troppi fattori concorrono verso il bowden come migliore opzione, anche se ha l'isteresi sulla ritrazione del filamento.


 


Quello che dici sulla gomma mi allarma, devo fare molti particolari in gomma.


Credo di capire che mi si approssimi un'ulteriore strada in salita.  :mellow:

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Non ti ho risposto sul piatto.


Quel genere di kit del quale io ho l'ennesimo versionismo ha il supporto a farfalla, avvitato sui cuscinetti a pattini e che regge il piano riscaldato in alluminio, in metacrilato.


 


In tutti i kit che lo adottano il medesimo ha spessore 80/10.


Lo stesso succede con il resto della struttura, si suppone che si tagli un'unica lastra di metacrilato da 80/10 dalla quale si ricavano a taglio laser CO2 o acqua tutti i particolari che compongono la printer.


 


E invece no.


Nel mio caso tutto è 80/10, pure il supporto della bobina che potevano farlo più snello, tranne il supporto di cui prima che è 50/10.


 


Sulle prime non ti accorgi della differenza, tranne quando pretendi di livellare il piano riscaldato.


Tirando le viti con le rispettive molle 'a pacco' ho il piano in alluminio relativamente planare.


 


Appena ne svito una per sollevare il suddetto piano anzichè alzarsi si piega il supporto a farfalla. Magari si alza di qualche decimo, ma non è sua madre.


 


Tra le altre cose pure il piano riscaldato è leggermente a gobba di mulo, motivo per cui l'intersecarsi di varie problematiche rende quel genere di settaggio un'impresa degna di Sisifo.


 


Per risolvere devo togliere tutto:


1 - mettere vere barre rettificate al posto delle mie stecche di ombrello


2 - mettere veri cuscinetti e non questi che fanno scrock-scrock e salti


3 - sostituire il supporto sottiletta con analogo in alluminio, da valutare se 60/10 o più (valutare il peso)


4 - sostituire il vetro temperato con analogo più stretto che lasci scoperte le viti


5 - utilizzare al posto delle viti volantini analogo diametro M o superiore. Il supporto riporterà la filettature e i volantini saranno svitabili a mano


6 - (opzionale) adottare righe serrate (una sorta di piccolo frame) per rimettere in squadra il piano riscaldato che fa la gobba. Valutare l'inerzia al riscaldamento che il frame comporterà perchè termicamente conduttore sul piano.


7 - comprare una stampante seria


 


Ops, cancella l'opzione 7. :D


 


Con questa spesa dovrei avere risolto il banco.


Manca tutto il resto.  :lol:


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Dimenticavo: valutare l'opzione piano rigido togliendo il piano riscaldato, rimpiazzandolo con apposito piano calibrato in alluminio.


 


Perdo la possibilità di riscaldarlo ma guadagno molto in precisione e semplicità di gestione.


 


Vedremo.... è come mettere i cerchi in lega componibili alla vecchia 500.  :D


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Mi viene mal di testa solo a pensare alle modifiche che devi fare! Per quanto riguarda la gomma dipende molto dalla durezza che ti serve. Io riesco a stamparne solo un tipo per ora ma è troppo rigido e con spessori elevati non flette nemmeno. Dovrei ridurre lo spazio vuoto tra la ghiera che spinge il filamento e l'estrusore. Comunque in sostanza se hai problemi con il pla con la gomma ne avrai molti di più. Per quanto riguarda il diametro ugello credo di non aver capito. In teoria se l'ugello è 0.4 lo spostamento laterale sarà 0.2. Se imposti 0.2 sarà 0.1, dovresti quindi avere comunque una sovrapposizione di 1 decimo a meno di non ridurre l'afflusso di materiale. Ho usato anch'io lo stesso metodo per evitare i buchi (specialmente nelle pareti sottili) ma si trattava comunque di 0.37/0.39. Uso craftware come slicer per ora.

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Ciao.


Da quel che mi dici c'è un problema di flessione del materiale tra l'ingranaggio e la bocca dell'ugello.


 


In effetti c'è un certo cammino prima di arrivare all'ugello riscaldato, che credo sia voluto per tenere la parte riscaldata un pò distante dall'alimentatore.


 


Se guardo il mio gruppo non vedo dove rosicchiare lunghezza, forse pochi mm.


Bisognerebbe cambiare sistema, fare un condotto teflonato più lungo che porti fino al fusore, prima del condotto un gruppo di ingranaggi, magari tipo roller, che danno una decisa spinta al filo 'accompagnandolo' giù ma con pressioni su lati opposti, non come nel mio gruppo dove lo stepper ha un ingranaggio dentato che 'pinza' il filo da un solo lato e lo spinge facendogli fare una leggera rotazione prima di intubarlo nel condotto.


 


A me interessa la flessibilità, il pezzo deve avere caratteristiche similari alla gomma, va benissimo anche uno Shore 55 tipo la nitrilica degli anti-shock.


 


Ho aperto Craftware alcuni giorni fà (è gratuito) e alcune cose mi sono piaciute molto.


 


Ad esempio il fatto che colora ogni specifico percorso così da permettere al neofita di identificare le singole fasi di stampa.


Spesso succede che smanetti una variabile senza sapere a cosa sia collegata, con quel software le cose appaiono più evidenti.


Poco pratico il menu ai 4 lati e poco visibili le finestrone delle opzioni col fondo nero e le scritte in microbo, ci sono più o meno tutti i parametri di Slic3r, forse qualcuno in più.


 


Potrebbe essere un'alternativa a Host+Slic3r ma devo ancora vedere il lato 'controllo manuale' com'è.


Mi piace smanettare mentre la macchina stampa, magari quando vedo melma fusa che necessita di aumento velocità ventolina o altro.


Alle volte con quella flessibilità mi 'salvo le terga' sul pezzo prodotto.

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