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Per concludere in bellezza la Materialise World Conference, tenutasi a Bruxelles nei giorni 23-25 Aprile 2015, siamo andati a Lovanio, in visita al quartier generale di Materialise. Il programma della giornata, oltre alla visita dello stabilimento, comprendeva anche due workshop di modellazione 3D. Ecco come è andata: Non è stato facile svegliarsi di sabato mattina alle 7, dopo due giorni molto intensi e di full immertion nel mondo delle stampanti 3D ma il richiamo dei motori passo passo e dei laser sinterizzatori è stato più forte della mia necessità primaria di dormire qualche ora in più. Così mi ritrovo alla stazione di Bruxelles ad aspettare un puntualissimo treno che, di li a 20 minuti, mi avrebbe condotto a Lovanio, città in cui si trova la sede ufficiale di Materialise, impresa nata nel 1985 come spin-off dell’università di Lovanio, da un’intuizione vincente dell’ingegner Wilfried Vancraen.



Il quartier generale è inserito in una zona a sud-est della città, caratterizzata da una massiccia presenza di altri stabilimenti industriali e tecnologici. Esternamente l’edificio di Materialise non spicca per bellezza, si tratta infatti di un fabbricato abbastanza sobrio, articolato su più livelli: al piano terra vi è la hall di ingresso con alcuni esempi di oggetti realizzati dall’entourage di materialise, la prima macchina da corsa con scocca stampata in 3D, delle lampade da tavolo a forma di tulipano ed un’istallazione “The Four Continents”, realizzata dall’artista Stephen Jones il quale ha riprodotto quattro busti di se stesso, reinterpretandoli in chiave allegorica. Il corpo dell’artista è stato scannerizzato, dal torace in su, successivamente rielaborato e texturizzato adoperando il software "3-matic" brevettato da Materialise ed infine stampato in resina adoperando la famosa stampante Mammoth


Non abbiamo troppo tempo per curiosare ulteriormente poiché veniamo subito accolti ed accompagnati dallo staff di materialise al terzo piano, in cui sono collocate le salette dedicate ai workshop della giornata. Il primo workshop è introdotto da Hilde Sevens, Director of Business Developement per l’Autodesk ed è condotto da Deepre Metha, CTO & Education di 3Dee NV. Obiettivo del workshop: realizzare un coprilampada adoperando il programma ThinkerCad di Autodesk. Non mi dilungherò molto sull’esperienza d’uso di ThinkerCad poiché probabilmente dedicheremo un articolo specifico su questo programma ma posso anticipare che si tratta di un software di modellazione 3D online, semplice da usare ed abbastanza intuitivo.


Il secondo workshop, condotto da Frederik Bussels, designer di Pixel Depot  prevedeva, invece, la modellazione di un anello adoperando il software Modo. Come già anticipato in precedenti articoli, la scelta del software di modellazione dipende sia da ciò che si vuole modellare e dal grado di controllo che si vuole ottenere, sia dalle abilità dell’utente. Modo è un software di modellazione indicato principalmente ai designers o ad utenti che hanno già della dimistichezza con programmi di questo tipo ed è classificabile come software di digital sculpting e polygon modeling, a differenza di ThinkerCad che è inquadrabile come programma di solid/polygon mdeling. Le immagini seguenti mostrano rispettivamente l’interfaccia del programma e un anello realizzato dal designer Bussels.


Tra un’estrusione ed un’operazione booleana e l’altra sono passate già diverse ore e finalmente è giunto il momento della visita alle aree produttive. Purtroppo però, per questioni di riservatezza, le foto sono off limits in queste zone e quindi dovrete accontentarvi delle mie parole e di alcune immagini di repertorio forniteci dallo staff di Materialise e di proprietà della Flanders Investment & Trade. Inoltre, poiché la visita ha vauto luogo in un giorno festivo, le aree adibite alla progettazione e controllo delle parti stampate tramite software, erano inattive e completamente prive di impiegati, così come l’ambiente dedicato alla pulizia, controllo qualità e post produzione degli elementi. Per nostra fortuna, invece, le stampanti non hanno problemi di stanchezza e lavorano a ciclo continuo 24/7.


La prima area che ci viene mostrata è quella dedicata alla produzione di oggetti mediante la tecnologia FDM. Le Stampanti presenti in questa prima zona sono poco meno di 40 e quasi tutte Strarasys, serie Production Fortus. Anche i filamenti adoperati, in formato maxi da diversi kg, sono quelli raccomandati da Stratasys. Attualmente Materialise possiede il più grande comparto di stampanti FDM d’Europa.


La seconda area che ci viene mostrata è quella in cui si trovano le 14 stampanti Mammoth. La tecnologia alla base di queste stampanti è la stereolitografia, ciò che è fuori dall’ordinario è il volume di stampa: 2100x700x800 mm, “when size does matter”! Con questa stampante è stata riprodotta, per un museo, una statua egizia a grandezza naturale. Il materiale adoperato è resina, trasparente o colorata. Oltre alle stampanti Mammoth, Materialise dispone di circa altre 20 stampanti a stereolitografia.


Successivamente ci è stata mostarta l’area, deserta, adibita alla pulizia e post-produzione degli oggetti stampati, dotata di ogni tipo di sitema di aspirazione della polvere possibile ed immaginabile. Immediatamente dopo ci siamo diretti nel comparto dedicato alle stampanti SLS, ne ho contate circa 15 e sono prevalentemente EOS, EOSINT M 280 per la sinterizzazione dell’allumide e del titanio e EOSINT P760 ed EOSINT P800 per le poliammidi e polveri rubber-like.


Il servizio di service online di Materialise, i.materialise, da la possibilità di stampare oggetti anche adoperando altre tecnologie che, tuttavia, non ci sono state mostrate durante il tour. Un esempio è la stampa Polyjet, mediante le macchine della serie Design Objet di Stratasys che consente di ottenere elementi stampati in un'unica sessione ma aventi parti caratterizzate da proprietà diverse. Altri esempi sono la stampa di metalli preziosi, che avviene adoperando la tecnica della cera persa, dopo aver stampato i modelli dettagliati in cera e la stampa in ceramica, anche multicolor.


A conclusione del tour e dell’ultima giornata in compagnia di Materialise, abbiamo ammirato alcuni oggetti, soprattutto di design, realizzati con le varie tecnologie di stampa. Non è facile sintetizzare tutto ciò che ho visto ed appreso in così poche battute, quindi invito chiunque abbia delle domande o curiosità a riguardo a scrivermi attraverso i canali del nostro forum.

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